Due anni dopo “Straight Out Of Hell”, album che su queste pagine abbiamo accolto con molto entusiasmo, gli Helloween sono tornati con “My God – Given Right”, lavoro a nostro giudizio meno brillante ma comunque positivo. Il disco che segna il trentesimo anniversario della power metal band più importante della terra, è una sorta di riassunto delle varie sonorità esplorate dal gruppo nel corso della propria carriera: da una forte presenza di pezzi molto allegri in stile anni Ottanta-metà anni Novanta ad alcune tracce più oscure, proprie invece del corso che gli Helloween hanno intrapreso nel nuovo millennio. Abbiamo raggiunto il simpaticissimo cantante e compositore Andi Deris e parlato con lui della nuova creatura, della band, delle prossime date live e di qualche curiosità sulla sua vita personale.
IL NUOVO ALBUM “MY GOD – GIVEN RIGHT” SEGNA IL VOSTRO RITORNO ALLA NUCLEAR BLAST RECORDS. COME MAI AVETE DECISO DI SEPARARVI DALLA SONY?
“La Nuclear Blast è stata l’etichetta che ha avanzato la miglior offerta. Abbiamo deciso di cambiare,fondamentalmente perchè la persona agli alti livelli di Sony che conoscevamo se n’era andata. Quando hai a che fare con una major come Sony, specialmente se sei una rock o metal band, sei solo un numero e se l’unica persona che ti conosce ed è tua amica lascia l’etichetta, la questione si fa pericolosa. In quel tipo di case discografiche hai bisogno di qualcuno in alto che ti conosca e che lotti per te, altrimenti finisci per spiegare di continuo chi sei, che sei una metal band, che suoni vere chitarre, che hai bisogno di un vero studio e non di un computer, e via dicendo. E’ stato quindi naturale tornare alla Nuclear Blast, perchè con loro non dovevamo dare alcun tipo di spiegazione”.
HO TROVATO IL NUOVO ALBUM GENERALMENTE ARIOSO E POSITIVO COME ATMOSFERE, CON UNA MINOR PRESENZA DI QUEGLI ELEMENTI PIÙ OSCURI CHE SI POSSONO TROVARE NEI VOSTRI ALBUM SOPRATTUTTO DA “THE DARK RIDE” IN POI.
“L’idea era quella di fare un album per il trentesimo anniversario che ci rappresentasse e dunque abbiamo incluso vari pezzi molto ‘happy happy Helloween’ alla ‘Future World’, per capirci. Questo senza però dimenticare album come ‘The Dark Ride’ ed ecco perchè ci sono anche pezzi oscuri come ‘Swing Of A Fallen World’. Charlie Bauerfeind, il nostro produttore, ha fatto sì che recuperassimo quella magia degli anni Ottanta, senza però accantonare completamente il sound moderno e attuale”.
CHI HA COMPOSTO I BRANI DI “MY GOD – GIVEN RIGHT”?
“Tutti. Questa volta però Markus [Grosskopf, bassista, ndR] non aveva molte idee come per il precedente album, quindi abbiamo composto la maggior parte delle tracce io e Michael [Weikath, chitarrista, ndR] e Sascha [Gerstner, chitarrista, ndR] ne ha scritte tre. E’ un lusso avere ben quattro compositori in una band, perchè non hai l’ansia di dover per forza scrivere pezzi. Se non sei in vena di farlo, non lo fai e vorrà dire che ci penseranno gli altri”.
E’ GIUSTO DIRE CHE TU SEI IL COMPOSITORE PRINCIPALE DEGLI HELLOWEEN DEGLI ULTIMI DIECI ANNI ALMENO?
“Sono uno dei principali. Dipende, perchè se prendi il numero di pezzi che ho composto, allora ti dico di sì, ma non so se sono i pezzi più importanti che abbiamo pubblicato! [ride, ndR] Abbiamo diversi tipi di fan degli Helloween: alcuni amano i miei pezzi, altri quelli di Michael, altri quelli di Markus o quelli di Sascha… non diamo molta importanza a chi firma il pezzo. Il nome che trovi nei credits è solo quello di chi ha portato l’idea principale, che può essere solo una strofa o un riff, poi è la band intera a completare il pezzo”.
E CHI DECIDE QUALI BRANI FINISCONO SULL’ALBUM?
“Il produttore e il management”.
QUINDI NON DECIDETE VOI?
