I romani Juggernaut sono stati una delle ultime sorprese musicali del recentemente defunto 2014: sebbene nel loro caso sia più giusto parlare di rientro sulle scene, considerato che il debutto avvenne nel 2009 con “…Where Mountains Walk”, è lecito considerarli anche una novità/sorpresa, grazie alla nuova incarnazione messa in mostra nello stupendo “TRAMA!”: un album strumentale che funziona da perfetto e variopinto affresco presentante tutte le molteplici e complesse sfaccettature che compongono il sound e lo stile odierni del quartetto, autore di un post-metal progressivo e aperto ad ogni tipo di contaminazione. I quattro ragazzi rispondono al completo alla nostra fila di domande, per cui lasciamo in fretta la parola a loro, ansiosi di farveli conoscere meglio!
CIAO RAGAZZI, BENTORNATI SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM, SEBBENE IN UNA VESTE QUASI COMPLETAMENTE DIVERSA! VI AVEVAMO LASCIATO A FINE 2009/INIZIO 2010 CON FUORI IL DEBUTTO “…WHERE MOUNTAINS WALK” E UN’INTERVISTA PROMOZIONALE: ORA TORNATE DOPO QUASI CINQUE ANNI IN VERSIONE STRUMENTALE E A LINE-UP RIVOLUZIONATA. CI SPIEGATE COS’E’ SUCCESSO NEL FRATTEMPO?
“Ciao! Grazie per riaverci tra di voi! Ci vorrebbe troppo spazio e forse non è nemmeno di grande interesse parlare dei dettagli: diciamo solo che il progetto Juggernaut, pur non essendo mai ufficialmente morto, ha dovuto affrontare una grande serie di peripezie prima di ritrovarsi, nel 2012, con una formazione finalmente definitiva. Una volta messe le nuove fondamenta, la voglia di scrivere musica e di suonare dal vivo ha ripreso il sopravvento e quindi, dopo due anni e qualcosa, eccoci qui belli carichi! Ed era inevitabile che, visti i nuovi acquisti nella line-up e la naturale evoluzione musicale di chi già c’era, la musica che ne è venuta fuori fosse parecchio diversa e per noi nuova”.
LA SCELTA DI ELIMINARE IL CANTATO E’ STATA PRESA A TAVOLINO E IN MODO CONSAPEVOLE OPPURE E’ VENUTA DOPO AVER INIZIATO A COMPORRE IL NUOVO DISCO? ED E’ STATA PONDERATA E GRADUALE OPPURE IMPROVVISA? INSOMMA, APPROFONDIAMO UN ATTIMO QUESTO CAMBIAMENTO, CHE DI CERTO NON E’ COSA DI POCO CONTO PER NESSUNA BAND…
“Direi che è stata un po’ tutto quello che dici. Qualcuno di noi già ci stava pensando. Nel momento in cui ci siamo ritrovati senza cantante, di fronte ad un bivio, la scelta è stata condizionata dalla musica che avevamo iniziato a scrivere. Ci siamo resi conto che potevamo dire molto di più senza voce, che volevamo essere meno ‘caratterizzati’ da un cantato come quello che avevamo in precedenza e che questo cambiamento poteva darci più libertà e possibilità illimitate. Con questa consapevolezza abbiamo cercato di scrivere della musica che, per quanto complessa, riuscisse sempre a mantenere alta l’attenzione di chi ascolta, sfruttando di volta in volta la melodia, l’armonia, il ritmo o le strutture”.
INIZIAMO A PARLARE DI “TRAMA!”, UN LAVORO CHE DAVVERO NON PUO’ LASCIARE INDIFFERENTI, COME LE OTTIME RECENSIONI CHE VI SONO ARRIVATE POSSONO TESTIMONIARE. PER CAPIRLO MEGLIO, PERO’, IN UN CERTO SENSO SAREBBE UTILE CONOSCERE IL VOSTRO BACKGROUND MUSICALE, I VOSTRI GUSTI E LE VOSTRE INFLUENZE PIU’ RECENTI. CHE NE DITE DI FARVI CONOSCERE UN PO’ IN QUESTO SENSO?
