Metalitalia.com come Le Iene? Ebbene, in un certo senso sì. Ispirati dalla famosa invenzione mediatica del programma di denuncia e satira di Italia1, abbiamo pensato di proporvi una tantum un’intervista doppia a band italiane. E’ questa infatti la caratteristica fondamentale di questo tipo di articoli: porvi in evidenza formazioni dello Stivale che ci hanno colpito in positivo, senza però trovare spazio fra i nostri Hot Album del martedì o senza farci gridare particolarmente al miracolo. Band che, semplicemente, si pongono bene sotto diversi aspetti e che meritano la vostra attenzione.
Vediamo chi sono i protagonisti della seconda puntata…
I Forgotten Tears sono di Milano ed il loro “Words To End” ci ha impressionato per la maturità dimostrata già al debutto e la capacità di unire con naturalezza sonorità che spaziano dal classico melodic death metal al più recente death core.
I Within Your Pain, in arrivo da Vigevano, sono invece la classica formazione ‘senza fronzoli’, artefice di un sound ancora in cerca di una propria personalità ma che ci ha comunque ben impressionato per l’impatto sonoro sprigionato.
BENVENUTI ALL’INTERVISTA DOPPIA DIMETALITALIA.COM! A VOI LA PRESENTAZIONE DELLA BAND CON UN PO’ DI BIOGRAFIA.
Forgotten Tears: “Grazie, è un piacere! Siamo i Forgotten Tears, nati ufficialmente a Milano e dintorni nel 2005, suoniamo metal/hardcore e amiamo quello che facciamo. Siamo una famiglia oltre ad essere una band, e ci piace che sia così. Abbiamo avuto l’opportunità di suonare in un sacco di posti e di fare un sacco di esperienza live in questi anni, sia in Italia che fuori, e abbiamo da poco pubblicato ‘Words To End’, il nostro album di debutto, frutto di mesi di lavoro, sacrifici e sudore, ma anche seme di tanta soddifazione”.
Within Your Pain: “Innanzitutto grazie per lo spazio che ci dedicate. Noi WYP siamo attivi dal 2008, abbiamo prodotto due dischi ufficiali (‘A Fate Worse Than Death’ nel 2009 Last Scream – ‘Ten Steps Behind’ 2011 To React) ed un EP (‘MMX’ – 2010). Abbiamo alle nostre spalle una settantina di live tra Italia ed Europa ed il nostro sound, è un mix di hardcore e metal”.
DITECI TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SU “WORDS TO END” / “TEN STEPS BEHIND”. COMPOSIZIONE, REGISTRAZIONE, IDEE, SCELTE MUSICALI, TESTI, ARTWORK.
Forgotten Tears: ‘Words To End’ è intenso, è rabbioso, è vero. In questo album abbiamo messo tutto quello che desideravamo mettere nella nostra prima uscita discografica ufficiale. Forse pecca un po’ di ingenuità in certi punti, per alcuni ascoltatori, ma per noi è proprio il suo punto forte. E’ un album vero, genuino e trasparente. Realizzato interamente con le nostre mani e il nostro sudore, curando ogni fase della registrazione a casa di Paolo Beretta, il nostro chitarrista. Ci siamo poi successivamente affidati a Simone Mularoni e Alessandro Vanara per dare quella tocco di napalm a tutto, la ciliegina sulla torta per un disco che ha l’intenzione di rappresentarci per quello che siamo: abbiamo lavorato, prima da soli, poi con l’aiuto finale di Mularoni in fase di mix, ad un suond potente, rabbioso e al tempo stesso cristallino. I testi di ‘Words To End’ compongono un concept sulla morte, vista da molte diverse prospettive. La Morte, elemento comune ad ogni essere vivente, definisce realmente il significato della Vita, ed ha una forma e un significato diverso per ognuno di noi, dipende da che prospettiva viene vista: passando dai pensieri di un soldato alle emozioni di un malato terminale, ai rimpianti di un serial killer, alle lacrime per un amico che è venuto a mancare, la Morte ha spesso un colore diverso, che dipinge la vera essenza di quello che probabilmente ci rende ‘umani’. E’ stato molto interessante e coinvolgente, in fase di stesura, integrare emozioni e situazioni assolutamente personali a riflessioni o pensieri ispirati dai personaggi del concept. La cover è opera del grande Travis Smith (già autore di capolavori per Nevermore, Katatonia, Opeth, ecc…), partendo da una nostra idea iniziale ha realizzato questa copertina, che ci è subito piaciuta da impazzire”.
Within Your Pain: “È un disco diretto, che ci rappresenta al 100% e che rispecchia la nostra idea iniziale. Quello che senti su disco è quello che trovi anche ad un nostro live, senza troppi magheggi da studio. La fase di realizzazione è stata piuttosto rapida, in un anno abbiamo composto e registrato tutto, grazie anche alla disponibilità dei ragazzi dell’IronApe Studio di Vigevano e di Alessandro Vanara, in sede di mastering. Poi abbiamo avuto la fortuna di incontrare sulla nostra strada i ragazzi della To React, che ci hanno dato fiducia ed hanno fatto uscire il disco. A livello di contenuti, per quel che riguarda la musica ci siamo comportati come sempre, cioè abbiamo fatto quello che ci andava di fare, senza pensare alle mode del momento. I testi invece parlano di situazioni reali e personali, alcune descritte con ironia, altre in modo diretto e crudo. L’artwork è opera di un nostro amico, ci ha proposto questa idea ed abbiamo apprezzato tutti fin da subito”.
COME VI SI PUÒ INQUADRARE A LIVELLO BACKGROUND/INFLUENZE? CON QUALI SCENE/GRUPPI SIETE CRESCIUTI E QUALI HANNO PIU AVUTO IMPORTANZA NELLA CREAZIONE DEL VOSTRO SOUND?
