IRREVERENCE – Evoluzione controllata

Pubblicato il 17/07/2014 da

Irreverence, una band che da ben vent’anni è attiva nel vivido panorama thrash italiano e che ha sempre mantenuto una connotazione tipicamente underground. Non solo nel sound estremo, ruvido e ben lontano da tendenze, ma anche nell’attitudine e nell’immagine. Negli ultimi anni la formazione milanese è andata incontro a un vero e proprio terremoto in formazione che ha visto il cambio di ben due elementi su quattro, con l’innesto di nuovi chitarrista e bassista. Questo non ha certo minato le succitate connotazioni che costituiscono la spina dorsale del sound del gruppo e ha semmai rafforzato la qualità del songwriting, aspetto che abbiamo potuto apprezzare con il nuovo “Shreds of Humanity”. Un lavoro ben composto e prodotto, a nostro avviso il migliore mai pubblicato dagli Irreverence. E’ il chitarrista-cantante nonchè leader della band, Ricky Paioro, a parlarci di questa nuova fase.  

 irreverence - band - 2014

INNANZITUTTO VUOI PARLARCI DEI CAMBI DI FORMAZIONE CHE HANNO PORTATO ALLA LINEUP ATTUALE?
“In seguito a differenti motivazioni nel Settembre 2012 due membri della band (Luca Colombo (Chitarra) e Gigi Corinto (Basso) hanno deciso di lasciare la band. Non è stato facile per me e Davide trovarci decimati in maniera così repentina, ma con lo spirito con cui siamo sempre andati avanti ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo messi subito alla ricerca dei loro sostituti. Abbiamo provato diversi musicisti, più o meno validi tecnicamente, e nel giro di due mesi abbiamo ristabilito completamente la line-up con l’ingresso in formazione di Stefano (Trulla) al basso e Eros (Melis) alla chitarra”.

EROS MELIS È UN EX-HOLY MARTYR E DUNQUE ARRIVA DA UN GENERE UN PO’ DIVERSO DAL THRASH DEGLI IRREVERENCE. IN CHE MODO LA SUA PRESENZA HA INFLUITO SUL SOUND DEL NUOVO ALBUM, “SHREDS OF HUMANITY”?
“Eros ha dato una grande mano in fase di arrangiamento dei brani, contribuendo in maniera determinante al prodotto finale. Senz’altro le sue influenze ‘classiche’ hanno dato un’impronta molto personale al nostro sound, soprattutto come detto nelle ‘rifiniture’ dei brani. Mi sentirei comunque di tributare il dovuto a entrambi i nuovi componenti. Se Eros è stato determinante in rifinitura, con Stefano ho subito trovato un grande feeling in fase compositiva, dimostrazione ne è il fatto che alcuni brani del disco sono stati scritti a quattro mani, da me e lui”.

VENIAMO DUNQUE AL NUOVO LAVORO. VUOI DIRCI UN PO’ PIÙ IN DETTAGLIO COME È NATO, CHI SI È OCCUPATO DEL SONGWRITING?
“Come dicevo nella risposta precedente, a differenza dei nostri lavori pregressi, ho scritto parte delle songs con Stefano, e devo dire che si è creato un ottimo feeling stilistico e compositivo, si può dire da subito. Stefano ha portato qualche sfumatura più progressiva nel nostro stile, ma senza intaccare l’aggressività che contraddistingue il nostro trademark. Abbiamo cercato di dare più respiro compositivo al nostro sound, staccandoci dai clichè classici del thrash metal. E innegabile che le nostre radici partano dal thrash metal tedesco e americano, ma abbiamo da tempo abbandonato il songwriting classico degli esordi cercando di sperimentare soluzioni personali, pur mantenendo la nostra connotazione estrema”.

QUESTA VOLTA PER LA PRODUZIONE VI SIETE AFFIDATI A TOMMY TALAMANCA. COME MAI QUESTA SCELTA?
“La scelta dei Nadir Music Studios e quindi di Tommy è stata in parte dettata dall’accordo che abbiamo preso con la nostra attuale label Nadir Music per cui Tommy svolge il suo ottimo lavoro, in parte dalla nostra volontà di provare a tornare a registrare in Italia dopo che tre dischi su quattro della nostra discografia li abbiamo registrati all’estero. Con Tommy ci siamo capiti subito, merito anche della grande professionalità con la quale ci ha accolti e soprattutto del grande lavoro preventivo che abbiamo fatto prima di entrare in studio”.

IL SUO LAVORO IN CHE MODO HA INFLUITO SUL SOUND DEL DISCO?
“Il lavoro svolto da Tommy è stato ed è parte integrante del sound finale che si può sentire su ‘Shreds Of Humanity’. Oltre ad essere un ottimo sound engineer, ci è stato anche vicino per quanto riguarda alcune scelte legate al sound e, anche se in maniera più contenuta, in fase di arrangiamento. Un esperienza soddisfacente a 360° quindi, anche sotto il profilo personale”.

HO NOTATO CHE SUL NUOVO ALBUM SONO PRESENTI PIÙ PARTI DICIAMO “RAGIONATE” E NON NECESSARIAMENTE TIRATISSIME COME DA VOSTRA TRADIZIONE. IN GENERALE CREDO CHE I PEZZI SIANO PIÙ DINAMICI E VARI RISPETTO AL PRECEDENTE “UPON THESE ASHES”, CONCORDI?
“Assolutamente sì. La ragione risiede principalmente nel cambio di line-up a cui facevo riferimento nelle prime domande. Per noi è stato un nuovo inizio, sia in termini compositivi che di entusiasmo. Non ti nascondo che in ogni caso sarebbe stato diverso dai lavori precedenti in quanto ritengo che la crescita musicale sia parte attiva e integrante della longevità di una band, ti mette nelle condizioni di metterti in gioco e sperimentare nuove vie di espressione. Per quanto possano sembrare simili, ogni nostro disco è sempre differente l’uno dall’altro”.

