INCULTER – L’orrore cala dalla Norvegia

Pubblicato il 09/12/2015 da

Zitti zitti, quatti quatti, a fari spenti e provenendo da una sperduta cittadina norvegese, gli Inculter hanno realizzato uno dei migliori album di ascendenza thrash del 2015. La recente tradizione extreme thrash del ricco paese scandinavo è già salita in questi anni agli onori delle cronache negli ambienti più conservatori, legati anche ad un immaginario denim and leather splendidamente impersonato dai vari Deathhammer, Condor, Toxik Death. In questa sottoscena mescolante refrattarietà al metal moderno, culto di cliché blasfemi, passione per l’underground più chiuso al mondo esterno, gli Inculter spiccano per qualità di scrittura e abilità tecniche. Al consueto carico di impatto, bramosia omicida, coltellate alla gola, l’esordio “Persisting Devolution” aggiunge una tetraggine da scafati strumentisti, un tocco alla Watain – negato dagli stessi autori, a dirla tutta, come leggerete nelle righe seguenti – che dona corpose atmosfere sinistre a ogni singola traccia. Tremolii, armonie, cambi di tempo brucianti, sono tutti elementi su cui questi sbarbati hanno già una gran competenza e non ci stupiremmo se, grazie a un’adeguata spinta promozionale, si trovassero già nel 2016 a girare l’Europa in qualche tour importante. Orecchie aperte, quindi e, se non l’avete già fatto, andatevi ad ascoltare il loro esordio su lunga distanza, accompagnando magari la fruizione del disco con la lettura della breve intervista concessaci dal collettivo di Fusa.

Inculter - immagine band - 2015

 “PERSISTING DEVOLUTION” È IL VOSTRO PRIMO ALBUM, MA APPARE MOLTO MATURO E PIENO DI IDEE BEN CONCEPITE E SVILUPPATE. COME AVETE LAVORATO SULLE CANZONI CHE COMPONGONO IL FULL-LENGTH? QUALI ERANO I VOSTRI OBIETTIVI DURANTE IL PROCESSO COMPOSITIVO?
“Abbiamo iniziato a lavorare sul disco in sala prove, mettendo semplicemente assieme riff che ci piacessero. Dopo un po’, ci siamo accorti che il lavoro procedeva troppo lentamente, così abbiamo iniziato ad occuparci delle canzoni individualmente, ognuno per conto suo. Alla fine, abbiamo imparato i brani soltanto poco prima di entrare in studio. Non avevamo chissà quali obiettivi quando abbiamo cominciato a comporre, è stato naturale per noi creare un disco thrash brutale come quello che puoi ascoltare”.

ARTWORK E LYRICS SEMBRANO PARLARE DI STORIE HORROR E DEI PIÙ COMUNI CLICHÈ HEAVY METAL. QUANTO È IMPORTANTE PER VOI AVERE UNA FORTE IDENTITÀ METALLICA, NON SOLTANTO DAL LATO MUSICALE, MA ANCHE NELL’APPROCCIO VISUALE E NELLE TEMATICHE DEI TESTI?
“Avere un certo tipo di identità per noi non è importante, ci occupiamo dei nostri principali interessi sia nella musica che nei testi, senza porci grandi domande su quale tipo di idea ci si possa fare di noi”.

ARRIVATE AL PRIMO ALBUM DOPO UN EP E UNO SPLIT. COSA AVETE IMPARATO DA QUESTE PRIME DUE PUBBLICAZIONI? COSA AVETE MODIFICATO DOPO LE PRIME RELEASE?
“Prima di tutto, abbiamo imparato a non fare eccessivo affidamento su un solo hard disk recorder, quello che utilizzavamo era molto instabile e ci ha costretto a interrompere il processo di registrazione alcune volte. Dal punto di vista musicale, l’unica cosa che abbiamo migliorato è la velocità di esecuzione. Però abbiamo assimilato alcune cose su tutte le attività connesse alla pubblicazione di un disco, a tutta la merda con cui ti devi confrontare prima che l’album sia disponibile. Fortunatamente per noi, di queste noiose attività si è occupata quasi completamente la Edged Circle Productions!”.

IL SUONO DI “PERSISTING DEVOLUTION” RICHIAMA L’EXTREME THRASH ANNI ’80 E IL BLACK METAL ANNI ’90, CON UNA FORTE INFLUENZA DA PARTE DI WATAIN, SLAYER, KREATOR E CELTIC FROST. QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI FONTI DI ISPIRAZIONE? COME AVETE MISCHIATO LE DIVERSE INFLUENZE PER OTTENERE IL VOSTRO SOUND?
“È il nuovo stile underground nel suonare l’heavy metal vecchia scuola che ha portato ‘Persisting Devolution’ a suonare in questo modo. Ma non ci precludiamo nulla, ogni suono fra l’elettronica e il black metal può essere di nostro interesse. Difficile spiegare come tutto questo sia stato miscelato all’interno della nostra musica, non c’è un ascolto in particolare che abbia portato a suonare gli Inculter in una certa maniera. Potremmo parlare piuttosto di una serie di fattori che inducono a un determinato tipo di stato mentale, che a sua volta ci guida nello scrivere le canzoni che puoi sentire”.

