Dalla scena black metal norvegese, ancora oggi considerata da molti la migliore del panorama internazionale, arriva un’altra solida realtà che già dall’esordio su lunga distanza è stata capace di mettersi in mostra grazie ed un album di tutto rispetto ed in linea con la tradizione.
Stiamo parlando degli Helvitnir, un nome che al momento non vi dirà molto, al contrario dei nomi dei musicisti coinvolti. Il ricambio generazionale è sempre indispensabile alla sopravvivenza di una scena musicale, ma altrettanto importante è il ruolo che la ‘vecchia guardia’ può ancora ricoprire e fungere da esempio, se non (in alcuni rari casi) persino a trascinare i più giovani: nel caso degli Helvitnir abbiamo ex membri di Mayhem (un certo Hellhammer…), Perished e Ragnarok che non vogliono insegnare niente a nessuno, ma semplicemente continuare a suonare il genere musica da loro prediletto a cui stanno dedicando anima e corpo da alcuni decenni.
A presentare la band sono stati il chitarrista Ihizahg (ex Perished) e Hellcommander Vargblod (Myronath, ex Ragnarok).
COME È NATO IL PROGETTO HELVITNIR? QUALE È STATA LA SCINTILLA INIZIALE CHE HA PORTATO ALLA CREAZIONE DELLA BAND? È NATO DA UNA SPECIFICA VISIONE ARTISTICA, DA UNA PASSIONE CONDIVISA O FORSE DALLA REAZIONE A QUALCOSA CHE MANCA ALLA SCENA BLACK METAL ODIERNA?
Ihizahg: – Gli Helvitnir si sono formati poco dopo che io, Hellcommander e Bjarkan avevamo lasciato i Ragnarok. Abbiamo sempre lavorato molto bene insieme ed in modo affiatato. Ci siamo accorti di essere piuttosto simili, di condividere valori ed etica lavorativa, pertanto è stato del tutto naturale continuare a collaborare assieme. Abbiamo lavorato intensamente e duramente per un paio d’anni, producendo molto materiale e volevamo dargli quindi una forma finale: questo obiettivo è diventato dunque la priorità principale nei mesi successivi.
Volevamo darci un nome che riflettesse la nostra storia e la nostra appartenenza geografica, così abbiamo scelto Helvitnir: il nome della band si riferisce al cane/lupo mitologico Garmr che custodisce il cancello di Helheim.
Da questo nome sono poi emerse le idee per sviluppare il concept del disco, dando dato il via ad un buon processo creativo che ha coinvolto tutti i membri della band. Non abbiamo mai avuto l’intenzione di colmare qualcosa che pensavamo mancasse nel black metal, ma abbiamo in pratica fatto solo ciò che si addiceva maggiormente a noi e a quello che rappresentavamo.
Per questo motivo il prossimo album potrebbe essere completamente diverso dal nostro debutto, perché non seguiamo delle regole, ma unicamente la nostra volontà.
TUTTI VOI AVETE SUONATO IN RINOMATE BLACK METAL BAND NORVEGESI. SIETE TUTTI AMICI DI LUNGA DATA?
Ihizahg: – A dire il vero personalmente non conoscevo Hellcommander e Bjarkan prima di incontrarli nei Ragnarok. Sapevo che suonavano insieme nei Myronath, ma non li avevo mai incontrati di persona. Conosco invece Hellhammer dai tempi in cui suonavo come turnista nei Mayhem.
COME DEFINIRESTE IL VOSTRO STILE BLACK METAL?
Ihizahg: – Dal momento che suoniamo ciò che vogliamo, il risultato ottenuto è uno stile piuttosto variegato. Direi che ci muoviamo all’interno di uno spettro musicale piuttosto ampio, ma parole come ‘intransigenti’ e ‘potenti’ probabilmente descriverebbero piuttosto bene ciò che facciamo.
IL BLACK METAL NORVEGESE HA DELLE RADICI PROFONDE. QUANTO È IMPORTANTE PER VOI PRESERVARE QUESTE TRADIZIONI PUR MANTENENDO ALLO STESSO TEMPO UNO STILE FRESCO E PERTINENTE? DEFINIRESTE IL VOSTRO BLACK METAL COME UN CONNUBIO TRA MELODIA E OSCURITÀ?
Ihizahg: – In definitiva noi facciamo questo da oltre trent’anni, quindi il black metal è ormai insito nel nostro midollo osseo. Allo stesso tempo, però, non ci preoccupiamo di seguire alcuna regola. Ci sono molte opinioni su cosa sia il black metal e su come dovrebbe suonare, ma noi seguiamo solamente il nostro istinto e le nostre ispirazioni.
Ecco perché gli Helvitnir suonano in questo modo, in maniera onesta: finché riusciamo a supportare adeguatamente le nostre idee, siamo soddisfatti.
Non abbiamo optato per avere un suono underground o catacombale come accade per altre band, dove gran parte del loro sound cupo si ritrova solo nella produzione. Credo che siamo riusciti ugualmente ad essere oscuri con un album ben prodotto. Molto di quello che sprigioni risiede nell’umore e nella voce che hai.
