JAG PANZER – Il ritorno degli US metal warriors!

Pubblicato il 28/09/2004 da

I capostipiti dello U.S. metal Jag Panzer tornano alla carica forti del nuovo “Casting The Stones”, album che rivela contemporaneamente un passo verso il passato (per la ripresa di sonorità più heavy) e verso il futuro (per l’inserimento nel proprio sound di una componente melodica sempre più forte, che si amalgama benissimo e senza contraddizioni con il power metal roccioso della band americana); di tutto questo, della scena heavy metal odierna e di molto altro abbiamo parlato con la band, che ci ha fornito delle risposte che hanno soddisfatto pienamente la nostra curiosità. La parola va dunque a un conciso ma esaustivo Mark Briody, chitarrista e membro fondatore della band statunitense.
CIAO MARK, COMINCIAMO QUESTA CHIACCHERATA PARLANDO DEL NUOVO DISCO, “CASTING THE STONES”, IN CUI MI E’ SEMBRATO DI SENTIRE UNA SORTA DI RITORNO AL PASSATO MUSICALMENTE PARLANDO, PERCHE’ LE CANZONI SONO DI STAMPO PIU’ CLASSICO ED HANNO ABBANDONATO QUELL’ALONE PIU’ OSCURO E FUTURISTICO CHE CARATTERIZZAVA L’ULTIMO “MECHANIZED WARFARE”… VOLEVO SAPERE SE SEI D’ACCORDO CON QUANTO DICO E COME DESCRIVERESTI IL SOUND DEI JAG PANZER NEL 2004.
“Sì, direi che sono d’accordo sulla tua descrizione di come suona il nostro nuovo album… pensandoci, direi che ‘Casting The Stones’ è più intenso rispetto a quanto fatto in passato, e fa affiorare gli aspetti più heavy del nostro sound, ma nonostante questo abbiamo anche incrementato il nostro gusto per la melodia, visto che questo è probabilmente uno dei dischi più melodici che abbiamo mai realizzato”.

RISPETTO AL PASSATO MI SEMBRA CHE ABBIATE INSERITO NEL VOSTRO SOUND PIU’ INFLUENZE POWER… E’ DA QUI CHE DERIVA IL MAGGIOR QUANTITATIVO DI MELODIA, DICO BENE?
“Sì, direi che sono d’accordo, negli ultimi anni il power metal ha costituito un’influenza abbastanza importante per i Jag Panzer”.

PUOI DESCRIVERMI I CAMBIAMENTI A CUI LA BAND E’ STATA SOTTOPOSTA NEI VARI ANNI? E MAGARI PROVARE A DIRMI CHE COSA CAMBIERA’ ANCORA IN FUTURO?
“Be’, diciamo che i cambiamenti principali sono stati nel modo di lavorare. Quando dovevamo comporre un disco e poi registrarlo, il meccanismo era sempre lo stesso: ci trovavamo tutti in una stanza, e componevamo o suonavamo le nostre canzoni, cercando di suonare proprio come un gruppo, come un organismo solo, senza che esistessero i singoli. Oggi parecchio è cambiato; in primis, siamo molto cresciuti come musicisti, ed anche conseguentemente a questo lavoriamo più in proprio, componendo ognuno deipropri riff o degli interi pezzi e proponendoli successivamente, quando sono pronti, a tutti gli altri. Prima lavorare in studio era quasi come fare un concerto; ora c’è molta differenza, perché ognuno fa le cose separatamente, e in modo molto più professionale, anche grazie alle nuove attrezzature che con gli anni sono nate e permettono un lavoro nettamente più preciso”.

MI PARLI DEI TESTI DEL DISCO?
“Per prima cosa, non c’è nessun concept; si tratta solamente di varie canzoni in cui abbiamo trattato gli argomenti più disparati; per esempio la prima canzone, ‘Feast Or Famine’, parla delle risorse naturali del nostro pianeta che si stanno sempre più esaurendo e di tutti coloro che non si interessano al problema, sottraendo il loro aiuto… con questa canzone chiediamo alle persone di prendere interesse ai problemi della Terra, prima che sia troppo tardi, e arrivi un periodo di carestia. Poi abbiamo una canzone come ‘Achilles’, che incarna bene il classico testo heavy metal, che altro non è che un ritratto lirico della storia di Achille; infine c’è ‘Precipise’, che racconta il punto di vista di una persona che sta diventando pazza. Insomma, come puoi vedere, abbiamo variato molto nella composizione dei testi di questo disco.”