PER LA COPERTINA INVECE AVETE SCOMODATO UN VERO E PROPRIO MITO DELL’ARTWORK IN AMBITO METAL, ANDREAS MARSCHALL (BLIND GUARDIAN, KREATOR, RUNNING WILD)…
“Esattamente, abbiamo scelto di lavorare con Andreas proprio per la grande qualità che da sempre caratterizza i suoi lavori. E’ stato un grande onore poter lavorare con lui e abbiamo scoperto una grande persona oltre che un’artista eccezionale”.

VUOI SPIEGARCI IL SIGNIFICATO DELLA COPERTINA? IN CHE MODO È COLLEGATA AI TESTI?
“Ha un significato metaforico e decisamente simbolico. La continua corsa dettata dalle scadenze e dalla frenesia che ci impone la società contemporanea. Abbiamo scelto una cover volutamente forte, proprio per trasmettere un messaggio che non possa essere frainteso. E soprattutto che arrivi diretto, come un pugno nello stomaco. Il feeling che trasmette è in linea con la sofferenza e la dispersione dell’essenza dell’umanità stessa. Concetti ampiamente toccati nelle liriche del disco, sotto diversi punti di vista”.

COSA RISPONDI A CHI DICE CHE CERCHI UN PO’ TROPPO DI IMITARE TOM ANGELRIPPER DEI SODOM?
“Non bado molto alle critiche, soprattutto se tendenziose come questa. Per correttezza e trasparenza rispondo alla tua domanda, con la stessa schiettezza con cui risponderei a chi sollevasse questa osservazione. Dopo vent’anni di musica non cerco di ‘imitare’ nessuno, ma semplicemente ho trovato il mio stile personale di cantare che può essere più o simile o più o meno ispirato da un artista o da una band. Certo, Tom e i Sodom sono una delle due o tre band che continuo a stimare, per ciò che hanno fatto e per l’attitudine sincera e coerente che li ha sempre portati avanti, ma inizia e finisce qui”.

SEI NELLA SCENA THRASH APPUNTO ORMAI DA QUASI VENT’ANNI… COME VEDI LA SITUAZIONE IN ITALIA PER QUANTO RIGUARDA QUESTO GENERE?
“Ritengo che l’Italia possa contare su un’ottima scena thrash metal. Il problema rimane sempre il medesimo. L’esterofilia diffusa e spesso e volentieri ingiustificata dell’audience, e l’invidia che regna sovrana tra le band nostrane. Entrambe piaghe che allo stato attuale delle cose sembrano indebellabili. Ti citerei band che, mio malgrado, sono e purtroppo rimarranno in ambito underground. Ci sono band di assoluto valore che non hanno la possibilità e gli spazi per poterlo dimostrare ad un pubblico legato ai soliti ‘dinosauri’ che ormai hanno detto tutto quello che dovevano dire musicalmente, e che campano esclusivamente del brand che li ha resi grandi a loro tempo”.

DIVERSE BAND ITALIANE COME FLESHGOD APOCALYPSE O HOUR OF PENANCE SEMBRANO AVERE PIÙ SUCCESSO ALL’ESTERO CHE IN ITALIA. È COSÌ ANCHE PER VOI?
“Non posso dire che commercialmente (e quindi in termini di vendita) il successo sia palpabile in quanto, sfortunatamente, sono sempre più convinto che non esista più un mercato discografico su supporto, cioè su CD. In termini di feedback abbiamo sicuramente molto più ritorno e apprezzamento dall’estero, sia a livello di audience che di addetti ai lavori. Ma è sempre la solita storia, l’Italia è assolutamente chiusa verso i propri prodotti, l’esterofilia la fa da padrona”.

VEDO DALLA VOSTRA BIO CHE CITI UNA DATA AL KELLER COME LA VOSTRA MIGLIOR ESPERIENZA LIVE DI SEMPRE. COME MAI?
“A dirti la verità quella data è stata inserita come ‘miglior concerto con gli Irreverence’ diversi anni fa. La ricordo con particolare piacere perché è stata una gran serata, il locale era strapieno e dividevamo il palco con i nostri amici Endless Pain. Oltre che una gran serata a livello musicale è stata particolarmente piacevole a livello umano e come feedback di pubblico. Negli anni si sono succedute serate che sono state certamente più soddisfacenti per tutti gli aspetti citati, ma a dir la verità ogni volta che ci troviamo su un palco potrebbe essere la miglior serata di sempre”.

LA COSA PIÙ ASSURDA CHE TI SIA SUCCESSA A UN VOSTRO CONCERTO?
“La nostra attitudine ci porta spesso e volentieri a vivere situazioni paradossali, per non dire surreali. Molto spesso capita che gli accordi per quanto riguarda backline, orari o stage non vengano rispettati. Questa genera situazioni spiacevoli ma a cui facciamo fronte con la massima professionalità. Situazioni queste che ci hanno portato negli anni a esibirci anche con combo da 20 watt o praticamente in acustico. Abbastanza assurdo direi”.

AVETE ALTRE DATE LIVE IN VISTA OLTRE A QUELLE CHE VEDO SUL SITO?
“Certamente. Stiamo pianificando il tour italiano e le date europee di supporto alla release, è un lavoro piuttosto lungo, ma siamo sicuri che il risultato sarà all’altezza, come lo è sempre stato nei tour di supporto alle release precedenti. Siamo pronti, non vediamo l’ora di tornare on-the-road e fare quello che ci riesce meglio, suonare live!”

1 commento
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.