IRON SAVIOR – Piet e la sua band!

Pubblicato il 11/06/2002 da

Con il nuovo lavoro “Condition Red”, gli Iron Savior del simpatico Piet Sielk erano chiamati ad affrancarsi dalla pesante e fuorviante definizione di “band in cui ha militato Kai Hansen”. Alla luce di un album incisivo e convincente come quello che mi sono trovato a recensire non molto tempo fa, la prova si può considerare superata e la band tedesca può continuare a pieno titolo a veleggiare verso il titolo di reucci del power metal germanico. Ne abbiamo discusso con il leader della band che si è rivelato disponibile a raccontarci i retroscena di uno dei più eccitanti dischi old style dell’anno…
COMINCEREI CON UNA DOMANDA UN PO’ SCOMODA SE PER TE NON E’ UN PROBLEMA…
“No, no, fai pure…”

NON TEMI CHE GLI IRON SAVIOR SIANO ANCORA VISTI COME IL GRUPPO IN CUI HA MILITATO KAI HANSEN PIUTTOSTO CHE COME UNA BAND CON UN’IDENTITA’ BEN DEFINITA?
“Sarebbe stupido negare l’esistenza di questo rischio. Kai Hansen è probabilmente il nome più importante del Power Metal tedesco ed è ovvio che la sua presenza in una band lasci un segno non indifferente. Penso che, almeno agli inizi, qualcuno si sia interessato agli Iron Savior perché attratto dalla presenza di Kai e curioso di sentire che cosa fosse in grado di fare al di fuori dei Gamma Ray. Questo ha comportato un risvolto positivo, ovvero una buona esposizione della band, ed uno negativo che consiste proprio nella necessità di affrancarsi da questa pesante nomea. Onestamente penso che con “Condition Red” abbiamo dato prova di avere una personalità ben definita anche senza Kai…”

SONO ASSOLUTAMENTE D’ACCORDO, ANCHE PERCHE’ PENSO CHE LE DIFFERENZE STILISTICHE TRA LA TUA BAND E QUELLA DI HANSEN NON SIANO TRASCURABILI…
“Infatti. Penso che rispetto ai Gamma Ray, noi siamo più vicini al classic metal roccioso di certi Judas Priest e probabilmente siamo un po’ più aggressivi e cattivi. In poche parole direi che loro sono più “happy metal” e noi più “heavy metal”…

“CODE RED” MI SEMBRA UN ALBUM UN PO’ MENO OSCURO DI “DARK ASSAULT”, O MI SBAGLIO?
“Direi che è un’interpretazione plausibile. Quando composi l’album precedente mi trovavo in un momento non molto felice della mia vita e penso che questa mia tristezza abbia inciso sulle composizioni di “Dark Assault”, che effettivamente è venuto fuori molto oscuro e pessimista. Sul nuovo disco abbiamo inserito molti cori ed alcune soluzioni più ariose che in passato, dando vita a pezzi più completi e melodici.”

IL CONCEPT PERO’ NON MI SEMBRA PARTICOLARMENTE DIVERSO; SI PARLA SEMPRE DI SITUAZIONI FANTASCIENTIFICHE…
“ “Code Red” è per metà un concept, infatti alcuni pezzi sono legati da una storia fantascientifica che è in parte la continuazione del racconto iniziato con i dischi precedenti. I pezzi rimanenti riguardano situazioni di fantasia che sono in qualche modo metafore delle cose che provo.”

MI E’ SEMBRATA INTERESSANTE LA RILETTURA DI “CRAZY” DI SEAL, UN PEZZO DECISAMENTE POCO METAL…
“E’ stata un po’ una sfida per noi. Mi divertiva l’idea di riuscire a tirare fuori da un pezzo di pop rilassato la potenza di una power metal-song. Penso che in parte ci siamo riusciti, anche se “Crazy” va preso per quello che è, cioè un divertente esperimento e nulla più.”

SO CHE SEI ANCHE UN AFFERMATO PRODUTTORE. PENSI CHE L’AVERE UNA CERTA ESPERIENZA DIETRO IL MIXER TI AIUTI AD ESSERE PIU’ OBBIETTIVO ANCHE SUI LAVORI DEGLI IRON SAVIOR?
“Non so se riesco ad essere più obbiettivo, in fondo gli Iron Savior sono la mia band e non è possibile essere del tutto lucidi quando si parla di qualcosa che hai concepito personalmente con emozione e fatica. Sicuramente avendo esperienza in studio posso dire di essere in grado di aggirare certi errori e leggerezze in cui le bands, soprattutto quelle giovani, spesso rischiano di cadere. Un album può essere stupendo, ma una senza una buona produzione è molto difficile che qualcuno se ne accorga.”

SUL VERSANTE LIVE CHE PROGETTI AVETE? TI PIACE SUONARE DAL VIVO?
“Adoro suonare dal vivo, penso che stare su un palco di fronte a migliaia di persone che cantano i tuoi pezzi rappresenti il coronamento di tanti anni di fatica e di dedizione. E’ sicuramente il momento più bello della vita del musicista. Per quanto riguarda la promozione di “Condition Red”, faremo prima un tour tedesco ed in seguito ci allargheremo a tutta l’Europa toccando sicuramente anche l’Italia. Nell’edizione limitata dell’album abbiamo incluso addirittura un biglietto omaggio per venirci a sentire nelle nostre date del tour in Germania, in modo da avvicinare sempre più persone alla nostra musica.”

COSA PENSI DELLA TENDENZA DEL POWER METAL A DIVENTARE SEMPRE PIU’ PULITO ED EDUCATO, IN PARTE TRADENDO LE PROPRIE ORIGINI DI MUSICA MELODICA MA COMUNQUE GREZZA ED AGGRESSIVA?
“Non amo alla follia i gruppi che infarciscono i propri pezzi di tastiere e parti troppo melodiche. Trovo che in effetti il power metal dovrebbe conservare quell’aggressività che è tipica dei gruppi storici di questo filone e, più in generale, delle grandi formazioni del metal classico. Ho i miei gusti e penso che si riflettano nella musica degli Iron Savior, ciò non toglie che ognuno è libero di suonare il genere che più ama…”

COSA PENSI DEL TREND DEL POWER METAL? STA DECLINANDO O IL GENERE E’ ANCORA VITALE?
“Penso che rispetto ad un paio di anni fa la situazione si stia livellando. La mole impressionante di uscite di poco valore che ci avevano invaso qualche tempo fa sta fortunatamente diminuendo ed i gruppi che uscirono in tempi non sospetti continuano a sfornare album di buon livello. Penso che alla fine di tutta questa esposizione e di questo sfruttamento del power metal, i gruppi validi che sono riusciti a ritagliarsi un loro spazio nella scena rimarranno e miglioreranno, mentre i tanti gruppi-clone usciti in questi anni non avranno vita facile.”

OK, SIAMO ALLA FINE…
“Grazie dell’intervista! Date un ascolto a “Condition Red” e non rimarrete delusi, parola mia!”

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