Speriamo che l’anteprima/track by track di un paio di mesi fa e la recente recensione di “Paradogma” abbiano già destato ampiamente il vostro interesse nei riguardi degli Hour Of Penance. Ma, non essendoci due senza tre, vi proponiamo ora una nuova intervista con il batterista Mauro Mercurio e il chitarrista Giulio Moschini, che hanno gentilmente risposto alle nostre domande via email. Ancora una volta, ci preme rimarcare come il gruppo sia oggi in una forma straordinaria e rappresenti la punta di diamante della scena death metal italiana. Una scena che, nonostante venga spesso ignorata proprio nella sua nazione di origine (basta vedere i bill dei maggiori festival nostrani, compreso quello dedicato a soli gruppi italiani), si sta espandendo a vista d’occhio e togliendo sempre più soddisfazioni all’estero. E’ insomma ora che tanta qualità e voglia di fare vengano finalmente premiate anche dalle nostre parti, perchè non ascoltare gli Hour Of Penance oggi significa davvero perdersi un po’ del miglior death metal in circolazione.
"THE VILE CONCEPTION" È STATO UN GRANDE SUCCESSO DI CRITICA E, A QUANTO PARE, ANCHE DI PUBBLICO. VI SIETE SENTITI SOTTO PRESSIONE QUANDO SI È TRATTATO DI COMPORRE IL SUO SUCCESSORE?
Mauro: "Nessuna pressione. ‘The vile Conception’ è stato accolto alla grande dalla critica ma sapevamo da subito che potevamo scrivere un disco molto più vario e così è stato. ‘Paradogma’ è ancor più maturo e personale di ‘The Vile Conception’. Con il precedente lavoro abbiamo mirato ad essere il più diretti possibile, un vero pugno in faccia, mentre con il nuovo abbiamo cercato di essere più versatili ed esplorare nuove soluzioni, come potete sentire in più brani".
VI SENTITE PIÙ MATURI OGGI? IN CHE COSA PENSATE DI ESSERE MIGLIORATI RISPETTO ALL’ULTIMO ALBUM?
Mauro: "Sicuramente più maturi, non si finisce mai di imparare in questo ambito. Con l’età che avanza e le conoscenze che aumentano ovviamente matura anche la composizione di un disco. Come ho detto sopra, ‘Paradogma’ è un disco molto più vario del predecessore e rappresenta quello che gli Hour Of Penance sono oggi. Il prossimo disco ci rappresenterà in quel momento, non possiamo sapere come suonerà il suo successore, componiamo molto spontaneamente ed è tutto il frutto delle nostre esperienze accumulate negli anni".
NELLA NOSTRA ANTEPRIMA/TRACK BY TRACK ABBIAMO AVUTO MODO DI PARLARE DEL CONTENUTO MUSICALE DI "PARADOGMA". CHE COSA POTETE DIRCI INVECE RIGUARDO AI TESTI? CHE TEMATICHE AVETE AFFRONTATO? VI ANDREBBE DI SCENDERE NEI DETTAGLI?
Giulio: "Innanzitutto questa volta i testi sono stati scritti interamente da Francesco, questo semplicemente per una questione di maggiore comodità in sede di arrangiamenti. Penso che la copertina sia abbastanza esplicativa di quella che è la tematica generale del nostro nuovo album ‘Paradogma’, che letteralmente significa ‘contro il dogma’. Niente che si discosti di molto da quanto abbiamo già trattato su ‘The Vile Conception’ e i precedenti lavori quindi, ma con un approccio sempre meno banale. Per chi comprerà il CD nell’ultima pagina del booklet abbiamo deciso di inserire il celebre tetralemma del filosofo Epicuro: ‘La divinità o vuole abolire il male e non può; o può e non vuole; o non vuole né può; o vuole e può. Se vuole e non può, bisogna ammettere che sia impotente, il che è in contrasto con la nozione di divinità; se può e non vuole, che sia malvagia, il che è ugualmente estraneo all’essenza divina; se non vuole e non può, che sia insieme impotente e malvagia; se poi vuole e può, sola cosa conveniente allla sua essenza, donde provengono i mali e perché non li abolisce?’. E’ essenzialmente questa la tematica di ‘Paradogma’ e il messaggio degli Hour Of Penance, cercare di rovesciare completamente le concezioni religiose oltre a denunciare quello che in questi ultimi giorni in particolare è sotto gli occhi di tutti, ovvero il cattivo operato della Chiesa e i vantaggi soprattutto economici che essa trae dal suo continuo mistificare. Ecco il perchè di una statua della madonna che piange in copertina, qualcuno si ricorda ‘il miracolo di Civitavecchia’? Questo discorso chiaramente può essere esteso a quasi tutte le religioni o dottrine, ma per nostra ‘ignoranza’ abbiamo deciso di limitarci alla religione cristiana. Si, c’è chi ha già trattato queste tematiche, chi a volte magari superficialmente, chi in maniera per nulla banale – Immolation, per esempio – penso tuttavia che noi italiani siamo i più legittimati a denunciare questa situazione. Non mi dilungo ancora perché starei qui a scrivere per ore ed ore, ma basta accendere la televisione in questi ultimi giorni per farsi un’idea. Ci riteniamo solo una voce di un coro che ultimamente sta prendendo sempre più volume".