HO NOTATO UN TOCCO EPICO NELLE VOSTRE CANZONI, AVETE PRESO ISPIRAZIONE DA QUALCOSA O DA QUALCHE ALTRA BAND IN PARTICOLARE?
Ihizahg: – In verità non prendiamo in genere molta ispirazione da altre band. La prendiamo, piuttosto, di più da ciò che ci circonda e dalla nostra testa.
Ora come ora ci sono milioni di band in circolazione, quindi se alla fine abbiamo qualcosa di simile a qualcun altro, non credo sia poi così strano. Non è facile essere originali, ma questo non è mai stato un nostro obiettivo primario.
IL VOSTRO PROCESSO DI SCRITTURA DEI BRANI È UNO SFORZO COLLETTIVO CHE COINVOLGE TUTTI I MEMBRI DELLA BAND? IN QUALE MODO LAVORATE ASSIEME PER DARE VITA ALLE VOSTRE IDEE? UTILIZZATE UN METODO O UNA DINAMICA SPECIFICA CHE VI AIUTA A PERFEZIONARE IL VOSTRO SOUND?
Ihizahg: – Sì, sicuramente si tratta di un processo collettivo. Scriviamo i brani tutti e tre (tutti eccetto Hellhammer, quindi, ndr), quindi quello che senti in ogni canzone è più o meno il nostro sound combinato.
Ci scambiamo idee e riff che poi mettiamo insieme in base a ciò che si sposa con il nostro concetto di musica, e non da ultimo in base all’atmosfera e al feeling che vogliamo dare ai brani. Niente è definitivo finché tutti e tre non siamo soddisfatti del risultato. Ci possono essere molti tira e molla, compromessi, ma arriviamo sempre ad un accordo.
Per questi motivi le canzoni possono rimanere in sospeso per un po’ di tempo prima di essere riprese e modificate, ma in linea di massima abbiamo finito i brani quando anche le parti vocali sono ormai pronte.
“ODINSBANE” SI DISTINGUE DAGLI ALTRI BRANI PER LA SUA UNICITÀ. POTRESTI RACCONTARCI DI PIÙ SUL SUO SIGNIFICATO E SULLA SUA CREAZIONE?
Ihizahg: – Bella osservazione, non a caso questo brano è probabilmente uno dei nostri preferiti.
Infatti “Odinsbane” è un po’ più drammatico, se capisci cosa intendo: ci sono molti cambi di tempo e di battute per far risaltare maggiormente i contrasti sia nell’atmosfera che nel testo, il che lo rende assai dinamico e vario. È molto arioso e leggero nella sua fase iniziale, con chitarre acustiche ed alcune tastiere, prima di crescere sia in intensità che in brutalità.
Doedsadmiral dei Nordjevel è ospite come cantante nella seconda metà del brano per dargli un tocco di ulteriore crudezza.
POTETE RACCONTARCI DI PIÙ SUI TEMI ESPLORATI NEI VOSTRI TESTI? SE NON SBAGLIO, ALCUNI RIGUARDANO LA MITOLOGIA…
Hellcommander Vargblod: – Siamo tutti appassionati di mitologia norrena e abbiamo deciso di fare un ulteriore passo avanti, utilizzando elementi chiave dei miti scandinavi, distorcendoli per adattarli al mondo di Helvitnir.
Abbiamo anche scelto alcuni temi e personaggi a volte forse un po’ meno noti ai seguaci ‘mainstream’ della tradizione, il che rende il tutto a dir poco più interessante. Il lupo, ad esempio, è sempre presente come figura, ovviamente, poiché in un certo senso è diventato il volto di Helvitnir. Il lupo nelle nostre opere rappresenta ad esempio Garmr, il guardiano della porta di Hel, ed é menzionato nei nostri testi anche sotto alcuni altri aspetti della sua natura lupina.
COSA VI AFFASCINA DI PIÚ DELLA FIGURA DEL LUPO?
Ihizahg: – Per noi il lupo rappresenta il lato oscuro della natura e lo spirito di libertà, isolamento e pericolo. Per noi il lupo è il vero spirito del Nord.
CONOSCETE QUALCHE BAND ITALIANA? C’È QUALCUNA CHE VI PIACE IN MODO PARTICOLARE?
Ihizahg: – Ovviamente. Necrodeath e Schizo su tutti. Personalmente ho avuto la fortuna di vedere sia i Necrodeath che gli Schizo in Italia quando abbiamo suonato allo stesso festival con i Mayhem. È stato fantastico poter vedere due band leggendarie suonare nel loro paese d’origine. Sono davvero ottime band e gente fantastica.
AVETE PIANIFICATO QUALCHE TOUR DI SUPPORTO AL NUOVO ALBUM?
Ihizahg: – No, al momento non c’è nessun tour in programma, ma speriamo di fare qualche festival e qualche piccolo concerto. Se ci sarà una buona offerta ovviamente la prenderemo in considerazione.
Personalmente, mi piacerebbe molto suonare di nuovo in Italia, voi ragazzi italiani siete davvero pazzi e siete un pubblico fantastico per cui suonare!