KING 810 – Tristemente noti

Pubblicato il 09/07/2014 da

Da quando Robb Flynn dei Machine Head li ha indicati come gruppo da tenere d’occhio sono cominciate ad affiorare storie pazzesche sui King 810, che da realtà locale dei peggiori sobborghi di Detroit si sono trovati ad essere i nuovi re delle controversie. Basta una breve ricerca su Google per leggere numerose testimonianze folli, che vanno da locali distrutti, risse che causano l’annullamento di interi show, security ridotte al coma. Più si scava più il passato sordido della band viene legato alla realtà violenta di Flint, Michigan, soprannominata “murder town” per l’altissimo tasso di criminalità. In molti hanno speculato sulla storia di Dave Gunn, ridotto in fin di vita da colpi d’arma da fuoco e coltellate per una stupida rapina. Da lì parte il nuovo corso dei King, che ‘protetti’ dalla loro gente arrivano al meritato successo firmando per Roadrunner, etichetta per la quale pubblicheranno ad agosto “Memories Of A Murderer”. Qualcuno dice che è tutto falso, che sono tutte storie per gonfiare dei finti gangsta. In rete continuano a circolare testimonianze di quanto sia pericoloso assistere ad un loro show. Sta di fatto che recentemente sono scattate le manette per il frontman e per il chitarrista Eugene Gill, con gravi accuse che ne hanno pregiudicato la prima data europea. Qualche giorno prima del fattaccio, dopo aver ascoltato l’EP “proem”, Metalitalia.com si è collegata telefonicamente con Gunn, la voce che ha dipinto in maniera vivida e brutale l’inferno metropolitano in cui la band è cresciuta e ha vissuto. Il suo tono è sommesso, le dichiarazioni attente e rilasciate con cautela, quasi con diffidenza. 

King 810 - band HD - 2104

SI LEGGE CHE I KING SONO UNA GANG, SEGUITI DELLA CATTIVA FAMA DI INIZIARE RISSE ED INTERROMPERE CONCERTI. QUANTO C’È DI VERO IN QUESTE VOCI?
“I King 810 sono una band, nient’altro. A volte i concerti vanno fuori controllo, e non posso negare che il nostro pubblico sia uscito dal seminato, con qualche persona che ha avuto da ‘discutere’ con altri. Abbiamo un seguito molto affezionato, soprattutto dalle nostre parti, e quando la tua musica attira naturalmente anche le antipatie della gente può succede che la situazione possa, come dire, degenerare”.

LA VIOLENZA È UNO DEI TEMI DI FONDO DI TUTTI I TUOI TESTI. NON PENSI CHE SI POSSA LEGGERE UNA GLORIFICAZIONE DELLA VIOLENZA A DANNO DELLA BAND?
“La violenza è una trama nei testi, è presente quasi sempre, ma non è l’unico tema e spesso non è il tema principale. Ci sono molte sotto trame differenti, le più disparate. Non possiamo però sfuggire a un elemento che fa parte della nostra vita personale. È una diretta conseguenza delle nostre esperienze di vita, specialmente della nostra, di quello che abbiamo passato. La nostra musica è una rappresentazione realistica della realtà, quindi… Non incolpate noi”.

LA VIOLENZA E’ STATA PRESENTE, PIÙ DI UNA VOLTA, ANCHE AI CONCERTI DEI KING 810. CI SI È MAI SPINTI TROPPO OLTRE A TUO PARERE? LA BAND E’ STATA MAI COINVOLTA DIRETTAMENTE IN QUESTI EPISODI?
“A volte la situazione è scappata di mano ma non so dirti nella particolare occasione se si è andati troppo oltre e come si siano scatenate realmente le cose. Non penso, non per quanto ne so. Ovviamente non incitiamo alla violenza, non siamo per la violenza fine a sè stessa e non la glorifichiamo. Ci siamo trovati in situazioni spiacevoli come collettivo, perchè facciamo parte della stessa realtà anche fuori dal palco. Allo stesso tempo non posso decidere in maniera arbitraria o dare un’opinione sul fatto che si sia oltrepassata una certa linea, sia essa del rispetto personale o della legalità”.

LA BAND SI E’ FERMATA NEL 2012 PERCHE’ TI HANNO FERITO GRAVEMENTE IN UNA SPARATORIA. COS’E’ SUCCESSO?
“Viviamo in una delle città più  pericolose d’America, sfortunatamente essere coinvolti in una sparatoria non è un’eventualità remota. Conosco altre persone a cui è successo. Che ci crediate o no non si tratta di regolamento di conti, di una discussione degenerata o chissà cosa. E’ stata una semplice rapina, ero nel posto sbagliato al momento sbagliato. Accade tutti i giorni. Lo sconforto, la desolazione e la rabbia che ho inglobato la butto fuori nella musica che scrivo”.

L’ESPERIENZA TI HA CAMBIATO, COME UOMO E COME ARTISTA?
“Ha cambiato completamente la mia vita. E’ come se mi avesse trasportato a vivere in un altro posto, in una realtà parallela. Ha cambiato la mia percezione delle cose. Da lì in poi ho sentito il bisogno di trasformare i miei testi in una racconto di quello che passiamo, una fotografia della realtà in cui ci troviamo a vivere. E’ per questo che la nostra musica è reale, ci mettiamo la nostra vita lì dentro. In passato poteva essere anche una metafora, una storia verosimile, dopo un evento del genere siamo stati scaraventati, in maniera brusca e drammatica, nella realtà più cruda, e la metafora non ha avuto più senso di esistere”.