TORNANDO ALLA MUSICA, QUALI SONO I BRANI DEL DISCO DEI QUALI SIETE PIÙ SODDISFATTI? SIETE GIÀ IN GRADO DI PREVEDERE IN CHE DIREZIONE VI MUOVERETE IN FUTURO?
Giulio: "Non c’è un brano di cui sono più soddisfatto di altri, abbiamo scelto 10 canzoni di quasi 15 proprio perché volevamo che il nuovo disco ci piacesse dall’inizio alla fine e così è stato. Abbiamo preso il meglio e scartato il peggio dei nostri vecchi album, inserendo nuovi elementi, suonando le nuove canzoni quasi fino alla nausea finché non ci consideravamo soddisfatti al 100% del nostro lavoro. Per adesso non stiamo pensando più di tanto al futuro nonostante abbiamo già in mente molte idee che sicuramente svilupperemo quando ne sentiremo la necessità, ovvero quando sarà il momento di dare un erede a ‘Paradogma’. Il tempo necessario di schiarirsi le idee".
PERSONALMENTE TROVO CHE BRANI COME "THE WOEFUL EUCHARESTY", "MALEVOLENCE OF THE RIGHTEOUS" E "CAGED iNTO FALSEHOOD" SIANO QUELLI CON PIÙ ELEMENTI "NUOVI". COME SONO NATI QUESTI PEZZI?
Giulio: "Come sono nati anche gli altri, ovvero in maniera molto spontanea. Il fatto che poi all’ascoltatore suonino meglio di altri pezzi è un fattore, dal mio punto di vista di compositore, poco chiaro in quanto ognuno ha i propri gusti e chiaramente c’è chi apprezza canzoni per un motivo chi per un altro. Penso che tutte le canzoni di ‘Paradogma’ abbiano degli elementi nuovi – forse quella veramente che suona più ‘nuova’ rispetto alle altre è ‘Malevolence Of The Righteous’, visto che non stiamo parlando di una canzone con tempi molto sostenuti.. una cosa che non avevamo mai fatto prima d’ora".
COME DEFINIRESTE OGGI IL SOUND DEGLI HOUR OF PENANCE? QUALI SONO LE VOSTRE PECULIARITÀ, SECONDO VOI?
Mauro: "Autodefinirsi non è mai facile per un musicista. Comunque sia ritengo che gli Hour Of penance suonino sempre e comunque death metal. Le nostre peculiarità credo siano la velocità, la pulizia esecutiva, il creare brani che, anche se il termine è inusuale per questo genere, risultino ‘orecchiabili e di facile assimilazione’. Un nostro brano può rimanere molto più in testa rispetto ad un brano degli Spawn Of Possession, ad esempio. Cerchiamo di essere diretti, tecnici e orecchiabili al punto giusto, senza strafare in un campo o nell’altro. Credo che la nostra forza sia nel rendere omogenei tutti questi elementi".
OGGI UNA BAND DEL VOSTRO GENERE PER POTER "VIVERE DI MUSICA" DEVE ESSERE IN TOUR PER 6/8 MESI ALL’ANNO, DATO CHE LE VENDITE DEI CD AL MOMENTO SONO QUELLE CHE SONO. COME VEDETE QUESTA SITUAZIONE? VI ALLETTA UNA PROSPETTIVA DEL GENERE?
