IGORRR – L’esploratore del suono

Pubblicato il 06/05/2020 da

Gautier Serre, in arte Igorrr, è un musicista che si pone ben pochi confini quando compone i suoi dischi. Ne è testimonianza perfetta il recente “Spirituality And Distortion”, che riassume già del titolo gli intenti profondi di Gautier e dei musicisti che ha coinvolto nel suo progetto: un contrasto di emozioni, suoni e percezioni che affonda le sue radici, parimenti, nel metal, nell’elettronica e nella musica tradizionale. Il risultato? Come sempre, e forse ancor più che negli album precedenti, una frammistione sonora affascinante e complessa, che pure suona molto organica e ‘colorata’ (rifacendoci alle sue parole), grazie anche al lavoro certosino fatto da Gautier stesso su ogni nota registrata; non potevamo quindi che parlare diffusamente della composizione del disco e del mondo che ruota intorno a Igorrr con questo geniale artista francese.

PARTIAMO PRESENTANDO IGORRR A CHI NON TI CONOSCE, TI VA?
– Certo. Mi chiamo Gautier Serre, sono francese e sono il responsabile di questo progetto musicale, per il quale scrivo, registro, mixo e seguo tutti i contenuti artistici, con l’aiuto dei miei musicisti. Da ragazzo, mi nutrivo di tutta la musica che trovavo alla radio, in tv o sui CD che acquistavo, con la sensazione che l’industria musicale ci abbia sempre forzato ad ascoltare quello che voleva e non quello che desideravo, una mia idea personale di musica ‘perfetta’ che non ho mai trovato; ecco perché ho dato vita al progetto Igorrr, per suonare e poter ascoltare la musica che amavo, fuggendo dalle regole della musica commerciale, così da progredire nella mia visione di ciò che la musica poteva essere in un mondo migliore. Le imposizioni del mercato sviliscono la musica, con Igorrr provo a superarle e a fare tutto ciò che mi aggrada: a qualcuno piace quello che faccio, ad altri no, ma almeno è musica onesta al 100% e fatta con passione e amore.

“SPIRITUALITY AND DISTORTION”: IL TITOLO PARLA DA SÉ, E COSÌ IL SUO CONTENUTO, NEL SUO TRAVOLGENTE CONTRASTO. È IL TITOLO AD ESSERE ISPIRATO DAL CONTENUTO MUSICALE O VICEVERSA?
– Il titolo del disco rappresenta qualcosa di fondamentale per Igorrr, ossia, come dici tu, il contrasto. Su “Sprituality And Distortion” trovi sempre questa contrapposizione tra due elementi o sensazioni opposte che si articolano tra loro molto bene, tipo Yin e Yang; pensa a “Downgrade Desert”, “Overweight Poesy” o “Himalaya Massive Ritual”, dove puoi esperire una musica profonda e spirituale, completata da strumenti tradizionali, ma anche una batteria e dei riff di chitarra aggressivi: è questo il contrasto a cui mi riferisco. Più nello specifico, il rumore non è mai del tutto ‘rumoroso’, ciò avviene solo se lo metti in contrapposizione col suo opposto, cioè il silenzio; e lo stesso vale al contrario.
Il titolo stesso del disco esprime questo concetto fondamentale fin dagli esordi di Igorrr: la spiritualità è ciò di cui abbiamo bisogno per affrontare il folle mondo in cui viviamo, mentre la distorsione rappresenta le cose di cui dovremo liberarci, che occupano parti troppo rilevanti delle nostre vite.

IL NUOVO DISCO COMPIE ULTERIORI PASSI AVANTI IN UN PROGETTO CHE È GIÀ MOLTO PERSONALE, PUR RESTANDO ORGANICO E CONCRETO, NEL COMPLESSO. QUANTO È STATO PIANIFICATO E QUANTO È RISULTATO TALE SPONTANEAMENTE?
– Per questo disco ho seguito assolutamente l’istinto, non avevo idea di dove sarei andato a parare, non sapevo se il risultato sarebbe stato buono o pessimo, migliore di quanto avessi già fatto, era un mistero anche per me. Di fondo, seguo sempre le mie sensazioni e mi fido dell’istinto, anche quando non prevedo dove mi sta portando.

