IMPALED NAZARENE – Nichilisti per natura

Pubblicato il 04/05/2014 da

Per noi di Metalitalia.com poter avere al proprio festival un gruppo storico, pazzo e musicalmente devastante come gli Impaled Nazarene è motivo di sincero orgoglio, e per chi di voi verrà sotto il palco sarà motivo di sicuro divertimento. La band presenterà il nuovo, annichilente album che sembra scritto appositamente per essere suonato dal vivo, così bbiamo contattato Mika Luttinen, voce e anima della band finnica, per conoscere in anteprima qualcosa di più sullo stato di forma della sua band. Una band che, partita dal black metal più deviato, è riuscita negli anni a crearsi un proprio sound che varia dal black metal al thrash al punk. E questo spirito libero da qualsiasi etichetta ben si presta a quello del festival: uno spirito di unione tra le persone che ascoltano generi diversi, perché questa musica unisce noi tutti e non divide. Questo spirito era ben diffuso negli anni ’80, poi è andato via via disperdendosi alla pari della musica metal o estrema in generale e delle sue infinite diversificazioni. Ben vengano dunque gruppi come gli Imapled Nazarene, che appartengono alla ‘vecchia guardia’ del mondo dell’estremismo sonoro e sono ancora in pista a metterci l’anima per quello che non può essere minimizzato come un semplice amore per la musica, ma spesso è uno stile di vita e molto altro ancora!

Il Metalitalia.com Festival 2014 è in programma per sabato 17 maggio al Live Music Club di Trezzo sull’Adda. Info e biglietti su www.metalitalia-festival.com.

 

impaled nazarene - band - 2014

 

BENVENUTI SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM! SIAMO DAVVERO FELICI DI AVERVI AL NOSTRO FESTIVAL A MAGGIO. SIETE CONTENTI DI VENIRE A SUONARE IN ITALIA? COSA VI RICORDATE IN PARTICOLARE DELLE VOSTRE PASSATE APPARIZIONI NEL NOSTRO PAESE?
“Ciao e grazie per l’invito! Deve essere chiaro a tutti sin da ora che noi amiamo suonare in Italia! Dal 2003 ad 2013 abbiamo suonato più volte in Italia che in Finlandia! Questo ti dovrebbe dire abbastanza! Abbiamo tanti amici, il cibo da voi è speciale, il paese è bellissimo e ha una grande storia. Non so cos’altro aggiungere: non vediamo l’ora di venire a suonare! Ricordo però che nel 1995, quando suonammo in Italia per la prima volta, le cose non andarono bene: le condizioni erano orribili e non ci rispettarono come gruppo. Poi tutto cambiò con il nuovo millennio e da allora è sempre stato un grande piacere per noi venire a suonare in Italia: bei concerti e pubblico grandioso. Di cos’altro abbiamo bisogno?”.

IL NUOVO ALBUM HA LA POTENZA DI “MANIFEST”, ALCUNI GRANDI CANZONI COME SU “PRO PATRIA FINLAND” ED UN TOCCO DI FOLLIA PURA COME QUELLA PRESENTE SU “LATEX CULT”, CONCORDI?
“Be’, diciamo che personalmente non giudico ‘Manifest’ come uno dei nostri migliori album, pertanto non sono completamente d’accordo con te in questa analisi. Direi piuttosto che quest’album ha la potenza di ‘Ugra-Karma’ mescolata a quella di ‘Pro Patria Finland’ e ‘Latex Cult’, più qualcosa di ‘Road To The Octagon’. Infine direi che c’è anche un tocco di ‘Suomi Finland Perkele’!”.

INIZIAMO DALLA PRODUZIONE DI “VIGOROUS AND LIBERATING DEATH”: UNA FREDDA SVENTAGLIATA DI MITRAGLIATRICE! IL SUONO CHE AVETE SCELTO E’ DECISAMENTE IL MIGLIORE PER LE VOSTRE NUOVE CANZONI…
“E noi possiamo soltanto ringraziare il nostro tecnico del suono Tero ‘Max’ Kostermaa per quello che ha fatto! Gli abbiamo dato piena libertà, ha fatto tutto da solo: sia la registrazione che il mixing dell’album. Non eravamo nemmeno presenti in fase di mixaggio, gli abbiamo detto che avevamo piena fiducia nelle sue scelte. E lui ci ha ripagato con un lavoro devastante. Abbiamo impiegato soltanto tredici giorni per la fase di registrazione, mixaggio e mastering dell’album, un record! E non possiamo nemmeno dire che i giorni erano pieni perché ad esempio io arrivavo in studio di registrazione per cantare solo dopo aver finito di lavorare. Ho fatto qualcosa del tipo cantare su nove canzoni in quattro ore soltanto! Lavoriamo decisamente in modo veloce!”.

