KEN MODE – Bless The Noise Mess

Pubblicato il 16/04/2011 da

 

I metallari sono avvisati, e gli amanti nel noise rock e del post-hardcore sono praticamente obbligati a fare la conoscenza di questa band canadese che intende il rock and roll come un bulldozer impazzito dedito alla decimazione di timpani su scala globale. I KEN Mode sono guidati da due fratelli legati dalla comune passione per il noise rock newyorkese e di stampo Amphetamine Reptile degli anni Novanta, per le sonorità stranianti delle recenti vicissitudini “post”, e da una ferocia radicata nel punk e nel rock di un passato più remoto che non ha mai accettato alcun compromesso. Con “Venerable” questi tre cecchini sonici mettono d’accordo tutti, anche i metallari più irremovibili, perché la devastazione sonica proposta da questo album esonda dagli argini di qualunque nicchia heavy, e pone la band sulle barricate dei migliori ibridi punk-metal mondiali. Il cantante-chitarrista e leader della band Jesse Matthewson ci svela ulteriori dettagli su questa potenza sonica che sembra essere protagonista di una ascesa inarrestabile.

 

 

CIAO RAGAZZI, POTETE DIRCI COME E’ NATO “VENERABLE”? IN CHE CONTESTO E’ NATO L’ALBUM E COME SI E’ SVOLTO IL PROCESSO DI SCRITTURA E REGISTRAZIONE?
“‘Venerable’ è il culmine di circa due anni e mezzo di scrittura. All’inizio del 2008 abbiamo preso un nuovo bassista, Chad Tremblay, per un tour europeo con i Taint nel Regno Unito, e appena tornati a casa si è messo immediatamente a scrivere con noi. Il processo di scrittura per questo nuovo lavoro è stato decisamente più intricato e ambizioso di quello del nostro album precedente, ‘Mennonite’, che abbiamo essenzialmente scritto e registrato in un periodo di due settimane nel 2007. All’inizio del 2009 ci siamo prefissi l’obiettivo di andare in tour il più possibile dopo la pubblicazione di questo nuovo album, per fare di ‘Venerabile’ una vera dichiarazione di intenti. Ci siamo affidati ai servizi di Kurt Ballou per le registrazioni, abbiamo chiesto a Julie Anne Mann e Josh Graham a curare artwork e il layout, e abbiamo trovato una delle migliori etichette indipendenti del pianeta in questo momento, la Profound Records Lore Records.La registrazione e il missaggio dell’album si sono svolti nel mese di agosto del 2010, in un arco di circa nove giorni, a Salem nel Massachussets con Kurt. Il tutto si è svolto in un clima molto rilassato al Godcity, e abbiamo anche avuto un po’ più di tempo per curare maggiormente i dettagli e respirare rispetto al tempo che avevamo avuto a disposzione con i nostri album precedenti. Quindi siamo stati in grado di rilassarci un po’ di più durante il processo di registrazione questa volta. Tutto è avvenuto molto naturalmente”.

“VENERABLE” APPARE CERTAMENTE COME UNA PAROLA FORTE DA USARE COME TITOLO DI UN ALBUM. C’E UN SIGNIFICATO SPECIFICO DIETRO A QUESTA PAROLA, O UN TEMA PRINCIPALE PER L’INTERO ALBUM?
“Abbiamo pensato che la definizione della parola riassumesse bene i vari temi che ruotano intorno all’album: il rispetto per quelli che sono venuti prima di noi e che si sono spaccati la schiena per noi. Il tutto poi si lega alla natura in un senso più ampio e profondo, ed è qui che l’artwork poi viene a giocare il suo ruolo fondamentale nel completare il nostro messaggio”.

