Ormai band come gli Immolation non hanno più il potere di stupirci, nel senso che sono talmente esperte, capaci ed appassionate che – ancora prima di avere ascoltato l’album – si sa già che non si uscirà delusi dall’esperienza. Infatti così è stato anche per “Kingdom Of Conspiracy”, ennesima lezione impartita dai newyorkesi a tutte le nuove leve (e non solo!) che si cimentano con il death metal in ogni parte del globo. Sempre personali, sempre uguali a loro stessi eppure mai noiosi o ripetitivi: questo sono la band guidata magistralmente da un Bob Vigna, sempre più a suo agio come songwriter. Metalitalia.com ha avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il mostruoso drummer Steve Shalaty, personaggio piacevole e loquace che si dimostra portatore di idee non banali e di un entusiasmo che si riverbera poi nella musica da lui suonata. Proprio Steve è forse il musicista che si caratterizza maggiormente nell’ultimo album, grazie ad una prova superba che però viene leggermente inficiata da una scelta di suoni non particolarmente azzeccata. Detto che l’intervista è avvenuta quando ancora “Kingdom Of Conspiracy” non era arrivato sugli scaffali e di conseguenza alcune domande possono apparire leggermente fuori tempo, lasciamo volentieri la parola al tentacolare drummer!
DOVETE ESSERE PIUTTOSTO ANSIOSI DI SAPERE COME VERRA’ ACCOLTO IL NUOVO ALBUM DAI FAN. VI SENTITE FIDUCIOSI AL RIGUARDO?
“Credo di poter parlare a nome di tutta la band quando dico che non siamo mai stati così fiduciosi. Non vediamo l’ora che l’album venga pubblicato e di poter proporre i nuovi brani dal vivo”.
QUANDO AVETE INIZIATO A LAVORARE SU “KINGDOM OF CONSPIRACY”? AVEVATE DELLE IDEE SPECIFICHE IN MENTE PRIMA DI INIZIARE A COMPORRE?
“Mi pare fosse il giugno del 2012 quando Bob Vigna iniziò a buttare giù delle idee. Abbiamo voluto mettere un po’ di pressione affinché iniziasse il lavoro, in modo da avere più tempo per sviluppare i brani. Per un po’ non abbiamo avuto sue notizie ed improvvisamente ci ha proposto quattro canzoni in una botta. Abbiamo deciso prima delle registrazioni di ‘Majesty And Decay’ che con questa line-up ed abbastanza tempo a disposizione avremmo dovuto comporre il miglior album degli Immolation in assoluto. Questa è stato l’atteggiamento con la quali sono stati registrati ‘Providence’ e l’ultimo lavoro e speriamo sia la stessa che ci guiderà anche in futuro”.
CREDI CHE IL VOSTRO STILE COMPOSITIVO SIA CAMBIATO NEL CORSO DEGLI ANNI?
“Certamente. Bob ha affinato sia il proprio stile di scrittura che i suoni degli Immolation. Abbiamo imparato cosa funziona e cosa non va bene, come usare certe sottigliezze e a non avere materiale sovrainciso. Bob è un grande quando si tratta di fondere l’aggressività con la melodia, che è cosa rara. Sa benissimo che non sono importanti gli schemi di batteria che io poi suonerò, ma è importante lasciare libero spazio alla creatività. Penso che questo completo senso di libertà lo abbia aiutato nel creare alcuni dei brani migliori degli Immolation di sempre”.
IMMAGINIAMO CHE ANCHE LO SVILUPPO TECNOLOGICO ABBIA CONTRIBUITO A MODELLARE LA VOSTRA MUSICA…
“Senza dubbio. La possibilità di registrare con relativa facilità del materiale di qualità a casa propria e la possibilità di rivedere le performance e le idee contenute nei brani ci ha aiutato moltissimo. Una volta imparato ad utilizzare certi strumenti, le cose sono andate sempre meglio. Programmi quali Ableton Live e Garage Band sono un microscopio musicale che utilizziamo prima di entrare in studio. Ora abbiamo un’idea molto più precisa di quello che saremo in grado di fare”.
VI E’ MAI SUCCESSO DI AVERE BUONE IDEE CHE PERO’ AVETE SCARTATO PERCHE’ NON CALZAVANO BENE PER UN BRANO-TIPO DEGLI IMMOLATION?
“Be’, abbiamo in effetti composto riff ed intere sezioni strumentali che non hanno passato la nostra censura interna proprio per questo motivo. Moltissimi riff sono finiti nel dimenticatoio. Se ripenso al catalogo degli Immolation mi vengono in mente riff che si distinguono o sezioni musicali degne di far parte del nostro repertorio. Ecco, vogliamo che ogni brano abbia dei riff memorabili. Qualità”.
FORSE “KINGDOM OF CONSPIRACY” E’ UNO DEI VOSTRI LAVORI PIU’ CUPI: E’ STATA UNA SCELTA VOLUTA O UNA CASUALITA’?
“E’ solo l’espressione più pura ed onesta della visione musicale di Bob Vigna in questo dato momento. Bob scrive con il cuore e la fiducia che ha in questa line-up gli ha permesso di sperimentare e di spingersi oltre. In effetti poi i testi sono molto oscuri, ma rientra tutto nella normalità delle nostre tematiche”.
