Qualche tipo di déjà-vu devono averlo sperimentato i Killswitch Engage quando, dopo dieci anni con Howard Jones al microfono, si sono riuniti col figliol prodigo Jesse Leach, voce del primo grande album di successo “Alive Or Just Breathing”, mai dimenticato dai fan della formazione. La band, pesantemente segnata dal nerboruto Howard, deve ora ricominciare quasi da zero con il suo frontman storico, in un momento in cui l’industria discografica è al collasso, la grande madre Roadrunner sta tagliando tanti ponti col passato e il filone metalcore è stato spremuto sino all’ultima goccia da uno smisurato esercito di cloni. Ne parliamo proprio con Leach, rinnovato fisicamente e spiritualmente, fianco a fianco con il bassista-fondatore Mike D’Antonio, spiritoso e ispirato come nella più classica tradizione della famiglia Killswitch Engage…
JESSE, COME HA REAGITO IL PUBBLICO AL TUO RITORNO?
Jesse: “Ad oggi è stato un ottimo responso. Ti parlo solo di quello che vedo dal palco e di quello che mi dice la gente che incontro, perchè non ascolto altro. Non leggo i commenti su internet, non leggo la stampa specializzata, non do alcuna attenzione alle opinioni degli addetti ai lavori. I fan sono stati molto cortesi, e l’energia durante gli spettacoli è enorme”.
Mike: “Anche il gruppo è molto soddisfatto! Parlo a nome di tutti i ragazzi del gruppo, ci è piaciuto”.
MIKE, QUANDO VI E’ PARSO EVIDENTE CHE I KILLSWITCH NON POTEVANO PIU’ CONTINUARE CON HOWARD?
Mike: “E’ stata un’esperienza lunga, un periodo strano. Abbiamo cercato di dare ad Howard tutta la privacy di cui aveva bisogno, e ognuno di noi l’ha appoggiato in ogni maniera possibile. Passati due interi anni è stato davvero lampante che non avrebbe potuto funzionare ulteriormente, non come una band vera e propria”.
TU JESSE ERI PRONTO A TORNARE NEL FRATTEMPO…
Jesse: “Certo. E’ strano che sia accaduto proprio mentre stavo coi Times Of Grace, mentre ero riuscito ad innamorarmi nuovamente dello stare in tour. Quando mi si è aperta davanti questa opportunità è stata una scelta sulla quale non è stato necessario pensare. Non avrei lasciato che prendessero un cantante sconosciuto, che non fosse parte della famiglia”.
LA COSA STRANA E’ CHE ANCHE TU HAI PRESO PARTE ALLE AUDIZIONI, GIUSTO?
Jesse: “E’ vero. L’ho fatto perchè questa band ha fatto davvero tanta strada nei 10 anni senza di me, sarebbe stato arrogante presentarmi e chiedere indietro il posto al microfono. Ho solo chiesto ‘mettetemi sulla lista, farò le audizioni assieme a chiunque altro’. E’ stata un’esperienza stramba certo, ma necessaria”.
AVEVATE UNA LUNGA LISTA DI CANDIDATI?
Mike: “Non era così corta. Abbiamo anche lanciato delle audizioni via internet, per rendere la cosa ufficiale e aperta a tutti, e per essere sicuri che la porta fosse aperta ad ogni evenienza. Siamo partiti da un centinaio di voci sino a finire a circa 20, con cui abbiamo provato fisicamente nella stessa stanza. Ci è stato chiaro da subito che questo ragazzo voleva fortemente il posto, e ce l’ha provato”.
Jesse: “Provai le canzoni giorno e notte per una settimana e mezzo. Solo prove, prove, prove. Ho avuto solo qualche indecisione sui testi, ma conoscevo le canzoni a menadito”.
COM’E’ STATO SUONARE DI NUOVO INSIEME? AVETE PROVATO LO STESSO FEELING DI QUALCHE ANNO FA?
Jesse: “E’ stata una sensazione diversa, un’energia diversa. E’ come se fosse un nuovo gruppo, ma con vecchi amici”.
Mike: “Sembra un nuovo gruppo dove tutti sanno già i testi delle canzoni… molto strano!”.
IL VOSTRO MANAGEMENT HA MESSO IL BECCO NELLA DECISIONE FINALE?
Mike: “Hanno solo aiutato a sfoltire il grosso numero di audizioni pervenute, ovvero hanno letto e spulciato le centinaia di mail che sono arrivate inoltrandoci solo quelle valide. Sarebbe stata una mole di lavoro troppo grossa per noi”.
JESSE, PERCHE’ OGGI SEI UN CANTANTE MIGLIORE DI 10 ANNI FA?
Jesse: “Semplicemente perchè conosco la mia voce. Dopo tutti questi anni, dopo un anno di tour coi Times Of Grace, dopo i concerti con i miei Seemless e The Empire Shall Fall finalmente ho cominciato ad entrare in sintonia con le mie corde vocali. E’ importante per un musicista continuare la ricerca, continuare a migliorare. So come usare la mia voce, so come prendermene cura. Puoi spaccarti di sigarette, alcool, coca, ma se non ti prendi cura abbastanza delle tue corde vocali, se non dormi abbastanza, se il tuo corpo non è sufficientemente idratato la tua voce non durerà. Sono diventato bravo a prendermi cura della mia voce, in tutte le routine che questo comporta, perchè voglio andare avanti a lungo”.