Forgotten Tears: “Non amiamo nè seguire le mode del momento, nè leccare il culo a nessuno. Facciamo quello che facciamo perchè ci piace. La musica che suoniamo rappresenta esattamente la musica che ascoltiamo, più precisamente è maggiormente influenzata da band come Unearth, Darkest Hour, Parkway Drive, August Burns Red, Hatebreed, Killswitch Engage, At The Gates, Soilwork e In Flames. Arriviamo tutti da scene/generi abbastanza diversi tra loro: c’è chi ha un background più hard rock, e chi un background più thrash metal. Il nostro punto d’incontro, fin dall’inizio, molti anni fa, credo sia sempre stato il melo-death svedese (At The Gates, Dark Tranquillity, In Flames, Soilwork), soprattutto quello degli anni d’oro. Ci siamo poi spostati velocemente su influenze oltreoceano, anch’esse molto influenzate ovviamente dalla scena scandinava dalla seconda metà degli anni ’90 in poi. Tutt’ora abbiamo ascolti veramente disparati: andiamo dai The Beatles agli Extreme, dai Pantera ai Dissection, non abbiamo paura di lasciarci influenzare da tutto ciò che ci piace (classici o nuove leve)”.
Within Your Pain: “A livello di ascolti personali non ci facciamo mancare niente, hardcore, thrash, heavy metal, nu metal, black metal, crossover, hip hop, death, elettronica, pop e Glam fanno o hanno fatto parte del nostro background. Per le influenze dirette della band, ci dividiamo tra band ‘storiche’ e ‘moderne’. Tra le storiche i nomi sono quelli di Slayer, Metallica, Korn, Slipknot, Sick Of It All e Machine Head. Per i moderni invece non possiamo non citare As I Lay Dying, Parkway Drive, Heaven Shall Burn, Hatebreed e Killswitch Engage, che sono le band migliori del genere”.
QUALE PENSATE SIA IL VOSTRO PUNTO DI FORZA?
Forgotten Tears: “Così su due piedi ti direi cosa ci viene più naturale e spontaneo: senza ombra di dubbio i live. Credo che su un palco abbiamo la possibilità di aprire senza timore ogni valvola del nostro cuore e ci mostriamo al pubblico per quello che realmente abbiamo voglia di trasmettere con la nostra musica: emozioni e energia”.
Within Your Pain: “Forse il nostro essere diretti e senza fronzoli, sia su disco che dal vivo. Anche se è difficile rispondere a questa domanda, forse bisognerebbe chiedere questa cosa a chi ci ascolta e ci apprezza”.
COME VI MUOVETE PER GLI ASPETTI PROMOZIONALI (CONCERTI, DIFFUSIONE MATERIALE IN RETE, MERCHANDISE, ALTRO)?
Forgotten Tears: “Seguiamo quasi tutto in prima persona, come è sempre stato. Ovviamente grazie ai mezzi offerti da internet riusciamo a contattare locali, booking, altre bands, fornitori, labels, ecc… Oggi, dopo molti anni, abbiamo finalmente il piacere di essere aiutati da booking e management che ci facilitano un pochino il lavoro, ma desideriamo come sempre essere in prima linea su tutto, seguendo sviluppi e contatti personalmente. La rete è certamente il mezzo di promozione migliore, in ogni caso. Grazie ad internet siamo stati contattati da supporters dall’altra parte del mondo, e sempre grazie ad internet abbiamo il piacere di ringraziarli personalmente sulla nostra pagina Facebook. Non perdiamo mai l’occasione di scambiare due chiacchiere con chi ha voglia di contattarci”.
Within Your Pain: “La maggior parte delle cose le gestiamo autonomamente, in alcuni casi invece, ci affidiamo a promoter seri o all’etichetta. Essere presenti in prima persona nella promozione, nel booking e nella gestione del merch è sempre stata una nostra prerogativa e ci ha aiutato molto, anche ad instaurare ottimi rapporti con le persone che ci seguono o che abbiamo incontrato in questi anni. La band è una cosa importante per noi, ed è giusto dedicarle del tempo e promuoverla al meglio, in rete o in tutti i canali. Il tutto senza esagerare però. Non amiamo lo spam selvaggio, come non ci interessano la corsa ai ‘mi piace’ su FB, i programmi per aumentare le visualizzazioni o tutte queste cose che vanno di moda adesso ma che si basano su fondamenta inesistenti. Forse sbagliamo, però preferiamo la sostanza alle chiacchiere. Per una band del nostro genere la cosa più importante è comporre musica, suonare live il più possibile e raggiungere più posti possibili. Tutto il resto è noia, come dice il Califfo”.
Forgotten Tears: “E tuttoooo il reeeeeesto è noiaaaaaa… nanananaaaaahh! (Risate, Nda) “.
DOVE VEDETE LA VOSTRA BAND DA QUI A 5 ANNI?
Forgotten Tears: “Spero di star occupando il mio tempo suonando di più in giro e facendo meno interviste (risate, ndA)”.
Within Your Pain: “Difficile da dire, cinque anni sono tanti. Ora come ora stiamo pensando al nuovo disco ed a suonare live il più possibile. Sicuramente andremo avanti per la nostra strada fino a che avrà un senso”.
PER CONCLUDERE, DATE IL VOSTRO MIGLIOR CONSIGLIO POSSIBILE ALL’ALTRA BAND.
Forgotten Tears: “Vi auguriamo di non smettere mai di fare ciò che a voi piace fare, con genuinità, come è sempre stato”.
Within Your Pain: “Di continuare a suonare divertendosi”.