HIDEOUS DIVINITY – Pugni Verso Il Cielo

Pubblicato il 05/07/2012 da

Con gli Hideous Divinity l’Italia svela l’ennesima gemma death metal degli ultimi anni. Per lungo tempo il nostro paese è rimasto nelle retrovie del death metal e del metal estremo in generale, ma ormai le cose sono definitivamente cambiate e gruppi come gli autori di “Obeisance Rising” – pubblicato da Unique Leader Records poche settimane fa – sono qui a dimostrarlo. Andiamo a scoprire questa nuova realtà capitolina tramite le dichiarazioni di Enrico Schettino ed Enrico “H.” Di Lorenzo, rispettivamente chitarrista e cantante della formazione…

SI ERA SAPUTO POCO DEGLI HIDEOUS DIVINITY SINO A QUANDO, ALCUNI MESI FA, È USCITA LA NOTIZIA DELL’ACCORDO CON LA UNIQUE LEADER. PER FARE UN PO’ DI CHIAREZZA E PER PRESENTARE LA BAND AI NOSTRI LETTORI, VI ANDREBBE DI RIASSUMERE LA VOSTRA STORIA E DI INTRODURRE I MEMBRI DELLA LINEUP?
Enrico S.: “Mentre vivevo e lavoravo in Norvegia, incapace nonostante svariati tentativi di abbandonare il death metal, cominciai a scrivere musica sotto il monicker Hideous Divinity: era il 2007. Dopo una demo di due canzoni registrata in Italia con l’aiuto di due musicisti session, ho cercato senza successo di trovare una lineup stabile in Norvegia. Un paio d’anni dopo tornai in Italia, presi di nuovo parte agli Hour Of Penance, band che ho fondato nell’ormai lontano 1999, ma dopo essere stato allontanato per cause mai chiarite da parte loro (e non ho ancora ricevuto una spiegazione a distanza di tre anni, senza capire se ero diventato incapace a suonare i miei stessi pezzi o se c’era dell’altro) ho pensato di dedicarmi di nuovo a questo ‘oggetto misterioso’ che non aveva mai neanche suonato dal vivo. La mia fortuna è stata doppia: con Enrico H. Di Lorenzo (voce), Fabio Bartoletti (chitarra), Flavio Marun Cardozo (basso) e Maurizio ‘Mizio’ Montagna (batteria) non ho trovato soltanto dei grandi musicisti, ma anche – e soprattutto – persone degne di essere chiamate tali. Un’esperienza inedita per il sottoscritto, visti i precedenti”.

“OBEISANCE RISING” È APPUNTO IL VOSTRO PRIMO ALBUM: VI ANDREBBE DI DESCRIVERNE NEI DETTAGLI LA GENESI? QUANDO E DA CHI SONO STATI COMPOSTI I BRANI?
Enrico S.: “I pezzi sono stati composti nell’arco di due anni, scritti e riscritti, arrangiati e riarrangiati. Ciò che ho scritto rispecchia la mia visione di death metal nel secondo decennio del nuovo secolo: uno sguardo al futuro con ‘Legion’ dei Deicide fisso nel lettore CD. Trame complesse cercando di non perdersi in mille riff, una passione insana per i breakdown doomeggianti degli Incantation più oscuri di ‘Diabolical Conquest’… si può dire che il nostro ‘Obeisance Rising’ sia un atto di amore nei confronti di un genere che non ci ha mai tradito. Lo puoi ascoltare nel drumming di Mizio, un die hard fan dei bei tempi floridiani andati, nelle soliste di Fabio e nei vocal pattern di Enrico H., cantante spaventoso per potenza e varietà di timbrica, nonché foniatra e grande studioso del mondo del canto estremo!”.

LE REGISTRAZIONI HANNO AVUTO LUOGO NEI 16TH CELLAR STUDIOS, SE NON ERRO. DIREI CHE LA PRODUZIONE DI CUI GODE L’ALBUM È ECCELLENTE, TANTO CHE MI SENTO QUASI DI DEFINIRLA LA MIGLIORE DELLA CARRIERA DI STEFANO MORABITO. IMMAGINO SIATE SODDISFATTI DEL RISULTATO FINALE…
Enrico H.: “Assolutamente sì, concordo con la tua opinione. Ciò che puoi ascoltare è il suono che avevamo in mente per il nostro disco: potente, chiaro, mai artefatto… ogni strumento ha la sua posizione funzionale nel missaggio. Udite udite, perfino il basso è distinguibile! Ascoltare per credere…”.
Enrico S.: “Ogni volta che sembra che Stefano abbia raggiunto il massimo, ti sorprende con qualcosa di meglio”.