PENSATE CHE “VENERABLE” STIA PORTANDO LA VOSTRA MUSICA IN NUOVE DIREZIONI? QUALI PENSATE SIANO LE VERE NOVITA’ E I PUNTI DI DI QUESTO NUOVO ALBUM?
“Ci piace pensare che ogni nuovo album che facciamo spinga la nostra musica in nuove direzioni, e in questo senso credo che ‘Venerable’ non sia diverso, e che sia anzi un ottimo risultato in questo senso. Ci sono ancora ovviamente tutti gli aspetti dei nostri album precedenti, e questa è stata una decisione cosciente e voluta durante il processo di scrittura. Volevamo comunque che questo album avesse i riff e l’orecchiabilità immediata di ‘Mennonite’, la rabbia alienante di ‘Reprisal’, e un generale atteggiamento di spinta in avanti dell’intero suono. Non so se ci sono novità principali o punti di che non erano presenti nei nostri dischi precedenti, ma so che stiamo ricevendo sempre un sacco di attenzione per via del fatto che abbiamo lavorato con Kurt Ballou, e effettivamente questa volta devo dire che il suono è veramente immenso”.

COME VEDI QUESTO ALBUM NELLA VOSTRA CARRIERA, E IN RELAZIONE AL VOSTRO LAVORO PASSATO?“Credo di aver toccato questo punto nella mia precedente risposta, ma effettivamente vale la pena di approfondire questo argomento ulteriormente: io vedo la carriera dei KEN Mode suddivisa in due periodi distinti. I primi sei anni con il nostro bassista originale Darryl Laxdal, e gli ormai quasi cinque anni e mezzo dopo la sua partenza. ‘Reprisal’ è stato l’apice del nostro tempo trascorso con Darryl, e da allora siamo stati in costante ricerca del nostro nuovo ‘suono’ in primo luogo tramite la scrittura costante con una serie di bassisti diversi. Con ‘Venerabile’ sento che la band ha raggiunto il suo passo ottimale, almeno dal punto di vista della mia scrittura, nella quale uso bassisti più come una cassa di risonanza che come una fonte indipendente di materiale”.

VI DISTINGUETE SENZ’ALTRO NEL ROSTER DELLA PROFOUND LORE COME UNA DELLE LORO POCHE BAND NON DEDITE METAL ESTREMO. COME VI SENTITE AL RIGUARDO?
“E’ bello e piacevole sapere che ci troviamo inseriti in una sfliza di band così interessanti ed eccellenti. Penso che la Profound Lore attiri il tipo di ascoltatore che ama musica pesante ma che è anche molto aperto e costantemente curioso, e per questo sento che l’etichetta è quasi il luogo perfetto per noi. Loro sono sempre in prima linea in una scena in cui la creatività purtroppo non è sempre la prima prerogativa”.

COME VI SIETE IMBATUTTI NELLA PROFOUND LORE? IL FATTO CHE L’ETICHETTA E’ CANADESE COME VOI HA AVUTO UN PESO IN QUESTA COLLABORAZIONE?
“Nel 2009 Shane e io abbiamo deciso che volevamo spingere il nostro prossimo disco, come non avevamo mai spinto prima. Il nostro obiettivo primario è stato quello di andare in tour il più possibile per l’intero ciclo vitale dell’album, rinunciando completamente ai nostri posti di lavoro regolari, che ci avevano tenuti legati nello stesso posto, soprattuto dopo che ci siamo laureati (e, nel caso di Shane, anche per via del master che si è preso dopo la laurea). Per raggiungere tale obiettivo, sapevo che avevamo bisogno di ottenere i servizi di una label seria e caparbia, perché ero cosciente del fatto che sarebbe stato semplicemente troppo da gestire se con degli obiettivi così ambiziosi avessimo deciso di andare avanti facendo tutto da soli, come avevamo fatto con ‘Mennonite’, dopo che la nostra precedente etichetta, la Escape Artist, in sostanza aveva cessato di funzionare. Abbiamo chiesto aiuto a parecchi amici e cercato di farci consigliare la migliore soluzione da parecchia gente, e alla fine abbiamo saputo della Profound Lore, che ci è stata suggerita da Gordon Conrad, che gestiva proprio la Escape Artist Records.Una volta imbattutici nella Profound Lore abbiamo anche scoperto che Chris (Bruni, il proprietario, ndR) era sempre stato interessato ad espandere il sound della sua etichetta con sonorità simili alla nostra ma che non era mai riuscito a trovare nessuno fino a quel momento. Abbiamo discusso i nostri obiettivi comuni e le nostre aspirazioni condivise, e a quel punto direi che i pianeti si sino allineati alla perfezione per entrambe le parti. Il fatto che la Profound Lore sia canadese in realtà non ha avuto un grande impatto per noi, dato che l’etichetta è stanziata nei pressi di Toronto, che dista circa ventiquattro ore di auto da casa nostra a Winnipeg, Manitoba, Canada. Se per ragioni contrattuali non fossimo stati i proprietari dei master e delle registrazioni della nostra musica, la provenienza della Profound Lore avrebbe invece aiutato parecchio poiché il governo canadese richiede che, per ottenere dallo stato benefici economici dal proprio lavoro artistico, i master debbano essere di provenienza canadese. E’ un problema comune da queste parti, ma siccome siamo noi come band i proprietari di tutto, il problema non si pone!”.