POVERTA’, DISOCCUPAZIONE E CRIMINALITA’ SONO UN PROBLEMA SERIO DELLA REALTA’ DA CUI PROVENITE. VOLETE TRARRE PROFITTI DALLA VOSTRA MUSICA, IN SENSO LATO VOLETE SCAPPARE DA QUESTA REALTA’?
“Non potremo mai scappare del tutto. Anche dopo essere partiti per dei lunghi tour, anche se riuscissimo a fare della musica la nostra fonte di sussistenza le nostre radici, i nostri parenti, i nostri amici sono a Flint. La musica è una via di fuga per tutti coloro che vivono qui, soprattutto quando senti proiettili fischiare fuori dalla finestra. Quando accendi la tv e senti di rapine, povertà, disoccupazione e tutta la merda che accade qui, ovunque tu sia non puoi scappare. Possiamo distrarci fino ad un certo livello, perchè vogliamo comunque rimanere ancorati alla realtà, lucidi, coi piedi per terra – droga e alcool possono sembrare una via di fuga ma non fanno che peggiorare l’incubo – siamo troppo radicati nel nostro territorio e abbiamo anche un forte senso di appartenenza. Se non fossi nato a Flint sarei una persona completamente diversa, quindi sono fiero di dove vivo, di come sono cresciuto e di chi sono, sono grato delle mie esperienze di vita. Il risultato è quello che siamo in grado di fare oggi, non sarebbe stato possibile in nessun’altra maniera”.

VOLETE DISTINGUERVI DALLA SCENA ATTUALE, DA TUTTI COLORO CHE RECITANO UN PERSONAGGIO?
“Non siamo della stessa scena. Moltissimi dei gruppi di cui parli, o dei singoli cantanti, fanno parte di un’altra categoria. Non sto dicendo che sono ad un livello inferiore o superiore ai King. E’ che giochiamo a un gioco diverso, non vedo punti in comune”.

IN “ANATOMY 1:1” DICI “THE REAL HAS ARRIVED, THE PEOPLE NO LONGER NEED YOU”, STAI DICENDO CHE IL VERO RICONOSCE IL VERO?
“In un certo senso, se vuoi porla in maniera semplice, sì. Quando c’è gente che costruisce una vita su menzogne nel momento in cui si incontra una persona reale fine, non c’è bisogno di nient’altro. Chi vuole una versione snaturata o di seconda mano della realtà quando puoi andare dritto alla fonte? Il vero è organico, non è una rappresentazione sintetica e contraffatta. Quasi nessuno offre quello che offriamo noi, a livello artistico e di esperienza. Nessun discografico è venuto da noi e ci ha detto di diventare gangsta. Se il vero è ciò di cui avete bisogno perchè dovreste cercarlo da chi ha una moglie e dei figli, vive una vita meravigliosa ed inventa, piuttosto che prenderlo da chi non ha nient’altro per cui vivere?”.

IN “DESPERATE LOVERS”  SOSTIENI CHE C’E’ QUALCUNO CHE CERCA DI SCREDITARE LA VOSTRA STORIA, DICENDO CHE SIETE VOI I PRIMI A MENTIRE…
“Chiunque pensi che sia tutto falso, che sia un’invenzione, che sia tutto troppo folle per essere vero… a queste persone posso mostrare i buchi di proiettile sul mio corpo. Credi che io stia mentendo? Ho le prove tangibili, fisiche e materiali. Non sto amplificando al realtà o romanzando nessun dettaglio, non sto nemmeno facendo la morale e non ho la presunzione di educare. Tutti coloro che si alzano in piedi e raccontano la loro storia sono soggetti a critiche da parte di chiunque, fa parte del gioco, ma se siamo qui, se i King 810 funzionano è solamente perchè siamo autentici. Non si può creare un passato in maniera così dettagliata. E’ come paragonare un film a dei filmati di una telecamera di sorveglianza: la realtà sarà sempre più estrema. E’ questa la differenza tra noi e il resto di gruppi che finge, è una prospettiva del tutto differente”.

LE COSE SI STANNO FACENDO SEMPRE PIU’ GROSSE DALLA FIRMA CON ROADRUNNER. AVETE UNA DATA AL DOWNLOAD E SIETE NEL BILL DEL MAYHEM, APPUNTAMENTI IMPORTANTISSIMI. COME VI STATE PREPARANDO?
“Stiamo lavorando come mai in passato. Tentiamo di rimanere concentrati, di focalizzare l’obiettivo. Proviamo tutti i giorni. Vogliamo dare la miglior rappresentazione possibile dal vivo di quello che potete sentire su disco, vogliamo intrattenere il pubblico che non ci conosce e soddisfare chi già apprezza la nostra musica. Dopo 10-15 anni di gavetta non intendiamo buttare questa possibilità, vogliamo che la gente si ricordi di noi e vogliamo tornare a suonare di nuovo per quella gente”.

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