Dopo un 2010 assolutamente intenso, fra la pubblicazione del fortunato “Paradogma”, alcuni cambi di lineup e moltissimi concerti in Europa, gli Hour Of Penance guardano al 2011 con fiducia, essendosi ricompattati con l’innesto di nuovi elementi e avendo da poco firmato per una nota casa discografica come la statunitense Prosthetic Records, per la quale i death metallers nostrani registreranno un nuovo album il prima possibile. Il chitarrista/songwriter Giulio Moschini e il bassista Silvano Leone fanno il punto della situazione nell’intervista che segue…
LA SEPARAZIONE DA FRANCESCO E DA MAURO È ORMAI VECCHIA DI DIVERSI MESI. È QUINDI GIUNTO IL MOMENTO DI PRESENTARE I NUOVI ARRIVATI IN CASA HOUR OF PENANCE: PAOLO PIERI ALLA VOCE E SIMONE PIRAS ALLA BATTERIA. COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LORO E COSA HANNO PORTATO IN SENO ALLA BAND SINORA?
Silvano: “Paolo è un vecchio amico, oltre che un eccellente cantante. Avevamo già collaborato con lui in diversi progetti. Conoscevamo bene le sue doti e la sua serietà e questo è quello che ci ha portato a sceglierlo. Appena abbiamo dovuto trovare un sostituto per Francesco ho pensato subito a lui, dato che piuttosto che cercare un clone l’intenzione nostra era di trovare un singer sempre estremo, ma con una personalità propria, diversa da quella del precedente. Su Simone giusto due parole: non lo conoscevamo prima ed è stato realmente una sorpresa, in assoluto uno fra i migliori batteristi italiani e uno fra gli elementi più prossimi al manicomio! E’ un piacere suonare con lui”.
IL PRIMO, GRANDE SEGNALE DI VITA DEI “NUOVI” HOUR OF PENANCE È STATO IL TOUR EUROPEO AUTUNNALE CON CEPHALIC CARNAGE, PSYCROPTIC, ION DISSONANCE E DYSCARNATE. COME È ANDATO? QUALI ANEDDOTI VI SENTITE DI RACCONTARE?
Giulio: “Il tour è stato un esperienza necessaria per testare la nuova line-up sul campo visto che non c’era ancora stata l’occasione di fare un live tutti insieme e devo dire che, nonostante qualche show particolarmente sfigato per problemi tecnici, è andato tutto per il meglio. Personalmente non amo questi pacchetti troppo variegati, non avevamo praticamente quasi niente in comune con le altre band, ma è stato comunque un piacere condividere il palco con dei musicisti talentuosi come gli Psycroptic o completamente fuori di testa come i Cephalic Carnage. Per quanto riguarda gli aneddoti.. ci vorrebbe un intervista solo per parlare di questo tour, vi basti pensare che ogni sera nessuno andava al letto con le proprie gambe”.
DI RECENTE HA ANCHE AVUTO LUOGO UN MINI-TOUR IN GERMANIA E BELGIO ASSIEME AI FLESHGOD APOCALYPSE. COME SONO ANDATE LE COSE IN QUESTA OCCASIONE?
Giulio: “Più di un mini-tour si è trattato di fare soltanto due date insieme purtroppo, ma in entrambi i due episodi devo dire che c’è stato parecchio da divertirsi. Francesco a parte, che ha militato negli Hour Of Penance fino a poco fa, ci conosciamo da parecchio tempo con gli altri”.
TORNANDO ALLA NUOVA LINEUP, PAOLO È ANCHE CHITARRISTA NEGLI ABORYM E NEI MALFEITOR. PENSATE CHE TROVERÀ MODO DI ESPRIMERSI ALLA SEI CORDE ANCHE NEGLI HOUR OF PENANCE?
Giulio: “Beh, la sei corde è bandita negli Hour Of Penance, qui si usano strumenti dalle 7 corde in su (ride, ndR). In ogni caso, al momento mi sto occupando delle nuove canzoni da solo per ora visto che sto cambiando alcune cose al livello di songwriting. Penso che comunque vedrete Paolo cantare e suonare la chitarra dai prossimi live: siamo ancora in fase di allenamento!”.
STATE GIÀ LAVORANDO AI BRANI PER IL SUCCESSORE DI “PARADOGMA”? COSA POSSIAMO ASPETTARCI DALLA VOSTRA PROSSIMA OPERA IN STUDIO?
Silvano: “Secondo te cosa dovete aspettarvi dagli Hour Of Penance? Una fucilata di 10 pezzi di puro brutal death metal in pieno petto, è quello che facciamo da 10 anni ormai, e lo faremo per altri dieci probabilmente. Abbiamo già in cantiere metà nuovo disco, e non rimarrete delusi, poco ma sicuro… ne daremo un assaggio nei prossimi live. Bang the fuckin’ head!”.
