Dei ribelli sudisti pronti a scatenare l’inferno in nome del sacrosanto divertimento, quello che spetta ad ognuno in un ipotetico venerdì sera, con una birra in mano, la donna a braccetto e la propria gente al fianco. Sembra proprio questa la ricetta per smontare l’etichetta di supergruppo e permettere a musicisti dal passato ingombrante di creare una band con un significato reale, pronti a guadagnarsi la credibilità della gente sul campo, soprattutto nel vecchio continente. Gli Hellyeah sono partiti un po’ in sordina, ma con “Stampede” hanno imbroccato la via giusta e cominciano a farsi conoscere come entità a se stante. Abbiamo il piacere di sedere a tavolino con il leggendario batterista Vinnie Paul e il frontman della formazione Chad Grey, persone vere, alla mano e piacevolmente entusiaste nonostante le carriere importanti. Godetevi le loro parole.
‘STAMPEDE’ SUONA PIU’ ORGANICO RISPETTO AL VOSTRO DEBUTTO, SECONDO VOI QUALI SONO LE QUALITA’ DI QUESTO DISCO?
Vinnie: “E’ più rappresentativo di ciò che sono realmente gli Hellyeah. Al primo album ci stavamo ancora conoscendo per bene, abbiamo sperimentato, siamo andati a testa bassa e abbiamo scritto otto canzoni nei primi sette giorni assieme, c’è stata un’alchimia eccezionale. Durante le registrazioni del secondo album avevamo più confidenza, grazie ai tour e al tempo speso assieme. Penso sia un disco molto diverso dal suo predecessore, dall’inizio alla fine. E’ pesante tanto ciò che abbiamo fatto in passato, ma è anche profondo, è un po’ più southern, un po’ più bluesy. E’ questa la cosa bella degli Hellyeah, non ci sono barriere, possiamo andare in qualsiasi direzione musicale”.
COME DESCRIVERESTE IL SUONO E L’ATTITUDINE DEGLI HELLYEAH?
Chad: “Vinnie l’ha appena descritto perfettamente il nostro suono, aggiungerei che il secondo album è un’estensione del primo, con tutte queste migliorie. L’attitudine? Quella di chi beve in maniera pesante!”.
PROPRIO VOI DUE SIETE GLI ARTEFICI DELLA PRODUZIONE DI ‘STAMPEDE’: COM’E’ ANDATA IN STUDIO?
Vinnie: “Metto mani sulla produzione da anni, l’ho fatto coi Pantera, coi Damageplan, coi Rebel Meets Rebel e ora con gli Hellyeah. Vestire i panni del produttore aiuta tutti i musicisti della band a realizzare la propria visione musicale. Si aiuta a regolare il suono, ad aggiustare una canzone… è un lavoro delicato a cui amo dedicarmi, un ruolo che ho abbracciato molto volentieri. Siamo tutti musicisti con le palle, sappiamo quello che vogliamo, come mettere insieme le canzoni e quale vogliamo sia il prodotto finito marchiato Hellyeah, per questo non abbiamo bisogno che venga qualcuno dall’esterno a fare questo lavoro”.
Chad: “Possiamo raggiungere da soli gli obiettivi che ci siamo prefissati, non è assolutamente necessaria una persona esterna al gruppo. So perchè alcuni gruppi si rivolgono a produttori di grido, lo capisco, ma non è la scelta corretta per gli Hellyeah, e non ci va nemmeno di pagare uno sconosciuto per darci consigli sulla nostra musica”.
E’ DIFFICILE FARE INCASTRARE TUTTI I VOSTRI IMPEGNI, OPPURE OGGI ESISTONO SOLO GLI HELLYEAH?
Chad: “Sono il cantante degli Hellyeah, questo è quello che faccio, e lo faccio al 100%. Non mi sentirei in pace verso i miei fan se dessi loro meno del 100%, gli Hellyeah sono l’unica cosa nella mia testa in questo momento… gli Hellyeah sono l’ultima band in cui mi vedrete suonare”.
Vinnie: “Questo vuol dire che dureremo un sacco di tempo! (risata sonora, ndR)”.
