HOODED MENACE – Saghe sinistre

Pubblicato il 26/11/2012 da

Dopo aver giustamente incensato i tre full-length confezionati sinora e aver saggiato la loro potenza anche in sede live, è finalmente giunto il momento di ospitare sulle nostre pagine un’intervista con gli Hooded Menace, la doom-death metal band finlandese guidata dal chitarrista/cantante Lasse Pyykkö. Il nuovo “Effigies Of Evil” ha come sempre sconvolto i nostri sensi e siamo stati ben felici di metterci in contatto con il leader del gruppo, che, tramite la Relapse Records, sta raggiungendo un pubblico e dei riconoscimenti poco a poco più ampi e prestigiosi. Di certo gli Hooded Menance non diverranno mai un cosiddetto nome da copertina, ma, nel suo piccolo, i progressi fatti da questa realtà sono decisamente importanti su tutti i fronti e non possono proprio più essere sottovalutati. Andiamo a conoscerla meglio nello scambio di battute che segue…

GLI HOODED MENACE SONO NOTI PER FARE SPESSO RIFERIMENTO ALL’IMMAGINARIO DEI FILM HORROR DI AMANDO DE OSSORIO. QUALI SONO GLI ASPETTI DI QUELLE OPERE CHE TROVATE ILLUMINANTI?
“L’atmosfera, senza dubbio. Credo che gli Hooded Menace riescano ad evocare lo stesso tipo di arie cupe e minacciose. E’ un matrimonio perfetto!”.

OLTRE A QUELLI FIRMATI AMANDO DE OSSORIO, QUALI SONO I TUOI FILM HORROR PREFERITI?
“I primi che mi vengono in mente sono ‘The Beyond’, ‘City Of The Living Dead’, ‘Day Of The Dead’, ‘Suspiria’, ‘Evil Dead’ e ‘Halloween’. Sono poi un grande fan della corrente italiana del genere”.

E’ DIFFICILE PER TE CREARE MUSICA RIMANENDO FEDELE AL VECCHIO FILONE DEATH-DOOM? QUANTO E’ ARDUO NON RIPETERSI O RIPETERE COSE GIA’ FATTE DA ALTRI?
“Sta sicuramente diventando sempre più difficile uscirsene con delle idee ancora fresche ed eccitanti, ma mi piacciono le sfide. Penso esistano ancora dei modi per esprimersi senza andare a parare nei soliti clichè e per espandere il suono classico del genere”.

QUALI PENSI CHE SIANO LE INFLUENZE PRINCIPALI DEGLI HOODED MENACE? CHE COSA TI HA FATTO INNAMORARE DEL DOOM METAL LA PRIMA VOLTA?
“Le influenze primarie sono senz’altro i Candlemass degli Anni ’80, primi Cathedral, Asphyx, Autopsy, primi Paradise Lost, Black Sabbath, primi Amorphis, primi Maiden, primi Metallica, Winter, Trouble e le colonne sonore dei vecchi film horror. Il doom metal mi ha attirato innanzitutto per l’atmosfera, desolante e maestosa allo stesso tempo. Si tratta di musica che sa essere heavy ma anche sognante e ariosa. Quando ho ascoltato i Candlemass di ‘Epicus Doomicus Metallicus’ per la prima volta negli Anni ’80 sono rimasto senza parole. Era la musica più esaltante, delicata e al tempo stesso pesante che avessi mai sentito. Quando ho fondato gli Hooded Menace ho pensato che avrei potuto essere in grado anch’io di realizzare qualcosa di significativo all’interno del filone doom o death”.

LA FINLANDIA INFLUENZA LA MUSICA CHE COMPONI?
“Fa freddo e siamo spesso al buio qui. Inoltre siamo circondati da neve, foreste e laghi e non vi è molta gente in giro. Sì, credo che questo ambiente alla lunga influenzi ciò che compongo. Non so se riuscirei a concepire le stesse cose altrove: palme e spiaggia non mi attirano”.