IN QUESTE TRACCE TI MUOVI DAL DEATH METAL ALLA MUSICA BAROCCA, CHE SONO INVERO SEMPRE STATE PARTE DELLA TUA MUSICA, PASSANDO PER LA MUSICA MEDIORIENTALE, PER QUELLA BALCANICA E ALTRE FONTI DI ISPIRAZIONE. QUESTI GENERI SONO STATI TUTTI PARTE DELLA TUA FORMAZIONE MUSICALE O SONO SOLO FRUTTO DI SPERIMENTAZIONE IN QUESTA FASE? POSSIAMO ASPETTARCI DI RITROVARLI NEI PROSSIMI DISCHI?
– Le vibrazioni mediorientali sono una componente che desideravo incorporare nella mia musica da molto tempo, a non trovavo in che modo farlo, fino a che ho trovato quello che cercavo: la giusta tonalità, il giusto modo di suonare e registrare certi strumenti, il posto e le proporzioni giuste per inserirli nella mia musica. Mi ci sono voluti anni per trovare l’equilibrio perfetto per quei suoni. Non ti so dire se ci saranno anche nel prossimo disco, al momento non so nemmeno dire se ci sarà un nuovo disco di Igorrr: ogni volta che finisco un album sono così esausto, mi pare di aver dato tutto quello che potevo, al punto che mi rifiuto di pensare alla sola idea di comporre un altro disco.

COME TI È VENUTO IN MENTE DI USARE COSÌ TANTI STRUMENTI DIFFERENTI? HO LETTO CHE IL CLAVICEMBALO È SUONATO DAL VIVO, VALE ANCHE PER TUTTI GLI ALTRI STRUMENTI TRADIZIONALI? NON CI SONO SUONI SINTETIZZATI?
– Mettere assieme molti strumenti mi viene naturale, la vita è un insieme di emozioni diversissime, non mi piace limitarmi a suonare in un solo stile: desidero esprimere tutta la complessità di questa tavolozza emozionale che abbiamo a disposizione. Ecco perché mi serve il clavicembalo, la fisarmonica, chitarre classiche, elementi death e black metal, violini, violoncelli, strumenti mediorientali, eccetera. Tutti gli strumenti sono suonati dal vivo, ho persino pagato biglietti aerei a musicisti tradizionali perché venissero in studi a registrarli, per avere il tocco perfetto; cito Fotini che ha suonato il kanoun su “Overweight Poesy”, Mehdi Haddab che si è occupato dell’oud su “Downgrade Desert” o Antony Miranda, che ha restituito a meraviglia il suono mediorientale della chitarra su “Camel Dancefloor”.
Tutto ciò, da un punto di vista artistico, è naturale e facile, per me; ovviamente da un punto di vista pratico è un inferno organizzarlo, una vera e propria sfida.
Ho usato anche sintetizzatori, ma non per imitare strumenti tradizionali; tutto quello che è uscito dai synth, doveva suonare come un synth: se senti uno strumento acustico, è reale. Abbiamo le riprese video di tutte le registrazioni, magari pubblicheremo un ‘making of’, come abbiamo già fatto per “Savage Sinusoid”.

“PARANOID BULLDOZER ITALIANO”: A PARTE IL GRADITO OMAGGIO AL NOSTRO PAESE, IL TITOLO DEL BRANO MI PARE UNA PERFETTA SINTESI DEL TUO SOUND, CORRETTO?
– Sì, assolutamente. Puoi ritrovare tutti questi elementi in ogni nostra canzone, ma qui emergono chiaramente. Paranoid è la parte elettronica, caotica e spezzettata, l’inserto death metal a seguire è chiaramente il Bulldozer, mentre la gradevole e distinta parte barocca è essenzialmente l’Italiano del titolo. Un interessante compendio di Igorrr in un solo brano, che avrei potuto intitolare anche “Schzophrenic Backhoe Pizza”.

TI SEI OCCUPATO ANCHE DELL’INTERA PRODUZIONE DEL DISCO. COM’È STATA L’ESPERIENZA?
– Ho dato grande attenzione a ottenere il suono più organico possibile, evitando campionamenti, trigger di batteria e tutto ciò che non avesse la tonalità, il colore del suono che cercavo. Ho passato un sacco di tempo a migliorare il tutto e portare avanti l’idea di un suono organico e corposo, tra tentativi, esperienze, delusioni e alcune scoperte esaltanti, penso di essermi spinto davvero al limite.
Per rispondere in breve, insomma, l’esperienza è stata folle, ma ho imparato tantissimo.