IL VOSTRO SOUND PUO’ ESSERE INDUBBIAMENTE DESCRITTO COME DEATH METAL DI MATRICE AMERICANA, SIETE D’ACCORDO? QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE? NILE, MORBID ANGEL, HATE ETERNAL…?
Enrico S.: “Nulla da eccepire, sono tutti gruppi che adoro e che cerco di imitare da una vita. Il respiro mitico dei Nile mi ha accompagnato dai primissimi tempi degli Hour Of Penance, anche se oggi penso che gli Immolation non abbiano eguali. ‘Majesty And Decay’ e ‘Providence’ ti levano il fiato. Gli Hate Eternal rimangono secondo me il gruppo più sottovalutato del genere, complici purtroppo esibizioni live con un suono pessimo… ma dico anche Hate, Dissenter, Trauma, Decapitated vecchi e nuovi… in una parola, per chi non l’avesse capito, Polonia. E poi ci sono autentici visionari come Ulcerate e Portal: davvero interessante quello che stanno tirando fuori”.
Enrico H.: “Questa prendila come vuoi, ma quando compongo le metriche vocali dei nostri pezzi ho in mente il rap americano…”.
Enrico S.: “Mi dissocio pubblicamente da quest’ultima affermazione”.

È ABBASTANZA FACILE NOTARE COME LA SCENA ROMANA ABBIA PARTORITO NEL CORSO DEGLI ANNI NUMEROSISSIME BAND DI VALORE. AD ESEMPIO, TUTTA LA FRANGIA DOOM-GOTHIC CON NOVEMBRE, PRIMI KLIMT 1918, THE FORESHADOWING, ECC; E POI QUELLA DEATH METAL CON VOI, HOUR OF PENANCE, VII ARCANO, CORPSEFUCKIN ART, EYECONOCLAST E TANTI ALTRI. QUALI SONO SECONDO VOI I MOTIVI DIETRO LA NASCITA E L'”ESPLOSIONE” DI UNA TALE SCENA?
Enrico S.: “Non saprei dirti sul filone doom gothic, non è un genere che mi appartiene minimamente, mentre sulla scena death metal romana sarò sincero. Il vero motivo dietro la sua esplosione ha nome e cognome: Stefano Morabito. È solo grazie al suono che è riuscito a creare nel tempo ai suoi 16th Cellar Studios che quei gruppi che oggi tutti conoscono hanno scavalcato i confini nazionali. Ricordo i tempi in cui i 16th Cellar erano nella cantina di casa mia e album come il primo H.O.P. venivano registrati con mezzi che definire ‘di fortuna’ è un eufemismo…”.
Enrico H.: “Il segreto di Roma? Facile: 5 elementi che suonano più o meno a rotazione in 25 gruppi!”.

TORNANDO ALL’ALBUM, CHE COSA POTETE DIRCI SULL’ASPETTO LIRICO DEI BRANI? CHI HA SCRITTO I TESTI E DI CHE COSA PARLANO?
Enrico S.: “Quando ho cominciato a scrivere i testi, avevo in mente un concept, ma ero deciso a non scrivere nulla che avesse a che fare con idiozie splatter o proclami anticristiani finto-cattivi. Allora mi sono rifugiato nel cinema, passione di una vita assieme alla musica, ed ho pensato: ‘Perché non fare un concept partendo da un grande film?’. ‘They Live’ di John Carpenter era perfetto: nato come denuncia dell’America reaganiana dei tempi delle finte vacche grasse e dell’ottimismo consumistico, oggi risulta ancora più diabolicamente attuale, nei suoi imperativi consumare/spendere/non mettere in discussione le autorità/sposarsi e riprodursi. L’unica cosa che ho cambiato è il finale: al grottesco lieto fine di Carpenter ho preferito un eroe che nonostante il suo sacrificio venisse rapidamente accantonato, con l’umanità che preferisce rimanere sottomessa purché televisione e computer rimangano accesi”.

FRA I BRANI DELL’ALBUM HO PARTICOLARMENTE APPREZZATO “SUMMONING FISTS TO HEAVEN”, “CEREBRAL CODE OF OBEISANCE” E “I DENY MY SICKNESS”. VI ANDREBBE DI SPENDERE QUALCHE PAROLA SU OGNUNO DI ESSI? TROVATE CHE QUESTI POSSANO ESSERE CONSIDERATI ALCUNI DEI PEZZI PIU’ RAPPRESENTATIVI DI “OBEISANCE RISING” O SONO ALTRI I VOSTRI PREFERITI?
Enrico S.: “Direi che rappresentano benissimo i diversi volti del disco. ‘Summoning…’ è il momento ‘riflessivo’ ed articolato, un tentativo (non sta a me dire se riuscito o meno) di spiegare che il death metal non è solo blastbeats a 300 bpm; ‘Cerebral…’ è una delle prime ad essere state scritte, potente e diretta senza fronzoli, ‘I Deny…’ è invece opera di Fabio assieme a ‘A New Hope of Worms’, due momenti di death più tecnico che spero si ripeteranno in futuro. Fabio è un eccellente compositore e il suo apporto al disco è stato fondamentale”.
Enrico H.: “Non è facile parlare di pezzi preferiti. Potrei dire ‘Enclosured’, ‘A New Hope Of Worms’ e ‘The Servant’s Speech’, se proprio dovessi pensare alle canzoni che meglio rappresentano l’album”

