I Job For A Cowboy sono probabilmente la prima death metal band ad aver raggiunto un certo successo grazie anche al fenomeno MySpace. I tempi cambiano e, di conseguenza, cambiano anche i modi per promuovere la propria band. Un tempo si duplicavano decine e decine di cassette, oggi invece basta il click di un mouse per far arrivare la propria musica in tutto il mondo. Il giovanissimo quintetto americano (il più vecchio membro della band ha vent’anni) è stato fra i primi a capirlo. Non potendo andare in tour perchè troppo giovani, i Job For A Cowboy un paio di anni fa si sono seduti davanti ad un computer e hanno dato il via alla loro avventura, poi proseguita sui palchi di tutti gli Stati Uniti e di buona parte d’Europa. Metalitalia.com li ha incontrati in quel di Londra, in occasione del loro concerto assieme a Unearth, Despised Icon e Daath: alle nostre domande hanno risposto il chitarrista Ravi Bhadriraju e il frontman Jonny Davy.
Ravi: “I Job For A Cowboy sono una death metal band che si è formata a Glendale, in Arizona, nel 2003. All’epoca io avevo solo quindici anni, mentre Jonny ne aveva sedici. Anche tutti gli altri membri della band avevano un’età compresa tra i quindici e i sedici anni. Abbiamo registrato alcune canzoni per conto nostro sin dall’inizio, ma nel 2005 abbiamo deciso di cominciare a fare sul serio e così abbiamo realizzato un EP autoprodotto intitolato ‘Doom’. Siccome eravamo troppo piccoli per poter andare in tour, abbiamo iniziato a promuovere la nostra musica tramite MySpace. Credevamo nei nostri brani, così abbiamo speso ore davanti al computer ad invitare gli altri utenti – migliaia! – ad ascoltarli. In questa maniera siamo riusciti a creare una base di fan piuttosto corposa, che poi è cresciuta ulteriormente – e in maniera del tutto improvvisa, senza che noi ci impegnassimo più sul sito – nell’ultimo anno e mezzo, anche perchè abbiamo finalmente potuto partire per numerosi tour e visitare praticamente tutti gli Stati Uniti. Abbiamo tenuto letteralmente centinaia di date in lungo e in largo per gli Stati Uniti e l’estate scorsa siamo persino stati invitati in Inghilterra per una decina di show! Grazie a tutta questa promozione siamo quindi riusciti a farci notare dalla Metal Blade Records, che ci ha messo sotto contratto e sta per pubblicare il nostro primo full-length, ‘Genesis'”.
PERCHÈ AVETE SCELTO “JOB FOR A COWBOY” COME NOME?
Jonny: “L’idea è stata mia… inizialmente era quasi uno scherzo, ma poi ci siamo convinti della sua bontà. Non volevamo un solito nome death metal, così abbiamo optato per Job For A Cowboy, che è divertente, rimane facilmente impresso e si ricollega al posto dal quale proveniamo, ovvero l’Arizona”.
Jonny: “L’idea è stata mia… inizialmente era quasi uno scherzo, ma poi ci siamo convinti della sua bontà. Non volevamo un solito nome death metal, così abbiamo optato per Job For A Cowboy, che è divertente, rimane facilmente impresso e si ricollega al posto dal quale proveniamo, ovvero l’Arizona”.
IL VOSTRO PRIMO ALBUM È IN USCITA PER METAL BLADE E ORA SIETE IN TOUR IN EUROPA… VI SARESTE MAI IMMAGINATI DI POTER RAGGIUNGERE UNA FAMA GIÀ CONSIDEREVOLE IN UN LASSO DI TEMPO TANTO BREVE?
Ravi: “Ovviamente no! Ci abbiamo creduto sin dall’inizio, ma, come ti dicevo, le cose si sono fatte serie solamente un anno e mezzo fa. Non sappiamo neppure noi come ‘Doom’ è riuscito ad ottenere tutto quel successo. Di certo noi abbiamo fatto di tutto affinchè ciò accadesse, promuovendolo inizialmente su MySpace e soprattutto suonando ovunque senza alcuna sosta, ma credo sia stato molto importante anche il passaparola e il fatto che di questi tempi il metal estremo goda di buona salute”.
