HIRAX – Orgoglio Thrash!

Pubblicato il 26/02/2010 da


Se all’interno della primigenia scena thrash c’é una band che ha sempre raccolto molto meno di quanto abbia seminato, quelli sono gli Hirax. Forse a causa di scioglimenti e reunion varie, forse perchè non hanno trovato la label giusta che credeva in loro, forse per il carattere che non accetta compromessi del leader Katon W. de Pena o più probabilmente per non avere mai accettato di rendere la loro musica più mainstream ed appetibile, fato sta che la band di San Diego ha continuato ad essere un mito nell’underground ma a venire snobbata dal grosso del pubblico metal. Con il nuovo “El Rostro De La Muerte” probabilmente le cose non cambieranno di una virgola, anche se si tratta di un lavoro ottimo, un thrash ottantiano ed incompromissorio che la maggior parte dei gruppi in circolazione si sogna solamente di poter pubblicare. Abbiamo avuto l’opportunità e l’onore di parlare direttamente con Katon, persona affabile e disponibilissima che ci ha spiegato nel dettaglio tutto ciò che é inerente al pianeta Hirax e a quello che gli ruota intorno. Ecco le sue parole…


VUOI PRESENTARE AI FAN IL NUOVO ALBUM “EL ROSTRO DE LA MUERTE”?

“Ne sono onorato. Il titolo dell’album in inglese significa ‘The Face Of Death’ ed é disponibile in CD, in vinile ed in picture disc (in Europa tramite la Selfmadegod). Contiene oltre cinquanta minuti di musica suddivisi in quattordici rasoiate thrash. E’ senza dubbio il nostro album migliore. Il suono è eccezionale, estremamente professionale. Siamo molto orgogliosi di questo lavoro”.

COME MAI AVETE OPTATO PER UN TITOLO IN SPAGNOLO?
“Il motivo principale risiede nel fatto che la nostra fan base principale si trova nei paesi di lingua spagnola. Questo album è dedicato a loro, al loro sostegno e alla loro dedizione rimasta inalterata con il passare degli anni. Le nostre legioni spagnole sono decisamente lo zoccolo duro dei nostri sostenitori”.

COME PROCEDETE IN FASE DI SCRITTURA?
“Abbiamo lavorato con metodologie differenti. Per alcuni brani abbiamo seguito l’iter classico fatto di demo e preproduzione. Abbiamo poi una piccola consolle digitale che ci permette di registrare le idee dovunque ci troviamo. Alcuni dei nostri riff sono stati buttati giù in camere d’albergo con questo metodo e poi, una volta rientrati a Los Angeles, li abbiamo messi insieme nella nostra sala prove. Glenn Rogers e Lance Harrison, i nostri chitarristi, hanno composto un sacco di materiale in questo modo. Io poi scrivo i testi e scelgo i titoli dei brani. Organizziamo il lavoro come una vera e propria band, con il fondamentale aiuto di Steve Harrison al basso e Jorge Iacobellis alla batteria. Creiamo la musica insieme e poi la registriamo; il risultato finale è quello che potete sentire sull’album. Questa è la formula che gli Hirax usano per fare musica”.

E COSA CI POTETE RACCONTARE DELLE REGISTRAZIONI?
“Ci sarebbero molti, troppi aneddoti da raccontare. Ti dirò che registrare questo album non è stato semplice. L’aria condizionata era guasta in studio, così era come registrare direttamente all’inferno. Eravamo completamente sudati. Sono davvero sorpreso che nessuna della band sia svenuto a causa del caldo. E’ stato come fare un tuffo nel passato, quando gli studi di registrazione non avevano una ventilazione adeguata. Per il resto la struttura era all’avanguardia ma, cazzo, mancava l’aria”.

COSA CERCATE DI TRASMETTERE CON LA VOSTRA MUSICA?
“Il nostro obiettivo principale rimane quello di unire la gente sotto l’egida del thrash metal. Abbiamo sempre cercato di ricreare un clima positivo, unendo insieme diverse tipologie di metallari con i semplici appassionati di musica. Noi non vogliamo giudicare nessuno, siamo gente aperta alle culture di tutti i popoli”.

COSA PENSI DELL’ATTUALE BAY AREA SCENE?
“Non provo nient’altro che rispetto per la Bay Area! San Francisco é stata la prima città (al di fuori di Los Angeles) ad accogliere gli Hirax  a trattarli come gente di famiglia. Per me San Francisco e la Bay Area in generale sono come una seconda casa. Abbiamo suonato i nostri primi concerti al fianco di band come Metallica, Testament, Death Angel, Possesses, Exodus e tutti loro sono nostri fratelli, vi è un rispetto reciproco fra noi e loro. Negli Stati Uniti , al di fuori della Bay Area, di New York e di Los Angeles, non ci sono scene particolarmente forti. La leggenda del thrash è partita da questi tre luoghi ed è finita nei libri di storia”.