COME HAI SCELTO E COME HAI LAVORATO CON I DIVERSI MUSICISTI OSPITI?
– Lavorare con così tanta gente è stata una vera sfida; li ho scelti per come suonano e per i colori che mi evoca il loro approccio, ma è stato complesso. Alcuni erano spaventati dal suono troppo estremo, e avevano timore di cosa avrei fatto con quanto da loro suonato, mentre altri sono stati subito molto aperti e coraggiosi. Una volta composti i brani ho cercato la persona giusta per il giusto strumento, ma anche i giusti microfoni ed equipaggiamenti tecnici, poi i musicisti dovevano esercitarsi sulle tracce che gli avevo inviato, così da essere pronti per le registrazioni; cosa che, a dirla tutta, non è pressoché mai avvenuta, e in aggiunta è stato un impegno pianificare i passaggi dei diversi ospiti, lo studio, il fotografo (che tengo a citare: Svarta Photography, che ha documentato tutto il processo di registrazione del disco) e me stesso giorno per giorno.
All’inizio sembrava tutto a posto, ma va ricordato che si tratta di musica che per molti risulta estrema, e quando ti trovi a registrare un sacco di strumenti tradizionali, con persone che vengono da culture diverse, diventa difficile anche comunicare, far capire di cosa avevo bisogno, e superare i loro timori, spesso il giorno stesso delle registrazioni; questo perché per molti di loro non era facile uscire dalla zona di comfort. Poi, ogni musicista aveva un approccio diverso, oltre alla cultura e al suono, magari anche la lingua, e in tutto questo  – a parte avere una visione globale e dettagliata di cosa volevo da ogni strumento – dovevo sempre tenere a mente il risultato complessivo che volevo ottenere dall’album e dalle singole canzoni, col risultato che la mia comunicazione con loro è stata spesso un macello.
Fortunatamente, molti dei coinvolti sono stati molto curiosi e ricettivi, e ciò ha reso divertente e piacevole lavorare con loro.

LAURE LE PRUNENEC È GIÀ STATA OSPITE IN ALTRI ALBUM DI IGORRR. QUANTO È RILEVANTE IL SUO CONTRIBUTO? POSSIAMO CONSIDERARLA UN MEMBRO ESTERNO MA ESSENZIALE DEL PROGETTO?
– Laure è una cantante straordinaria, una delle migliori al mondo, ti fa sentire vibrazioni fortissime e per qualche misterioso motivo funziona benissimo con la mia musica. Ci divertiamo molto a lavorare assieme e lo facciamo da ormai un decennio. All’inizio era una sorta di ospite, ma col passare degli anni è diventata parte integrante del suono di Igorrr, a volte scrivo brani specificamente per i colori della sua voce, come nel caso di “Tout Petit Moineau” o “Problème d’émotion”.

LAVORATE ASSIEME ANCHE NEI CORPO-MENTE, UN PROGETTO CHE HA SONORITÀ NETTAMENTE DIVERSE. COME DIFFERISCE IL PROCESSO COMPOSITIVO TRA LE DUE BAND?
– Corpo-Mente ha, appunto, un suono ma anche un approccio completamente differente. Per quel progetto ho scritto pressoché tutta la musica presente sul primo disco, ma Laure è libera di cantare come preferisce, e penso che in futuro lascerò agli altri musicisti coinvolti, cioè Antony Miranda and Nils Cheville, molto più spazio, dato che sono musicisti eccezionali. Rispetto a Igorrr, Corpo-Mente è basato sulle sensazioni di tutti e sul piacere di suonare assieme, la musica è più tradizionale, dato che si basa su batteria, chitarre, basso e voce; per certi versi richiede meno sforzi, mentre Igorrr è un’entità molto esigente.

IN QUESTO PERIODO AVRESTI DOVUTO ESSERE IN TOUR CON AUTHOR & PUNISHER. INCROCIANDO LE DITA SUL FATTO DI LASCIARCI QUESTO TREMENDO PERIODO ALLE SPALLE PRESTO, POSSO CHIEDERTI SE VI CONOSCEVATE GIÀ E AVETE MAI PENSATO DI COLLABORARE? CI SONO POI ALTRI ARTISTI CON CUI TI PIACEREBBE LAVORARE?
– No, francamente non ho mai incontrato il tizio dietro Author & Punisher, né abbiamo mai avuto modo di parlarci, quindi tantomeno di collaborare.
Non ho particolari desideri di collaborare con un nome specifico, quando scrivo la mia musica sento il bisogno di aggiungere determinati tocchi di colore, ed ecco come nascono le mie collaborazioni; se c’è qualcuno in grado di apportare quel contributo che ho in mente, allora glielo chiederò. Al momento non ho nessuno in mente, ma se conoscete qualche musicista italiano strepitoso fatemelo sapere!

QUAL È IL TUO BILANCIO DOPO QUINDICI ANNI DI ATTIVITÀ CON IGORRR?
– Sono il primo a sorprendermi di avere ancora entusiasmo per questo progetto, però mi sento tuttora ispirato e ho ancora molto da dire; vedremo come andrà in futuro, ma al di là delle difficoltà connesse a creare musica sempre originale, mi diverto sempre tantissimo.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.