Ravi: “Ovviamente no! Ci abbiamo creduto sin dall’inizio, ma, come ti dicevo, le cose si sono fatte serie solamente un anno e mezzo fa. Non sappiamo neppure noi come ‘Doom’ è riuscito ad ottenere tutto quel successo. Di certo noi abbiamo fatto di tutto affinchè ciò accadesse, promuovendolo inizialmente su MySpace e soprattutto suonando ovunque senza alcuna sosta, ma credo sia stato molto importante anche il passaparola e il fatto che di questi tempi il metal estremo goda di buona salute”.
NON È STATO STRANO IMBARCARSI IN TOUR DA HEADLINER AVENDO NEL PROPRIO REPERTORIO SOLAMENTE UNA MANCIATA DI CANZONI?
Jonny: “Sì, è stato stranissimo e a tratti anche imbarazzante perchè noi avremmo sempre voluto poter suonare di più. È capitato che ci esibissimo dopo band che avevano alle spalle già due o tre full-length, ma non potevamo fare altrimenti perchè eravamo il gruppo più richiesto dai fan nel bill e i promoter avevano pubblicizzato la data mettendo il nostro nome prima di tutti”.
Jonny: “Sì, è stato stranissimo e a tratti anche imbarazzante perchè noi avremmo sempre voluto poter suonare di più. È capitato che ci esibissimo dopo band che avevano alle spalle già due o tre full-length, ma non potevamo fare altrimenti perchè eravamo il gruppo più richiesto dai fan nel bill e i promoter avevano pubblicizzato la data mettendo il nostro nome prima di tutti”.
UNA COSA CHE STA ACCADENDO ANCHE IN QUESTO TOUR…
Ravi: “Esattamente… noi suoniamo dopo i Despised Icon e i Daath, due band che hanno già pubblicato almeno un full-length. Ma in questo tour stiamo suonando tantissime nuove canzoni, quindi il nostro set è lungo tanto quanto il loro”.
Ravi: “Esattamente… noi suoniamo dopo i Despised Icon e i Daath, due band che hanno già pubblicato almeno un full-length. Ma in questo tour stiamo suonando tantissime nuove canzoni, quindi il nostro set è lungo tanto quanto il loro”.
AVETE MAI DOVUTO AFFRONTARE L’INVIDIA E LE PROTESTE DI QUALCHE ALTRO GRUPPO?
Ravi: “No, per fortuna. Nel caso di Despised Icon e Daath la cosa poi sarebbe impossibile, perchè sono nostri buoni amici e noi stessi siamo grandi fan della loro musica. Più che altro, siamo soliti ricevere critiche da alcune frange di fan. Ci criticano soprattutto perchè siamo una band molto giovane e per tutto quel successo iniziale su MySpace. Ma, come ti dicevo, noi l’abbiamo fatta soprattutto perchè non potevamo partire per un tour! Il fatto che siamo diventati per certi versi popolari grazie a MySpace non deve significare che siamo una sorta di fenomeno passeggero o una band per ragazzini. Credo che ‘Genesis’ possa mettere a tacere molte di queste malelingue… non è un lavoro commerciale e di sicuro non è stato studiato per accontentare i vecchi fan.”
Ravi: “No, per fortuna. Nel caso di Despised Icon e Daath la cosa poi sarebbe impossibile, perchè sono nostri buoni amici e noi stessi siamo grandi fan della loro musica. Più che altro, siamo soliti ricevere critiche da alcune frange di fan. Ci criticano soprattutto perchè siamo una band molto giovane e per tutto quel successo iniziale su MySpace. Ma, come ti dicevo, noi l’abbiamo fatta soprattutto perchè non potevamo partire per un tour! Il fatto che siamo diventati per certi versi popolari grazie a MySpace non deve significare che siamo una sorta di fenomeno passeggero o una band per ragazzini. Credo che ‘Genesis’ possa mettere a tacere molte di queste malelingue… non è un lavoro commerciale e di sicuro non è stato studiato per accontentare i vecchi fan.”
