Il “Legacy Of The Beast Tour” è ufficialmente iniziato e gli Iron Maiden sono più carichi che mai. Al debutto del nuovo spettacolo sono circolate in rete le prime immagini ed informazioni e la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad uno dei più mastodontici show mai prodotti dalla band inglese. Se questo non fosse sufficiente, anche la scaletta proposta regala diverse sorprese, attraversando quasi tutta la carriera dei Maiden e accontentando sia i fan più accaniti alla ricerca di qualche chicca, che il pubblico meno esperto, desideroso di ascoltare le hit più famose del gruppo. L’Italia, ovviamente, non è stata tralasciata dalla Vergine di Ferro, che, dopo il debutto al Firenze Rocks, è pronta a mettere a ferro e fuoco anche Milano e Trieste. Nonostante gli impegni on the road, abbiamo avuto l’opportunità di scambiare qualche parola con Steve Harris, che ci rivela qualche dettaglio in più su quello che sembra essere davvero uno spettacolo imperdibile!
CIAO STEVE, BENTORNATO SU METALITALIA.COM! IL “LEGACY OF THE BEAST TOUR” È INIZIATO ED E’ UNO SPETTACOLO GRANDIOSO: VI SIETE SUPERATI ANCORA UNA VOLTA!
– Sì, è uno show spettacolare e credo che sia un’ottima occasione per venirci a vedere. Mi dicevi che hai avuto modo di guardare qualche foto e ti assicuro che non è lo stesso che trovarsi lì dal vivo. E’ uno spettacolo molto potente, credo che anche la scaletta sia ottima… Non so, non voglio dire troppo! Si tratta di una grande produzione e credo che per i fan saranno degli ottimi concerti.
ECCO, ENTRANDO UN PO’ NEL DETTAGLIO DELLA SCALETTA. MOLTI FAN DEGLI IRON MAIDEN SONO STATI FELICI DI VEDERE TORNARE “HALLOWED BE THY NAME”, CHE AVEVATE DOVUTO ESCLUDERE A CAUSA DELLA DISPUTA LEGALE CONCLUSASI POCO TEMPO FA. HAI MAI AVUTO QUALCHE TIMORE CIRCA L’ESITO DELLA CONTROVERSIA?
– No, devo dire che non sono mai stato preoccupato di come sarebbe potuta finire questa disputa. D’altra parte, le cose stanno così, si tratta di situazioni che capitano, ma siamo contenti di aver reinserito “Hallowed Be Thy Name” in scaletta che, come dicevo, è molto potente. E’ già successo in passato che la accantonassimo, per ragioni diverse. Capita che qualche volta mettiamo da parte qualcuno dei nostri classici: abbiamo così tanti brani tra cui scegliere, che alla fine non è poi così importante se per una volta ne saltiamo una.
UN’ALTRA NOVITÀ È IL RITORNO DI DUE GRANDI CANZONI DELL’ERA BLAZE BAYLEY, “THE CLANSMAN” E “SIGN OF THE CROSS”. PROPRIO QUALCHE GIORNO FA BLAZE HA DICHIARATO CHE SAREBBE FELICE DI POTERSI ESIBIRE NUOVAMENTE CON LA BAND, SE GLI VENISSE CHIESTO. PENSI CHE QUESTA EVENTUALITÀ POSSA ACCADERE PRIMA O POI?
– Personalmente non credo che succederà, ma non si può mai sapere nella vita. Si tratta di qualcosa che è legato al passato ed è andata bene finchè è durata, quindi dubito che possa succedere nuovamente. Mi piace molto Blaze, è un bravo ragazzo, quindi se dovessero esserci molte persone interessate ad una cosa del genere, chissà…
CHI VI SEGUE DA TANTO TEMPO E MAGARI HA VISTO PIÙ DI UN CONCERTO DEI MAIDEN HA VISTO CON PIACERE IL RITORNO DI MOLTI PEZZI STORICI DI “PIECE OF MIND”, OLTRE ALL’IMMANCABILE “THE TROOPER”. SE NON ERRO SI TRATTA DI UNO DEGLI ALBUM DEGLI IRON MAIDEN PREFERITI DA BRUCE DICKINSON. E’ STATA SUA LA SCELTA DI INCLUDERLI IN QUESTO TOUR?
– Sì, in effetti è stato lui a proporle per primo, quindi possiamo dire che sia merito di Bruce. Allo stesso tempo, si tratta di canzoni che mancavano dai nostri concerti da parecchio tempo, quindi credo sia una buona cosa riproporle oggi. Ogni tanto ci piace dare una rinfrescata alle canzoni che proponiamo dal vivo, quindi credo sia una buona occasione, sia per noi che per il pubblico.
C’È INVECE QUALCHE CANZONE CHE, SE FOSSE PER TE, TOGLIERESTI DALLO SHOW, MA SEI ‘COSTRETTO’ A SUONARE PERCHÈ I FAN LA RITENGONO IRRINUNCIABILE?
– No, come ti dicevo, suoniamo quello che ci piace. Se non ci va di suonare un brano, semplicemente lo togliamo dalla scaletta. Anzi, talvolta è anche utile accantonare per un po’ un brano, lasciarlo a decantare per un po’ e poi riprenderlo dopo qualche anno. E’ una cosa positiva.