VUOI DESCRIVERCI IN POCHE PAROLE L’ESSENZA DEL NUOVO ALBUM?
Skull smashing nuclear metal dritto nella tua faccia! Non facciamo prigionieri!”.

IN “APOCALYPSE PRINCIPLE” MI RICORDATE PERSINO L’INDIMENTICABILE ESORDIO “SENTENCE OF DEATH” DEI DESTRUCTION! AD OGNI MODO “VIGOROUS AND LIBERATING DEATH” HA UNA FORTE INFLUENZA THRASH ANNI ’80…
“Siamo cresciuti con il thrash metal degli anni ’80, quindi credo sia naturale mostrare questa influenza. Il brano ‘Apocalypse Principle’ è il mio piccolo e modesto omaggio tardivo a Jeff Hanneman degli Slayer (R.I.P., ndR). La musica è stata scritta dal nostro batterista Repe Misanthrope e quando l’ho sentita per la prima volta ho voluto scrivere le parole un po’ nello stile dei primi Slayer. Lo sai, gli Slayer veri erano quelli di ‘Show No Mercy’. Non posso chiamarlo un tributo per Jeff, ma è quello che mi è passato per la testa e ho voluto fare per lui perché gli Slayer hanno avuto un grande impatto sulla mia vita. E’ stato maledettamente devastante apprendere la notizia che Jeff era morto, come lo fu per Mike Scaccia dei Rigor Mortis (altra grande band, R.I.P., ndR), entrambi sono stati i miei chitarristi preferiti e adesso purtroppo non ci sono più”.

QUALE BRANO HA IL TESTO PIU’ PAZZO? CI POTETE ANTICIPARE I TEMI TRATTATI NELLE CANZONI?
“Quest’album è legato al tema della morte. Non si tratta di un concept album, ma le singole canzoni hanno un testo che in qualche modo si connette alla concetto della morte in generale, che si tratti della morte della libertà di parola in Europa (come sul brano ‘Sananvapaus’) o che si tratti della morte vista attraverso gli occhi di un serial killer (in ‘Pathological Hunger For Violence’) o attraverso la religione (‘Flaming Sword Of Satan’). Per me non è facile dirti quale sia il testo più pazzo perché sono troppo coinvolto per poter dare un giudizio simile. E poi quello che per uno è ‘pazzo’ può essere del tutto normale per gli altri. ‘Kuoleman Varjot (Shadows Of Death)’ forse è scritta in un modo per me insolito, ho usato parole dell’antico finnico che non sono affatto comuni, questa può essere stata una follia, se vogliamo. Altro non saprei dirti, questa domanda mi mette un po’ in crisi”.

LA VOSTRA FORMAZIONE E’ SOLIDA, IN TOMI ULLGRE’N AVETE TROVATO UN OTTIMO CHITARRISTA. IN CHE MISURA TOMI HA PARTECIPATO AL PROCESSO DI COMPOSIZIONE DELLA NUOVA RELEASE?
“Tomi ha scritto ben quattro pezzi: la titletrack, ‘Riskiarvio’, ‘Pathological Hunger For Violence’ e ‘Dystopia A.S’. Tutte sono differenti tra loro perché Tomi è un chitarrista molto versatile. Scrive ottime linee guida di chitarra e credo che la parte migliore del nuovo album sia il suo assolo su ‘Pathological Hunger For Violence’. Ad ogni modo ogni componente del gruppo scrive i brani, io ad esempio su questo album ne ho scritti due, Arc Basstard ne ha scritti tre e Repe ben quattro”.

VI ERAVATE PREFISSATI UN OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE QUANDO AVEVATE INIZIATO A SUONARE? AVRESTE MAI IMMAGINATO DI ARRIVARE AL VOSTRO DODICESIMO ALBUM REGISTRATO IN STUDIO?
“No, nessun limite, solo tanta voglia di suonare e di divertirci. Non pensavamo assolutamente che un giorno un’etichetta ci avrebbe offerto un contratto! Dopo la pubblicazione del primo album eravamo sorpresi delle reazioni positive del pubblico e della stampa specializzata, ricevevamo lettere da tutto il mondo, una cosa incredibile! Me lo ricordo ancora, prima dell’era di internet e dei cellulari. E’ stato un periodo indimenticabile!”.

VEDO IN VOI LA STESSA ATTITUDINE SIA SU “TOL CORMPT NORZ NORZ NORZ”, IL VOSTRO DEBUT, CHE SUL NUOVO ALBUM: E’ UNA COSA INCREDIBILE SE PENSIAMO CHE SONO PASSATI VENTIDUE ANNI! AMATE ANCORA COSI’ TANTO QUESTO GENERE MUSICALE E LA VITA DI MUSICISTI DOPO TUTTI QUESTI ANNI?
“Hai maledettamente ragione! D’altro canto avrei voluto smettere di suonare anni fa, quando dissi che la band aveva un senso fintanto che noi ci divertivamo. Allo stesso tempo realizzammo che non eravamo più tanto giovani e che non potevamo andar avanti all’infinito eppure siamo ancora vivi e non vediamo ancora una fine per gli Impaled Nazarene. Ci sono molti posti che non abbiamo ancora visto, come il sud America, e vogliamo davvero andarci a suonare!”.

