Correva l’anno 1993 e per le strade bresciane correva una ventata di “Istinto e Rabbia” che fece più di una vittima. Era il colpo thrash sferzato dagli IN.SI.DIA, band tricolore che con il successivo “Guarda Dentro Te” aveva messo sul tavolo le carte perfette per la giocata definitiva e vincente. Poi la crisi interna, quindi i dissidi discografici prima dello scioglimento del ’97. Sembrava ormai finita ma quattro anni fa ecco il ribaltone: la ristampa dei due album, il ritorno al passato dei metallari incalliti misto alla curiosità dei più giovani sono sfociati nella mitica reunion targata Metalitalia Festival.com 2014. Fino alla pubblicazione del terzo (e già acclamato) terzo album, “Denso Inganno”. Di questo e altro ne abbiamo parlato con Manuel e Fabio, chitarrista e bassista (ora anche cantante) nonché fondatori della storica band bresciana.
RIECCO GLI IN.SI.DIA: AVRESTE MAI IMMAGINATO DI DOVER FARE NUOVAMENTE UN’INTERVISTA PER LA PROMOZIONE DEL VOSTRO NUOVO ALBUM, A VENT’ANNI DALLO SCIOGLIMENTO?
Manuel: “Ad esser sinceri no! Mai avremmo immaginato di riformarci, in questi tre anni ci siamo dati parecchio da fare: debuttare al Metalitalia.com Festival 2014 dopo una pausa durata 20 anni è stato a dir poco emozionante! Suonando quindi in giro per l’Italia , ci siamo resi conto che la gente non ci ha mai dimenticati. Da qui, abbiamo preso in considerazione l’idea di comporre un nuovo album”.
COSA AVETE PROVATO QUANDO VI SIETE MESSI A REGISTRARE, O COMUNQUE A PROVARE, LA PRIMA CANZONE DI “DENSO INGANNO”?
Manuel: “È stato fantastico! Ed anche un po’ surreale, perché davvero, non avremmo mai pensato di ricominciare a comporre del materiale nuovo, ‘Il mondo possibile’ è la prima canzone che abbiamo provato. La parte più difficile in un certo senso è stato l’inizio del lavoro, dovevamo capire se eravamo ancora in grado di tirar fuori qualcosa di buono”.
VENIAMO A NOI: QUAL’È IL “DENSO INGANNO” DEL 2017?
Fabio: “Basta guardare come va il mondo. Oltre a quello, il tempo stesso è un inganno: scivola via dalle dita illudendoti di averne tanto a disposizione, ma in un batter d’occhio sono passati vent’anni”.
IL THRASH PROPOSTO IN PASSATO STRIZZAVA L’OCCHIO AL METAL DELLA BAY AREA MADE IN USA. MI SEMBRA INVECE CHE ALCUNE FORMULE ADOTTATE NEL NUOVO ALBUM (PER ESEMPIO IN “COSA RESTA”), SI AVVICININO MAGGIORMENTE AL SOUND DI MATRICE TEDESCA. CONCORDATE?
Manuel: “Non sei il primo che ce lo fa notare… in realtà non ci siamo preoccupati di quest’aspetto. Avevamo le idee piuttosto chiare su come volevamo fosse il nuovo album: veloce e incazzato, ma allo stesso tempo volevamo si trattasse di buona musica”.
UNO DEI MARCHI DI FABBRICA DEGLI IN.SI.DIA È IL CANTATO IN ITALIANO: PER “DENSO INGANNO” AVEVATE PENSATO DI PORTARE DELLE MODIFICHE ‘ANGLOFONE’ AI TESTI O SIN DALL’INIZIO VOLEVATE MANTENERE LA LINEA TRACCIATA A SUO TEMPO DALLA LINGUA MADRE?
Manuel: “Non abbiamo finora preso in considerazione l’idea di cantare in inglese, nel nuovo album però un eccezione l’abbiamo fatta! Il testo de ‘La casa dei segreti’ è per metà in inglese e dietro al microfono c’è Gianluca Barbieri, nostro amico e bravissimo cantante. Ci piaceva l’idea di provare a mettere due cantanti stilisticamente diversi, la parte cantata in italiano naturalmente è di Fabio”.
FABIO, IN “ISTINTO E RABBIA” E “GUARDA DENTRO TE”, AVEVI GIÀ AVUTO MODO DI METTERTI DIETRO IL MICROFONO. ORA SEI IL CANTANTE UFFICIALE. E’ STATA DURA?
