INGESTED – Welcome To Slam Fest

Pubblicato il 19/01/2010 da


Direttamente da Manchester, Inghilterra, ecco arrivare una nuova death metal band pronta a giocarsi le sue carte con la temibile orda statunitense tutta breakdown e growl da suino sgozzato. Muovendosi fra death metal e death-core, gli Ingested sono riusciti a confezionare un piacevole debut album con “Surpassing The Boundaries Of Human Suffering”. Un lavoro che non sta passando inosservato (il gruppo è infatti stato invitato a prendere parte al Bonecrusher Fest) e che sta pian piano mettendo i nostri sulla mappa delle giovani death metal band da tenere d’occhio. Non a caso, il batterista Lyn Jeffs e il chitarrista Sean Hynes hanno di recente deciso di lasciare i già piuttosto noti Annotations Of An Autopsy per concentrarsi al 100% su questa avventura. Sentiamo cosa hanno in programma i ragazzi, qui rappresentati dal chitarrista Sam Yates…


CHI SONO GLI INGESTED? COME È NATA L’IDEA DI FONDARE QUESTA BAND?
“La maggior parte di noi suonava in una band chiamata Age Of Suffering. A un certo punto ci siamo però ritrovati ad affrontare alcuni cambi di lineup e questi ci hanno portato a cambiare parzialmente direzione musicale. Abbiamo iniziato a comporre del materiale più veloce ed heavy e abbiamo quindi deciso di mutare nome in Ingested. Il resto è storia, siamo ancora qui e suoniamo la musica che amiamo. Alcuni di voi forse avranno sentito all’opera il nostro drummer Lyn prima nei Decapity e poi negli Annotations Of An Autopsy. In questi ultimi ha suonato per qualche tempo anche il nostro chitarrista Sean”.

COME DESCRIVERESTI IL VOSTRO SOUND A CHI ANCORA NON VI CONOSCE?
“Alcuni ci descrivono death metal con influenze death-core, ma personalmente preferisco vederci soltanto come una death metal band. Ci piacciono gli slam, ma siamo più veloci della maggior parte delle death-core band. Come punti di riferimento musicali, parlerei di Suffocation e Dying Fetus prima di tutto, poi Pantera, Hatebreed e Despised Icon”.

COME BAND AVETE UN MESSAGGIO? C’È UN TEMA ALLA BASE DEL DISCO?

“No, sotto questo punto di vista non ci sono sorprese, parliamo delle solite cose… violenza, stupri, omicidi… gli argomenti più classici per il nostro tipo di death metal. Il nostro frontman, Jay, è un vero appassionato di film horror e scrive storie basate su quello che vedete. Tutto molto semplice”.

“SURPASSING…”, IL VOSTRO ALBUM DI DEBUTTO, È USCITO DA QUALCHE MESE. NE SIETE ANCORA SODDISFATTI?
“In termini di produzione avremmo forse potuto fare qualcosa in più: abbiamo registrato tutto in 12 giorni, quindi non c’è stato molto tempo per i ripensamenti. Tuttavia è stata una bella esperienza: abbiamo registrato in una vecchia stalla convertita a studio di registrazione, faceva freddissimo e abbiamo mangiato quasi esclusivamente cibo precotto! È stata dura, ma ci siamo divertiti e pensiamo di essere cresciuti molto come band dopo questa esperienza. La prossima volta saremo senz’altro più preparati”.

L’ALBUM È STATO PUBBLICATO DALL’INGLESE SIEGE OF AMIDA RECORDS, COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON QUESTA LABEL?
“Abbiamo fatto il possibile per farci notare prima di registrare il disco, suonando il più possibile e cercando di farci conoscere ovunque. I ragazzi dell’etichetta ci hanno scoperto anche per il fatto che il nostro batterista aveva lavorato assieme a uno di loro… i nostri pezzi gli sono piaciuti e così abbiamo trovato un accordo”.

EFFETTIVAMENTE AVETE SUONATO SPESSO DAL VIVO, ALMENO IN NORDEUROPA. QUAL È IL VOSTRO GRUPPO PREFERITO CON CUI ANDARE IN TOUR?

“Direi i Trigger The Bloodshed. Quello con loro è stato il nostro tour più lungo per ora e siamo davvero andati d’accordo. Sono simpaticissimi e molto ospitali, sarebbe bello poter ripetere una tale esperienza in futuro”.

ANCHE PER VOI FAR PARTE DI UNA BAND SIGNIFICA SOPRATTUTTO SUONARE DAL VIVO?

“Assolutamente. Certo, a volte la vita in tour è dura… dormi male e mangi quasi esclusivamente cibo dell’autogrill, ma il bello è che incontri tanta gente nuova e c’è sempre l’opportunità di farsi tante risate. A volte il denaro è un problema, nel senso che devi sempre stare attento a fare bene i conti, ma per noi è un piacere passare il tempo su un bus con tanti ragazzi ubriachi e sudati!”.

“SURPASSING…” RAPPRESENTA OVVIAMENTE SOLO L’INIZIO PER GLI INGESTED. SEMBRATE UNA BAND AMBIZIOSA… QUALI SONO I VOSTRI OBIETTIVI E PIANI PER IL FUTURO?
“In gennaio saremo in tour in Europa e quell’esperienza rappresenterà senz’altro un grosso passo per noi. Potrebbe aprirci tante nuove porte. Poi ci piacerebbe suonare negli USA e in Giappone, ma prima forse completeremo il nostro secondo album. In ogni caso, vogliamo prima di tutto divertirci e stare bene fra di noi”.

A QUANDO UNO SHOW IN ITALIA?

“Stiamo per arrivare con il carrozzone del Bonecrusher Fest! Suoneremo assieme a The Black Dahlia Murder, 3 Inches of Blood, Necrophobic, The Faceless, Obscura e Carnifex, sarà fantastico!”.

BENE! PER CONCLUDERE?
“Venite a vederci in concerto e intanto ascoltate i nostri pezzi su www.myspace.com/ingesteduk. Procuratevi l’album se ciò che sentite sarà di vostro gradimento. Thank you and stay sick!”.

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