QUALI SONO GLI ELEMENTI CHE SECONDO VOI NON DEVONO ASSOLUTAMENTE MANCARE IN UN BRANO DEGLI HIDEOUS DIVINITY?
Enrico H.: “La personalità del singolo brano. In altre parole, il motivo per il quale decidiamo che il pezzo faccia parte o meno del disco”.
Enrico S.: “Se è una nostra canzone e in qualche modo te la ricordi, vuol dire che ce l’abbiamo fatta”.

COME È NATO IL CONTRATTO CON LA UNIQUE LEADER E PER QUALE MOTIVO AVETE SCELTO QUESTA ETICHETTA? SIETE SODDISFATTI DELL’ACCORDO RAGGIUNTO?
Enrico S.: “La Unique Leader per me è sempre stata IL death metal. Sono stati i primi a cui ho mandato il nuovo materiale degli Hideous Divinity, e devo dire che la loro risposta è stata quasi immediata: cercare un’alternativa migliore mi sembrava impossibile. È presto per dare un giudizio sommario sul loro operato, la promozione sta andando avanti e di certo si tratta di un’etichetta occupatissima in mille release: spesso non è facile quando si lavora con così tanti gruppi dedicare il giusto tempo ad ognuno di essi, a loro va in ogni caso dato atto di aver creduto in noi sin dal primo momento. Faremo di tutto per meritarci il loro supporto nel futuro, scrivendo album sempre migliori”.

SUONERETE LIVE PER PROMUOVERE “OBEISANCE RISING”? QUANTO È IMPORTANTE LA DIMENSIONE LIVE PER GLI HIDEOUS DIVINITY?
Enrico S.: “Lo è di certo, anche se non siamo disposti a svenarci per fare parte di tour o festival ad ogni costo. Non siamo quel genere di band. Abbiamo salutato con estrema gratitudine ogni occasione live che ci è stata offerta (come l’Inferno Festival di Oslo nel 2011 o il minitour Svezia/Norvegia del 2010, due esperienze favolose sotto ogni punto di vista), e ogni volta che ne avremo l’occasione, saliremo sul palco e daremo il massimo. Per il futuro, dopo Italia e Scandinavia, abbiamo la Germania nel mirino”.
Enrico H.: “Nel 2012 fare un disco ‘brutto’ è quasi impossibile, la vera sfida è suonarlo bene live. Proprio per questo ci prepariamo maniacalmente in sala prove, in modo da offrire un grande show. Un sacco di gente viene ai concerti proprio per vedere se riesci a riproporre fedelmente quello che hai registrato, ti aspettano ‘al varco’…”.

PROBABILMENTE PARECCHIE PERSONE SCARICHERANNO IL DISCO DA INTERNET ILLEGALMENTE. QUAL È LA VOSTRA POSIZIONE SUL DOWNLOADING? LO VEDETE CON FASTIDIO O PENSATE CHE LA COSA PIÙ IMPORTANTE SIA CHE PIÙ GENTE POSSIBILE ASCOLTI LA VOSTRA MUSICA?
Enrico H.: “Ci piace pensare che se scarichi il nostro disco e ti piace, alla fine andrai a comprare la tua copia… oppure una t-shirt, al posto del CD! Ormai il downloading fa parte del gioco e non si può tornare indietro. Le etichette sono state miopi una decina di anni fa, e ora ne paghiamo tutti il prezzo”.
Enrico S.: “In tutta onestà, dato che non ci sogniamo minimamente di vivere di questo genere musicale, io penso al lato positivo. Dopo anni che continuiamo a suonare death metal per puro divertimento, dico: scaricate il nostro disco, rubatelo al vostro negoziante di fiducia o al vostro vicino di banco… basta che vi piaccia”.

QUALI OBBIETTIVI VI SIETE FISSATI COME HIDEOUS DIVINITY? QUALI SONO LE VOSTRE AMBIZIONI ORA CHE IL VOSTRO DEBUT ALBUM È STATO PUBBLICATO? DOVE VEDETE LA BAND DA QUI A CINQUE ANNI?
Enrico H.: “Tra 5 anni? Ci vediamo come stimati (più o meno) professionisti nei campi più disparati con un insano ed immutato amore per il death metal, che continuano a suonarlo nella maniera giusta”.
Enrico S.: “Stavolta sottoscrivo. Speriamo di avere tempo e denaro per non abbandonare mai la nostra passione. Per quel che mi riguarda, ci sarà sempre un nuovo album degli Hideous Divinity finchè quello che scriveremo ci sembrerà in grado di aprire il cielo a picconate… e finché ugola, tendini e polsi ce lo permetteranno”.

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