HELLRIPPER – Dalla Scozia con furore

Pubblicato il 26/11/2020 da

Si chiama James McBain, ha venticinque anni e proviene da Aberdeen, Scozia. Un viso d’angelo, da bravo ragazzo potremmo dire, come appare nelle foto promozionali: capello lungo ma non troppo con tanto di ciuffetto, chiodo d’ordinanza e una t-shirt dei Midnight, mentre guarda un po’ spaesato l’obbiettivo ai piedi di un albero. Ma è proprio dietro quello sguardo quieto e leggiadro che si nasconde l’animo turbolento e furioso di un progetto solitario in cui il black metal si scontra con lo speed, riuscendo ad inglobare sfuriate thrash ed interessanti divagazioni NWOBHM. Hellripper, questo il nome scelto dal giovane McBain: una macchina infernale sulla quale viaggiare a folle velocità verso gli abissi intrisi di terrore, dove la stregoneria e l’occulto la fanno da padroni. Una realtà affascinante ed incoraggiante per quanto riguarda il futuro dell’intero panorama metal; un nome da bollare a fuoco che ha confermato le proprie potenzialità grazie al secondo album in carriera, “The Affairs Of The Poisons”, uscito ad inizio ottobre per la Peaceville Records. Ed è con lo stesso McBain che abbiamo scambiato due chiacchiere per scoprire qualcosa in più in merito al suo singolare progetto. Buona lettura!

CIAO JAMES E BENVENUTO SU METALITALIA.COM. PRIMA DI PARLARE DEL TUO NUOVO ALBUM, VORRESTI FARE LUCE SULLA NASCITA DI HELLRIPPER. QUAL È LA STORIA CHE SI CELA DIETRO A QUESTO PROGETTO ED AL MONICKER CHE HAI DECISO DI UTILIZZARE? COSA TI HA FATTO AVVIARE UN PROGETTO BLACK/SPEED METAL?
– Ciao, innanzitutto grazie per avermi ospitato tra le vostre pagine! Cosa dire? Hellripper nasce ‘ufficialmente’ nel 2014 come progetto solista. All’epoca ero relativamente nuovo all’interno della scena musicale locale; non conoscevo quindi molte persone interessate a questo tipo di musica, il mio genere preferito e quello che avrei voluto scrivere e suonare da sempre; per cui ho avviato il tutto in solitaria. Per quanto riguarda il monicker invece la questione è molto semplice: un giorno mi è venuto in mente questo nome, così dal nulla, ed ho pensato che suonasse fantastico; da qui la scelta di chiamare il progetto Hellripper.

PARLANDO DI BLACK E SPEED METAL, CI POTRESTI DIRE QUALI SONO LE PRINCIPALI FONTI DI ISPIRAZIONE DEL SOUND CHE PROPONI? QUALI ALTRE INFLUENZE, MAGARI NON COSI’ OVVIE, VORRESTI MENZIONARE A RIGUARDO?
– Sicuramente! Le principali influenze per la musica di Hellripper si basano principalmente sui generi speed e thrash metal. Parecchi spunti arrivano anche dal punk e dal black metal! In realtà sono un grande fan di diversi stili musicali, e nemmeno propriamente metal, e sebbene possano non essere così evidenti, sono sicuro che gli elementi di tutte queste influenze riescono a trovare la loro strada nella musica inconsciamente in un modo o nell’altro! Penso, per fare un esempio, ad una band come gli Ac/Dc: ne sono un grande fan, il loro modo di strutturare le canzoni, mantenere le cose in un certo senso semplice e i loro ritornelli da cantare sono modelli importanti che cerco di incorporare in Hellripper. Il tutto ovviamente secondo la mia visione.

