HOLYHELL – Fuori Dall’Oscurità

Pubblicato il 13/07/2012 da

La calata degli Holyhell al Gods Of Metal e la release dell’EP “Darkness Visible – The Warning” ci ha dato la possibilità di incontrare dal vivo il tastierista/master mind Francisco Palomo e la cantante Maria Breon. I due musicisti, umili e disponibili, nei pochi minuti a nostra disposizione si sono prodigati nel darci diversi dettagli sul loro nuovo disco in uscita per Magic Circle Music e per toccare svariati argomenti, personali e non, con grande rilassatezza e tranquillità.

COSA VI HA SPINTO A PUBBLICARE IL NUOVO “DARKNESS VISIBLE – THE WARNING” SU I-TUNES PRIMA ANCORA CHE IN FORMATO FISICO? RITENETE CHE ORMAI IL CD SIA MORTO?
“No, non pensiamo che il CD sia morto. La questione è semplice, ‘Dark Visible – The Warning’ è un EP che va inteso come anteprima per i nostri fan. Sul disco sono presenti quattro brani di cui tre in studio che appariranno anche sul nuovo full length. Questi pezzi sono presenti sull’EP con una diversa durata e diversi arrangiamenti rispetto a come appariranno sul disco vero e proprio. Abbiamo cambiato anche il mix, per cui credo che questo EP sia molto interessante. Volenti o meno il business musicale sta puntando molto su internet e su canali come i-tunes, per cui sarebbe sciocco non sfruttarli. Il disco invece uscirà regolarmente in formato fisico: ci sono tanti fan, e noi ci includiamo fra questi, che adorano il CD, vogliono sfogliare il booklet e leggere i testi. Non credo che per il momento questo formato sia destinato a morire”.

“DARKNESS VISIBLE” PARLA DELL’OSCURITA’ E NON SOLO. SARA’ UNA SORTA DI CONCEPT ALBUM?
“Non si tratta di concept album, le tematiche affrontate sui nuovi brani saranno più generiche, non per forza legate personalmente a noi. Si parla dell’oscurità che sta avvolgendo il mondo. In un brano trattiamo della delusione che si prova pensando al Paradiso quando questo viene raffrontato alla realtà in cui ciò che si ambisce esiste ora ed è materiale”.

MARIA, TU GIOCHI SPESSO CON DUALISMI E CONTRAPPOSIZIONI NEI TITOLI DI DISCHI O NEI TESTI DEI BRANI. IN PASSATO HAI PARLATO DI ANGELI E DEMONI, MENTRE OGGI HAI SCELTO L’OSCURITA’ VISIBILE.
“Non so da dove venga questa ispirazione, posso dirti che sin da piccola mi sono sempre appassionata di tematiche come la religione, ma non ho voluto mai credere ad una singola campana. Prendo sempre in considerazione punti di vista opposti per farmi un’idea più chiara e globale di un argomento. Questo accade anche quando leggo, non scarto nessuna interpretazione anche in caso di opposti. Il segreto è porsi sempre domande. In passato abbiamo parlato di religione e tra i vari credi, cristiani, pagani o altro, in mezzo a tutte le loro differenze, ci sono comunque dei punti in comune molto concreti. Da questi elementi comuni è interessante ricavare informazioni esplorando punti di vista diversi, per arrivare ad una maggiore comprensione”.

COME VI SIETE TROVATI A SUONARE AL GODS OF METAL?
“Ci siamo trovati benissimo. Siamo qui da due giorni e l’Italia è davvero un paese fantastico. Per noi è stata una vera sorpresa vedere così tante persone sotto il palco, sin dal mattino presto, per vederci. Gran parte di loro cantava a memoria le nostre canzoni! Mentre stavamo suonando, vedere tutte quelle persone davanti a noi ci ha dato grande forza e motivazione per dare il meglio. Non voglio sembrare scontato, ma l’Italia è uno dei posti dove preferiamo suonare in assoluto insieme a Spagna e Germania”.