GLI IMPALED NAZARENE NEL 2014 SONO ANCORA UNA BAND DEVASTANTE PERCHE’…
“Semplicemente perché non esiste un altro gruppo come il nostro in circolazione!”.

RISCONTRO ANCORA NEL VOSTRO ALBUM UNA SORTA DI APPROCCIO HARDCORE/PUNK COME NELLA SCELTA DEL MINUTAGGIO RIDOTTO DEI BRANI, L’INIZIO DI ALCUNE CANZONI FATTO DA BASSO O BASSO E BATTERIA SOLTANTO SU RITMICHE DECISAMENTE PIU’ VICINE AL PUNK CHE AL METAL ESTREMO. IN CHE MODO VI SENTITE CONDIZIONATI DA QUESTI GENERI MUSICALI? IN PASSATO AVETE PERSINO FATTO DELLE COVER DI CANZONI PUNK…
“Non abbiamo mai tenuto in segreto il nostro amore per il punk e per il crust. Sono cresciuto con The Exploited, Terveet Kädet, Irstas, Ripcord, Extreme Noise Terror e molti altri. Non mi ha mai interessato il loro messaggio, semplicemente mi diverto con la loro musica. E magari c’è qualche punk che ascolta la musica degli Impaled Nazarene fregandosene del nostro messaggio, ma ci ascolta solo perché gli piacciamo”.

NEL VOSTRO PAESE CI SONO TANTISSIME OTTIME EXTREME METAL BAND, COSA PUOI DIRCI A RIGUARDO?
“Mi spiace, ma non seguo la scena musicale del mio paese, sono davvero la persona meno indicata per questo genere di domande”.

COM’E’ NATA L’IDEA DELLA COVER PER IL VOSTRO NUOVO ALBUM?
“Ho chiesto a Taneli Jarva, il nostro ex bassista, se era interessato a fare la copertina del nostro nuovo album. Lui disse che era disponibile e mi disse che voleva dipingerla con le sue mani e non farla in modo digitale. Il fatto curioso è che lui non ha mai dipinto in vita sua! Questo che vedi è il suo primo dipinto in assoluto! Naturalmente gli abbiamo dato carta bianca affinché desse fondo a tutta la sua immaginazione, io ho fatto soltanto una cosa: gli ho inviato il testo del brano ‘Flaming Sword Of Satan’ e lui mi ha risposto che il testo gli piaceva e che aveva trovato la giusta ispirazione. Tre settimane più tardi ci aveva consegnato il lavoro finito che tutti possono ammirare!”.

COSA FATE NELLA VOSTRA VITA DI TUTTI I GIORNI QUANDO NON SIETE IMPEGNATI CON LA BAND?
“Tutti noi facciamo un lavoro normale, dal lunedì al venerdì. Per questa ragione non possiamo andare in tour ma suonare esclusivamente ai festival durante i weekend o le festività. Non facciamo nient’altro di particolare”.

“KING REBORN”, “DYSTOPIA AS” SONO OTTIME CANZONI E MOLTO ESTREME, CON UN POTENZIALE LIVE DAVVERO NOTEVOLE. QUANDO SCRIVERE I BRANI, TENETE IN CONSIDERAZIONE ANCHE L’IMPATTO CHE POSSONO AVERE DAL VIVO?
“Non facciamo questo tipo di ragionamento quando siamo in studio a registrare i brani. Però, una volta finito l’album, pensiamo a quali brani possano essere più adatti ad essere suonati dal vivo, questo lo pianifichiamo. Talvolta ci accade di credere nella potenzialità di un brano in sede live ma, una volta sperimentatolo, la nostra scelta non risulta vincente per diverse ragioni. Bisogna quindi necessariamente testare i nuovi brani dal vivo e poi ci si rende effettivamente conto quali sono adatti ad essere suonati ai concerti e quali invece non lo sono”.

GRAZIE PER LA DISPONIBILITA’, UN MESSAGGIO AI VOSTRI FAN IN PREVISIONE DELLA VOSTRA CALATA IN ITALIA IN OCCASIONE DEL NOSTRO FESTIVAL…
“Non credo di dover far alcun proclama ai nostri fan italiani che sono i migliori di tutti! Loro saranno sotto al palco e ci divertiremo! Ci vediamo al festival!”.

6 commenti
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