Mauro: "Sinceramente non ho mai pensato di condurre una vita del genere, suonare è una mia passione, non l’ho mai presa come un lavoro full time. Molti gruppi così facendo perdono in spontaneità, sfornando dischi a rotta di collo senza anima, solo per vendere e portare il pane a casa. Credo sia molto difficile mantenere la stessa passione tramutando musica in business, infatti i migliori dischi dei gruppi che reputo validi, a mio parere, sono sempre i primi, poi si perdono e credo che questa sia la ragione della rovina. L’importante è suonare sempre con la passione e la voglia di fare, ma quando ciò porta all’ossessione di guadagnarci e vivere le cose cambiano. L’importante è sempre fare tutto nel giusto modo senza esagerare. Come si suol dire, ‘il troppo stroppia’".
PARLANDO DI PROMOZIONE "NORMALE", COSA AVETE IN PROGRAMMA PER I PROSSIMI MESI? STATE PENSANDO A QUALCHE TOUR?
Giulio: "Saremo in tour europeo come headliner ad aprile/maggio, è la prima volta che facciamo una cosa del genere , durerà all’incirca 3 settimane per un totale di 18 date tra cui 2 o 3 anche in italia (18 aprile Firenze, 24 aprile Brescia, 25 aprile Vicenza) suoneremo di nuovo al Neurotic Deathfest in Olanda il 30 aprile e il 2 maggio al Deathfest UK in Inghilterra. Nel periodo estivo stiamo confermando alcuni festival e dopo di che saremo di nuovo in tour… ci terremo molto impegnati, questo è sicuro!".
BAND COME NILE O BEHEMOTH HANNO RAGGIUNTO LIVELLI DI POPOLARITÀ RAGGUARDEVOLI, ANCHE ALDIFUORI DEL CIRCUITO PRETTAMENTE DEATH METAL. PENSATE CHE ANCHE AGLI HOUR OF PENANCE POSSA CAPITARE QUALCOSA DI SIMILE? VI VEDETE SU UNA GROSSA ETICHETTA?
Mauro: "Tutta questa fama devo dire che se la sono pienamente guadagnata. Li reputo i migliori esponenti di questo genere attualmente, poi ovviamente è tutta una questione di gusti. Il nostro genere ricalca parecchio il loro, quindi ovviamente spero che un loro fan non disdegni la nostra proposta. Una grossa etichetta certo che può capitare, purtroppo non sempre una grande label ti mette sotto contratto perché le piace la tua musica, ma semplicemente perché vendi e potresti essere potenzialmente una macchina da business e questo fa pensare parecchio, ma non è una novità, è così da sempre per qualsiasi genere musicale. Se firmeremo per una grossa etichetta sarà sicuramente perché vi è stima reciproca e si è instaurato un ottimo rapporto come lo abbiamo avuto con la Unique Leader".
LA SCENA DEATH METAL ITALIANA SEMBRA ESSERE SUL PUNTO DI ESPLODERE… O COMUNQUE STA VIVENDO UN BUON MOMENTO DI SALUTE. COSA PENSATE CHE MANCHI ANCORA AL CIRCUITO NAZIONALE PER POTER FARE IL SALTO DEFINITIVO?
Mauro: "Sì, l’Italia si stà definitivamente svegliando e ciò mi rende molto felice. Amo il mio paese e vederlo in coda in questo settore musicale mi ha sempre infastidito. Cosa abbiamo in meno degli altri paesi europei e non? Non ci manca nulla e molti gruppi lo stanno dimostrando, non è un fattore di mentalità, non continuiamo a dire che siamo un paese di merda conservatore, pizza, mandolino, ecc, ecc. Molti gruppi nel suolo Italico stanno dimostrando il contrario, manca la voglia di fare a molta gente, bisogna crederci di più in quello che si fa, tanta dedizione e le soddisfazioni non mancheranno".
PENSATE CHE ESISTA GIA’ UN ELEMENTO IN GRADO DI CONTRADDISTINGUERE LA SCENA DEATH METAL ITALIANA? IL SOUND AMERICANO E QUELLO SVEDESE SONO NOTI, ORMAI ANCHE QUELLO POLACCO, MENTRE LA SCENA FRANCESE SI STA SEGNALANDO GRAZIE A UNA DIREZIONE MODERNA E TECNICA CON GRUPPI COME HACRIDE O GOJIRA. SECONDO TE DOVE STA ANDANDO L’ITALIA?