E CHE MI DICI DEL TITOLO DEL DISCO? SI RIFERISCE SOLO ALLA VOSTRA MUSICA O C’E’ QUALCOSA DI PIU’?
“In realtà abbiamo scelto questo titolo perché può significare molte e differenti cose, ed ogni nostro fan può interpretarlo in maniera diversa; come dici tu, può riferirsi al fatto che una band poggi la prima pietra per qualcosa, ma può anche essere simbolo di chiaroveggenza, quando le pietre vengono usate per predire il futuro. Può anche indicare un rituale religioso, dove viene posata una pietra su una statua che rappresenta il diavolo; e così via, i significati sono molteplici, e proprio per questo il titolo del nostro nuovo disco mi piace particolarmente”.

MARK, VOI SIETE TRA LE BAND FONDATRICI DEL MOVIMENTO U.S. METAL; CHE COSA PENSI DI TUTTE QUELLE BAND DEI NOSTRI GIORNI CHE COMINCIANO A SUONARE HEAVY METAL INFLUENZATI DALLA MUSICA CHE GRUPPI COME VOI HANNO CREATO?
“Be’, evidentemente qualcosa di buono l’abbiamo fatto perché, essendo molto attento alla scena odierna oltre che a quella dei nostri tempi, ho avuto l’occasione di sentire band recenti che riescono a suonare cose veramente valide; evidentemente, l’influenza nostra e di altre band passate ha fatto bene…”.

SEMPRE PARLANDO DI NUOVI GRUPPI, CE N’E’ QUALCUNO CHE TI PIACE PARTICOLARMENTE E DAL QUALE SEI STATO INFLUENZATO NEL SONGWRITING DEGLI ULTIMI DISCHI?
“Sicuramente i Blind Guardian, che sono una delle mie band metal preferite di tutti i tempi; penso addirittura che ‘Nightfall In Middle Earth’ sia il disco metal più bello degli ultimi dieci anni! In effetti penso che negli ultimi album sia stato molto influenzato da loro, così come quand’ero più giovane venivo influenzato dalle grandi band anni ’70/’80 della scena come Black Sabbath e Rainbow; ma i Blind Guardian, a pensarci bene, hanno influenzato ancora di più il mio modo di suonare, rispetto a loro…”.

BE’, ORA SI SPIEGA LA MAGGIORE PRESENZA DI MELODIE NEGLI ULTIMI DISCHI TARGATI JAG PANZER!
“Sì… è tutta farina del loro sacco! (ride, nda)”.

AI GIORNI NOSTRI C’E’ ANCORA UNA SCENA HEAVY METAL ATTIVA NEGLI STATI UNITI?
“C’è, ma è molto ristretta, molto più che in Europa, anche se ultimamente sta migliorando… gli anni Ottanta ormai sono passati, ma lentamente mi pare di vedere che qualcosa si sta muovendo…”.

BE’, PIU’ O MENO LA STESSA SITUAZIONE CHE C’E’ QUI IN ITALIA… C’E’ POCO, ALL’ESTERO SONO CONOSCIUTI SOLTANTO I SOLITI GRUPPI POWER METAL CHE HANNO FATTO SUCCESSO, MA QUALCOSA FORSE STA COMINCIANDO A MUOVERSI…
“Be’, speriamo in bene! Sai, a volte qui in America, quando siamo in tournée ci tocca suonare in piccoli pub con meno di cinquanta persone che ci guardano… non è molto soddisfacente!”.

MARK, QUAL E’ IL SEGRETO PER MANTENERE UNA BAND VIVA, VEGETA ED ANCORA IN PIENA SALUTE DOPO PIU’ DI VENTI ANNI DI ONORATA CARRIERA?
“Penso che l’unico segreto sia suonare per una giusta causa, suonare perché ami la tua musica, la tua scena, i tuoi fan… devi solamente fare qualcosa che ti piace. E’ tutto un discorso di passione, perché spesso è dura la vita del musicista; e se non ti piace farla, be’, allora non c’è segreto che possa mantenere in vita una band per così tanto tempo”.

SEI MAI RIUSCITO, DURANTE TUTTA LA TUA CARRIERA, A GUADAGNARE ABBASTANZA PER VIVERE DI SOLA MUSICA?
“No. Purtroppo è solo un sogno… un sogno che sembra avvicinarsi, perché man mano che passa il tempo i guadagni si incrementano, ma ancora nessuno di noi riesce a vivere di sola musica, ed ha un secondo lavoro”.

OK MARK, L’INTERVISTA E’ FINITA; GRAZIE PER LA TUA DISPONIBILITA’! C’E’ QUALCOSA DI PARTICOLARE CHE VORRESTI DIRE AI FAN ITALIANI?
“Grazie a tutti per il supporto, e speriamo di potervi rivedere presto, perché per noi è sempre una grande esperienza venire a suonare in Italia!”.

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