INFATTI IL NUOVO ALBUM PARE MOLTO PIÙ DEATH METAL DI ‘DOOM’… IN MOLTI NON SI ASPETTAVANO QUESTO TIPO DI EVOLUZIONE…
Jonny: “Abbiamo sempre puntato a suonare death metal e ad essere considerati un gruppo di questa scena. Quando abbiamo iniziato eravamo veramente giovani e inesperti, non sapevamo esattamente come comporre delle vere death metal song e abbiamo semplicemente cercato di assemblare i riff che ci venivano in mente. Crescendo, sviluppando ulteriormente i nostri gusti e suonando live abbiamo però capito che cosa dovevamo suonare e come dovevamo concretizzare le nostre idee. Siamo ancora nel pieno della nostra evoluzione, ma credo che ‘Genesis’ sia già in grado di dimostrare che siamo a tutti gli effetti una band death metal”.
Jonny: “Abbiamo sempre puntato a suonare death metal e ad essere considerati un gruppo di questa scena. Quando abbiamo iniziato eravamo veramente giovani e inesperti, non sapevamo esattamente come comporre delle vere death metal song e abbiamo semplicemente cercato di assemblare i riff che ci venivano in mente. Crescendo, sviluppando ulteriormente i nostri gusti e suonando live abbiamo però capito che cosa dovevamo suonare e come dovevamo concretizzare le nostre idee. Siamo ancora nel pieno della nostra evoluzione, ma credo che ‘Genesis’ sia già in grado di dimostrare che siamo a tutti gli effetti una band death metal”.
Ravi: “Direi soprattutto Decapitated, Nile, Anata e Spawn Of Possession. Ascoltiamo in prevalenza death metal, ma devo dire che ultimamente stravedo anche per i Katatonia… sono davvero una grandissima band”.
NELLA BAND C’È UN COMPOSITORE PRINCIPALE O VIGE IL LAVORO DI SQUADRA?
Ravi: “L’album è stato composto soprattutto da me, ma in futuro le cose sono destinate a cambiare visto che anche gli altri ragazzi hanno ottime idee. Purtroppo ‘Genesis’ è stato composto molto di fretta perchè eravamo quasi sempre in tour e inoltre il nostro vecchio batterista ci ha lasciati proprio prima che iniziassimo ad occuparci del songwriting. In pratica, abbiamo speso cinque mesi a scrivere i brani e nel frattempo a cercare un batterista… non è stata una bella situazione”.
Ravi: “L’album è stato composto soprattutto da me, ma in futuro le cose sono destinate a cambiare visto che anche gli altri ragazzi hanno ottime idee. Purtroppo ‘Genesis’ è stato composto molto di fretta perchè eravamo quasi sempre in tour e inoltre il nostro vecchio batterista ci ha lasciati proprio prima che iniziassimo ad occuparci del songwriting. In pratica, abbiamo speso cinque mesi a scrivere i brani e nel frattempo a cercare un batterista… non è stata una bella situazione”.
AVETE AVUTO ALCUNI PROBLEMI DI LINEUP NEGLI ULTIMI TEMPI…
Ravi: “Sì, ma oggi credo che la formazione sia solida. Del resto, è difficile trovare dei ragazzi disposti a stare in tour per gran parte dell’anno. Io stesso mi sono deciso a farlo definitivamente solo quando abbiamo firmato il contratto con la Metal Blade. Se le cose non avessero preso questa piega, credo che sarei andato avanti con gli studi e avrei cercato di diventare un dottore come volevamo i miei genitori!”.
Ravi: “Sì, ma oggi credo che la formazione sia solida. Del resto, è difficile trovare dei ragazzi disposti a stare in tour per gran parte dell’anno. Io stesso mi sono deciso a farlo definitivamente solo quando abbiamo firmato il contratto con la Metal Blade. Se le cose non avessero preso questa piega, credo che sarei andato avanti con gli studi e avrei cercato di diventare un dottore come volevamo i miei genitori!”.
PER I PROSSIMI MESI AVETE IN PROGRAMMA SOLO TOUR, QUINDI?
Ravi: “Sì, almeno un paio negli USA, tra cui il Sounds Of The Underground tour, e magari un altro viaggio in Europa attorno alla fine dell’anno. Ma stiamo anche già scrivendo dei nuovi brani, non vogliamo fare le cose di fretta come l’ultima volta!”.
Ravi: “Sì, almeno un paio negli USA, tra cui il Sounds Of The Underground tour, e magari un altro viaggio in Europa attorno alla fine dell’anno. Ma stiamo anche già scrivendo dei nuovi brani, non vogliamo fare le cose di fretta come l’ultima volta!”.