KILLSWITCH ENGAGE – Continuità disarmante

Pubblicato il 09/04/2013 da

E’ sempre un piacere avere la possibilità di chiaccherare con Adam Dutkiewicz, chitarrista e principale compositore nei Killswitch Engage, produttore del gruppo e firma della quasi totalità dei gruppi nell’universo metalcore (nella sua moderna accezione ovviamente). Un artista che rimane prima di tutto una persona solare, positiva e, in contrasto col suo status, molto semplice e umile. “Disarm The Descent”, il disco della riconciliazione con il cantante storico Jesse Leach, è finalmente realtà, una pietra miliare nella carriera del gruppo che rialza gli standard compositivi dei Killswitch Engage imponendosi come una delle uscite più importanti del 2013. Raggiungiamo telefonicamente Adam, in promo day a Londra, per capire qual è l’umore ‘in famiglia’ e discutere di questo attesissimo album…

killswitch engage - band - 2013

CIAO ADAM, COM’E’ LONDRA?
“Tutto bene qua, a Londra sta piovendo… che strano! (ride, ndR)”

COME TUTTI SANNO CI SONO STATE DELLE AUDIZIONI PER IL NUOVO CANTANTE. DICCI LA VERITA’: C’ERA QUALCUNO NEL GRUPPO CHE SPERAVA CHE JESSE FOSSE IL MIGLIORE IN LISTA?
“In realtà quasi tutti eravamo già sicuri fosse il migliore. Volevamo sentire come sarebbe andato sul materiale scritto e cantato da Howard. Abbiamo comunque voluto tenere aperta un’opzione di riserva e, ti dirò, ci sono molti cantanti che sono andati davvero alla grande, ma Jesse è la persona con la quale ci siamo sentiti più a nostro agio”.

HO GIA’ PROVATO A CHIEDERLO A JESSE E MIKE, SENZA AVERE UNA RISPOSTA: ALLE AUDIZIONI HA PRESO PARTE ANCHE QUALCHE CANTANTE FAMOSO?
“Si sono presentati altri cantanti di band abbastanza note, ma non posso parlarne. Sono ancora nelle loro band principali e non vorrei creare disagi, sai cosa intendo”.

ASCOLTANDO L’ALBUM HO NOTATO COME SIA AL 100% KILLSWITCH ENGAGE, CON LA FORMULA CHE VI HA SEMPRE CONTRADDISTINTO. AVETE PROVATO A SEGUIRE NUOVE STRADE IN SEDE DI REGISTRAZIONE, O A SPINGERE IL SONGWRITING IN UNA DETERMINATA DIREZIONE?
“Quando scrivo nuova musica mi muovo in una sola direzione, cerco di esprimermi nella dimensione in cui sono più a mio agio. Non ho mai provato a cambiare le cose, a renderle per forza diverse, perchè sarebbe una forzatura. Voglio restare a mio agio nello scrivere e nel suonare ciò che mi piace e di cui ho dimestichezza”.

TROVO CHE ‘DISARM THE DESCENT’ SIA DECISAMENTE PIU’ VELOCE DI TUTTI I SUOI PREDECESSORI…
“Senza ombra di dubbio è uno degli album più veloci che abbiamo mai scritto, volevo fosse metal, aggressivo, soprattutto se paragonato all’ultimo e a  ‘As Daylight Dies'”.

PENSI CHE L’ESPERIENZA ‘TIMES OF GRACE’ ABBIA INFLUENZATO IN QUALCHE MODO L’ALBUM?
“Per me non direi affatto. Forse l’esperienza ha influenzato Jesse in qualche modo, ma non dal punto di vista artistico o compositivo: ha fatto molta esperienza in tour, ha imparato a prendersi cura della sua voce e ad avere un atteggiamento sano nella vita on the road”.

SE C’E UNA CANZONE CHE SI DIFFERENZIA DALLE ALTRE PENSO SIA SICURAMENTE ‘ALWAYS’. COM’E’ NATA?
“Di sicuro è diversa da tutte le altre canzoni nel disco, è quasi una ballad tradizionale, quasi tutta cantata. Non l’abbiamo cercata, ma penso sia bello avere una canzone di questo tipo nella raccolta, tanto diversa dal resto del materiale, un momento di respiro tra tante tracce più veloci ed estreme del solito”.