“Le nostre età, i nostri capelli e i nostri caratteri sono di diversa tipologia, così come i nostri background. Forse la più grande fortuna di questa band sta nella mente estremamente aperta e nella grande curiosità che tutti e quattro i suoi componenti provano verso gli stili musicali e le altre forme d’arte. Abbiamo sentito l’esigenza di scavare a fondo dentro di noi e di confrontarci da ogni punto di vista…culturale, tecnico, emotivo o semplicemente di gusto. ‘TRAMA!’ è il risultato di mesi, anni di incontri e scontri su ogni piccolo dettaglio, ed è stata un’esperienza totale, sotto ogni aspetto. Per citare qualcosa di esplicito: tra le altre cose, nella scrittura di ‘TRAMA!’ abbiamo cercato di richiamare alla nostra maniera alcune atmosfere delle colonne sonore del cinema italiano degli anni ’70, quelle di compositori come Nino Rota, Piero Piccioni o Ennio Morricone. Allo stesso tempo però, quando entriamo in sala cerchiamo di lasciare fuori le influenze e di far emergere la personalità del gruppo e dei suoi componenti (che però verso quelle influenze è ovviamente debitrice): questo lascia alla nostra musica un’enorme libertà di spaziare, senza porsi barriere stilistiche, ma dall’altra parte ci dà anche il compito non semplice di fare in modo che ciascuna composizione mantenga una coerenza di fondo che corrisponda alla nostra personalità, altrimenti sarebbero solo riff incollati senza criterio”.
“TRAMA!”, COME IL TITOLO STESSO SUGGERISCE, RACCONTA ANCHE UNA STORIA, OLTRE AD ESSERE UN PRODOTTO MUSICALE: LA DOMANDA CHE SUBITO NASCE SPONTANEA E’ CHIEDERVI SE PRIMA SIA NATA LA MUSICA O PRIMA LA STORIA CHE LA RAPPRESENTA. E DA COSA AVETE TRATTO ISPIRAZIONE PER LA NARRAZIONE DEL RACCONTO, CHE FRA L’ALTRO, PUR ESSENDO AMBIENTATO SUL FINIRE DEI ’70, APPARE CLAMOROSAMENTE ATTUALE?
“Anche qui un misto delle due cose: una volta scritto il primo brano (‘Egregoro’), più qualche altro riff, ci siamo ritrovati calati in un’atmosfera tutta particolare, oscura e romantica al tempo stesso. Da lì abbiamo cominciato a maturare l’idea che la musica potesse diventare l’evocazione e la narrazione di una storia. Dopo averne definito l’ambientazione e la trama (appunto), abbiamo cercato di dare un filo logico alla musica che stavamo scrivendo, per poi dare un nome e una descrizione ai vari momenti (o brani). L’ambientazione ha luogo negli anni ’70 poiché la musica e la nostra immaginazione ci portavano inesorabilmente in quei salotti sfarzosi e surreali, dove avvenivano altrettanto surreali giochi di potere che, oltretutto, sono stati magnificamente rappresentati da alcuni registi italiani (Petri su tutti). Quanto all’attualità, il bisogno di essere qualcuno, di arrivare saltando la fila e l’assenza di memoria renderanno sempre attuali questo tipo di storie… La storia completa di ‘TRAMA!’ la potete trovare qui: juggernautband.wordpress.com“.
