Si chiamano Knife, vengono dalla Germania e suonano speed metal; furioso speed metal, schizzato oseremmo dire.
Intrisa di black e thrash, la formula del quartetto teutonico, dopo le prime avvisaglie sparate dall’omonimo album, è definitivamente esplosa con il nuovo “Heaven Into Dust”, disco bombetta che permette ai ‘fratelli coltelli’ di affilare ancor di più le rispettive lame.
Tutti in fila, pronti per essere lacerati dalle poderose sferzate critiche, i Knife non risparmiano nessuno, con una particolare ‘devozione’ nei confronti del Vaticano. Ne abbiamo parlato con il cantante della band tedesca, Vince Nihil, spedito e diretto come la sua band. Buona lettura!
CIAO RAGAZZI E BENVENUTI SU METALITALIA.COM. PRIMA DOMANDA MOLTO SEMPLICE: CHI SONO I KNIFE? RACCONTATECI UN PO’ LA VOSTRA STORIA?
– Siamo una speed-black metal band tedesca che arriva da Marburgo, formata nel 2019 dal sottoscritto e dal chitarrista Laz.
Suonavamo insieme già da quasi vent’anni e abbiamo deciso che era giunto il momento di provare qualcosa di nuovo. Alla fine si sono uniti a noi il batterista Ferli e Gypys Danger nel ruolo di bassista, ed è con questa formazione che, l’anno successivo, siamo andati a pubblicare, tramite l’etichetta svizzera Metalword, le nostre prime due canzoni, “Black Leather Hounds” e “Sword Loser” all’interno della cassetta “Black Leather Hounds”. E sempre in quell’anno abbiamo rilasciato un secondo lavoro che includeva le canzoni “Chromium Prayer”, “K.N.I.F.E.”, “I am the Priest” e una cover di “Feel the Knife” degli Exciter.
A questo punto abbiamo unito le forze con l’etichetta tedesca Dying Victims Production, pubblicando l’album di debutto “Knife” nell’ottobre 2021.
IN UN’EPOCA IN CUI SI TENDE SPESSO A TROVARE MONIKER SEMPRE PIU’ COMPLICATI, VOI VE NE SIETE USCITI CON UN SEMPLICE E DIRETTO ‘KNIFE’. DA DOVE NASCE IL NOME DELLA VOSTRA BAND?
– Come ho detto prima, suonavamo insieme da diverso tempo e quindi sapevamo già cosa non fare! Quando abbiamo avuto le prime idee per la nuova band, volevamo avere un nome che tutti potessero ricordare facilmente. Era anche importante sceglierne uno che fosse il più ‘metallico’ possibile, senza essere troppo cliché. E così, dopo un breve brainstorming, mi è venuta l’idea di usare ‘knife’. Dato che volevamo avere un nome che descrivesse anche il nostro sound, abbiamo subito pensato che fosse quello giusto: un moniker killer per una band che suona un furioso speed metal.
UN NOME SENZA TANTI FRONZOLI QUINDI, COME IL VOSTRO GENERE, DEL RESTO. ASCOLTANDO IL VOSTRO NUOVO ALBUM, ABBIAMO TROVATO DIVERSI SPUNTI THRASH ED HEAVY DI STAMPO TEUTONICO MA NON SOLO. QUALI SONO LE VOSTRE MAGGIORI INFLUENZE?
– Diavolo, sì! Band come Sodom o Kreator hanno lasciato il segno nel nostro sound; ma aggiungerei anche thrash band americane come gli Slayer e i Whiplash.
E, naturalmente, siamo tutti grandi patiti dell’heavy metal classico: quindi troverai tracce della NWOBHM con Iron Maiden o Raven, ma anche di Riot o W.A.S.P..
Ma non solo, incorporiamo anche influenze provenienti dai vecchi eroi del punk; e in questo senso una delle influenze principali sono stati i Venom e le band della prima ondata black metal. Avevano una sorta di attitudine punk molto importante per la dose extra di aggressività del nostro sound.
NEL VOSTRO ALBUM D’ESORDIO, L’OMONIMO “KNIFE” L’APPROCCIO ERA MOLTO SPERICOLATO, SENZA FRENI. NEL NUOVO “HEAVEN INTO DUST”, OLTRE AD UNA BUONA DOSE DI GREZZUME, VI SONO INSERTI PIU’ MELODICI E ARTICOLATI. COME E’ NATO QUESTO SECONDO FULL-LENGTH?
– Il primo disco è davvero un duro calcio nei denti. Era importante mostrare al mondo che i Knife sono una forza da prendere sul serio. Purtroppo, poiché abbiamo scritto la maggior parte delle canzoni durante la pandemia, non abbiamo avuto la possibilità di provare molte volte insieme.
Con “Heaven Into Dust” invece, abbiamo avuto modo di incontrarci nella nostra sala prove e lavorare sui brani e arrangiarli. Penso, a tal proposito, che questo approccio ci abbia aiutato a scrivere canzoni più elaborate rispetto a quelle del debutto. Adoro ancora quell’album e penso che “Heaven Into Dust” sia un grande seguito che porta tutto al livello successivo. Rispetto al primo disco ci sono sicuramente più influenze punk, più heavy metal, più aggressività e più atmosfera black metal.
UNA DELLE CARATTERISTICHE DELLA VOSTRA BAND E’ SICURAMENTE LA TUA VOCE: SCHIZZATA, A TRATTI SPIAZZANTE. UNA DOSE IN PIU’ DI FURIA?
– Si, molto inquietante! La voce è sempre stata l’antagonista delle chitarre melodiche.