AVETE RIPORTATO NELL’HARD ROCK QUELL’ATTITUDINE DA SPACCONI CHE MANCAVA DA TROPPO TEMPO: VI PONETE IN QUESTO MODO DI PROPOSITO O FA PARTE DELL’INFLUENZA SOUTHERN?
Vinnie: “E’ la nostra attitudine, è quello per cui esistono gli Hellyeah: divertimento, godersi la musica… da sempre lo facciamo per il solo amore della musica, non ci siamo mai detti ‘Hey, siamo un supergruppo, dì al tuo manager di chiamare il mio manager e cominciamo a fare affari insieme’. Ci siamo uniti per essere un gruppo da garage che spacca i culi, ed è questo che tentiamo di fare, vogliamo divertirci. Lo capisci dai testi, che per il 90% sono positivi, ti fan venir voglia di alzare la tua cazzo di birra al cielo, facendoti muovere la testa e facendoti godere la serata. Tutti si possono identificare in un gruppo di cazzoni che si spacca il culo e non vede l’ora che arrivi il cazzo di venerdì, solo per fiondarsi al bar e farsi una bella birra, ascoltando buona musica: lo chiamiamo ‘Hell Of A Time’, ed è una cosa bellissima”.
TUTTI VOI ARRIVATE DA GRUPPI CON UN SOLO CHITARRISTA: E’ MOLTO DIVERSO TROVARSI CON DUE CHITARRE?
Vinnie: “In tutta onestà ti dico che l’apprezzo tantissimo, è tutta un’altra cosa. Molti dei miei gruppi preferiti, Iron Maiden, Judas Priest, tutti hanno due chitarre, sono un grande ammiratore di Led Zeppelin, Van Halen. Pantera e Mudvayne avevano una sola chitarra, ora è bello sentire la potenza di due chitarre all’unisono, soprattutto durante gli assoli, il ritmo e la potenza sono sempre presenti. Vedere Tom e Greg lavorare assieme è fantastico, sin dall’inizio c’è stata collaborazione, nessun ego che tenta di imporsi, nessuno che cerca i riflettori. Penso che Greg sia un super chitarrista, Tom è più bluesy, messi insieme hanno cominciato a scambiarsi riff e consigli… e hanno creato il suono degli Hellyeah”.
Chad: “Pensavo che avrei odiato suonare con due chitarristi, ma Tom e Greg lavorano tanto in simbiosi che non sembra nemmeno di avere due chitarre, non c’è ego, non c’è conflitto, è incredibile. Come hai detto Nothingface, Mudvayne, Pantera hanno avuto solo un chitarrista, è incredibile quindi quello che è successo, scrivere da subito otto canzoni in sette giorni mi lascia ancora a bocca aperta, questa è alchimia, non puoi scrivere canzoni così velocemente quando c’è l’ego di mezzo”.
CHAD: TU E GREG VENITE DALL’ILLINOIS, COME VI RELAZIONATE CON L’ATTITUDINE SUDISTA CHE DOMINA GLI HELLYEAH?
Chad: “Non trovo molta differenza. Sono nato e cresciuto in una città molto industrale. Essere sudista secondo me vuol dire essere alla mano, stare coi piedi per terra, restare in stretto contatto con chi sei veramente, senza seghe mentali di qualsiasi tipo. Ricordo i primi tour per gli Stati Uniti, arrivando in Texas mi sono sempre sentito a casa, follemente attratto dalle persone e dall’ambiente, tanto che ho sempre dichiarato alla stampa il mio amore per San Antonio e tutta la nazione, potete controllarlo in ogni intervista che io abbia mai rilasciato! Conoscendo poi Vinnie, i suoi amici e la sua gente, ho capito che sono esattamente come me e Greg. E’ strano da dire, perchè per tutti siamo dell’Illinois, siamo dei cazzo di Yankee, ma a me piace pensare di essere ribelle, mi sento in profonda sintonia con lo stile di vita del sud. New York, Los Angeles? Quelli sono pianeti diversi amico, la gente si calpesta a vicenda per arrivare in cima, è disposta ad ucciderti. Noi ci abbracciamo l’un l’altro, ci aiutiamo a vicenda per arrivare in cima”.
Vinnie: “Ci sono anche le ragazze più belle al mondo in Texas!”.