“TOTAL FUCKING MAYHEM” SEMBRA ESSERE IL TUO MOTTO. VUOL DIRE CHE QUELL’HELLRIPPER È STATO CREATO SPECIFICAMENTE PER PROMUOVERE UN’AUREA DI DEVASTAZIONE? O PENSI DI PASSARE IN FUTURO AD UN SUONO PARZIALMENTE DIVERSO?
– Non ho intenzione di cambiare drasticamente la formula in futuro. Come speed-thrash metal band, il mio obiettivo principale è scrivere musica veloce e aggressiva e non ho alcun proposito di farlo in altro modo. Tuttavia mi piace includere diversi elementi nelle mie canzoni così da mantenerli un po’ imprevedibili, poiché mi sentirei molto limitato se dovessi seguire uno schema specifico in tutti i miei brani. Se voglio scrivere musica completamente diversa, preferisco cambiare registro con altre realtà, come ho fatto con i miei altri due progetti: i Lord Rot che suonano death metal e i Lock Howl in cui viene proposto del post-punk. Per quanto riguarda Hellripper rimarrà sempre una black-speed metal band, e voglio che il suono rimanga coerente con il progetto che intendo portare avanti.

PARLANDO DEL NUOVO ALBUM “THE AFFAIR OF THE POISONS” QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE CON QUELLO DI DEBUTTO “COAGULATING DARKNESS”?
– Nel complesso penso che sia migliore del precedente; dalle canzoni, al suono, alla produzione. Il nuovo album porta con sé anche alcune influenze diverse, che non erano presenti in quello di debutto. Il motivo? Sono diventato più fiducioso nel processo di scrittura dei brani; mi sento quindi in grado di sperimentare maggiormente, inserendo alcuni nuovi elementi. Se ritorni per esempio al primo EP, “The Manifestation of Evil”,troverai un suono fondamentalmente metal/punk, più diretto, mentre con “Coagulating Darkness” vi è già una maggior evoluzione, con molta più influenza NWOBHM e più assoli di chitarra. Una crescita che è continuata e quindi maturata in “The Affair of the Poisons”.

HO LETTO CHE ALCUNI DEI TUOI AMICI TI HANNO AIUTATO A REGISTRARE IL NUOVO ALBUM. CE LI VUOI PRESENTARE?
– Certo: alcune voci ospiti sono state fornite dai miei amici Clarkie e Marianne, mentre Joseph, l’attuale chitarrista live, ha contribuito con un paio di assoli di chitarra. Sono molto grato per il loro aiuto; un contributo che ha portato un miglioramento globale dell’album!

TUTTE LE TRACCE SEGUONO UNA LINEA ED UN TONO PIU’ FURIOSO, POI ARRIVA “THE HANGING TREE”, CHE MOSTRA LA TUA VERSATILITÀ COMPOSITIVA. POTRESTI DESCRIVERCI MEGLIO QUESTO PEZZO?
– Sì, “The Hanging Tree” è molto diversa da quello che solitamente produco con gli Hellripper ed è una delle mie canzoni preferite dell’album! Direi che il brano è costituito da tre parti: la prima e la terza hanno più un’influenza black mentre la seconda ha un suono maggiormente punk. Non solo: nella terza ed ultima parte vi sono anche dei rimandi ai Mercyful Fate/King Diamond soprattutto per quanto riguarda il ritmo. Penso che sia un buon modo per chiudere l’album.

LA TUA VOCE HA UN TIMBRO CHE SI RIFA’ MOLTO ALLA VECCHIA SCUOLA: COME SEI ARRIVATO SU QUESTO TONO? HAI PROVATO ALTRI STILI PRIMA DI PROVARLO?
– Non proprio! Direi che ho sempre fatto ciò che mi è venuto naturale e così, nel corso degli anni, la mia voce è cambiata, si è evoluta migliorandosi nell’esecuzione generale. Diciamo che alla fine sono stato in grado di ‘trovare’ la mia voce.