Mauro: "Una cosa alla volta. Intanto dobbiamo svegliarci sempre di più, dobbiamo essere in tanti a proporre questo tipo di sonorità. Quando l’Italia ha ottenuto il suo piccolo, si può pensare a rendere il proprio sound personale. Quei paesi hanno un sound personale perché lo hanno creato. Ormai da creare c’è ben poco, tanto è stato detto e fatto, si può migliorare e perfezionare, così’ facendo si può arrivare ad una proposta personale e spero che in Italia ci sia questa voglia di fare".
QUAL È L’ASPETTO CHE APPREZZATE DI PIÙ DELL’ATTUALE SCENA METAL E QUELLO CHE INVECE DETESTATE?
Giulio: "Purtroppo sono più le cose che detesto che quelle che apprezzo e sono tante da elencare… prima tra tutte, la coerenza sia musicale che di attitudine di tanti gruppi cardine che è andata a farsi fottere per ‘portare il pane a casa’, come diceva Mauro. Si parla di gente che avrebbe dovuto cambiare ‘mestiere’ già da un pezzo; una ‘scena’ sempre più creata a tavolino dalle etichette e da quello che vende, non dal disco di qualità. Il fatto di volerti imporre generi musicali di cui tu te ne sbatti altamente – un giorno va di moda il ‘Folk’ (?), un giorno lo ‘Sludge’ (?), tanto per citarne 2 (con tutto rispetto per i gruppi e i fan, parlo sempre di un discorso di lavoro promozionale di etichette e dal supporto che ricevono dagli ‘addetti stampa’) e paghi 20€ (40mila delle vecchie lire) per vedere il gruppo che aspettavi da una vita accompagnato da gruppi indegni death-core con i loro tagli di capelli dell’ultima ora e il loro merch composto da 50 tipi di maglie diverse; Una scena superaffollata ormai, colpa soprattutto di MySpace e affini e gente che non sa distinguere la merda dalla cioccolata, musicalmente parlando sempre… e ce ne sarebbero ancora di cose che detesto, ma non voglio sembrare lo Sgarbi della situazione (ride, ndR)!".
QUAL È IL GRUPPO DEATH METAL, STORICO O EMERGENTE, CHE PIÙ DI ALTRO NON RIUSCITE A SOPPORTARE? E PERCHÈ?
Mauro: "Non c’è un gruppo in particolare, ognuno ha la sua proposta ed ha qualcosa da dare. Ci sono delle piccolezze che non sopporto in determinati gruppi, ma ciò non vuol dire che detesti la band in questione. Spesso anche cose che si detestano in un gruppo sono il trademark della band stessa. Un esempio lampante: credo che in molti abbiano pensato ‘come sarebbero i Cannibal Corpse con alla batteria un George Kollias o un Derek Roddy?’. Sarebbero sicuramente spettacolari, ma non sarebbero i Cannibal Corpse!".
VI È UN GRUPPO AL QUALE VI SENTITE PARTICOLARMENTE VICINI A LIVELLO MUSICALE E DI ATTITUDINE? O UNO AL QUALE VI FA PIACERE ESSERE ACCOSTATI?
Giulio: "Beh, ci sono dei gruppi con i quali siamo cresciuti, primi su tutti i Morbid Angel, ai quali penso tutti noi piacerebbe essere accostati… Ma spesso e volentieri ci paragonano a tutti tranne che a loro, anche se credo siano l’influenza principale degli Hour Of Penance. Non ci sentiamo particolarmente vicini a nessuno in questo momento, il death metal è diventato talmente variegato che ce n’è veramente per tutti i gusti".
È TUTTO RAGAZZI! SE VOLETE AGGIUNGERE QUALCOSA, QUESTO È IL VOSTRO MOMENTO!
Giulio – Mauro & Hour of Penance: "Grazie a tutto lo staff di Metalitalia.com per lo spazio che ci avete nuovamente concesso e il supporto e un saluto a tutti i fan. Il dusco è uscito il 31 marzo… che lo scarichiate, lo compriate o lo rubiate, speriamo vi piaccia e speriamo di vedere quante più teste possibili alle date qui in Italia che potete trovare su www.myspace.com/hourofpenance!".