COM’E’ STARE PER STRADA CON GLI HELLYEAH?
Chad:”Si è un po’ annebbiati… vista sdoppiata…”.
Vinnie: “Il nostro primo concerto di sempre è stato a Baltimora, ed è stato fantastico, un sacco di belle facce sorridenti. Oggi, sapendo che tutti si stanno impegnando al massimo, è una gioia”.
PENSATE CHE L’EUROPA SIA ANCORA TERRA DA CONQUISTARE?
Vinnie: “Assolutamente si. Abbiamo tantissima strada da fare dalle vostre parti. La prima volta che gli italiani ci hanno visto sono dovuti espatriare a Zurigo per il Sonisphere. Il concerto di questa sera è un grande passo per noi, avere la chance di aprire per un grande gruppo come gli Stone Sour, è bello essere qui”.
PER QUANTO STARETE IN TOUR IN QUESTO CICLO?
Vinnie: “Per sempre amico, non faremo mai un terzo disco! Parlando seriamente non lo sappiamo ancora, abbiamo date fino alla metà del 2011, se tutto va bene torneremo in Europa per la stagione dei festival, e successivamente, se le cose andranno bene, continueremo a stare per strada”.
VINNIE, VUOI PARLARCI DEL TUO LIBRO DI CUCINA?
Vinnie: “Si chiamerà ‘Drumming Up An Appetite With Vinnie Paul’, ed è il miglior libro di cucina che avrete la fortuna di leggere. Consigliatissimo per tutti voi italiani, così potrete iniziare a cucinare come gli americani (risate, ndR)! So che fate del gran cibo da queste parti, ma vi assicuro che faccio della roba che spacca i culi anch’io. Se le cose vanno come devono andare potrete assaggiare le mie ricette all’Hellyeah Bar & Grill nel 2012 a Las Vegas… no scherzo, ultimamente sono un po’ impegnato, ma penso di riuscire a finirlo presto, e pubblicarlo per marzo/aprile 2011 in una tiratura di 10000 copie, vedete di farle scomparire in fretta dagli scaffali!!!”.
NON DIRMI CHE NON APPREZZI IL CIBO ITALIANO…
Vinnie: “Sarei un idiota se non mi piacesse il cibo italiano, è il migliore del mondo, vorrei star sempre a tavola. Io tento spesso di fare una pasta paragonabile alla vostra ma diamine, quella che assaggio qui è davvero eccellente”.
Chad: “La cottura è allo stato dell’arte, non è collosa nè solida, perfetta cazzo”.
E IL VINO?
Vinnie: “L’adoro. Se parliamo di vino rosso italiano, a mio parere puoi comprare anche la bottiglia a prezzo più conveniente che sarà sempre buonissimo”.
Chad: “Ho letto un articolo sul vino rosso negli Stati Uniti, si parlava di bottiglie da 8 dollari e di composizione, struttura, gusto… una marea di cazzate. Non ne capiscono un cazzo di vino, la qualità è imparagonabile”.
Vinnie: “Non serve a un cazzo buttare soldi in vini costosi, se prendiamo una bottiglia costosa e una decente, solo i segaioli che si spacciano per intenditori sceglierebbero quella più costosa, solo perchè leggermente più alcolica”.
COME ACCENNATO PRIMA AVETE SUONATO AL SONISPHERE IN SVIZZERA: VI SIETE RESI CONTO DELLE DISASTROSE CONDIZIONI DEL PUBBLICO?
Vinnie: “Ci siamo resi conto perfettamente, erano le 10.30 del mattino ed era già un inferno! Avevamo poco più di mezz’ora a disposizione e abbiam tentato di fare il possibile, di fronte a fan grandiosi che strisciavano in mezzo al fango”.
Chad: “Io ho trovato incredibile il clima, era giugno e faceva un freddo come oggi, a novembre. La gente però ci ha dato moltissimo, ed è per quello che eravamo presenti, è per quello che esistiamo: cerchiamo di portare un po’ di Hellyeah, un po’ di sud, un po’ di noi stessi. Non vogliamo vendervi nulla, vogliamo solo avere uno scambio con le persone, divertirci, anche alle undici del mattino”.