COME E’ STATO LAVORARE CON KURT BALLOU? E QUALE PENSATE SIA STATO IL SUO CONTRIBUTO PRINCIPALE NELLA REALIZAZIONE DELL’ALBUM?
“Lavorare con Kurt è stato eccezionale. Lui è molto organizzato, lavora rapidamente, e conosce il suo studio e la sua attrezzatura come il palmo della sua mano. Oltre a lavorare benissimo siamo anche riusciti a sfruttare la piacevolezza del luogo: alcuni dei ristoranti intorno a Salem sono deliziosi, in particolare la cucina orientale e indiana! In termini di input, Kurt è molto meticoloso con i toni e le frequenze, e credo che ciò sia incredibilmente evidente per chiunque segua il suo lavoro. Sorprendentemente, pensavo di convincerlo che i nostri amplificatori suonavano ‘giusti’ per il nostro suono, nonostante la sua inclinazione ad evitare di usare il mio Mesa Dual Rectifier. Ma invece è stato lui a convicermi a cambiare, e ho iniziato ad usare un set-up bi-amp con un Thunderverb Orange unito al mio Mesa. Incredibile, da allora ho comprato uno Rockerverb Orange, a dimostrazione dell’influenza positiva che Kurt ha avuto sulla band anche dopo la fine del nostro lavoro insieme”.

AVETE MAI SUONATO IN ITALIA? SE SI’, COME GIUDICHERESTE LA RISPOSTA DEL PUBBLICO NEL NOSTRO PAESE?
“Purtroppo non abbiamo mai suonato ancora in Italia. Siamo solo arrivati vicini all’Italia, e le date erano incentrate essenzialmente su Francia, Svezia, Svizzera e Belgio. E’ sicuramente nei nostri piani di fare ampi tour europei per questo disco, quindi ci piacerebbe anche trascorrere una buona quantità di quel tempo in Italia nel 2011”.

JESSE, SHANE, VOI SIETE FRATELLI. QUESTA PARENTELA HA INFLUENZATO LA MUSICA DEI KEN MODE E LA STORIA DELLA BAND?
“Credo che il fatto che siamo fratelli abbia influenzato la band nel senso che dopo undici anni siamo ancora una band! Senza una spina dorsale solida e coesa, le band cadono a pezzi. Negli ultimi cinque anni abbiamo lavorato con cinque bassisti diversi. Se io e Shane non fossimo stati fratelli e un’entità indissolubile, la band sarebbe morta da un pezzo”.

QUINDI DIRESTE CHE VISTO CHE VOI DUE SIETE FRATELLI LA BAND E’ UN’ENTITA’ INDISSOLUBILE? QUALI SONO I PRO E I CONTRO DI ESSERE FRATELLI E MEMBRI DELLA STESSA BAND ALLO STESSO TEMPO?
“Io sento che la band è indissolubile. Finché Shane ed io faremo musica insieme in una forma o nell’altra, i KEN Mode esisteranno sempre. Un pro ovviamente è che ho un compagno di band di cui mi fido, completamente e ciecamente sotto tutti gli aspetti della mia vita. Non molte persone possono dire ciò riguardo ai loro compagni di band, e per questo motivo mi sento incredibilmente fortunato. Fintanto che i nostri obiettivi sono congruenti, questa band è una inarrestabile macchina demolitrice. Suppongo che il problema maggiore dell’essere fratelli è che ci troviamo sempre noi due da soli contro il resto del mondo, e gli altri si sentono tagliati fuori. Per questo abbiamo cambiato cinque bassisti in cinque anni”.