Posso dirti che, per quanto riguarda la crudezza del timbro generale, mi sono ispirato principalmente a Tony Portaro dei Whiplash, Mille Petrozza e ovviamente a Cronos. Anche se siamo influenzati dalle grandi band metal della vecchia scuola, penso che la voce aggiunga molta dell’energia punk che manca a molte band.
Ci occupiamo di argomenti oscuri e quindi abbiamo bisogno di voci altrettanto oscure e… inquietanti. Così facendo, la voce e i testi sono ancora più intensi se combinati con le chitarre melodiche.
ENTRIAMO NEL DETTAGLIO DEL NUOVO DISCO. ATTACCO FRONTALE NON SOLO DAL PUNTO DI VISTA MUSICALE MA ANCHE SUL PIANO LIRICO, CON LA TITLE-TRACK COME UNO DEGLI ESEMPI PIU’ LAMPANTI. DI COSA PARLANO I VARI BRANI?
– Sono d’accordo, la title-track è davvero una canzone sorprendente, e questo è anche il motivo per cui è stata scelta come primo singolo. Ha alcune influenze crust-punk ma anche thrash, in stile Slayer.
I testi parlano del Vaticano e dei crimini che furono e vengono ancora commessi in nome di un ‘dio’. Ed anche il testo di “A Phantom Devised” tratta un argomento simile: le guerre vengono scatenate da persone che affermano di essere superiori agli altri, e ‘Dio’ è la loro giustificazione.
La traccia di apertura, “Hawks of Hades”, è invece la nostra canzone contro la guerra e parla dei raid aerei e degli orrori scaturiti dai vari conflitti.
“Night Vision”, il secondo singolo, è principalmente influenzato dal “Silenzio degli Innocenti” mentre “Iron Scepter” e “Black Oath and Spells” sono in qualche modo storie fantasy basate sul più noto libro di fiabe, la Bibbia.
“With Torches They March” è una canzone sul declino delle nostre società in Europa e sullo spostamento politico a destra in molti paesi. Questo non deve essere accettato! Fanculo il fascismo!
Le canzoni “The Arson Alchemist”, “Realm of Violence” e “No Gods in the Dark” trattano infine di criminali pazzi e sono principalmente influenzate dall’horror.
ALL’ATTIVO AVETE DUE ALBUM E UN EP. ABBIAMO NOTATO CHE SU TUTTE E TRE LE COPERTINE COMPARE IL CLASSICO METALLARO CON CAPELLO LUNGO E CHIODO. C’E’ QUALCHE RIFERIMENTO PARTICOLARE? E’ UNA SORTA DI MASCOTTE?
– Sì, lo ‘Slasher Dude’, come viene attualmente chiamato, è diventato una specie di nostra mascotte. Rappresenta abbastanza bene il suono dei Knife. È la buona vecchia uniforme dell’heavy metal; è il profeta del coltello (‘knife,’, appunto, in inglese, ndr), che porta il metallo a tutti i non credenti. Era importante avere un qualcosa che richiamasse facilmente la nostra band. Lo Slasher Dude è il maniaco più feroce del pogo!
“HEAVEN INTO DUST” HA DEFINITO IL CONNUBIO CON LA NAPALM RECORDS. COSA POTETE DIRCI IN MERITO A QUESTO NUOVO LEGAME?
– Siamo rimasti piuttosto sorpresi quando la Napalm Records ci ha contattato, perché non ci aspettavamo che una grande etichetta fosse interessata al nostro sound. Siamo ancora soddisfatti di tutto ciò che Florian Grill e la Dying Victims Production hanno fatto per noi; è stata una grande collaborazione, ma dopo le prime mail e telefonate con Sebastian della Napalm Records eravamo tutti d’accordo che sarebbe stata una grande opportunità per noi fare il passo successivo.
Siamo davvero felici in questo momento, perché stanno facendo un ottimo lavoro, aiutandoci a diffondere il metal in tutto il mondo! Non vediamo l’ora di collaborare per le pubblicazioni future.
QUALCHE SETTIMANA FA AVETE SUONATO AL WACKEN E PRIMA ANCORA AL ROCK HARD FESTIVAL TEDESCO: COSA POTETE DIRCI IN MERITO A QUESTI DUE EVENTI?
– Due show assolutamente fantastici. Abbiamo avuto il miglior pubblico che si possa immaginare. Siamo saliti su palco del Rock Hard Festival a mezzogiorno, abbastanza presto quindi; tuttavia il pit era completamente pieno di gente folle e selvaggia, avevano così tanta energia e noi ci siamo nutriti di quella: è stato veramente intenso e probabilmente uno dei più grandi spettacoli a cui abbiamo partecipato finora.
E Wacken? Beh, è stata una bellissima esperienza suonare in uno dei festival più grandi del mondo. La mia prima volta cui vi ho partecipato come spettatore è stata nel 2000, quando ho avuto la possibilità di vedere in azione i Venom. Ora, ventitré anni dopo, abbiamo avuto la fortuna di suonare lì. Le condizioni a Wacken erano estreme, ma durante il nostro spettacolo ha smesso di piovere ed è uscito il sole: penso che questo abbia dato nuove energie al pubblico e siamo impazziti tutti insieme.
Se tutto va bene, suoneremo di nuovo a questi festival in futuro: entrambi erano più o meno ben organizzati e ci siamo divertiti moltissimo.
LE LAME DEI KNIFE SONO PRONTE A COLPIRE NUOVAMENTE: COSA BOLLE IN PENTOLA PER I PROSSIMI MESI?
– Esattamente! Dopo l’uscita suoneremo alcuni show con band fantastiche come Asphyx, Legion of the Damned e The Night Eternal. E alla fine di quest’anno faremo un breve tour con Sodom, Soulburn e Imha Tarikat. Sarà una vera e propria follia metal!