Giulio: “Come al solito cercheremo di fare un ulteriore passo avanti dal disco precedente. Questo è l’obiettivo che cerchiamo di fissarci e raggiungere su ogni disco che registriamo. Per ora, nonostante sia molto presto per parlarne, ci stiamo dirigendo in una direzione che mischia molto bene sia la vecchia che la nuova scuola, un approccio molto più diretto alle canzoni, con molti cambi di tempo. L’arrivo di Simone alla batteria e Paolo alla voce, avendo entrambi degli stili personali di suonare e cantare, è sicuramente uno degli elementi che influenzerà questo nuovo corso, anche se chiaramente si tratterà sempre di canzoni alla Hour Of Penance al 100%”.
A DISTANZA DI UN PO’ DI TEMPO DALLA SUA PUBBLICAZIONE, COME VEDETE OGGI “PARADOGMA”? SIETE ANCORA SODDISFATTI DI COME È VENUTO, OPPURE CAMBIERESTE QUALCOSA? E DI COME È STATO ACCOLTO DA CRITICA E PUBBLICO?
Silvano: “‘Paradogma’ costituisce l’apice di un periodo realmente fantastico per gli Hour Of Penance, denso di soddisfazioni, e ne risente. Sono molto soddisfatto di questo disco. Il responso della critica è stato ottimo, con poche e sporadiche eccezioni, critiche ridicole spesso, e il pubblico ne è stato davvero entusiasta. Del resto, se avesse fatto schifo dubito che avremmo ricevuto certe proposte contrattuali”.
Giulio: “Tirando le somme, anche se il disco è uscito solo a marzo dell’anno scorso, quindi neanche un anno fa, ci possiamo ritenere pienamente soddisfatti di ‘Paradogma’, nonostante il periodo difficile che ha travolto allimprovviso la band. ‘Paradogma’ ha ricevuto un’ottima attenzione sia dal pubblico che dai vostri colleghi della stampa. Ottime recensioni, anche su riviste come Decibel e Terrorizer, qualcuna – come diceva Silvano – forse tirata un po’ così da chi magari si è soffermato alla prima canzone e ha detto ‘I Behemoth’ o da chi si aspettava una copia di ‘The Vile Conception’, non capendo magari a pieno l’intento che c’era dietro al disco. Forse è l’unica cosa di cui non sono particolarmente contento, ma è una goccia d’acqua in mezzo a una marea di soddisfazioni musicali e soprattutto personali”.
È NOTIZIA RECENTE CHE AVETE FIRMATO UN NUOVO PRESTIGIOSO CONTRATTO CON L’AMERICANA PROSTHETIC RECORDS. COME È STATO RAGGIUNTO QUESTO ACCORDO? E CHE COSA VI ASPETTATE DA QUESTA COLLABORAZIONE?
Giulio: “L’occhio della Prosthetic Records è caduto da subito sugli Hour Of Penance in quanto l’etichetta si è occupata della distribuzione in nord America di ‘Paradogma’ e di altre release della Unique Leader uscite nel 2010, quindi, vedendo le vendite, si è subito fatta avanti palesandoci l’interesse nel mettere la band sotto contratto. Nel frattempo, dopo l’uscita di ‘Paradogma’, abbiamo ricevuto anche altre offerte da ottime label, ma la Prosthetic ci ha fatto una proposta che in termini contrattuali era impossibile rifiutare. Un motivo in particolare che ci ha spinto a firmare con la Prosthetic Records è stato proprio il fatto di non essere una etichetta propriamente death metal e di non avere altri gruppi estremi come noi, cosa che ci offrirà sicuramente un ‘riguardo speciale’, diciamo, essendo noi l’unica band di questo tipo nel roster dell’etichetta. In etichette più grandi un gruppo come gli Hour Of Penance sarebbe soltanto servito a fare quel profitto in più per trattare magari meglio i gruppi di punta: è il destino di tanti gruppi ottimi che, nonostante firmino con etichette più che rispettabili, alla fine ricevono un trattamento da stronzi di turno”.
QUALI SONO I PIANI DEGLI HOUR OF PENANCE PER IL 2011? UN NUOVO ALBUM, ALTRI TOUR, LA VOSTRA PRIMA CALATA IN NORD AMERICA…?
Silvano: “A giugno saremo in tour con Deicide, Belphegor e The Amenta, poi entreremo in studio per il nuovo disco. La calata in Nord America? Forse proveremo a guardare più ad oriente”.
GRAZIE MILLE… COME SEMPRE, A VOI LA CONCLUSIONE!
Silvano: “A nove mesi dalla ‘catastrofe’ siamo ancora qui, respect!”.
Giulio: “Grazie ancora a tutti voi e in particolare a chi non ha mai smesso di supportarci”.