ROYAL REPUBLIC – Il Nuovo Volto Del Rock Svedese?

Pubblicato il 23/06/2011 da

Gira e rigira sono sempre i soliti nomi a riempire le bocche dei soliti intenditori se parliamo di rock svedese. Ci sono i Backyard Babies, gli Hellacopters e gli Hives. Scavando più a fondo però, sull’orma di questi ultimi, si possono scoprire nomi interessantissimi come i Royal Republic, che con grande umiltà propongono la loro miscela divertentissima ed energica, sebbene poco distorta, flirtando con l’antipatica scena ‘indie’ inglese senza cadere in faziosità o intellettualismi inutili. Facciamo la conoscenza con il chitarrista Hannes Irengård e il bassista Jonas Almén sui tavolini del Rock N Roll di Milano, pub dove la band si esibirà la sera stessa in uno showcase gratuito per pochi eletti…


COME PRESENTERESTE I ROYAL REPUBLIC AI LETTORI DI METALITALIA?
Hannes: “Dovrebbe rispondere lui, è lui il metallaro”.
Jonas:” (Con voce roca, ndR) Siamo i più grandi figli di puttana sul pianeta, e suoniamo in maniera ultra-heavy, sacrificheremo un agnello e lo butteremo in testa all’audience… AAAHRRR(risate, ndR)! No vabbè, riffaccio. Ciao metallari, siamo i Royal Republic e siamo as hard as it gets!”.
Hannes: “Vabbè siamo abbastanza leggeri per i gusti dei vostri lettori, potremmo essere considerati una boyband da alcuni…”.
Jonas: “…ma abbiamo le distorsioni, in tutte le nostre canzoni”.

VI E’ GIA’ CAPITATO DI SUONARE DAVANTI A UN PUBBLICO PRETTAMENTE METAL?
Hannes: “Non strettamente metal, una volta però siamo capitati in uno show stile ‘Emo – 69 Eyes'”.
Jonas: “In realtà abbiamo fatto un intero tour a supporto di una band emo, e sentendo qualche commento a fine serata ne siamo usciti decisamente a pezzi”.

PENSATE CHE I SOLITI THE HIVES, BACKYARD BABIES ED HELLACOPTERS VI ABBIANO SPIANATO LA STRADA?
Jonas: “Decisamente si. Ovunque sentiamo che le rock band svedesi hanno una buona reputazione, e loro hanno fatto tanto per questa reputazione, senza ombra di dubbio”.
Hannes: “Di sicuro ci hanno spianato la strada a noi novellini. Poi è sempre facile essere paragonati a questi grossi nomi, soprattutto ai The Hives. A volte però il paragone è positivo, tanto che non te l’aspetti. Recentemente ho letto una recensione che dice ‘I The Hives stanno cercando un nuovo lavoro da quando i Royal Republic sono in circolazione’. Incredibile!”.

A PROPOSITO, VI ANNOIA ESSERE COSTANTEMENTE PARAGONATI AI THE HIVES?
Jonas: “No. E’ la stessa cosa per loro, che saranno sempre paragonati a un altro gruppo, magari ai Rolling Stones. Gli Hives sono una delle nostre numerose influenze, che includono anche la scena rock inglese – Rolling Stones, The Kinks, The Clash – questi gruppi ci ispirano anche se non influenzano direttamente il nostro suono”.
Hannes: “All’inizio un po’ mi ha annoiato. In particolare ho odiato un poster, pubblicato in Svezia per pubblicizzare un nostro tour, che recitava ‘The guys rocks it like the Hives’. Alla fine però ho capito che la gente ci rispetta”.
Jonas: “Forse anche io se dovessi descrivere la nostra proposta userei un paragone del genere, è uno dei più facili. Però poi la gente viene ai nostri concerti e lo scopre da sola, i Royal Republic sono i Royal Republic”.

L’ALBUM E’ STATO PUBBLICATO NEL 2010 IN SVEZIA, IN EUROPA PARECCHI MESI DOPO. VI SENTITE COME SE DOVESTE RICOMINCIARE DACCAPO?
Jonas: “In realtà il primo, tiepido successo l’abbiamo avuto in Germania, anche se il disco, come hai detto, è stato pubblicato prima in Svezia. Da lì ci siamo espansi come cerchi nell’acqua, anche se il disco non era ufficialmente fuori. Com’è possibile? Ovviamente si, è un po’ come ripartire ogni volta che ci presentiamo in un paese dove non siamo mai stati, ma ci fa bene, sentiamo che dobbiamo metterci alla prova dimostrando tutto il nostro valore”.
Hannes: “E’ strano perchè mentre in Germania e in Svezia riusciamo ad esibirci davanti a centinaia di persone, a volte ci sono alcuni spettacoli, come il recente concerto di Copenaghen, dove si suona davanti a dieci spettatori. Il divertimento comunque è lo stesso, vogliamo convincere le persone della nostra bontà e ‘guadagnarci’ la serata facendo divertire tutti”.
Jonas: “Non importa quante persone ci siano, se si riesce a coinvolgere i presenti il pubblico può riuscire a rendere un concerto molto speciale”.