NEGLI ULTIMI ANNI E’ ARRIVATA SULLE SCENE UNA NUOVA ONDATA DI BAND COME MUNICIPAL WASTE, WARBRINGER, MERCILESS DEATH E VEKTOR, CHE STANNO RIPORTANDO IN AUGE IL THRASH OTTANTIANO. COSA NE PENSATE? CREDETE CHE STIANO EVOLVENDO IL DISCORSO INIZIATO DA VOI ANNI ORSONO O LI RITENETE SOLO DELLE MERE IMITAZIONI IN CHIAVE MODERNA?
“Penso che sia una cosa eccezionale la presenza di giovani band che suonano thrash metal. Ma per ciò che concerne la tua domanda, se stanno facendo qualcosa di nuovo… no, non ci sono novità in ciò che suonano. Sono tutte grandissime band e auguro loro il meglio comunque. Solo il futuro potrà dirci quale sarà stata la loro portata. Vedremo dove saranno tra vent’anni, allora saremo in grado di giudicarle”.

KATON, E’ LA PRIMA VOLTA CHE ABBIAMO LA POSSIBILITA’ DI PARLARE: CI VUOI DIRE QUALCOSA DI TE? COME SEI ENTRATO NEL MONDO DEL METAL?
“Fin da quando ero ragazzino mi sono interessato alla musica pesante, così quando ho scoperto band quali Exciter, Venom, Mercyful Fate, Metallica (‘No Life Till Leather’), Bathory ed Hellhammer, sono stato tra i primi a far partire la pratica del tape trading. Ho dato vita al primo fan club americano dei tedeschi Destruction. Ero in contatto con gente di tutto il mondo e tra i miei corrispondenti c’erano Tom G. Warrior dei Celtic Frost, Mille dei Kreator e Schmier dei Destruction. Ricordo anche che ero a casa dei Metallica a Norwalk quando Ron McGovney e James Hetfield mi fecero ascoltare il loro demo per la prima volta. Credo di poter dire che sono stato all’interno dell’underground thrash sin da subito ed ancora oggi cerco sempre la musica più pesante che riesca ad ascoltare”.

QUALI SONO LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA QUEI PRIMI GIORNI ED OGGI?
“Da quello che ricordo, all’inizio tutti volevano rimanere fedeli a se stessi e non volevano diventare commerciali. Credo di essere rimasto ancorato a quei principi. Penso che un sacco di musicisti dimenticano che i loro fan sono la cosa più importante. Credo che se noi li trattiamo con rispetto, loro rispetteranno noi. La cosa principale da tenere a mente è che siamo tutti esseri umani e che nessuno è meglio di altri. Queste sono le regole di vita che cerco di seguire e sarà sempre così fino alla fine dei miei giorni”.

PRIMA HAI ACCENNATO AL FATTO CHE ERI UN GRANDISSIMO TAPE TRADER: ORA TI SEI CONVERTITO AL FILE SHARING?
“Certo! Il file sharing è la versione moderna del tape trading e per questo mi piace. Ho utilizzato Napster sin dalla sua nascita ed ho trovato davvero triste che Lars Ulrich lo abbia spinto alla chiusura. Molte persone non si rendono conto di quanto sia importante che la musica giri e si faccia conoscere: se così non fosse molti artisti e molti dischi finirebbero per essere dimenticati. E’ stato fantastico poter condividere e scambiare musica con gente di paesi lontani. Pensate ad una cosa: molta vecchia musica è di difficile reperibilità oggi, magari perché è finita fuori catalogo e le etichette discografiche non hanno abbastanza denaro da investire in ristampe. Così facendo la musica si perde. Con Napster sono stato in grado di ascoltare un sacco di dischi fuori catalogo e ho altresì scoperto nuove band che non avrei potuto scoprire in altri modi. Io sono stato uno dei fortunati che si è potuto scaricare della roba rarissima prima che il servizio venisse interrotto”.

QUALI RITIENI SIANO STATI I PUNTI PIU’ ALTO E PIU’ BASSO DELLA TUA CARRIERA?
“Tutto ciò che ho fatto è stato grande. Sono molto fortunato ad essere ancora qui a suonare la musica che amo dopo venticinque anni di carriera. Un sacco di musicisti come Paul Baloff degli Exodus, Cliff Burton dei Metallica, Chuck Schuldiner dei Death e Jesse Pintado dei Napalm Death sono morti. Quindi penso che ogni giorno di vita che io utilizzo continuando a fare musica sarà il punto più alto della mia carriera. Il baratro arriverà quando non potrò più fare questa vita. Ma per ora tutto va bene e gli Hirax stanno vivendo una seconda giovinezza”.

CI SONO STATE SCELTE DELLE QUALI TI SEI PENTITO IN CARRIERA?
“No, non ho rimpianti, non rientrano nel mio modo di vivere. Credo che tutto accada per una ragione. Anche se siamo attivi dai primi anni ottanta, credo che solo ora sia giunto il momento per gli Hirax di guadagnare il rispetto e l’attenzione di una grossa fetta di pubblico. Ho sempre preferito creare qualcosa di duraturo nel tempo piuttosto che godere di un successo effimero. Credo che i tempi siano maturi per la band, che continua a migliorare album dopo album”.