L’ALBUM CONTIENE ANCHE ALCUNE DELLE MIGLIORI PERFORMANCE VOCALI DI JESSE. VISTO CHE SEI ANCHE IL PRODUTTORE DEL DISCO, COME L’HAI GUIDATO IN STUDIO?
“Principalmente ho voluto che Jesse facesse quello che gli viene naturale, stando nelle sue corde. Se c’era qualche passaggio che mi sarebbe piaciuto venisse fuori diversamente ne parlavamo insieme, in maniera tranquilla. E’ molto facile lavorare con Jesse, siamo stati ottimi amici per molti e molti anni. E’ come mettersi a parlare con un familiare, un fratello. Ci capiamo molto velocemente”.

TU, COME TUTTI I COMPONENTI DEI KILLSWITCH ENGAGE, HAI UN ATTEGGIAMENTO MOLTO SOLARE E POSITIVO SIA SUL PALCO CHE FUORI. COME HAI VISSUTO IL PERIODO IN CUI HOWARD STAVA PER LASCIARE IL GRUPPO?
“E’ stato di sicuro un momento particolare, anche se sapevamo tutti che sarebbe arrivato. Howard stava progressivamente perdendo interesse nella band, era poco ispirato e la situazione si ripercuoteva sul gruppo. In quei momenti cominci a desiderare un cambiamento, una persona che voglia far parte del collettivo e possa passare il suo estro a tutti gli altri. Una volta raggiunta la consapevolezza della situazione separarsi è stata una cosa naturale. Non ha influito sulla nostra positività o sul nostro modo di essere, è stata come una separazione in una relazione sentimentale, puoi provare a fare andare tutto nel verso giusto ma non puoi forzare la situazione e far sì che accada”.

RECENTEMENTE AVETE SUONATO “ALIVE OR JUST BREATHING” PER INTERO, DOPO 10 ANNI DELLA SUA USCITA NEI NEGOZI. COSA RAPPRESENTA PER TE QUESTO TRAGUARDO?
“Ogni volta che ci penso è da brivido, è pazzesco. Siamo molto riconoscenti, è bello sapere che dopo 10 anni c’è ancora molta gente che apprezza quel disco e i Killswitch Engage, non l’avremmo mai pensato quando stavamo scrivendo il disco. Ci consideriamo tutti molto fortunati di poter suonare come nostra unica occupazione”.

FINO A QUANDO TI VEDI SUL PALCO A SUONARE COI KSE?
“Io continuerò per sempre, fin quando la gente vorrà sentirci suonare!”.

NON TI DA FASTIDIO L’IDEA DI GENTE VICINO AI 60 CHE VUOL FARE ROCK SUL PALCO?
“Finchè sono in grado e fanno buona musica…”.

POSSIAMO DIRE CHE SEI IL PADRE DEL METALCORE DI OGGI: SEI SORPRESO DALLA LONGEVITA’ DI QUESTO TREND?
“Uao, non mi sono mai considerato il padre di un genere musicale. Alla fine è solo metal, e il metal ci sarà per sempre, grazie alla passione dei metallari”.

QUAL E’ IL TUO GRUPPO METALCORE PREFERITO?
“Non so nemmeno quali gruppi possano essere definiti metalcore”.

DAVVERO? TUTTI I GRUPPI CHE HAI PRODOTTO LO SONO!
“Su questa non posso rispondere, cerco di dare sempre il massimo con chiunque dietro la console”.

VORRESTI PRODURRE QUALCHE GRUPPO FUORI DALL’UNIVERSO METAL?
“Ascolto molto rock, quindi direi che se c’è qualche formazione che volesse lavorare con me, perchè no? Ai Coldplay non direi mai di no!”.

HO LETTO SU WIKIPEDIA CHE SEI CONSIDERATO IL “JIM CARREY” DEI CHITARRISTI. SEI D’ACCORDO?
“Oh, tutti i giornalisti citano Wikipedia ultimamente! Beh, se c’è scritto su Wikipedia dev’essere sicuramente vero (risate, ndR)! In realtà lo trovo divertente, se la gente pensa che io sia divertente come Jim Carrey non posso che prenderla come un complimento”.

7 commenti
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