Scovati dalla nostrana e costantemente sul pezzo Avantgarde Music, i francesi Ixion hanno da poco pubblicato il loro magnifico debutto “To The Void”, piccolo capolavoro di doom metal atmosferico rivolto a chi si nutre assiduamente di sensazioni insite nel profondo dell’animo umano, quali la malinconia, la tristezza, il desiderio di perdizione e la paura dell’ignoto. Un lungo viaggio verso l’estremo dell’Universo, dove il Nulla forse attende affamato. Il leader, fondatore e principale compositore degli Ixion, Julien Prat, si presenta ai nostri microfoni per istruirci meglio su varie ed eventuali riguardanti la sua strepitosa band…
CIAO, JULIEN, UN BENVENUTO A TE E AGLI IXION SU METALITALIA.COM! TI TOCCA, COME PRIMA COSA, RIASSUMERE UN PO’ DI STORIA DELLA TUA BAND, D’ACCORDO?
“Ciao a tutti! Dunque, tutto cominciò attorno al 2004-2005 quando iniziai a comporre dei brani miscelando doom metal, ambient e musica elettronica. Thomas (Saudray, ndR) si unì al progetto nel 2006, in quanto necessitavo per forza di un cantante. Abbiamo pubblicato l’anno dopo il demo ‘Through The Space We Die’ sotto il monicker Ixion. Sei tracce per un sacco di buone recensioni! Quindi passammo velocemente a scrivere nuova musica. Nel 2009 anche Yannick (Dilly, ndR) è entrato nel gruppo, bisognoso di una maggiore varietà di voci. Ed infine, nel 2010, abbiamo completato il nostro debutto su full-length e firmato con la vostra Avantgarde Music!”.
BENE. SO CHE IXION – ISSIONE IN ITALIANO – E’ UN PERSONAGGIO MITOLOGICO DELLA TEOGONIA GRECA, MA ANCHE UN ASTEROIDE CHE ORBITA ATTORNO A PLUTONE. QUALE SIGNIFICATO SI CELA DIETRO IL VOSTRO NOME?
“Nient’altro che il modo con cui descrivere la nostra principale tematica concettuale, ovvero lo Spazio. Credo quindi che Ixion vada preso più per il corpo celeste e non per il personaggio mitologico. Infatti questo nome colse la mia attenzione quando lessi ‘Hyperion’ di Dan Simmons. E devo dire che mi piace anche come si scrive e come si pronuncia!”.
TECNICAMENTE VOI SIETE UN TERZETTO. PERO’ AVETE DUE VOCALIST ED UN COMPOSITORE PRINCIPALE, CHE SEI TU, CHE SI OCCUPA DI SUONARE GLI STRUMENTI. COME LAVORATE ASSIEME? E VI CONSIDERATE UNA BAND A TUTTI GLI EFFETTI?
“Be’, inizialmente in effetti potevamo essere considerati come una one-man-band. Ma su ‘To The Void’, oltre all’apporto vocale, Thomas ha portato alcuni arrangiamenti orchestrali e Yannick è stato coinvolto nel processo di produzione e missaggio. Perciò, sebbene io mi occupi della maggior parte della fase compositiva, bisogna dire che abbiamo cominciato a fare del lavoro in comune, dapprima con uno scambio di file e dopo con delle jam nel mio studio di registrazione. Credo che d’ora in poi ci concentreremo maggiormente su questo lavoro in comune, quindi suppongo si possa parlare di vera band nonostante la presenza di un leader definito”.
IL VOSTRO DOOM METAL ATMOSFERICO E’ MOLTO EVOCATIVO, IPNOTIZZANTE E STRANIANTE. QUALI SENSAZIONI CERCATE DI ESPRIMERE ATTRAVERSO PAESAGGI SONORI COSI’ INTENSI? IO DIREI MALINCONIA, DISPERSIONE, MA ANCHE PACE DEI SENSI E TRANQUILLITA’…
“Sì, è come dici tu: abbiamo cercato di mettere in musica malinconia, solitudine, freddezza. E non è solo questione di emozioni o sensazioni: si riesce a creare anche una profonda visione di immensità – che poi è la caratteristica che più preferisco della nostra musica”.
DA QUELLO CHE HO LETTO, AVETE IMPIEGATO QUASI TRE ANNI PER COMPLETARE “TO THE VOID”, ESATTO? E PARECCHIO LAVORO E’ STATO SVOLTO SULLE VOCI. CE NE PUOI PARLARE?