LA TUA MUSICA SUONA DAVVERO CRUDA E BRUTALE, PROFUMA DI INFLUENZE E VALORI OLD-SCHOOL. NONOSTANTE TU SIA ANCORA GIOVANE COSA TROVI DI COSI’ AFFASCINANTE NEL METAL DELLA VECCHIA SCUOLA? POSSIAMO CONSIDERARE, A TUO PARERE, HELLRIPPER UNA SORTA DI MR. HYDE CHE SI NASCONDE DIETRO IL VOLTO DEL DR. JEKILL JAMES MCBAIN?
– È difficile spiegare perché il metal old-school mi attiri così tanto! Mi piacciono molto le canzoni! Mi piacciono molti stili diversi di musica, e se una canzone è buona, beh allora LA canzone è buona! I prodotti della vecchia scuola in particolare sembrano avere un certo fascino, di solito sono più semplici, più crude e piene di energia perché quello che stavano facendo in quel momento era nuovo. Dr. Jekill e Mr. Hyde? No, non credo. Non mi vedo con quel tipo di doppia personalità. La mia band e la mia musica sono semplicemente un’estensione di me stesso per cui, anche sul palco, non ho bisogno di adottare un’altra ‘persona’. Alcuni dei testi ovviamente sono teatrali e dovrebbero essere presi con un po’ di sale in zucca, tuttavia mi piace anche scrivere di cose che mi interessano, come casi reali di possessione demoniaca (“Anneliese” per esempio) od oscuri eventi storici (“The Affair of the Poisons” o “Beyond the Convent Walls”, ispirato al Loudun Possessions).

SEI ORIGINARIO DI ABERDEEN: VIVI ANCORA IN CITTA’? COM’È OGGI LA SCENA METAL IN SCOZIA, IN PARTICOLARE AD ABERDEEN?
– Vengo da Aberdeen, sì, ma attualmente risiedo nelle Highlands scozzesi. La scena in Scozia in generale è cresciuta negli ultimi due anni, soprattutto in termini di thrash e death metal, il che è davvero bello da vedere! Non posso invece commentare la scena ad Aberdeen in questo momento perché non ci vivo da un paio d’anni ormai, quindi non ne sono troppo informato!

HELLRIPPER È UNA ONE-MAN BAND. DIVENTERÀ MAI UN GRUPPO AL COMPLETO? HAI MAI PENSATO DI ACCOGLIERE NUOVI MEMBRI?
– Penso sia improbabile che gli Hellripper diventeranno mai una band allargata ma… mai dire mai! Mi piace scrivere e registrare musica da solo piuttosto che lavorare con gli altri. Del resto, sono molto soddisfatto di quanto realizzato sinora, per cui non vedo alcun motivo di cambiare strada. Già in passato mi son detto che se dovessi cominciare ad annoiarmi del processo di lavorazione o se non fossi pienamente convinto della musica che sto creando, allora prenderei in considerazione l’idea di coinvolgere altre persone per rinfrescare il tutto. Ma al momento sono molto contento di come stanno andando le cose, quindi non ci sono piani di stravolgimento.

HAI PUBBLICATO L’ALBUM IN UN PERIODO MOLTO DIFFICILE E STRANO. QUALI SONO I TUOI OBIETTIVI PER IL FUTURO E LE TUE ASPETTATIVE IN MERITO AL TUO NUOVO DISCO?
– Il mio obiettivo principale era realizzare un album che mi sarebbe piaciuto e di cui ne sarei andato orgoglioso; posso dire di averlo raggiunto! Per il resto, spero, da una parte che i nostri fan apprezzino il disco, dall’altra, che altre persone, grazie ad “The Affairs Of Poisons”, lo possano diventare. Il mio obiettivo per il futuro è continuare a creare musica sia con Hellripper che con gli altri miei progetti: la musica è la mia passione e il mio hobby principale, quindi se posso continuare a farlo allora sono felice! Il mio piano è continuare a scrivere nuova musica, e sono circa a metà del processo di scrittura del prossimo album di Hellripper, quindi spero di continuare a fare progressi su questo. Avremmo dovuto suonare un bel po’ a sostegno di questo disco, ma sfortunatamente la maggior parte degli show schedulati è stata cancellata. Speriamo di poter fare qualcosa abbastanza presto!

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