ISOLE – Nati Nelle Tenebre

Pubblicato il 29/03/2012 da

Attivi ormai da diversi anni, dapprima sotto il monicker di Forlorn, poi con l’attuale Isole, la band svedese ha da sempre esplorato le sonorità più classiche del doom, quelle più affini a Candlemass e Solitude Aeturnus, per intenderci. Da un paio di lavori a questa parte, però, la componente prettamente epica del loro sound é andata ricoprendo un ruolo sempre maggiore, rendendo l’insieme ancora più magniloquente. Pur non avendo nella loro discografia nessun capolavoro conclamato, gli Isole sono sempre riusciti a mantenere la qualità delle loro composizioni su dei livelli medio alti e con il tempo sono riusciti a conquistarsi le simpatie dei doomster di mezzo mondo e uno zoccolo duro di die hard fan che li segue con calore e passione. Di questo, del nuovo “Born From Shadows” e della band in generale abbiamo discusso con il cantante e chitarrista Daniel Bryntse, personaggio che può anche vantare collaborazioni importanti con band quali Ereb Altor, Withered Beauty e Theory In Practice.

COME SI E’ FORMATA LA BAND? AVEVATE GIA’ FIN DAL PRINCIPIO UN’ IDEA PRECISA DI COME DOVEVATE SUONARE?
“Io e Crister ci conoscevamo dagli anni ottanta ed abbiamo sempre avuto gusti musicali piuttosto simili. Abbiamo suonato insieme in qualche band prima di iniziare con i Forlorn – che poi sarebbero divenuti gli Isole – nel 1991. Sin dall’inizio abbiamo voluto suonare un doom metal melodico, pesante e drammatico, sulla scia dei Candlemass e dei lavori più epici dei Bathory. Nel corso degli anni abbiamo sempre tenuto questo stile come base di partenza, salvo poi cercare di sperimentare cose diverse e sviluppare la nostra identità sonora”.

COMPLIMENTI PER IL VOSTRO ULTIMO ALBUM: LE RECENSIONE SONO STATE MOLTO POSITIVE. COME E’ STATO ACCOLTO DAI FAN?
“Innanzitutto grazie. Siamo sorpresi dalle recensioni entusiastiche che abbiamo avuto. Anche durante i live le reazioni sono state molto positive, anche se siamo riusciti a suonare solo un paio dei brani nuovi in poche occasioni. Però abbiamo visto gente nel pubblico che già li cantava a squarciagola”.

CI PARE CHE IL NUOVO LAVORO VADA IN UNA DIREZIONE PIU’ EPICA RISPETTO AGLI EPISODI PRECEDENTI. SECONDO VOI CI SONO DIFFERENZE TRA “BORN FROM SHADOWS” E I VOSTRI ALBUM IMMEDIATAMENTE PRECEDENTI?
“Per me non ci sono grosse differenze rispetto al passato. Forse abbiamo inserito qualche influenza non doom in più. La sola cosa che abbiamo fatto di differente é un maggiore lavoro sulle voci e sugli arrangiamenti in modo da ottenere una maggiore varietà”.

SIETE SPESSO PARAGONATI AI CANDLEMASS ED AI SOLITUDE AETURNUS: COSA NE PENSATE? SIETE CONTENTI O LA RITENETE UNA COSA LIMITANTE PER VOI?
“E’ sicuramente un onore essere in qualche modo accomunati con questi due giganti del genere, ma personalmente credo non ci siamo molte similitudini tra noi e loro, salvo che tutti suoniamo musica pesante, malinconica e melodica allo stesso tempo”.

CI SONO DELLE TEMATICHE PARTICOLARI CHE AVETE VOLUTO TOCCARE CON “BORN FROM SHADOWS”?
“Non c’é nessun tema generale che guida il lavoro. I testi trattano di cose differenti, come le emozioni, le esperienze di vita, la contrapposizione tra bene e male. Solamente i testi della title track rappresentano la continuazione di una storia iniziata con le vecchie ‘Moonstone’ e ‘Shadowstone'”.

C’E’ UN BRANO CHE SECONDO VOI RAPPRESENTA MEGLIO DI ALTRI GLI ISOLE?
“Il primo che mi viene in mente é proprio ‘Born From Shadows’, in quanto innanzitutto é una buona canzone e poi perché ha al proprio interno tutte le dinamiche che ci si aspetterebbe di sentire dagli Isole”.

