HIEROPHANT – Il sermone del serpente

Pubblicato il 30/09/2022 da

Sul fronte del metallo estremo tricolore, il 2022 si è distinto anche per il ritorno degli emiliani Hierophant, fermi discograficamente al barbaro mini “Spawned Abortions” di quattro anni fa. La nuova opera, licenziata da Season of Mist lo scorso agosto, ha sancito una volta per tutte l’ingresso del quartetto nel reame del death-black più ossessivo e tetragono, tanto da far sembrare i comunque violenti capitoli passati (pensiamo ai vari “Mass Grave” e “Peste”) dei semplici banchi di prova per questa svolta epurata da qualsiasi rimando hardcore, e vicina stilisticamente all’operato di gente come Diocletian e Teitanblood. Un album intrinsecamente disadorno e malvagio, quindi, che il cantante/chitarrista Lorenzo Gulminelli (anche membro fondatore) e il chitarrista Fabio Carretti ci descrivono in un lapidario e sbrigativo tono da defender del metallo, rispondendo nella maniera che segue alle domande inoltrate loro via mail qualche settimana fa…

IL QUANTITATIVO DI RABBIA E DI ODIO ESPRESSO DA QUESTO NUOVO DISCO È PRESSOCHÉ TANGIBILE. MI CHIEDEVO SE LA SITUAZIONE PANDEMICA DEGLI ULTIMI DUE ANNI AVESSE IN QUALCHE MODO CONTRIBUITO AL MOOD E ALL’ATMOSFERA ESTREMAMENTE NEGATIVI DELLA TRACKLIST…
Lorenzo: – Sicuramente, l’epoca pandemica nella quale “Death Siege” è stato elaborato non è stata raggiante, ma non mi sento di darle il merito della buona riuscita di questo album. Direi piuttosto che, in quel preciso momento, ho avuto tutto il tempo necessario per esplorare davvero la parte più profonda di me stesso e tirar fuori ciò che da tempo cercavo. Il caos, la rabbia e l’odio nella loro forma più cruda.

RIMANENDO IN TEMA, “DEATH SIEGE” SI CONFIGURA COME UN VERO E PROPRIO TOUR DE FORCE RITMICO, SENZA QUELLE PARENTESI GROOVY SPERIMENTATE SU “MASS GRAVE” O ANCHE SU “SPAWNED ABORTIONS” GRAZIE ALLA COVER DEI BOLT THROWER. QUESTO POTREBBE SENZA DUBBIO ALIENARE UNA BUONA FETTA DI ASCOLTATORI, OLTRE A SUSCITARE QUALCHE CRITICA CIRCA LA MANCANZA DI VARIETÀ DELL’OPERA; AL TEMPO STESSO, PERÒ, IMMAGINO FOSSE VOSTRA PRECISA INTENZIONE DARE ALL’ALBUM QUESTA IMPRONTA…
Lorenzo: – Era mia categorica intenzione scrivere un disco ritmicamente martellante, dal primo all’ultimo secondo. Senza tregua, incessante, senza compromessi.

DA UN PUNTO DI VISTA LIRICO, I TESTI SEGUONO UN QUALCHE CONCEPT?
Lorenzo: – Credo che il titolo parli da solo, ma non c’è un concept ben definito dietro a tutto questo.

AD OGGI, CREDO SIATE UNA DELLE BAND PIÙ ESTREME E MENO TRENDY DEL ROSTER SEASON OF MIST… COME VI FA SENTIRE LA COSA? E COME HANNO REAGITO I RAGAZZI DELL’ETICHETTA ALL’ASCOLTO DI “DEATH SIEGE”?
Lorenzo: – Essere considerati ‘estremi’ e ‘non trendy’, per quella che è la mia personale visione delle cose, è un punto a nostro favore. Non ho mai voluto essere parte di qualcosa, e le mode mi fanno schifo. In qualsiasi ambito. Quando ho mandato le demo alla Season of Mist non sapevo bene cosa aspettarmi, sarò sincero. Era passato tanto tempo dall’ultima uscita. Talmente tanto da farci sentire quasi fuori dai giochi. Devo dire però che “Death Siege” è stato accolto molto bene.

