Chi avrebbe mai detto che gli Hellyeah potessero arrivare al quarto album in studio? Nati come progetto parallelo / super gruppo nel 2000 e arrivati al debutto nel 2007 si sono imposti come una realtà a sé stante, capace di reggere anni di full time touring e di conquistarsi una bella fetta di affezionati grazie al groove granitico e all’attitudine “party/badass” Texana. Ironia della sorte un paio di defezioni sono arrivate giusto dopo la dichiarazione di intenti di un titolo come “Blood Brothers”, ma con tutta probabilità il risultato non ha fatto che avvicinare maggiormente il nucleo Paul / Gray / Maxwell. Come già sa chi ci legge con attenzione, il leggendario ex-Pantera, Vinnie Paul, potrebbe vivere bene coi suoi quattro strip club e lo sport bar, ma finchè il corpo regge il batterista non ha intenzione di abbandonare le bacchette. La ‘prima volta’ al Wacken Open Air suona (e il buon consenso ottenuto) come una conferma, non possiamo dunque rifiutarci di raggiungerlo nell’area Press per scambiare quattro chiacchiere sull’attuale stato di salute del gruppo…
BENE VINNIE, E’ LA PRIMA VOLTA CHE SUONATE QUI AL WACKEN OPEN AIR. CHE NE PENSI?
“E’ assolutamente fantastico. E’ enorme, con dei palchi stupendi e un sacco di ottime band. C’è tantissima gente che supporta le band e che viene fino a qui per divertirsi. Credo sia l’unico posto al mondo così”.
PER QUANTO RIGUARDA QUESTO TIPO DI EVENTI, QUAL’È LA DIFFERENZA TRA QUI E STATI UNITI?
“Negli Stati Uniti non riusciresti mai a fare qualcosa di così grosso. La gente non supporta la scena come qui in Europa. Abbiamo eventi magari da ventimila persone ma non sono nulla di paragonabile a questo. La Germania è uno degli stati al mondo dove c’è più seguito”.
DI RECENTE AVETE CAMBIATO FORMAZIONE CON L’USCITA DEL CHITARRISTA GREG TRIBBETT E DEL BASSISTA BOB KAKAHA E L’INGRESSO DEL BASSISTA KYLE SANDERS. VUOI PARLARCI DI QUESTI AVVICENDAMENTI?
“Dopo il tour per l’album ‘Band Of Brothers’ e il Gigantour 2013 con Megadeth e Black Label Society volevamo entrare in studio per concentrarci sul nuovo materiale ma sin dalle prime fasi del songwriting è risultato evidente che Greg e Bob non erano in linea con il resto della band. Entrambi avevano dei problemi personali a cui dovevano badare e quindi abbiamo deciso di separarci. Non è stata una scelta facile ma era la cosa migliore da fare per poter andare avanti con la nostra musica”.
SI E’ TRATTATO QUINDI DI UNA SEPARAZIONE IN VIA AMICHEVOLE?
“Sì certo, per quanto possano essere fatte in via amichevole questo tipo di cose. Si è trattato di una scelta naturale ad ogni modo”.
COME MAI HAI DECIDO DI NON RIMPIAZZARE GREG E ANDARE QUINDI AVANTI CON UN SOLO CHITARRISTA?
“Io, Tom e Chad abbiamo scritto e registrato tutto il disco. Tom in particolare ha fatto un gran lavoro occupandosi di tutte le parti di chitarra. Alla fine delle registrazioni abbiamo pensato a riorganizzare la band per i live e a quel punto abbiamo ingaggiato Christian Brady ma solo per i live”.
IL TAGLIO DI ‘BLOOD FOR BLOOD’ APPARE PIU’ SERIO DEI DISCHI PRECEDENTI. SEMBRA CHE ABBIATE UN PO’ PERSO LA VOSTRA ATTITUDINE PIÙ DA PARTY. CONCORDI?
“Eravamo pronti per qualche cambiamento e volevamo fare un album che fosse veramente completo e più sul pezzo, ma non abbiamo perso la nostra attitudine più divertente. Questa resta comunque parte integrante del nostro sound e del nostro modo di far musica”.
COME VI SIETE TROVATI A LAVORARE PER LA PRIMA VOLTA CON UN PRODUTTORE ESTERNO, KEVIN CHURKO?
“Non è stato facile ma mi ha permesso di concentrarmi molto sulle parti di batteria. Entravi in studio, registravi e quando tornavi il giorno dopo vedevi che i pezzi già iniziavano a prendere forma. Io ho sempre prodotto o co-prodotto gli album su cui ho suonato ma questa volta volevo suonare la batteria e non dovermi occupare di tutto il resto. Kevin ha fatto un gran lavoro e ne siamo veramente soddisfatti”.
IN CHE MODO HA INFLUITO KEVIN CHURKO SUL SOUND DEL DISCO?
”Noi abbiamo scritto tutti i pezzi e abbiamo registrato a casa mia le demo, poi siamo entrati in studio con Kevin. Lui ovviamente, in quanto produttore, ha apportato delle ottime idee per alcuni passaggi tra le varie parti dei pezzi e altri arrangiamenti, quindi si può dire che sia stato parte integrante di tutto il processo che ha portato al completamento dei brani”.
SENTI ANCORA UNA PRESSIONE SU DI VOI PER VIA DEL TUO PASSATO CON I PANTERA?
“In realtà non avverto pressione per questo motivo. Voglio dire, i Pantera sono stati una band fantastica che ha lasciato un segno nella storia della musica metal ma ora mio fratello non c’è più, quindi per me è una parte del passato che non può più esistere ora. Io voglio vivere oggi e guardare al futuro, non vivere nel passato”.
HAI CINQUANT’ANNI ORA. PER QUANTO ANCORA TI VEDI SU UN PALCO A SUONARE LA BATTERIA?
“Andrò avanti finchè potrò suonare. Ancora ho la passione, il fisico e l’energia per farlo, quindi a vado avanti come sempre. Credo di essere anche meglio di prima come batterista ora e con la band attuale ci divertiamo molto, c’è un’ottimo feeling”.
HAI CAMBIATO STILE DI VITA RISPETTO A QUALCHE ANNO FA?
“No, sono sempre quello di prima. Non sono sposato, non ho figli, amo la musica, amo girare il mondo, bere e divertirmi”.
ORA HAI UNA TUA RUBRICA SULLA RIVISTA REVOLVER, DENOMINATA CHIEDI A VINNY’. QUAL’È LA COSA PIÙ STRANA CHE TI È STATA CHIESTA?
“Molte delle mail che sono arrivate erano di carcerati. E’ abbastanza strano ma credo sia anche perchè oltre ad avere dei problemi per via della vita che fanno, hanno molto tempo libero e possono leggere la rivista. Ad ogni modo è una rubrica divertente, quello che scrivo non è sempre da prendere sul serio e i lettori lo sanno”.
NEGLI ANNI ‘90 CON I PANTERA AVETE PORTATO UNA VENTATA DI ARIA FRESCA NELLA SCENA MUSICALE E UN NUOVO MODO DI FARE METAL. VEDI QUALCHE GIOVANE BAND IN GRADO DI FARE LO STESSO OGGI?
“Onestamente, no. Vedo delle buone band che hanno avuto una progressione fino a livelli alti, come Avenged Sevenfold o Five Finger Death Punch soprattutto negli Stati Uniti. Queste band si stanno muovendo molto bene ma ai festival metal gli headliner sono sempre Metallica, Iron Maiden e grosse band storiche di questo tipo, sintomo che non è ancora arrivato un vero e proprio rimpiazzo”.