“Possiamo sempre intervenire, certo, ma preferiamo mettere i pezzi sul tavolo, farli ascoltare a produttore e management e chiedere a loro quali preferiscono. E’ più semplice in questo modo, perchè altrimenti ognuno di noi vorrebbe vedere i suoi brani sul disco, perchè giustamente avendoli composti li ritiene migliori. Ci sarebbero discussioni all’interno della band per nulla. Se avessimo solo uno o due compositori, la cosa sarebbe più semplice, ma avendone quattro… pensa che per questo album abbiamo registrato ben diciotto pezzi, più uno che derivava dalle registrazioni di ‘7 Sinners’, tra i quali scegliere”.
I TESTI DEL NUOVO ALBUM DI COSA PARLANO?
“Della vita di tutti i giorni, della merda che leggiamo in internet, cose che succedono in tour, eccetera. ‘Lost In America’ ad esempio è ispirata a una cosa che ci è successa in Belize durante l’ultimo tour sudamericano. Dopo dieci ore di attesa del nostro volo per San Paolo, finalmente saliamo sull’aereo ma dopo un po’ il comandante annuncia che gli strumenti non funzionano e non si sa dove l’aereo sia in quel momento…’persi in America’. Siccome era giorno, ha deciso di tornare indietro all’aeroporto di partenza, volando a vista senza strumenti. Volavamo piano e bassi. Ero terrorizzato e allora ho detto: ‘portate dell’alcol!’. Eravamo tutti ubriachi marci: la band, la crew… tutti! [risate]. Abbiamo anche altri tipi di testi, come ad esempio ‘Swing of a Fallen World’ che invece parla della tecnologia sulla quale stupidamente ci basiamo e che da qui a cinquant’anni potrebbe portare alla nostra fine”.
LA COPERTINA INVECE COSA RAPPRESENTA?
“Qui si torna indietro a quando ero un ragazzino e dopo le scuole pensavo a cosa fare. Andare avanti a studiare o imparare un lavoro che ti faccia guadagnare soldi, in classico stile quadrato tedesco? Io però avevo il mio sogno, così come quasi tutti i ragazzi. Quando sei a quel punto, tutti ti dicono di non seguire il tuo sogno, che non puoi, ma mio padre mi disse di farlo, di essere felice. ‘Sei il mio unico figlio e se tu sei felice, allora lo sono anche io. E’ un tuo naturale diritto fare quello che vuoi della tua vita’. Questo mi disse. Avevo una casa, avevo da mangiare e quindi potevo fare ciò che volevo e io volevo fare il musicista. Quando mio figlio mi ha fatto la stessa domanda, ‘Cosa devo fare?’, gli ho detto che la risposta l’aveva già data suo nonno. Da qui ho scritto il pezzo ‘My God – Given Right’ che è la titletrack del disco. La copertina riprede quel messaggio e rappresenta la gente che combatte per quello in cui ha il diritto di credere, qualsiasi cosa sia”.
PRIMA HAI ACCENNATO AL FATTO CHE È IL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DEGLI HELLOWEEN. DA TEMPO CIRCOLANO VOCI DI UN POSSIBILE TOUR DEGLI HELLOWEEN CON KAI HANSEN E MICHAEL KISKE COME SPECIAL GUEST. C’È QUALCOSA DI REALE? AVETE IN PROGRAMMA QUALCOSA DI SIMILE PER IL TRENTESIMO ANNIVERSARIO?
“No, nulla di reale… insomma, ‘mai dire mai’ ma non per questo tour…” [risate].
PARLANDO DI DATE LIVE, SUONERETE ALL’ALPEN FLAIR VICINO A BOLZANO A GIUGNO.
“Sì, certo… ma è quasi Svizzera?”.
NO, DIREI PIÙ AUSTRIA… È UNA ZONA MOLTO BELLA.
“Quindi praticamente facevamo prima a stare in Germania… [risate]”.
OK, DICIAMO CHE SE DEVI ANDARE A FARE UN GIRO IN ITALIA, IN UN CERTO SENSO NON È QUELLA LA ZONA PIÙ RAPPRESENTATIVA DEL NOSTRO PAESE… [risate, ndr] AD OGNI MODO, TORNERETE IN ITALIA ANCHE PIÙ AVANTI PER IL NUOVO TOUR?
“Abbiamo dei festival estivi e altre date, poi tra ottobre e novembre saremo in Asia e successivamente in Australia. Credo che avremo un mese o due di pausa a cavallo di Natale e poi inizieremo il tour europeo verso fine febbraio. Penso che passeremo per l’Italia tra fine febbraio e marzo 2016”.
