JOB FOR A COWBOY – Pupe, pistole e Death Metal

Pubblicato il 12/01/2008 da
A una manciata di mesi dalla nostra prima chiacchierata con i Job For A Cowboy, ci è sembrato il caso di incontrare nuovamente la band per una nuova intervista… anche perchè, nel frattempo, il full-length di debutto dei nostri, “Genesis”, è finalmente arrivato nei negozi e i tour e i concerti in giro per il mondo si sono sprecati! Lo scorso dicembre, prima dell’inizio del loro show all’Astoria 2 di Londra, abbiamo perciò avuto modo di trascorrere un po’ di tempo con la giovane death metal band dell’Arizona e di scambiare qualche parola con il gentilissimo chitarrista Bobby Thompson, il quale ci ha esposto i programmi per il futuro, nonchè le sue considerazioni sullo status attuale della band e sull’album di recente pubblicazione…

 
BENTORNATI IN EUROPA… COME VI TROVATE NEL VECCHIO CONTINENTE?
“Grazie! Ci piace molto suonare da queste parti… in generale, i locali sono migliori, il cibo anche e, inoltre, siamo soliti viaggiare con un tourbus, mentre in America il più delle volte dobbiamo accontentarci di un furgone! I fan sembrano inoltre molto più ricettivi e appassionati di musica rispetto a quelli americani… in particolare in Germania e nell’Europa continentale. Vengono al concerto per la musica, non per sentirsi parte di una scena o per bullarsi con gli amici. Per certi aspetti, per noi è quindi più gratificante suonare da voi… siamo sempre felici di tornare!”.
 
 
I FAN BRITANNICI SEMBRANO ESSERE PARTICOLARMENTE LEGATI A VOI…
“È vero, forse perchè si tratta di un paese un po’ più simile agli Stati Uniti. Tutti i ragazzi hanno un computer a casa, amano siti come MySpace e non faticano a scoprire nuova musica. Abbiamo suonato per la prima volta qui molto prima che registrassimo il nostro primo full-length, solo perchè in molti avevano sentito parlare di noi tramite internet. Ora siamo contenti di essere tornati, il pubblico è sempre molto caloroso nei nostri confronti. Il principale obiettivo della band è però quello di far breccia nel resto d’Europa ora… stiamo ottenendo buoni responsi e bisogna battere il ferro finchè è caldo”.
 
COME È ANDATO E STA ANDANDO “GENESIS”, IL VOSTRO PRIMO ALBUM?
“Benissimo, non potremmo essere più contenti se si parla di feedback dai media e di vendite. Musicalmente dobbiamo assolutamente migliorare ancora, ma per il momento è stato importante riuscire a farci notare e a imporsi nella scena… è sempre difficile per una band giovane e all’esordio. La casa discografica è anch’essa soddisfatta, quindi si stanno creando i presupposti migliori per rimettersi al lavoro su un nuovo album”.
 
QUALI SONO GLI ASPETTI DI “GENESIS” CHE OGGI NON VI SODDISFANO PIÙ? MENTRE QUAL’È SECONDO TE IL SUO PUNTO DI FORZA?
“Sicuramente, non mi piace che sia così breve! Avremmo dovuto includere almeno due altri brani in più, ma purtroppo il processo di songwriting e di registrazione è stato svolto in fretta e furia… non avevamo nemmeno un batterista fisso all’epoca! Anche la produzione, a mio avviso, avrebbe potuto essere migliore, ma purtroppo in quel periodo non avevamo parecchie altre opzioni. Per quanto riguarda gli aspetti positivi, prima di tutto c’è senz’altro il fatto che non suona affatto come i dischi di tutte quei gruppi americani della nostra generazione. È un album di vero death metal e ne andiamo fieri. Poi secondo me contiene un paio di pezzi grandiosi… e, se calcoli che – come ti stavo dicendo – l’album è stato scritto di fretta, si tratta di un gran risultato. In ogni caso, stiamo già pensando al suo successore e posso garantirti che rappresenterà un passo in avanti sotto qualunque punto di vista”.
 
MOLTI DEI VOSTRI FAN, SOPRATTUTTO QUELLI PIÙ GIOVANI, NON SEMBRA CHE ABBIANO GRADITO DEL TUTTO LA SVOLTA DEATH METAL… COME VI PONETE DI FRONTE A TUTTO CIÒ?
“Non ce ne può fregare di meno, ad essere onesti. Intendiamoci, siamo infintamente grati a tutti quei ragazzi che ci hanno supportato all’inizio, ma se non riescono a capire che siamo degli essere umani e che, come tutti, cresciamo e maturiamo gusti differenti, noi non ci possiamo proprio fare nulla. Chiunque ci parla di ‘Doom’, ci chiede di quell’EP, vuole che suoniamo quei pezzi live… noi siamo certamente affezionati a quel lavoro, ma oggi siamo persone diverse, non ci interessa vivere nel passato e suonare la stessa musica all’infinito. Oggi abbiamo vent’anni… non conosco nessuno che a questa età sia rimasto identico a quando ne aveva quindici o sedici! Sapevamo a malapena quello che stavamo facendo all’epoca, non ci saremmo mai immaginati che avremmo generato tutto quel passaparola e dato vita, almeno in parte, a questo nuovo filone che chiamano ‘death-core’. Queste sonorità non ci piacciono più, non ci piacciono le band che le suonano, perchè non fanno altro che copiarsi a vicenda e correre dietro alla moda, e non ci interessa per niente fare parte di quella scena. Per fortuna, in tanti lo hanno capito… coloro invece che non riescono ad accettare tutto ciò si rassegnino, noi non torneremo mai indietro”.
 