COSA VI HA SPINTI A FORMARE UNA BAND QUANDO AVETE INIZIATO? CHI HA INFLUENZATO MAGGIORMENTE LA VOSTRA MUSICA? SE POTESTE MENZIONARE CINQUE ALBUM CHE VI HANNO CAMBIATO LA VITA, QUALI SAREBBERO?
“Quando abbiamo formato questo gruppo io avevo diciassette anni e Shane quindici, e avevamo la missione di fare musica davvero pesante e rumorosa perché ci sembrava che la scena noise rock nella nostra città natale stesse morendo in quegli anni. Winnipeg è circa sette ore a nord di Minneapolis, Minnesota, che è senza dubbio la ‘Noise Rock City’ degli USA grazie alla presenza in quella città di etichette come la Amphetamine Reptile Records, che credo abbia avuto una grandissima influenza su quello che stava succedendo qui. Siamo cresciuti ascoltando band come Kittens, Meatrack, e Stagmummer, e abbiamo iniziato proprio nel periodo in cui tutti questi gruppi erano ancora attivi, e abbiamo sentito il bisogno di riempire un vuoto nella nostra città. Purtroppo, a differenza dei nostri predecessori, noi non abbiamo mai gettato la spugna. Molte delle iniziali influenze della band continuano oggi ad essere profondamente importanti per noi: i Dazzling Killmen, i Kittens, i Melvins, Today Is The Day, Drive Like Jehu, TAD, i Jesus Lizard, Unsane, Neurosis. Oggi comunque sento che sono un po’ distaccato da tutto quel movimento e sono invece molto preso dal nostro piccolo mondo e dalla nostra band, come se fossimo riusciti a mettere tutte quelle band nel nostro ‘frullatore’ personale”.

VI SIETE IMBATTUTI IN ALTRE BAND PIU’ RECENTI CHE VI HANNO COLPITO ULTIMAMENTE? CHI CI CONSIGLIERESTE DI ASCOLTARE TRA LE REALTA’ CHE SI STANNO FACENDO STRADA IN QUESTI ULTIMI TEMPI?
“Abbiamo suonato con un sacco di grandi band dagli Stati Uniti, dal Canada e dall’Europa nel corso degli ultimi anni. Purtroppo alcuni dei nostri amici hanno gettato la spugna, come il Buried Inside e Taint, ma molte band provenienti dagli Stati Uniti sono ancora vive, vegete ed incazzate: Engeneer, Gaza, Wolvhammer, Castevet, Ganon, Fuck The Facts, Rosetta, Mares Of Thrace, Vilipend, Wake, Adolyne. Speriamo di incontrarne un sacco di più quest’anno, in particolare al South By Southwest ad Austin, Texas”.

LAVORARE CON KURT BALLOU E FIRMARE CON LA PROFOUND LORE HA PROBABILMENTE ELEVATO LA VOSTRA VISIBILITA’. DIRESTE CHE I KEN MODE HANNO FINALMENTE “SFONDATO”?
“Non so se abbiamo proprio ‘sfondato’, ma spero che siamo sulla buona strada. Noi ci siamo sbattuti senza sosta per un buon numero di anni, quindi speriamo che il 2011 sia il nostro anno. Abbiamo ricevuto una decente attenzione dei media fin’ora, anche prima dell’uscita dell’album, quindi speriamo che tutto ciò inizi a tradursi in tour e concerti dalla visibilità maggiore e dal profilo più elevato!”.