DOPO L’AVER RISOLTO IL DUBBIO ATAVICO SULLA NASCITA DI “TRAMA!”, VENIAMO ALLA SUA GESTAZIONE E ALLA SUA REALIZZAZIONE: DOVE, COME, QUANDO, IN QUANTO TEMPO…E AGGIUNGIAMOCI ANCHE IL CON CHI, VISTO L’ELEVATO NUMERO DI OSPITI INTERVENUTI CON LA LORO PLETORA DI STRUMENTI…
“Siamo entrati in studio a gennaio 2014 e il disco è uscito il 31 ottobre. Lo studio è il fidato Hombrelobo a Roma del fidatissimo Valerio Fisik (mente e chitarra dei mai troppo incensati Inferno Sci-Fi Grind’n’Roll), che ha registrato e missato. Il mastering è opera dell’eccellente Riccardo Pasini, presso lo Studio73 di Ravenna. Gli ospiti che ci hanno dato una mano con quei suoni che avevamo in testa ma che non siamo riusciti a tirar fuori da soli sono Jimmy Bax (anche lui di scuola Inferno) alle tastiere, Carlotta Martina Crapes alla voce, Valerio Scotti alla chitarra classica, Gianluigi Capone al trombone, Federico Forleo ad altre tastiere più varie ed eventuali, Alessio Brugiotti al flicorno. Per i più affamati di dettagli (come siamo noi), è tutto scritto con dovizia di particolari su juggernautband.wordpress.com. E va menzionato anche Francesco Viscuso, che ha concepito e realizzato l’artwork dopo aver condiviso con noi lunghe discussioni sui dettagli della storia e sui suoi risvolti estetici”.
CI SONO UNA O PIU’ TRACCE DI “TRAMA!” CHE VI VA DI SPIEGARE IN MODO PIU’ PROFONDO AI LETTORI? DA “BALLO EXCELSIOR” AVETE TIRATO FUORI UN VIDEO, MA NON C’E’ UNA CANZONE DELL’ALBUM CHE NON SI FACCIA NOTARE PER PROPRIE PECULIARITA’ E CHE NON RISPECCHI QUELLO CHE POI SCRIVETE NEL BLOG DEL DISCO… QUALCHE PEZZO CHE SPICCA DI PIU’, SECONDO VOI?
“Tra noi quattro è difficile trovare un accordo su quale brano spicchi di più e, vista la loro durata, anche su singoli momenti all’interno di ognuno di essi. L’intento è stato quello di dare unicità a ogni singolo pezzo pur rendendolo parte di un qualcosa di più grande (una storia musicale). Ogni brano ci rappresenta e ci piace riascoltarlo e proporlo dal vivo, ma c’è una costante critica di ogni momento del disco basata su impressioni personali che di settimana in settimana, soprattutto quando si suona dal vivo, stimolano delle analisi sui punti forti e quelli deboli. Ogni volta che, per motivi di tempo, siamo costretti a togliere qualche pezzo dalla scaletta del live, la discussione è apertissima. Nonostante questo, forse ‘Egregoro’, per il fatto di essere stato il primo brano scritto insieme e per la sua lunghezza e complessità, rappresenta meglio di tutti gli altri cosa siano i Juggernaut oggi. Per altri motivi si può citare la conclusiva ‘Tenet’, perché a differenza del resto del disco contiene parecchia improvvisazione da parte di tutti e dall’improvvisazione ha preso forma, visto che quando siamo entrati in studio avevamo ben chiaro come dovesse suonare, ma nessuno aveva una vera e propria partitura. Per questo motivo è stato un esperimento davvero interessante”.
DOMANDA PROBABILMENTE UN PO’ PREMATURA MA, DATA LA VOSTRA LUNGA ASSENZA ED ORA IL FULGIDO RITORNO SULLE SCENE, VE LA PONGO: STATE GIA’ COMPONENDO/PENSANDO QUALCOSA DI NUOVO? I RISULTATI FIN QUI RAGGIUNTI CON LA NUOVA INCARNAZIONE DOVREBBERO ESSERE UN FORTISSIMO STIMOLO, D’ORA IN POI, PER VOI, NON TROVATE?