CHE COSA VI ISPIRA OGGI? QUALI SONO GLI OBIETTIVI CHE VI SIETE PREFISSI DI RAGGIUNGERE?
“Andare in tour con band storiche come i Cannibal Corpse, che ne hanno fatte e viste di tutti i colori, è una grande fonte di ispirazione. Sono ragazzi che hanno dato vita a un genere, che hanno scritto album immortali, eppure sono davvero alla mano e con i piedi per terra. Sarebbe un sogno riuscire a realizzare un decimo di quello che hanno fatto loro. Dobbiamo ancora migliorare e scoprire tante cose, ma gli obiettivi sono chiari. Anche una band come i Decapitated ci ha influenzato moltissimo… sono dei ragazzi giovanissimi, ma pensa a che evoluzione sono stati in grado di intraprendere in soli quattro album! Fantastici!”.
 
AVRAI SICURAMENTE SAPUTO DELLA SCOMPARSA DI VITEK, IL LORO BATTERISTA…
“Certo… è una vera tragedia per l’intero movimento… era così talentuoso e giovane, aveva le potenzialità per diventare uno dei più noti batteristi death metal di sempre. La sua scomparsa mi ha toccato pronfondamente, sia perchè negli ultimi anni erano diventati la mia death metal band preferita, sia perchè era poco più grande di me. Quando ci penso sto ancora male… chissà cosa stanno provando i suoi compagni e suo fratello Vogg. Come Job For A Cowboy abbiamo inoltre il rammarico di non aver mai potuto suonare assieme ai Decapitated… tante volte i nostri tour in America si sono incrociati, ma non c’è mai stato modo di organizzare qualcosa fra di noi. È davvero un grande dispiacere…”.
 
QUALI SONO I VOSTRI PROGRAMMI PER IL 2008? UN NUOVO ALBUM E ALTRI TOUR?
“Sì, abbiamo in programma un paio di tour attorno alla primavera e forse riusciremo a tornare qui in Europa verso giugno per qualche festival e altre date live (di recente il gruppo è stato confermato come supporter dei Megadeth nelle loro date in Gran Bretagna, ndR). Nulla è ancora confermato però, anche perchè stiamo pensando di dedicare tutta l’estate alla stesura del materiale per il secondo album, il quale verrà registrato entro la fine del 2008”.
 
AVETE GIÀ IN MENTE UN PRODUTTORE E UNA PROBABILE DATA DI USCITA?
“Stiamo pensando a Erik Rutan degli Hate Eternal… lo apprezziamo molto sia come produttore che come musicista. Avremmo voluto lavorare con lui già per ‘Genesis’, ma non c’è stato tempo. Vedremo se questa volta riusciremo ad accordarci, altrimenti dovremo pensare a un’altra persona! Per quanto riguarda la data di uscita, credo che la Metal Blade stia pensando agli ultimi mesi del 2008 o ai primi del 2009… dipende da quanto tempo impiegheremo a registare e da quali altre band saranno in uscita in quel periodo”.
 
PENSI CHE IL DISCO SARÀ STILISTICAMENTE VICINO A “GENESIS” O DOBBIAMO ASPETTARCI UN’ULTERIORE EVOLUZIONE?
“Ci evolveremo senz’altro… giudicando da quel poco materiale che ad oggi abbiamo pronto, il disco sarà più vario di ‘Genesis’. Credo ci saranno più cambi di tempo, più aperture cadenzate e anche degli spunti melodici… sempre in ambito death metal, ovviamente. Le cose tuttavia potrebbero cambiare da qui a dopo l’estate, ma di certo non ci sarà alcun breakdown, nè richiami a ‘Doom’ o al primo materiale… lasceremo che siano i cosiddetti gruppi da MySpace a rivisitare quella roba”.
 
OK, È TUTTO! GRAZIE PER L’INTERVISTA, BOBBY! HAI UN ULTIMO MESSAGGIO PER I LETTORI DI METALITALIA.COM?
“Di recente io e la ragazza con cui ero fidanzato da cinque anni ci siamo lasciati. Lei non era contenta perchè ero sempre lontano, in tour con la band in giro per il mondo, e io non ero contento perchè non riuscivo a renderla felice. Siamo rimasti ottimi amici, anche se è stato un grosso dispiacere. Ma non c’è spazio per troppi rimpianti, suonare in una band che pubblica album ufficialmente e che ha modo di andare in tour ovunque è sempre stato il mio sogno… e credo che lo sia per tutti i giovani musicisti là fuori. Io sono solo un ragazzo come tanti di voi, ma, da quel poco di esperienza che sin qui ho maturato, mi sento di consigliare a tutti di mettercela davvero tutta per realizzare i vostri sogni… anche se a volte sui vengono a creare delle situazioni spiacevoli, non abbattetevi di fronte alle difficoltà e rifiutatevi di prendere la via che sul momento sembra la più facile o quella destinata a voi. Se uno crede veramente in quello che sta facendo, se rimane concentrato e non ha paura di affrontare dei sacrifici anche dolorosi, i risultati arriveranno e la soddisfazione sarà grande. Grazie a tutti per l’attenzione e grazie a Metalitalia.com per l’intervista e il supporto. Supportate la musica che viene dal cuore, qualunque essa sia. Ci vediamo presto!”.
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