GLI IMMOLATION SONO IN GIRO DAI PRIMI ANNI ’90 E SONO CONSIDERATI UNA DELLE PIU’ GRANDI DEATH METAL BAND DELLA STORIA. SE VOLESSIMO TRACCIARE UN PARAGONE TRA “KINGDOM OF CONSPIRACY” ED I VOSTRI PRECEDENTI ALBUM, RIUSCIREMMO A TROVARE DELLE CONNESSIONI?
“Si può fare. Sento che la band si è evoluta album dopo album. Si può fare una suddivisione temporale seguendo l’alternarsi dei batteristi in formazione. Se si considera la discografia nel proprio complesso, ci sono linee di collegamento che partono dai primi album ed arrivano a quelli più recenti. Ad esempio su ‘Providence’ vi sono parti che suonano simili al materiale di ‘Here In After’, così come in ‘Harnessing Ruin’ e ‘Shadows In The Light’ vi sono riff che è impossibile discostare da quelli di ‘Dawn Of Possession’. Su ‘Majesty And Decay’ vi sono molti richiami a ‘Failure For Gods’. Mi piace questa cosa. Credo di poter parlare con obiettività, in quanto anche prima di entrare nella band ero un grandissimo fan degli Immolation. E’ frustrante quando una band che ami viene fuori con un album completamente differente da quanto fatto in precedenza. Gli Immolation sono sempre gli Immolation”.
COME SONO CAMBIATI I VOSTRI GUSTI MUSICALI NEL CORSO DEGLI ANNI, AMMESSO CHE SIANO CAMBIATI?
“Onestamente mi piacciono sempre le stesse cose. Metal incazzato, intelligente e che faccia muovere il culo. Le band che mettono insieme queste peculiarità possono essere anche molto differenti stilisticamente, ma se l’idea di fondo è quella, a me piace. Per Bob e Ross è diverso. A loro piacciono cose più sdolcinate, molto materiale con voce femminile ad esempio. Non c’è molto metal nei loro ascolti oggi come oggi”.
COME E PERCHE’ SONO CAMBIATI I VALORI DEL METAL DAGLI ANNI NOVANTA AD OGGI?
“Nel complesso non vedo questo cambiamento. Se metti un piede in fallo e cadi, noi siamo ancora pronti ad aiutarti a rialzarti e a darti una pacca sulle spalle. Il metal ha attraversato molte tempeste nel corso degli anni, invasioni hardcore, Korn, Mushroomhead. In un paio di occasioni si era messi davvero male. La fratellanza metallica è un club molto tollerante in cui è permesso essere se stessi. Quindi ci siamo seduti ed abbiamo aspettato sapendo che, quando la gente si sarebbe stancata e i trend sarebbero finiti, noi saremmo stati ancora qui”.
SIETE SODDISFATTI DEL LAVORO DI PROMOZIONE MESSO IN ESSERE DALLA NUCLEAR BLAST?
“La Nuclear Blast è fantastica. In tanti anni di carriera non ho mai avuto un tale supporto da nessuna label. I ragazzi con i quali lavoriamo sono dei grandi. Avevamo scelto due brani da mettere online per anticipare l’uscita dell’album e, quando venne il momento di pubblicare il secondo, i ragazzi della Nuclear vollero cambiare il brano scelto con il loro preferito, ovvero ‘Indoctrinate’. Ci siamo accordati subito per il cambio, ma quello che mi ha colpito della faccenda è che loro hanno dato dimostrazione di interessarsi davvero alla nostra musica”.
INIZIERETE PRESTO IL DECIBEL MAGAZINE TOUR IN COMPAGNIA DI CANNIBAL CORPSE E NAPALM DEATH. COSA VI ASPETTATE DA QUEST’ALCHIMIA? CHI SARA’ HEADLINER?
“Sarà una cosa fantastica. E’ da quando sono nella band che attendo un tour del genere. Gli headliner saranno i Cannibal Corpse, poi suoneranno i Napalm Death e noi in apertura. Siamo buoni amici con i Napalm, abbiamo già condiviso il palco anni fa proprio in Europa. I ragazzi dei Cannibal sono molto amici con Bob, Ross e Bill, quindi sarà come una grande famiglia del death metal. Da parte mia sono onorato di poter condividere il palco con due delle più grandi ed influenti death metal band di tutti i tempi. Daremo il massimo”.
AVETE UNA FANBASE CHE VI SUPPORTA DA ANNI; AI VOSTRI CONCERTI VEDETE ANCHE UN BUON NUMERO DI NUOVE LEVE?
“Sì, ed è incoraggiante vedere così tanti giovani ai nostri show, sia qui che in Europa. C’è una vasta gamma di fan ad ogni concerto. Gente che viene perché ha conosciuto la band a metà carriera, fan che ci seguono dalla prima ora, nuove leve che poi magari recupereranno il nostro intero catalogo. E’ stato così per ogni album pubblicato. Spero che riusciremo a conquistare nuovi fan anche con ‘Kingdom Of Conspiracy’, anche perché ha al proprio interno il potere di conquistare qualsiasi amante degli Immolation, a prescindere dall’età”.