LA NUOVA FORMAZIONE DEGLI HOLYHELL COMPRENDE JOHN MACALUSO ALLA BATTERIA. COSA VI HA PORTATO A SEPARARVI DA RHINO?
“Rhino ha deciso di lasciare la band. Tra noi e Rhino non ci sono stati scontri ed a livello personale non abbiamo problemi, siamo ancora grandi amici. Semplicemente Rhino aveva altre priorità nella sua vita, tra cui la sua band. Anche se gli Holyhell sono una band ancora giovane, la nostra attività richiede un sacco di energie e tanta dedizione, ogni musicista deve dedicare anima e corpo nel nostro progetto. John Macaluso e Joe Stump, nonostante le loro rispettive carriere, si stanno dedicando al cento per cento sugli Holyhell ed il loro contributo è molto importante. Quando scriviamo brani, tutti devono dare il loro contributo, non ci sono dittature fra noi”.

DAL VIVO AVETE PROPOSTO LA VOSTRA VERSIONE DI “HOLY DIVER”, BRANO DELL’INDIMENTICATO RONNIE JAMES DIO…
“Noi siamo grandi fan di Ronnie James Dio e da molti anni dal vivo proponiamo ‘Holy Diver’, una canzone semplicemente stupenda. Ultimamente stanno spuntando un sacco di tribute band di Ronnie James Dio, noi suoniamo ‘Holy Diver’ credo dal 2006, per onorare uno dei più grandi cantanti di sempre. Ronnie e la sua grande influenza è un punto comune di tutti i membri degli Holyhell! Siamo influenzati dai Dio sin da quando eravamo molto giovani”.

IN QUESTI ANNI LA VOSTRA ATTIVITA’ LIVE E’ SEMPRE STATA COLLEGATA CON I MANOWAR. PENSATE SIA GIUNTO IL MOMENTO DI LASCIARE L’OVILE E DI IMBARCARVI IN TOUR DA SOLI?
“Posso anticiparti che questo sarà il nostro ultimo tour insieme ai Manowar. Con l’uscita del nuovo disco la nostra idea è di intraprendere l’avventura live da soli. Molto dipende dai Paesi in cui suoniamo, in alcuni abbiamo abbastanza seguito per poter suonare da soli, in altri invece, dove i responsi sono minori, è necessario aggregarsi ad una band più nota. Crediamo che sia giunto il momento di guardarci attorno e suonare da soli dove ci saranno le possibilità, mentre in altri casi valuteremo a quali band aggregarci per portare la musica degli Holyhell in più Paesi possibili. La nostra intenzione è di promuovere ‘Darkness Visible’ nel modo più intenso e capillare possibile, suoneremo ovunque ci chiameranno, da soli o come special guest, l’importante è portare avanti la nostra passione. In Germania, ad esempio, potremo proporci da headliner, mentre per altri Stati noi siamo praticamente sconosciuti e dovremo studiare altre soluzioni”.

VI TROVATE MEGLIO SU UN PALCO OPPURE CHIUSI IN STUDIO A COMPORRE MUSICA?
“Sono esperienze molto diverse, ma se sei un musicista bisogna affrontarle entrambe. Il palco e lo studio sono due mondi totalmente differenti, ma posso dirti che quando andiamo on stage, proprio come oggi, proviamo sensazioni uniche, incredibili grazie alla forza che ci trasmettono i fan. Questa adrenalina è irriproducibile in studio, per quanti sforzi si possano fare! Quando nel 2005 abbiamo iniziato a suonare, si è cercato di fare tesoro della nostra esperienza live e di incanalarla in studio nel nostro primo disco”.

CHE NE PENSATE DEL NUOVO DISCO DEI MANOWAR?
“Purtroppo abbiamo ascoltato soltanto un paio di pezzi nuovi. Nel periodo in cui i Manowar stavano incidendo i brani, noi  eravamo chiusi in studio a lavorare al nuovo disco, dalla mattina a notte fonda. Molto spesso abbiamo dormito in studio, non avevamo nemmeno il tempo di uscire”.

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