NEGLI ULTIMI ANNI ABBIAMO ASSISTITO ALLA RAPIDA CRESCITA DI POWER METAL BAND MOLTO PIÙ GIOVANI DI VOI COME SABATON E POWERWOLF. CHE OPINIONE HAI DI QUESTE BAND? CREDI SARANNO IN GRADO DI PRENDERE IL VOSTRO POSTO IN FUTURO?
“Sabaton direi di sì, Powerwolf vediamo come proseguiranno ma direi comunque: ‘Perchè no?’. Dal punto di vista strettamente musicale direi di sì in entrambi i casi, ma come ben sappiamo la musica è solo una parte del successo, diciamo il 50%. La restante parte è legata alla domanda ‘La band è pronta per prendere il nostro posto?’. Voglio dire, l’intesa tra i membri è al livello necessario per fare una cosa del genere? Noi siamo sempre stati fortunati nel trovare musicisti in grado di portare avanti la band. Quando Kai Hansen lasciò il gruppo, all’epoca trovarono un chitarrista in grado di fare il lavoro. Quando Michael Kiske lasciò la band, trovarono un cantante in grado di fare il lavoro. Quando Uli Kusch e Roland Grapow vennero allontanati nel 2001, fu quasi la fine della band perchè non trovavamo un batterista. ‘Rabbit Don’t Come Easy’, l’album che registrammo in quel periodo grazie all’aiuto di Mikkey Dee [batterista dei Motorhead, ndR], suonava più come un progetto che come un disco di una vera band. Poi tutto si sistemò e il gruppo tornò ad avere quella speciale intesa che è così importante. Per questo ti dico che Sabaton e Powerwolf sono due ottime realtà musicalmente ma bisognerà vedere se tra dieci anni saranno ancora qui, uniti e se avranno la nostra stessa fortuna”.
CHE MUSICA ASCOLTI SOLITAMENTE?
“Sono un uomo noioso. Ascolto ancora i miei classici preferiti come Kiss o Judas Priest e qualche band più moderna anche se non definibile ‘nuova’ come Korn o Deftones che ascolto quando non posso dedicarmi a band stile degli Helloween. Infatti, quando si compone nuova musica, è meglio che non si ascoltino band del tuo genere o si rischia inavvertitamente di copiare idee altrui. Non è una cosa che si fa intenzionalmente, ma accade inconsciamente ed è del tutto normale. E’ capitato che arrivasse gente a dirci che quel tal pezzo era simile a uno degli Stratovarius [si riferisce al ritornello di ‘Salvation’, simile a ‘Father Time’ degli Stratovarius, ndR]. Michael finì in quella trappola, perchè fece l’errore di ascoltare band come gli Stratovarius durante le fasi di composizione. Abbiamo parlato con gli Stratovarius nel tour in cui ci hanno fatto da supporto e anche a loro è capitata la stessa cosa!”.
HAI IN PROGRAMMA UN NUOVO ALBUM SOLISTA?
“No, no, per dieci anni più o meno credo di essere a posto. Non è un segreto che la mia carriera solista sia una sorta di sfogo, un modo per resettare la mente da tutte quelle idee che mi girano nella testa, mi piacciono ma non posso usare per gli Helloween. Michael invece è più pratico di me. Lui se ha un’idea che gli piace ma non calza con gli Helloween, la gira, la rigira e la modifica finchè non la adatta, quindi non sente il bisogno di fare album solisti. E’ capace di saltare fuori con un’idea vecchia di anni e anni, riadattarla e farla funzionare”.
TU VIVI A TENERIFE, VUIOI DIRCI CHE COSA FAI DURANTE L’ANNO, QUANDO NON SEI IMPEGNATO CON GLI HELLOWEEN?
“Quasi tutti i giorni vado in spiaggia e mi porto il mio computer, perchè c’è un’ottima connessione lì. Quando non faccio surf, dalla spiaggia rispondo a mail, lavoro, compongo con la mia chitarra… la composizione e la chitarra sono il mio hobby e per me è naturale fare queste cose, anche perchè non mi fanno suonare la chitarra con la band!” [risate].
VEDO CHE FUMI ANCHE…
“Mi piace fumare ma da quando sei anni fa sono passato dalle sigarette ai sigari, la mia voce è migliorata, perchè non aspiro il fumo e ho guadagnato un paio di toni verso l’alto e anche in volume. A parte questo, un paio di bicchieri di whisky ogni tanto sono la mia unica droga”.