INTERMENT – Rebirth

Pubblicato il 19/10/2010 da

Fa sempre piacere assistere alla reunion di una band che, nel suo piccolo, ha contribuito alla formazione di quella che sarebbe diventata la variante svedese del death metal. Gli Interment una ventina di anni fa avevano inciso tre demo tape di ottima fattura, salvo poi sciogliersi per dedicarsi ad altri progetti. Il recente “Into The Crypts Of Blasphemy” rappresenta quindi a tutti gli effetti l’album d’esordio degli svedesi. La musica in esso contenuta é old school fino al midollo, il tempo pare essersi fermato per i ragazzi e quello che ne esce é un lavoro profondo, violento e purulento, sporco, cattivo ed in totale controtendenza con il trend attuale che cerca suoni compressi ma perfettini e ci rende una cattiveria di palstica. Del come e del perché la band sia tornata ci parla il cantante e chitarrista Johan Jansson, che vanta trascorsi anche con Centinex e Dellamorte.

CHI HA AVUTO L’IDEA DI RIFORMARE GLI INTERMENT DOPO QUINDICI ANNI DI SILENZIO?
“L’idea era venuta a me già nel 2002: per qualche ragione ho pensato che gli Interment avessero bisogno di una nuova chance. Volevo registrare da capo i vecchi demo e trovare una casa discografica disposta a pubblicarli, ma gli altri ragazzi non hanno voluto aderire alla cosa, nel senso che volevano proporre del nuovo materiale. Siccome anche io mi sono trovato d’accordo su questo punto, abbiamo iniziato a scrivere un pugno di canzoni senza testi. I brani mi sembravano buoni ma non ottimi e dopo poco il nostro bassista Michael lasciò la band. Questo ha causato un altro periodo di pausa forzata. Successivamente Daryl dei Funebrarum e della Morbid Wrath Records mi contattò e mi propose la pubblicazione dell’album contenente i demo, oltre a suggerirmi uno split con gli stessi Funebrarum. Per noi è stata una grande notizia, quindi abbiamo riunito le forze e lo split è arrivato sugli scaffali a gennaio 2007. Per i demo dovrete aspettare ancora qualche tempo, a causa della mia pigrizia (ride, ndR.)”.

IN FORMAZIONE AVETE AVUTO ANCHE IL BASSISTA MATTIAS NORMAN DEI KATATONIA: COME MAI HA LASCIATO LA BAND? TROPPO OCCUPATO CON IL SUO GRUPPO PRINCIPALE?
“Esatto, Mattias era troppo preso con i Katatonia a quel tempo e non aveva tempo di provare con noi e suonare senza basso era troppo noioso. Mattias ha suonato sullo split con i Funebrarum e ha tenuto una sola data con gli Interment, cioè quella della premiere del libro sulla scena death metal svedese di Daniel Ekeroth”.

TORNANDO AGLI ANNI NOVANTA, COME MAI AVETE DECISO DI SCIOGLIERVI DOPO UNA MANCIATA DI OTTIMI DEMO?
“La ragione per la quale gli Interment cessarono di esistere dopo il terzo demo ‘Forward To The Unknown’ è stata la perdita dell’ispirazione, unita al fatto che volevamo concentrarci sulle nostre altre band. Per ciò che concerne la mia situazione, stavo portando avanti gli Uncurbed, i Moondark ed i Fulmination. Più tardi ho anche formato i Dellamorte e mi sono unito ai Centinex”.

AVETE PRESO PARTE ALLA PRIMA ONDATA DEATH PROVENIENTE DALLA SVEZIA: COSA RICORDATE DI QUEI TEMPI?
“Sono stati tra gli anni migliori della mia vita. Eravamo un manipolo di amici che ascoltavano metal, girovagavano e bevevano birra e ad un certo punto ci è venuta l’idea di iniziare a suonare insieme al centro giovanile locale. Io a quei tempi ero in una thrash metal band chiamata Hatred, ma già volevo suonare death. All’inizio eseguivamo cover di Bathory, Celtic Frost e Slayer, poi abbiamo iniziato a scrivere brani originali. Avevamo cambiato nome più volte, appena prima di trasformarci in Interment ci chiamavamo Beyond. la scena era eccellente nella zona, basti pensare a band quali Dismember, Merciless, Suffer, Hasty Death, Sorcery e No Security”.

E’ CORRETTO DIRE CHE DOPO IL VOSTRO SPLIT TU, MARTIN E KENNETH VI SIETE UNITI AI CENTINEX? QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA CENTINEX E INTERMENT?
“No, non è esatto. Martin è stato un membro fondatore dei Centinex, nel 1990. Io e Kenneth ci siamo uniti a loro molto più tardi. Inizialmente le differenze non erano poi molte, ma successivamente i Centinex hanno preso una piega decisamente più melodica, specialmente negli ultimi lavori”.