ULTIMAMENTE QUALE STILE MUSICALE TI ATTIRA MAGGIORMENTE? NUOVA O VECCHIA MUSICA? MUSICA SIMILE ALLA TUA O COMPLETAMENTE DIVERSA?
“Ascolto generi diversi, ma il metal ha sempre la priorità. Nuove band come Horrendous, Anhedonist, Pallbearer, Degial, Anguish e Loss sono alcune delle cose migliori in cui mi sono imbattuto negli ultimi anni. Per quanto concerne sonorità non metal, i miei artisti preferiti sono David Bowie, Big Black, Shellac, The Jesus Lizard, The Pixies, Joy Division, The Stooges, Cream e Stray Cats”.

IL NUOVO “EFFIGIES OF EVIL” E’ PROBABILMENTE IL VOSTRO ALBUM PIU’ MELODICO. CHE OBIETTIVI AVEVI QUANDO HAI INIZIATO A LAVORARCI SOPRA? SEI CONTENTO DEL RISULTATO FINALE?
“Volevo solo dare a ‘Never Cross The Dead’, un disco che considero molto valido, un degno successore. Penso di essere riuscito nell’impresa e trovo anche che il disco sia superiore al precedente. Un po’ più di melodia si è fatta largo nella musica e i tempi sono più variegati: direi perciò che ‘Effigies Of Evil’ sia il nostro lavoro più vario e dinamico. La produzione, inoltre, è più heavy che mai. Vi è una profondità maggiore, che rende le parti maggiormente heavy ancora più oppressive. Sì, penso di essere soddisfatto di questo album, è venuto bene”.

HO GRADITO IL BRANO “SUMMONED INTO EUPHORIC MADNESS”, IL QUALE E’ FORSE L’EPISODIO PIU’ ORECCHIABILE DEL VOSTRO REPERTORIO. VEDI GLI HOODED MENACE ESPLORARE ULTERIORMENTE QUESTA FORMULA CON STRUTTURE PIU’ SNELLE, MELODIE IN PRIMO PIANO, ECC?
“Non lo so, abbiamo solo un paio di pezzi nuovi pronti sinora: è troppo presto per tirare conclusioni. Tuttavia, vi è sicuramente una certa impronta catchy anche nel nuovo materiale”.

HO LETTO DA QUALCHE PARTE CHE NON AMI CANTARE IN GROWL. ALLORA PER QUALE MOTIVO CONTINUI A REGISTRARE TU LE LINEE VOCALI IN STUDIO? DAL VIVO HO INVECE VISTO CHE VI AVVALETE DI UN ALTRO CANTANTE. IN OGNI CASO, APPREZZO MOLTO IL TUO STILE: E’ UNO DEGLI ASPETTI CHE PIU’ PREFERISCO DELLA PROPOSTA DEGLI HOODED MENACE…
“Grazie mille, mi fa piacere che ti piaccia la mia voce! Sì, è vero che odio usare il growl, ma è altrettanto vero che sembra funzionare alla grande sulla nostra musica. Essendo il compositore della band, riesco a capire subito quali dinamiche servano per le voci e quindi probabilmente riesco meglio di chiunque altro a renderle in studio. E’ un processo che non amo affrontare, ma, d’altronde, preferisco fare così piuttosto che lasciare il compito a qualcuno e ritrovarmi con un risultato non troppo soddisfacente. Inizialmente volevo suonare la chitarra e cantare anche dal vivo, ma durante le prove non mi sono trovato per nulla a mio agio, quindi abbiamo reclutato un vero e proprio frontman. Mi rendo conto che all’esterno il tutto possa generare confusione, ma ormai abbiamo trovato questo metodo e andremo avanti così”.