“Il lungo letargo ci ha sicuramente rinvigoriti: ora che finalmente il disco è uscito stiamo cercando di mettere piede in ogni dove, di organizzare più date possibili; e il 2015 ci porterà anche al di fuori dei confini nazionali. Oltre alla promozione live del disco, però, abbiamo in cantiere alcune cosette di cui forse è un po’ prematuro parlare. Diciamo solo che sono progetti particolari che incontreranno altre forme di arte e che ci faranno uscire un pochino dai binari classici della forma concerto rock. Inoltre riprenderemo sicuramente il discorso della versione acustica dei Juggernaut che tanto ci ha entusiasmato sperimentare qualche anno fa e che in molti hanno richiesto”.
HO AVUTO LA FORTUNA DI VEDERVI DAL VIVO A ROMA QUALCHE MESE PRIMA DELLA RELEASE DI “TRAMA!”. AVETE POI COMPIUTO UN BREVE TOUR PROMOZIONALE A DICEMBRE E STATE PER SUONARE ALTRE DATE IN PRIMAVERA. OLTRE A CHIEDERVI UN PARERE SINCERO SULLA SITUAZIONE UNDERGROUND DEI CONCERTI IN ITALIA, VI DOMANDO ANCHE: L’ESSERE UNA BAND STRUMENTALE VI CREA QUALCHE DIFFICOLTA’ NELL’APPROCCIO AI PROMOTER O AI GESTORI DEI LOCALI?
“Finora non credo che l’essere strumentali ci abbia in qualche modo creato delle difficoltà: ci sono moltissime band strumentali in giro e nell’ambito underground è una cosa che non fa più molto scalpore…e sicuramente fa più piacere ai fonici… La situazione concerti è un po’ più complessa, vista la scarsa attenzione rivolta alla musica di nicchia da parte delle istituzioni e le continue difficoltà economiche e burocratiche che un locale deve affrontare. Ci sono molte realtà che eroicamente si sbattono per continuare a proporre musica di un certo tipo e posti che, pur avendo grandi potenzialità, non le sfruttano al meglio. Il tutto è reso più complicato dal calo di affluenza di pubblico ai concerti, causato forse anche dall’avvento dei social network. È quindi spesso difficile essere retribuiti adeguatamente o solamente essere considerati come delle persone che stanno lavorando per proporre uno spettacolo, e molto difficile è abbattere questa usanza del ‘Te stai a divertì, no? Che vuoi, pure i sòrdi?’. Detto ciò, il bisogno viscerale di suonare e le straordinarie persone che spesso e volentieri incontriamo sul nostro cammino ci danno la forza di continuare”.
SEMPRE RESTANDO IN TEMA LIVE, PENSATE DI PREDISPORRE QUALCHE ARTIFICIO SCENOGRAFICO PER DARE MAGGIORE IMPATTO ARTISTICO-VISIVO ALLA VOSTRA PERFORMANCE? OPPURE PREFERITE L’APROCCIO ‘NUDO E CRUDO’ ALL’ESIBIZIONE LIVE, COSA CHE PERALTRO GESTITE ALLA GRANDE, COME HO GIA’ AVUTO MODO DI TESTIMONIARE?
“Ci stiamo lavorando. Non vogliamo che artifici scenografici diventino imprescindibili dalla parte più importante che è quella musicale, ma sicuramente c’è la voglia di arricchire i concerti anche a livello visivo. In passato ci è già capitato in qualche occasione speciale di avere delle videoproiezioni (ce n’è qualche testimonianza su Youtube) e per il futuro stiamo studiando soluzioni da poter utilizzare in qualsiasi contesto in cui ci troviamo a suonare”.
BENE, RAGAZZI, E’ TUTTO! VI RINGRAZIO PER LA DISPONIBILITA’ E VI LASCIO IL COMPITO DI CHIUDERE L’INTERVISTA…SPERANDO DI VEDERVI LIVE AL PIU’ PRESTO!
“Grazie di cuore e speriamo di vederci presto! Continuate ad ascoltare il disco su juggernautrome.bandcamp.com, oppure lo trovate in CD e vinile ai nostri live o su subsoundrecords.bigcartel.com/artist/juggernaut. E soprattutto mandateci commenti ed impressioni (cosa molto importante per noi) qui: www.facebook.com/juggernautrome“.