TU E MARTIN SIETE TUTT’ORA MEMBRI DEI DEMONICAL: E’ DIFFICILE PER VOI PORTARE AVANTI DUE PROGETTI CONTEMPORANEAMENTE?
“No, non particolarmente, anche perché gli Interment non hanno un’intensa attività live. Poi Martin si occupa di organizzare i concerti per entrambe le band, quindi riesce a non sovrapporre gli impegni. Non siamo gente che prova spesso, giusto solo prima di qualche live e in fase di stesura del nuovo materiale, quindi non ci sono particolari problemi”.

PRIMA ACCENNAVI ALLO SPLIT CON I FUNEBRARUM CHE HA SEGNATO IL VOSTRO RITORNO SULLE SCENE: CI PUOI DIRE DI PIU’ SU QUELLA COLLABORAZIONE?
“Sì. Come accennato prima, fu Daryl dei Funebrarum a suggerirci lo split ed è lui che aveva i contatti con la Conqueror Of Thorns che si è occupata della pubblicazione. Abbiamo registrato i nostri brani a maggio 2006 ed il lavoro è uscito il gennaio successivo. A breve dovrebbe uscire la versione in LP, probabilmente per i tipi della Cyclone Empire. Stiamo aspettando che Daryl termini il cover artwork per poterlo pubblicare”.

“INTO THE CRYPTS OF BLASPHEMY” E’ IL VOSTRO PRIMO ALBUM ED E’ DESCRIVIBILE SEMPLICEMENTE COME PURO DEATH METAL SVEDESE SENZA COMPROMESSI: VOLETE AGGIUNGERE QUALCOSA ALLA SOMMARIA CATALOGAZIONE?
“No, è un’ottima descrizione (ride, ndR). Sono molto sorpreso ed estremamente soddisfatto delle recensioni che abbiamo ottenuto. E’ bello sentire la gente che paragona la nostra musica a quella dei primi Entombed, Dismember, Grave e Carnage, è davvero grande (ride, ndR)”.

COME SI E’ SVOLTA LA FASE DI COMPOSIZIONE DEI NUOVI BRANI?
“All’interno dell’album trovano spazio brani sia vecchi che nuovi. Una volta decisa la data nella quale ci saremmo chiusi in studio, abbiamo provato tantissimo insieme. Da queste sessioni è uscito il nuovo materiale, solo leggermente modificato all’ultimo momento in studio. I testi come sempre sono stati scritti all’ultimo minuto”.

COSA CI DITE DELLE REGISTRAZIONI, INVECE?
“Inizialmente abbiamo avuto dei problemi a rispettare i tempi in quanto giravano troppe sostanze in studio, poi però siamo riusciti a riprendere in mano la situazione e abbiamo terminato nel tempo previsto (ride, ndR). Comunque per la maggior parte del tempo direi che sono state delle registrazioni tranquille e piacevoli”.

CI SONO GRUPPI CON I QUALI SENTITE DI AVERE DELLE COSE IN COMUNE SULLA SCENA ATTUALE?
“Se ho interpretato bene la domanda, ti dico che abbiamo molto in comune con tutte quelle band che suonano death metal svedese, sia i prime mover che i newcomer che riprendono quelle sonorità e fanno rivivere quello spirito”.

DI COSA TRATTANO I VOSTRI TESTI?
“Le liriche seguono lo standard usuale del death metal, fatto di morte, distruzione, violenza, dolore e via dicendo. Sono solo una serie di parole fighe che a volte casualmente formano delle rime (ride, ndR). Un numero esagerato di cliché con titoli rubati ovunque (ride, ndR)”.

CHE ASPETTATIVE AVETE PER IL CD?
“Spero che tutti i death metal maniac che hanno lungamente atteso per questo esordio rimangano soddisfatti ed appagati e che il CD vada a ruba come il pane (ride, ndR)”.

STATE LAVORANDO A QUALCHE TOUR?  COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DAGLI INTERMENT IN SEDE LIVE?
“Saremo in un breve tour europeo con Urn e Diabolical a partire da novembre. Tenete d’occhio le date, così potremo beccarci e bere qualcosa insieme! Abbiamo già qualche festival confermato per il prossimo anno e contiamo di riuscire ad organizzare altre date in seguito. Sono molto eccitato all’idea, dato che questo sarà il nostro primo tour. Inoltre, salvo due date in Germania, non avevamo mai suonato fuori dalla Svezia, quindi siamo esaltati all’idea di portare un po’ di marciume sonoro in giro per l’Europa. Non saprei cosa rispondere per ciò che concerne l’atmosfera dei nostri concerti; speriamo di riuscire a ricreare il feeling dei primi anni novanta. Noi daremo il 100% sempre, speriamo che anche il pubblico sia così carico”.

GRAZIE PER L’INTERVISTA, VUOI CONCLUDERE TU?
“Grazie a voi e in bocca al lupo per il vostro lavoro, ragazzi! Mi raccomando, comprate l’album ed il nostro merchandising, ché ci servono i soldi per la vodka (ride, ndR)”.

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