IL NUOVO TOUR PRENDE IL NOME DAL VOSTRO VIDEOGAME, “LEGACY OF THE BEAST”. ANCHE IL PRIMO TOUR DI REUNION CON BRUCE ED ADRIAN SI ISPIRAVA AD UN VIDEOGIOCO (“ED HUNTER” NDR). IL MONDO DEI VIDEOGAME TI INTERESSA IN PRIMA PERSONA?
– Devo dire che non mi capita molto spesso di giocare direttamente, sono i miei figli che giocano molto più di me. Penso però che l’immaginario creato dai videgiochi sia grandioso e se qualche giovane fan si dovesse avvicinare alla band grazie al gioco, va bene così. Qualcuno potrebbe avere da ridire cose come “non va bene conoscere una band attraverso un videogioco”, ma qualunque sia la motivazione, per me non fa differenza: che sia perchè la band gli è stata consigliata da qualcuno – da un fratello maggiore, o un padre che ha passato la sua passione ad un figlio – o attraverso un videogame, va bene lo stesso. Magari queste persone verranno a vedere lo show e porteranno qualcuno che non ha mai visto la band prima di allora, si sa come va a finire: nove volte su dieci diventano anch’essi dei fan.
OVVIAMENTE IN QUESTO MOMENTO SIETE FOCALIZZATI SUL NUOVO TOUR, MA NON POSSO NON CHIEDERTI SE POSSIAMO ASPETTARCI UN NUOVO ALBUM DEGLI IRON MAIDEN, UNA VOLTA TERMINATO IL “LEGACY OF THE BEAST TOUR”.
– Sì, ad un certo punto lo faremo. Ne abbiamo parlato e vogliamo registrare un altro album. Non si può mai dire cosa ci riserverà il futuro, ma non vedo alcun motivo per non farlo. Noi vogliamo, quindi vedremo!
QUESTA ALTERNANZA TRA TOUR CON BRANI STORICI ED ALTRI CON IL MATERIALE PIU’ RECENTE SEMBRA UN OTTIMO MODO PER MANTENERE VIVA LA BAND, SENZA ANCORARLA AL PASSATO, E AL TEMPO STESSO ACCONTENTARE I FAN CHE VI SEGUONO DA TEMPO E CHE AMANO ASCOLTARE I GRANDI BRANI DEL PASSATO.
– Esatto, negli ultimi anni ci siamo mossi con questa idea e devo dire che funziona molto bene. Da una parte abbiamo la possibilità di suonare il nostro materiale più vecchio, e dall’altra invece la sfida di proporre anche i brani nuovi. Come sai, quando portiamo in tour un album inedito, suoniamo molte canzoni nuove. Ci sono band che, quando pubblicano un disco, suonano magari una sola canzone, ma credo che così non sia stimolante. E a me piace mettermi alla prova. Un tour come quello che stiamo facendo, invece, ti dà modo di riprendere qualche canzone del passato.
CI AVVICINIAMO ORMAI AL VENTENNALE DA QUANDO LA BAND SI E’ RIUNITA CON BRUCE ED ADRIAN. DA ALLORA IL SUCCESSO DELLA BAND E’ RIMASTO IMMUTATO ED AVETE GIA’ PUBBLICATO CINQUE ALBUM IN STUDIO. A DISTANZA DI TEMPO CE N’È UNO A CUI SEI PARTICOLARMENTE AFFEZIONATO?
– Devo dire che non ce n’è uno a cui sono particolarmente legato. E’ sembre difficile dare una risposta, mi piacciono tutti, per ragioni diverse. (ci pensa qualche secondo ndR) No, davvero non ce n’è uno in particolare…
VOLEVAMO CHIEDERTI ANCHE UN AGGIORNAMENTO SUI BRITISH LION. SE NON ERRO AVEVI IN MENTE DI PUBBLICARE UN SECONDO DISCO.
Sì, c’è sicuramente in programma di pubblicare un nuovo album, ma il tutto ci sta prendendo molto più tempo del previsto. E’ diverso rispetto al processo che sta dietro ad un album degli Iron Maiden, perchè non puoi bloccare gli altri impegni della tua vita e concentrarti solo su quello. Però ti confermo che siamo al lavoro su un nuovo album, le cose stato procedendo bene, quindi potremmo arrivare a completarlo per la fine dell’anno.
A BREVE SARETE NUOVAMENTE IN ITALIA A MILANO E TRIESTE. HO LETTO CHE NEL CORSO DEL “THE BOOK OF SOULS WORLD TOUR” SIETE STATI ENTUSIASTI DELLA DATA DI TRIESTE, TANTO DA CHIEDERE ESPRESSAMENTE DI TORNARVI A SUONARE.
– Sì, ci è piaciuto tantissimo suonare a Trieste, un posto bellissimo, l’ambiente era fantastico, il pubblico è stato fantastico. E’ stata una grande serata e ci siamo divertiti, per cui, sì, sarà un piacere ritornare.
STEVE, UN’ULTIMA CURIOSITÀ: LA VOSTRA BIRRA “THE TROOPER” HA RAGGIUNTO L’INCREDIBILE QUOTA DI QUINDICI MILIONI DI PINTE VENDUTE. TI ASPETTAVI UN TALE SUCCESSO QUANDO SIETE PARTITI CON QUESTO PROGETTO?
– No, non mi aspettavo di certo questo successo! (ride ndR) Non avevo particolari aspettative e, anzi, mi avevano detto piuttosto di non aspettarmi chissà quali numeri e che il resto, se mai fosse arrivato, sarebbe stato qualcosa in più!