IL VOSTRO ESSERE CANADESI HA INFLUENZATO IL VOSTRO SOUND E LA VOSTRA VISONE MUSCIALE IN QUALCHE MODO? COME DESCRIVERESTE LA SCENA DI WINNIPEG E IL NOISE ROCK IN CANADA IN GENERALE?
“Ho toccato questo punto in una domanda precedente, in termini di vicinanza alla Amphetamine Reptile e alla ‘Noise Rock City’ degli USA, almeno per la scena noise rock di Winnipeg negli anni ’90. Da allora, Winnipeg ospita ancora molti gruppi unici e bizzarri come Electro Quarterstaff, Velodrome, L’Viv, Head Hits Concrete, Withdrawal, Of Human Bondage, Putrescence e Wolbachia. Facciamo parte di una scena piuttosto varia, in cui non ci sono due band che suonano uguali. Il noise rock canadese, nel suo complesso, appare un po’ frazionato e a pezzi adesso… ma non so se questo stia accadendo in tutto il paese. Ci sono comuque un sacco di band che mischiano elementi noise rock al metal e all’hardcore, come i Bison BC, Mares of Thrace, Vilipend, Hard Charger, Monkey, Adolyne, e alcune altre band validissime ma defunte come i Cursed, ma in termini di band che hanno il suono di vere istituzioni del passato come i Kittens e i Shallow North Dakota, noi siamo pressoché l’ultima band vicina ai quei suoni rimasta in Canada. Se potessi descrivere la scena noise rock canadese con una parola, la chiamerei ‘densa’: volume altissimo, riff corposi, distorsione a palla e suoni veramente, ma veramente ‘brutti’”.

COSA VI PIACE FARE QUANDO NON SIETE IMPEGNATI CON I KEN MODE?
“Prima di iniziare il tour di ‘Venerabile’, Shane e io abbiamo lavorato come commercialisti. Shane come un commercialista vero e proprio, e io facendo lavori più generici, per far funzionare piccole imprese: curare il marketing, occuparmi della logistica e gestire la regolare amministrazione. Il nostro attuale bassista Thérèse Lanz lavora nel web design, e farà probabilmente del lavoro freelance tra un tour e l’altro con noi e la sua altra band, i Mares of Thrace. Noi siamo tutti laureati e abbiamo molti anni di esperienza di lavoro, quindi se torniamo da un tour al verde e malandati, almeno ci viene facile lavorare! Oltre al lavoro, ci piace mangiare cibo esotico proveniente da un sacco di culture diverse, guardiamo ossessivamente incontri di arti marziali, io mi alleno al Muay Thai e mi diletto nel Jui-jitsu brasiliano, Shane e Thérèse fanno body building e ci piace leggere di paleontologia e ‘mega fauna’ dalle varie ere geologiche del passato. Thérèse gioca anche da anni con i giochi di ruolo on line e Shane adora guardare show di comici in tv fino alle prime ore del mattino, e io curo un programma radiofonico universitario, e tutti noi storicamente abbiamo militato in più band di quante se ne potrebbero realisticamente gestire (come ho già detto, Thérèse è nei Mares of Thrace, e anche in un’altra band chiamata Exit Strategy, mentre Shane ed io abbiamo suonato per gli ultimi otto anni in un’altra band chiamata Hide Your Daughters, prima di mettere il progetto in congelatore per via del fitto programma di appuntamenti che i KEN Mode affronteranno quest’anno)”.

AD OGNI MODO, COSA E’ UN “KEN MODE”?
“Questa domanda ci viene fatta in continuazione e per questo ho recentemente postato il significato sul nostro sito. Il nome viene da una frase detta da Henry Rollins in ‘Get In The Van: On the road with Black Flag’, che recitava più o meno: ‘After many practices, we were ready and a tour was booked. 1984 was a great year. We played all over and all the time. We had the fiercest attitude on earth. We had been in the practice place for months. Our first record in a couple years, the ‘My War’ album was out and we wanted to kill everyone. The shows were great. Kill Everyone Now was the agenda. KEN mode all the time. It was good to be out on the road again with an album out and an excuse to live’. Ecco, è molto semplice, ‘KEN Mode’, insomma, in poche parole significa mettersi in ‘modalità uccidi tutti adesso’”.

GRAZIE PER LA VOSTRA DISPONIBILTA’ RAGAZZI, SE AVETE QUALCOSA DA AGGIUNGERE O DIRE AI LETTORI DI METALITALIA.COM, SPARATE PURE!
“Per paicere rompete le palle ai vostri promoter e booker da quelle parti per portare i KEN Mode in Europa e in Italia! Vogliamo venire li da voi al più presto! E prendete una copia di ‘Venerable’, uscito da poco per la Profound Lore Records!”.

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