VI PIACE CONSIDERARVI UNA LIVE BAND? IL VOSTRO OBIETTIVO E’ FARE TOUR AD OLTRANZA?
Jonas: “Assolutamente si! Il nostro collo si fa più grosso show dopo show”.

COSA C’ERA PRIMA DEI ROYAL REPUBLIC?
Hannes: “Non c’era nulla di serio, eravamo tutti studenti, io ho 29 anni lui 26…”.
Jonas: “Ci siamo incontrati all’università, tutti conoscevamo gli altri in maniera indiretta. E’ bastato poco per metter su una band, ed eccoci qua, tre anni dopo, siamo in Italia ed è una figata”.

E’ DIFFICILE PER UN GRUPPO MODERNO RIUSCIRE A VIVERE CON LA MUSICA? VOI CI RIUSCITE?
Jonas: “Riusciamo a vivere con la musica, ma non possiamo tornare e comprarci una macchina nuova alla fine di ogni tour. E’ dura. Registri l’album, hai i video che passano in televisione, fai un tour europeo… e alla fine torni con le tasche vuote”.
Hannes: “Non è come qualche anno fa, è dura. Siamo stati in classifica in Svezia, abbiamo avuto tre video in cima alla classifica rock di MTV… poi ci guardiamo in faccia e ci chiediamo ‘Hey, e i soldi dove sono?’. Bisogna fare concerti concerti concerti concerti…”.
Jonas: “Ora che ci penso il nostro manager si è da poco comprato un chopper… non so con quali soldi!”.

CHE MI DITE DELLA ROADRUNNER? L’ETICHETTA FA PARTE DELLA STORIA DELLA MUSICA HEAVY, VI SENTITE UN GRUPPO A PARTE?
Jonas: “Ho moltissimo rispetto per l’etichetta e mi piacciono molti degli artisti che attualmente compongono il loro roster, Slipknot e Trivium su tutti. E’ stato strano saperli interessati ai Royal Republic. Non sappiamo far roteare i capelli, siete davvero sicuri? Ma loro hanno dimostrato di fare sul serio quindi siamo felici. Ci stanno supportando moltissimo”.

OGGI SUONERETE A UN CONCERTO GRAUTITO IN UN LOCALE PICCOLISSIMO, A STRETTISSIMO CONTATTO CON IL PUBBLICO: COME VI APPROCCIATE A UN EVENTO DEL GENERE?
Hannes: “Non cambia davvero niente nel modo di approcciarci al concerto di stasera come ad una ipotetica data da 10000 persone. Diamo il 100%, calci in culo”.
Jonas: “L’unica cosa che cambia è che sudiamo un paio di litri in più, quindi proviamo a idratarci ben bene. Lo show è lo stesso!”.
Hannes: “Io ho già caldo adesso. Torneremo a settembre/ottobre comunque, in un tour europeo in club più appropriati!”.

SE PER UNA SERA AVESTE IL BUDGET DEI GUNS N’ ROSES COSA FARESTE?
Jonas: “Investirei tutto in azioni!”.
Hannes: “A me piacerebbe un fonico tutto nostro. E magari visto che sarebbero tanti soldini anche un addetto alle luci e ai fuochi d’artificio. Poi uhm… Un tecnico della birra. E un tecnico delle groupie. Non ci serve nient’altro…”.
Jonas: “Un bus più grande!”.
Hannes: “Ok si. E’ tutto. Dove dobbiamo firmare?”.
Jonas: “Poi però dovremmo tornare nel nostro bus del cavolo! In ogni caso filmeremmo tutto, sarebbe figo”.

HO LETTO DA QUALCHE PARTE CHE AVETE UN ENDORSING DA PARTE DI JAGERMEISTER, E’ VERO? COSA VUOL DIRE IN CONCRETO?
Jonas: “E’ vero!”.
Hannes: “Non vuol dire un cazzo al momento, non abbiamo visto una singola bottiglia di Jagermeister ancora!”.
Jonas: “In realtà abbiamo avuto un backdrop a gratis, non male. E poi va detto, tutti noi adoriamo lo Jagerbomb, da quando l’abbiamo scoperto in Inghilterra”.

LE ULTIME PAROLE SONO VOSTRE…
Hannes: “Jagermeister!”.
Jonas: “Sappiamo che Metalitalia è un sito per amanti della musica heavy…”.
Hannes: “…perdonateci per favore”.
Jonas: “…vero perdonateci, ma sappiate che abbiamo il collo grosso, ci piacerebbe avervi ai nostri concerti e, prima di giudicarci come boyband, dateci un’occasione!”.

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