RIGUARDO AGLI WATAIN, È UN GRUPPO CHE STA INFLUENZANDO MOLTI GRUPPI AVENTI STILI NETTAMENTE DIFFERENTI UNO DALL’ALTRO: LE NUOVE GENERAZIONI MOSTRANO UNA GRANDE FASCINAZIONE PER GLI AUTORI DI “CASUS LUCIFERI”. PERCHÉ, SECONDO VOI, SONO DIVENTATI COSÌ IMPORTANTI?
“Non ne abbiamo idea, nessuno nella band è fan degli Watain”.

PENSO VOI SIATE NEL MEZZO DI UN PROCESSO EVOLUTIVO IMPORTANTE: SEMBRATE VOLER RESTARE UN ACT EXTREME METAL, MA ANCHE EVOLVERVI E CREARE UN SOUND PIÙ COMPLESSO, COME POSSIAMO ASCOLTARE PER ESEMPIO SUL FINALE DI “ENVISION OF HORROR”, PER QUANTO MI RIGUARDA LA CANZONE MIGLIORE DI “PERSISTING DEVOLUTION”. COSA NE PENSATE DI QUESTA MIA OPINIONE?
“Potrebbe anche essere, ma non sappiamo essere più precisi. Ci limitiamo a suonare in un modo che si adatti a ciò che ci piace maggiormente, nient’altro”.

HO APPREZZATO MOLTO GLI ASSOLI DURANTE TUTTO L’ALBUM, HANNO UN RETROGUSTO CLASSIC METAL CAPACE DI CREARE UN APPREZZABILE CONTRASTO CON LE RITMICHE DI CHITARRA, PIÙ RUVIDE. QUAL È IL RUOLO DEGLI ASSOLI NELLA VOSTRA PROPOSTA?
“Gli assoli ci servono per aggiungere intensità ad alcuni riff. Non sono così determinati, a nostro avviso, però crediamo anche che un buon assolo renda le canzoni più brutali e impattanti”.

IN NORVEGIA, NEGLI ULTIMI ANNI, MOLTE BAND HANNO SVILUPPATO UNO STILE SIMILE AL VOSTRO, UN BLACK/THRASH MALVAGIO E DEVOTO A UN’IDEA ABBASTANZA TRADIZIONALISTA E VECCHIA SCUOLA DEL METAL ESTREMO: MI RIFERISCO A REALTÀ COME NEKROMANTHEON, CONDOR, TOXIK DEATH. VI PIACCIONO QUESTI GRUPPI? COSA AVETE IN COMUNE CON LORO, E QUALI SONO LE DIFFERENZE?
“Amiamo queste band, ci hanno ispirato moltissimo! C’è tanto in comune fra noi e loro, specialmente la velocità e l’intensità, cerchiamo tutti quanti di mantenere una registrazione sporca e selvaggia. Ci sono anche delle differenze intercorrenti fra i singoli act nominati, ma è difficile chiarire esattamente quali siano”.

QUAL È IL VOSTRO GIUDIZIO SULL’ATTUALE SCENA METAL NORVEGESE?
“La scena norvegese è fantastica! Tonnellate di ottima musica, grandi persone e moltissimi concerti”.

QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFICOLTÀ CHE UNA BAND MOLTO GIOVANE COME LA VOSTRA DEVE AFFRONTARE, IN UNA SCENA DIVENTATA ULTRACOMPETITIVA E DOVE È SEMPRE PIÙ DIFFICILE RIUSCIRE A VENDERE LA PROPRIA MUSICA?
“Al momento non ci sono grandi difficoltà da affrontare per noi. L’unico vero ostacolo è rappresentato dalla nostra età, siamo troppo giovani per frequentare tutti i festival e i locali che vorremmo qui in Norvegia”.

IN PASSATO SIETE STATI NOMINATI DA FENRIZ DEI DARKTHRONE NELLA SUA FAMOSA PAGINA “BAND OF THE WEEK”. QUANTO HA PESATO QUESTO FATTO, L’ESSERE ELOGIATI DA UNA LEGGENDA DEL BLACK METAL COME LUI, NEL METTERE IN RISALTO IL NOME DEGLI INCULTER?
“Ci ha permesso di conquistare molti nuovi fan e ci ha aperto possibilità che non avremmo nemmeno immaginato: è stato di sicuro un bel colpo per noi!”.

QUALI SONO LE VOSTRE SPERANZE PER IL FUTURO DEGLI INCULTER E PER VOI COME PERSONE?
“Nell’immediato, ci piacerebbe viaggiare in Europa e Stati Uniti per dei tour con una o due grandi band. Vorremmo suonare quanti più concerti possibili e trascorrere dei bei momenti assieme”.

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