STAI MANTENENDO UNA RELAZIONE SENTIMENTALE MENTRE SEI IN TOUR?
Jesse: “Sono sposato da 10 anni. Ora è più facile. Siamo sposati da così tanto tempo che la nostra relazione è molto forte. Questo è il mio sogno, lei lo sa e mi supporta. Mi manca, ma la situazione non è ancora difficile. Non ancora almeno”.
OGGI I KILLSWITCH ENGAGE FANNO PARTE DELLA MODA DELLE REUNION, ASSIEME A SYSTEM OF A DOWN, SOUNDGARDEN, REFUSED E MILLE ALTRI NOMI. COSA PENSATE DI QUESTA ONDATA DI REUNION?
Mike: “Uhm… gente a casa seduta a guardare il soffitto… niente da fare… perchè non tornare a suonare?!? Dopo un po’ di tempo che stai seduto a guardare il televisore guadagni una certa prospettiva!”.
Jesse: “Penso ci sia una differenza sostanziale tra coloro che tornano in attività mettendo sul piatto anche un nuovo disco, e coloro che si riuniscono solo per suonare dal vivo. Nei Killswitch Engage c’è una progressione in atto, non ci siamo solo rimessi insieme per suonare ai festival o per fare un tour. C’è una forza che ci spinge, un’intenzione ben definita”.
Mike: “Tra l’altro c’è da dire che noi non ci siamo mai sciolti. C’è stata una pausa per la ricerca del nuovo cantante, ma non abbiamo mai pensato di scioglierci, mai”.
Jesse: “Forse la nuova musica attuale è insoddisfacente per il pubblico, che si rivolge alle vecchie band per vecchia musica. Il fatto dovrebbe essere uno spunto per i musicisti in attività, bisogna salire un gradino più in alto e dimostrare qualcosa”.
COME VEDI LA SCENA METALCORE ATTUALE?
Jesse: “Per me il metal è metal, e basta. Il nuovo disco dei Gojira è straordinario. Pure i Mastodon stanno facendo grandi cose. Entrambi mi incantano, rappresentano il meglio sulla piazza a mio modesto parere”.
PARLIAMO ALLORA DEI GRUPPI DELL’AREA DI BOSTON, MASSACHUSSETS, DALLA QUALE PROVENITE: GRUPPI COME SHADOWS FALL, UNEARTH, ALL THAT REMAINS SONO ANCORA IN OTTIMA FORMA!
Jesse: “I gruppi che hai citato sono tutti nostri carissimi amici, li rispettiamo e stimiamo il loro lavoro”.
Mike: “La cosa bella della scena è che non c’è mai stata competizione. Ci siamo sempre aiutati a vicenda, e siamo sempre stati ammiratori l’uno dell’altro, con sincerità. Siamo davvero amici, e non è una cosa comune”.
HO VISTO CHE ULTIMAMENTE IL GRUPPO STA COMUNICANDO MOLTO TRAMITE L’ASPETTO VISUALE, ADDIRITTURA AVETE ANNUNCIATO L’ENTRATA DI JESSE O L’INIZIO DELLE REGISTRAZIONI SOLO CON UNA FOTO…
Mike: “E’ venuta dal management. In effetti quale miglior modo di mostrare il nostro entusiasmo di una foto che ci mostra sorridenti e felici? Qualcosa di non forzato, non una posa da duri, quella foto comunica il nostro sentimento attuale”.
PARLIAMO DEL NUOVO ALBUM: E’ COMPLETO? CI STATE ANCORA LAVORANDO?
Jesse: “Musicalmente è finito, per quanto riguarda le parti vocali ne ho completate solo due. C’è ancora tanto lavoro da fare. Lo stile è Killswitch, ma è un po’ più veloce, un po’ più cattivello. I miei testi parlano di sociale e politico, con uno stile molto generico. E’ tutto molto veloce, intenso”.
Mike: “Come ti ho detto prima siamo stati fermi un paio d’anni, quindi abbiamo scritto davvero tanto materiale, e siamo molto molto affamati. Non vediamo l’ora di uscire e staccare teste, e la nuova musica lo dimostra. C’è un sacco di doppia cassa, anche qualche blast beat”.
Jesse: “Dovrò bermi un sacco di caffè per star dietro a loro!”.
COME TI TROVI A CANTARE I TESTI DI HOWARD?
Jesse: “E’ stata un’esperienza nuova, non ho mai fatto nulla del genere nella mia vita. Più mi sono avvicinato alle sue canzoni, più ci ho messo la testa, più è diventato facile. Quando salgo sul palco ora non ci penso nemmeno più, arriva tutto in maniera naturale. Se devo essere sincero non le conoscevo tutte. La mia preferita in assoluto è ‘Arms Of Sorrow’, perchè da subito ho posto molta attenzione al testo e me ne sono innamorato”.
AVETE PROGRAMMATO UN TOUR LUNGHISSIMO?
Jesse: “Ci stiamo lavorando in questi giorni, al momento ci dedicheremo all’album per tutto l’autunno”.