GUARDANDO ALLA CONFEZIONE – SUONI E ARTWORK – “DEATH SIEGE” È SICURAMENTE UN’OPERA MOLTO CURATA. VI ANDREBBE DI SPENDERE DUE PAROLE SU QUESTI ASPETTI? COME HANNO AVUTO LUOGO LE REGISTRAZIONI E IN CHE MODO È NATO IL DIPINTO DELLA COPERTINA?
Lorenzo: – Come ho detto sopra, il tanto tempo a disposizione è stato di enorme aiuto, e ci ha dato modo di poter curare al meglio ogni singolo dettaglio. Le registrazioni, nonostante fossimo ancora sullo strascico della pandemia, sono avvenute canonicamente. Devo però dire che il sound e l’arrangiamento musicale hanno ricevuto un’attenzione davvero particolare, come mai eravamo riusciti a fare. Riguardo all’artwork ci siamo affidati completamente all’illustratore, dandogli da ascoltare le versioni grezze delle demo, con l’unica richiesta di inserire serpenti, simboli di letalità. Siamo estremamente soddisfatti del lavoro ottenuto.

AVENDO ORMAI UNA CERTA ESPERIENZA ALLE SPALLE, COME GIUDICATE L’EVOLUZIONE DELLA SCENA UNDERGROUND IN ITALIA NEL CORSO DELL’ULTIMO DECENNIO?
Lorenzo: – Sinceramente parlando, non seguo la famigerata ‘scena’ da tempo ormai, e non ho più interesse a farlo.

CHE RICORDO AVETE DELLA COLLABORAZIONE CON TIMO KETOLA?
Lorenzo: – Era una persona estremamente talentuosa, professionale e piacevole. Uno vero. Ricordo che, assieme al dipinto utilizzato per la copertina di “Spawned Abortions”, ci regalò un secondo design, ad oggi completamente inedito.
Fabio: – Ho collaborato a lungo con Timo lavorando su Bardo Methodology; è proprio lì che ho avuto modo di conoscerlo, ed in seguito intavolare la collaborazione che ha portato alla creazione dell’artwork di “Spawned Abortions”. Conservo un bellissimo ricordo delle nostre collaborazioni.

GLI HIEROPHANT NASCONO COME REALTÀ AFFINE AL MONDO HARDCORE, PER QUANTO GIÀ AI VOSTRI ESORDI NON ERA RARO IMBATTERSI IN QUALCHE PARENTESI BLACK O GRIND. COM’È SCATTATA LA SCINTILLA CON IL DEATH METAL PROPRIAMENTE DETTO? MI SPIEGO MEGLIO: NEL CORSO DI QUESTI ANNI, CI SONO STATI DISCHI E/O GRUPPI CHE VI HANNO CONVINTO A PASSARE AL LATO OSCURO DELLA FORZA?
Fabio: – Da quanto sono nella band (2017), l’intento è sempre stato quello. Lorenzo ha sempre avuto certe cose in testa; semplicemente, immagino che la crescita del progetto ed il poter condividere al 100% le intenzioni e la direzione da intraprendere abbiano portato ad una normale evoluzione verso tutto quello che “Death Siege” rappresenta.

QUALE PENSATE POSSA ESSERE IL BILL PERFETTO PER UN TOUR DEGLI HIEROPHANT NEL 2022? O SE VOLESSIMO METTERLA GIÙ IN UN’ALTRA MANIERA: CON CHI SOGNATE DI CONDIVIDERE IL PALCO UN GIORNO?
Fabio: – Vedremo cosa riusciremo a fare con la nostra nuova agenzia Heart of Music; il nostro agente Moritz crede molto in noi, quindi immagino che arriverà sicuramente qualcosa di interessante.

FINORA, QUALI SONO STATI I DISCHI CHE AVETE APPREZZATO DI PIÙ QUEST’ANNO?
Fabio: – “Close” dei Messa.

DIVERSI DI VOI SUONANO IN ALTRI PROGETTI NOTI. QUALCHE NOVITÀ DAL FRONTE THE SECRET, THE END OF SIX THOUSAND YEARS O BLOOD OF SEKLUSION?
Fabio: – Non faccio più parte dei Blood of Seklusion dal 2017, non credo che Gianmaria abbia nulla in programma, così come Lorenzo coi The Secret. Siamo tutti concentrati su Hierophant.

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