“In verità scendiamo a due anni e mezzo per il completamento del disco, scritto in tre fasi distinte: composizione e registrazione degli strumenti; lavoro su testi e voci; missaggio e ritocchi. Riguardo alle vocals…siccome il nostro stile alterna parti doom a sezioni quasi dark-ambient, abbiamo avuto l’idea di evidenziare questo contrasto anche tramite l’uso delle voci. Non eravamo completamente soddisfatti delle clean vocals ottenute sul demo, così io e Thomas decidemmo di cercare un altro cantante. Yannick era suo amico e scoprimmo che la sua voce riusciva perfettamente ad integrarsi con i momenti più calmi e ambient-oriented; ha un timbro che rende ancora più fragili e leggere queste strutture pacate. Allo stesso tempo provammo a studiare nuovi approcci alla voce growl, così Thomas testò alcuni screaming black mentre Yannick propose anche la sua interpretazione del vocalizzo death metal. Insomma, molti esperimenti per un risultato davvero vario! Per quanto riguarda i testi, invece, avevamo le idee chiare fin dall’inizio: un gruppo di umani decide di abbandonare la Terra per trovare una nuova terra d’origine, ma durante il viaggio passano tristemente da sentimenti di speranza e meraviglia alla follia, alla disperazione e al fallimento. Abbiamo scritto le lyrics e poi Thomas ha recuperato alcuni testi in metrica di Baudelaire e Shakespeare che illustrano perfettamente la storia e le visioni che la musica genera. Dopo aver arrangiato tutte le voci, siamo passati finalmente alla loro registrazione”.
CREDO CHE UNA PARTE IMPORTANTE PER LA COSTRUZIONE DEL VOSTRO SOUND E DELLA VOSTRA ATMOSFERA LA SVOLGANO LE TASTIERE, I SYNTHS E I VARI EFFETTI CHE USATE. SCRIVETE QUESTE PARTI IN FASE DI ARRANGIAMENTO OPPURE SONO LO STRUMENTO PORTANTE SU CUI COSTRUITE?
“Ti posso dire che noi siamo soliti comporre ed arrangiare le canzoni più o meno in contemporanea. E ciò può partire dalle tastiere come dalle chitarre. E a dirla tutta io ho proprio bisogno di avere un suono il più possibile pulito fin dai demo: devo ascoltare bene cosa ho in mente con il giusto suono perché così l’atmosfera si mantiene ispiratrice costantemente. In fase di registrazione di solito non inseriamo gli effetti, per poi però perfezionarli e aggiungerli durante il missaggio”.
QUALI SONO LE VOSTRE REFERENZE MUSICALI? COME GIA’ DETTO, SIETE CERTAMENTE DOOM, MA AVETE ANCHE ATMOSFERE AMBIENT, MOMENTI DARK, RITMICHE DEATH, FEELING TIPO ANATHEMA… COME SIETE CRESCIUTI MUSICALMENTE?
“Mah…posso farti qualche nome che spicca sugli altri: ovviamente Anathema, Shape Of Despair, Swallow The Sun, Paradise Lost, My Dying Bride, The Gathering, Katatonia…e anche artisti non metal come Archive e Sigur Ros. Tutti loro giocano molto sull’atmosfera, sull’oscurità e sulla melanconia. Il primo genere che personalmente ho realmente apprezzato è stata la musica atmosferica (Pink Floyd, Jarre); qualche anno più tardi ho scoperto il metal ed infine alcune band che mischiano molto bene questi due approcci. Fra queste mi posso considerare fan totale della musica oscura e nostalgica, che però contenga pattern death e voci growl”.
COSA CI PUOI DIRE RIGUARDO A QUESTA ATTRAZIONE CHE PROVI PER IL PROFONDO SPAZIO E LE DISTANZE SCONFINATE? SENTI IL BISOGNO DI SOGNARE QUALCOSA OPPURE CERCHI SEMPLICEMENTE UN LUOGO DOVE SCOMPARIRE E NASCONDERTI?
“Guarda, credo di aver imparato ad apprezzare questa sensazione di vastità dapprima nella musica. E poi man mano è andata ad influenzare i miei gusti in fatto di cinema, fotografia, letteratura. Sono particolarmente sensibile alle immagini che ritraggono lo spazio, il cielo, l’abisso, la fantascienza… Ma hai ragione anche tu: suppongo il mio sia un modo per evadere dalla vita quotidiana verso un mondo immaginario e da sogno”.
COSA VI ASPETTATE DALLA PUBBLICAZIONE DI “TO THE VOID” E DALLA SUA PROMOZIONE ATTRAVERSO LA AVANTGARDE? E GLI IXION SONO ANCHE UNA LIVE BAND O SOLO UNO STUDIO-PROJECT?
“Dopo i buoni responsi del demo del 2007, speriamo che grazie a questo album la nostra musica possa venire ulteriormente apprezzata e possibilmente da ancora più gente! Crediamo possa interessare chi ascolta funeral doom, il doom dei Nineties e il dark-ambient… Essere nel roster della Avantgarde ci permette di far parte di e trarre vantaggio dalle nuove dinamiche di gruppi e progetti orientati verso l’atmosfera. Esiste un bel collegamento artistico fra queste band ed è su scala globale, quindi è un buon modo per farsi conoscere. Le prime recensioni e i primi commenti all’album sono molto incoraggianti, siamo felicissimi! Al momento – rispondo alla seconda domanda – gli Ixion sono uno studio-project, ma spesso discutiamo riguardo la possibilità di suonare dal vivo. Dovremmo trovare un paio di altri membri session ed un modo di provare costantemente…ed anche delle belle visuals per rappresentare la musica!”.
OK, JULIEN, PER ME E’ TUTTO! TI INVITO A CONCLUDERE L’INTERVISTA COME PREFERISCI…
“Grazie mille per il vostro interessamento! Auguriamo a chiunque ascolti il nostro album ‘To The Void’ un piacevole volo…verso il vuoto!”.