QUANDO SCRIVETE I BRANI DA CHE COSA PARTITE? DA UN RIFF, DA UNA RITMICA O MAGARI DAI TESTI?
“La musica viene sempre composta per prima. A volte si parte da un riff, altre volte da una linea melodica che ci gira in testa quando sei intento a fare altro o quando sei a letto e non riesci a prendere sonno”.

QUALE ASPETTO DELLA MUSICA VI ECCITA MAGGIORMENTE?
“La musica ti permette di evadere temporaneamente dall’ordinarietà della vita, dal lavoro. E’ bellissimo quello che si produce quando scateni la tua creatività insieme ad un gruppo di amici”.

E COSA INVECE TI DEMORALIZZA MAGGIORMENTE?
“La quasi impossibilità di potersi guadagnare da vivere con la musica, in modo da poter evadere definitivamente dalla vita quotidiana e dall’ordinarietà di cui parlavo poc’anzi”.

IL LUOGO IN CUI VIVETE HA QUALCHE INFLUENZA SULLA MUSICA CHE CREATE?
“No, non vedo come possa avere qualche influenza. Personalmente ho sempre seguito la mia strada ed ascoltato solo ciò che mi piaceva. Magari le persone che ho incontrato e conosciuto hanno avuto qualche tipo di influenza su di me; ad esempio i miei fratelli maggiori ascoltavano entrambi hard rock ed heavy metal quando io ero molto piccolo e sicuramente la cosa mi ha segnato”.

A QUESTO PUNTO CI VUOI PARLARE DELLA MUSICA CON LA QUALE SEI CRESCIUTO E DI COSA INVECE STAI ASCOLTANDO ADESSO?
“Credo di avere sempre ascoltato il metal ed i suoi sottogeneri; all’inizio ascoltavo i vinili di mio fratello, roba tipo Saxon e Kiss, ma il mio primo amore furono gli Iron Maiden. Credo che il primo album comprato con i miei soldi sia stato ‘Piece Of Mind’ e credo ancora che sia uno dei loro migliori lavori. Non ho seguito attentamente le evoluzioni del metal, preferendo riascoltare i classici della mia collezione, ma tra le cose recenti che mi sono piaciute ci sono ‘A Fragile King’ dei Vallenfyre e ‘Macabre Eternal’ degli Autopsy, che hanno uno stile abbastanza retrò. Ascolto anche un sacco di roba al di fuori del metal, ma non ho artisti preferiti”.

IL VINILE STA VIVENDO UNA SECONDA GIOVINEZZA E SOPRATUTTO GLI ASCOLTATORI DEL DOOM RICHIEDONO A GRAN VOCE QUESTO FORMATO. AVETE MAI PENSATO DI STAMPARE I VOSTRI ALBUM ANCHE IN VERSIONE 33 GIRI?
“Io ho avuto il giradischi per pochissimo tempo e sono presto passato all’ascolto in CD, ma devo ammettere che durante i nostri concerti la gente ci chiede in continuazione se i nostri album sono disponibili in vinile. In realtà le edizioni per il giradischi ci sono, tranne per ‘Bliss Of Solitude’; ‘Forevermore’ e ‘Throne Of Void’ sono stati ristampati dalla label greca No Remorse nel 2010, ‘Silent Ruins’ dalla Cyclone Empire nel 2009 e ‘Born From Shadows’ direttamente dalla Napalm”.

COSA RAPPRESENTA IL DOOM METAL PER VOI?
“Probabilmente é il sottogenere del metal più adatto per veicolare emozioni vere, almeno per quanto ci riguarda. Ecco perché abbiamo deciso di suonare proprio doom”.

SIETE SOTTO CONTRATTO CON LA NAPALM, CHE NEL ROSTER HA BAND LEGGENDARIE QUALI CANDLEMASS, KARMA TO BURN E MONSTER MAGNET TRA LE ALTRE; SIETE SODDISFATTI DEL LAVORO CHE STANNO FACENDO PER GLI ISOLE?
“La Napalm sta facendo un buon lavor odi promozione; abbiamo un ottimo rapporto con loro e possiamo facilmente contattarli per ogni cosa della quale abbiamo bisogno. Ci lasciano libertà totale dal punto di vista artistico, ma sono pronti a prenderci a calci nel culo se diventiamo troppo pigri e se tiriamo le cose troppo per le lunghe”.

OK, ABBIAMO FINITO: VOLETE DIRE ANCORA QUALCOSA AI NOSTRI LETTORI?
“Grazie per aver avuto la pazienza di leggere l’intervista, visitate la nostra pagina facebook e lasciate commenti sulla nostra musica. Spero di incontrarvi presto in futuro”.

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