I TESTI DEI VOSTRI BRANI VENGONO SOLITAMENTE SCRITTI DA PERSONE ESTERNE ALLA BAND. TROVI DIFFICILE ANCHE OCCUPARSI DI QUESTO ASPETTO? COME LAVORI CON QUESTI ASSISTENTI? DAI LORO COMPLETA LIBERTA’?
“I nostri amici canadesi Tanya e Kevin hanno scritto i nostri testi. Sono dei fanatici di film horror, ci conosciamo da una vita e sanno di che cosa gli Hooded Menace hanno bisogno. Solitamente discutiamo che taglio dare ai testi e a volte capita che aggiusti qualcosina, una volta terminato il loro lavoro. E’ un processo molto limpido. Non amo scrivere testi, ma dò il mio contributo quando serve. Di recente io e Teemu, il nostro secondo chitarrista, abbiamo scritto le parole per un nuovo pezzo e credo che proveremo a farlo nuovamente in futuro. Mi piacerebbe continuare a lavorare con gli amici canadesi, ma probabilmente ci divideremo i brani, d’ora in avanti”.

GLI HOODED MENACE STANNO RISCUOTENDO UN DISCRETO SUCCESSO NEGLI ULTIMI TEMPI. SEI SORPRESO DELL’INTERESSE CHE AVETE DESTATO?
“Non avevo alcuna aspettativa quando abbiamo iniziato, ma poi mi sono reso conto che un buon numero di persone erano effettivamente interessate a quanto stavamo facendo. La cosa mi fa indubbiamente piacere, ma mi disorienta anche un pochino. Sono una persona molto timida e modesta. Tuttavia, alla fine credo che questo piccolo successo sia legittimo: è bello vedere simili reazioni quando pensi di aver effettivamente dato tutto te stesso in un progetto in cui credi”.

PENSI CHE IL BUON MOMENTO DEGLI HOODED MENACE SIA ANCHE UNA CONSEGUENZA DELLA POPOLARITA’ DI CUI GENERI AFFINI STANNO GODENDO ULTIMAMENTE?
“Non lo so, ma è probabile. Il doom e il death metal vecchio stampo stanno andando bene ultimamente e questo può essere che si rifletta su di noi. La musica procede in circoli e le mode, anche quelle più piccole, ci sono sempre state”.

SEI O ERI COINVOLTO IN DIVERSI ALTRI PROGETTI MUSICALI. COME TROVI IL TEMPO PER TUTTI QUESTI GRUPPI? HO ANCHE SENTITO DI UNA COLLABORAZIONE CON ROGER JOHANSSON, UN ALTRO STAKANOVISTA METAL. COME VI SIETE CONOSCIUTI?
“Al momento il mio solo side-project con qualcosa di concreto in arrivo è la crust band Ruinebell, alla quale sto lavorando con Dopi alla voce (Machetazo) e Pekka degli Hooded Menace alla batteria. Ora che gli Hooded Menace sono diventati in qualche modo importanti è difficile trovare il tempo e le energie per tanti altri progetti, ma alla fine mi sta bene così. Questa è la mia band principale e mi diverto un mondo con essa: è un’esperienza molto gratificante, non ho bisogno di avere tanto altro per la testa. Con Rogga ho dato vita agli Swarming, ma non so se registreremo altro materiale nel breve termine: abbiamo entrambi altre priorità in questo periodo. Ci siamo conosciuti quando gli ho scritto una email alcuni anni fa. Rogga è un bravissimo ragazzo, simpatico e produttivo come pochi”.

QUANDO E’ STATA L’ULTIMA VOLTA CHE HAI COMPOSTO UNA CANZONE E COSA PUOI DIRCI SU DI ESSA?
“L’ultima canzone portata a termine per filo e per segno risale alla fine dell’estate. L’ho scritta per un EP che pubblicheremo per Doomentia Records. Contiene una parte melodica che è forse quanto di più arioso abbiamo mai realizzato. Ma non temere, suona alla grande… è heavy e ha dei gran riff. Non voglio invece svelare nulla sul testo: posso solo dirti che è basato su un film horror in particolare. Ma non è chissà quale novità (risate, ndR)!”.

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