Fabio: “Inizialmente sì, nei due album che hai citato cantavo due pezzi, ‘Grido’ e ‘Qual è la differenza’. La difficoltà è stata quella di abituarmi a cantare per un concerto intero. Ora mi risulta più naturale il ruolo di cantante a tempo pieno!”.
PRIMA DELLA REUNION DEL 2014 E DELLA PUBBLICAZIONE DI “DENSO INGANNO” ERAVATE ORMAI DIVENTATI UNA SORTA DI CULT-BAND. VI SIETE MAI SENTITI TALI?
Fabio: “Ci siamo sciolti nel 1997 e con il passare degli anni ci siamo resi conto, grazie anche all’avvento dei social, di non esser stati dimenticati. Ci era stato più volte chiesto di riformarci, ma abbiamo declinato ogni volta l’invito, più gli anni passavano e più l’interesse per noi aumentava. Poi sono arrivate le ristampe di ‘Istinto e Rabbia’ e ‘Guarda Dentro Te’ e successivamente la proposta di suonare al Metalitalia.com Festival 2014″.
ALLA ‘VOSTRA ETÀ’ COSA SIGNIFICA SUONARE THRASH METAL?
Manuel: “Il vantaggio della ‘nostra età’ è stato quello di aver avuto la fortuna di viverlo e suonarlo sin dall’inizio. È’ quello che ci riesce più naturale fare ancora oggi”.
NEL 1993 URLAVATE “ISTINTO E RABBIA”. COS’È RIMASTO OGGI DI QUELL’ISTINTO E DI QUELLA RABBIA?
Fabio:” Beh, ora non ragioniamo più molto d’istinto, a cinquant’anni si comincia ad aver visto e vissuto abbastanza per esser più riflessivi nelle cose. Per quanto riguarda la rabbia, quella invece c’è ancora e nel disco si sente: per noi riuscire a trasmetterla è essenziale. Serve ad avere un equilibrio che difficilmente riusciremmo a mantenere altrimenti”.
NEGLI ANNI NOVANTA SALIVATE SUL PALCO PER TRASMETTERE TUTTA LA GRINTA CHE AVEVATE IN CORPO, PER SFOGARE LE VOSTRE EMOZIONI. IN QUESTI ULTIMI TRE ANNI DAL RITORNO SULLE SCENE, CHE CLIMA AVETE RESPIRATO ON STAGE?
Manuel: “È così anche ora! Salire sul palco rimane per noi una bella botta di adrenalina. Sembrerà strano magari, ma ci stiamo godendo di più adesso questi momenti, che vent’anni fa!”.
QUEST’ESTATE SARETE PRESENTI AL COLONY OPEN AIR NELLA VOSTRA BRESCIA, PER POI SCENDERE AL SUD IN OCCASIONE DELL’AGGLUTINATION METAL FESTIVAL. AVETE IN PROGRAMMA ANCHE QUALCHE DATA FUORI ITALIA?
Fabio: “Al momento non abbiamo in programma date all’estero, non ti nascondiamo che ci piacerebbe uscire dalla madrepatria. L’idea di proporre la nostra musica dal vivo anche in altri paesi ci alletta molto!”.
PRIMA LE RISTAMPE, QUINDI IL CLAMOROSO RITORNO CON IL METALITALIA.COM FESTIVAL DEL 2014, ORA IL NUOVO ALBUM. PER LA GIOIA DEI VECCHI FAN. MA NON SOLO: LA RISPOSTA DEL PUBBLICO PIÙ GIOVANE È STATA ALTRETTANTO ENTUSIASTA. COSA SPINGE SECONDO VOI UN METAL-KID DEL NUOVO MILLENNIO A COMPIERE UN RITORNO AL PASSATO, CERCANDO ‘RISPOSTE SONORE’ IN UN QUALCOSA COMUNQUE PIÙ DATATO, A LIVELLO DI ETÀ OVVIAMENTE? IN DEFINITIVA: COSA NON C’È OGGI CHE C’ERA ALLORA?
Manuel: “I metallari giovani di oggi sono esattamente come eravamo noi alla loro età, ed ascoltare l’heavy metal dalle sue origini serve a farsi una cultura musicale. Al giorno d’oggi grazie ad internet si può aver la possibilità di sentire ciò che si vuole, è una gran comodità; di contro però si tende a non prestare troppa attenzione per via della grande quantità di musica che gira in rete. Una volta era tutto più emozionante: l’attesa dell’uscita di un nuovo album, ad esempio, era molto più sentita rispetto ad oggi”.