TI SEI MAI DOMANDATO COME MAI GLI HIRAX NON ABBIANO MAI RAGGIUNTO QUEL SUCCESSO CHE INVECE HA BACIATO REALTA’ CHE SIA STILISTICAMENTE SIA TEMPORALMENTE SONO AFFINI ALLA VOSTRA?
“Noi, rispetto agli altri, ci siamo presi una lunga pausa e siamo ritornati sul mercato solo negli anni novanta. Un sacco di altre band hanno sfornato album in continuazione e sono state brave a tenere desta l’attenzione e a crearsi spazio sui media. Ora stiamo recuperando il tempo perduto e stiamo guadagnando quell’attenzione che a livello internazionale ci è sempre mancata. Per noi poi la musica non è mai stata una scelta commerciale: se mai il successo dovesse arrivare sarà alle nostre condizioni! Non scriviamo musica commerciale per tentare di vendere più album. Siamo gli Hirax e la nostra musica sarà sempre dura, pesante e veloce, potete scommetterci!”.

NELLA VOSTRA CARRIERA AVETE CAMBIATO LINE UP INNUMEREVOLI VOLTE: NON E’ CHE LA GENTE ORAMAI PENSA CHE KATON W. DE PENA SIA UNA SORTA DI TIRANNO IN STILE JEFF WATERS?
“Quello che ho imparato dopo tutti questi ani nel business è che non si potrà mai accontentare tutti. Non importa quello che fai, alcuni penseranno sempre che sei un tiranno. Ho lavorato molto duramente per dare un futuro agli Hirax. Lungo la strada ho cambiato diversi musicisti perché loro non potevano più continuare con la band. Quando si tiene uno stile di vita come il nostro, ci vuole gente in grado di vivere sempre on the road e molti non ce la fanno. Io sono uno dei pochi musicisti che ama veramente questo stile di vita, anche a discapito di una vita regolare. Sono felice quando sono on the road, ma trovare gente che la pensa come me non è per nulla facile. Ora la line up è abbastanza stabile dal 2004; fino a che questi ragazzi saranno in grado di gestire questi ritmi, la line up della band rimarrà la stessa”.

RIUSCIRETE FINALMENTE A VENIRE IN ITALIA IN TOUR?
“Stiamo lavorando proprio in questi giorni alle date italiane. Sarà la nostra prima volta in assoluto nel vostro paese! Abbiamo sempre voluto venire a suonare da voi, perché li abbiamo parecchi fan. Siamo entusiasti di poter visitare l’Italia, aspettateci nel 2010. Stiamo progettando un concerto spettacolare per i metallari italiani”.

PER CURIOSITA’, CHE ETA’ HANNO I VOSTRI FAN? SONO IN MAGGIORANZA VECCHI THRASHER O RIUSCITE A FAR BRECCIA ANCHE NELLE NUOVE LEVE?
“Il nostro pubblico é decisamente variegato. Ai nostri concerti vediamo intere famiglie, metallari anziani, anche sessantenni, poi teenager e ventenni, trentenni, quarantenni, insomma un po’ di tutto. Non sono molte le band che riescono a coprire un range di età tanto ampio e ne siamo orgogliosi. Abbiamo lavorato molto in questa direzione, in quanto riteniamo che la musica sia per tutti e che l’età in fondo sia solo un numero”.

SU METALITALIA.COM ABBIAMO COMPILATO UNA SORTA DI BEST OF DEL DECENNIO 2000/2009. ORMAI SIAMO FUORI TEMPO MASSIMO PER INSERIRE ANCHE LA TUA CLASSIFICA, MA SAREBBE BELLO SE TU CE LA POTESSI STILARE UGUALMENTE…
“Guarda, in tutta onestà non ne sarei in grado; però se vi accontentate vi posso segnalare un elenco di venti artisti ed album che secondo me sono assolutamente degli di nota”:
1. Hirax – “El Rostro de la Muerte”
2. Aria (Russia) – “Armageddon”
3. Trust (Francia)
4. Moonspell (Portogallo) – “Night Eternal”
5. Kreator (Germania) – “Violent Revolution”
6. Sarcafago (Brasile) – tutte le uscite!
7. Nifelheim (Svezia) – “Envoy Of Lucifer”
8. Candlemass (Svezia) – “Candlemass” 2005 (l’ultimo album registrato con Messiah alla voce)
9. Bulldozer (Italia) – prime registrazioni
10. Yngwie Malmsteen (Svezia) – qualsiasi cosa!
11. KAT (Polonia) – Live DVD
12. Trouble (U.S.A.) – “Psalm 9” CD / DVD ristampa
13. Iron Maiden (U.K.) – “Flight 666” DVD
14. Vio-lence (USA) – “Eternal Nightmare” di importazione giapponese
15. Nuclear Assault (USA) – “Handle With Care” di importazione giapponese
16. Slaughter (Canada) – CD Box Set
17. Motorhead (U.K.) – tutto
18. Hellhammer (Svizzera) – CD Box set
19. Luciano Pavarotti (Italia) – il mio cantante preferito di tutti i tempi
20. Bathory (Svezia) – tutto

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