CIAO MILLE, INIZIAMO SUBITO COL PARLARE DI COME E’ NATO IL NUOVO “ENEMY OF GOD”, UN DISCO PER VOI MOLTO IMPORTANTE VISTO CHE IL PRECEDENTE “VIOLENT REVOLUTION” ERA STATO BEN ACCOLTO PRATICAMENTE OVUNQUE…
“Quando ho iniziato a pensare al songwriting per il nuovo album avevo già alcuni brani pronti risalenti al 2002: ho cominciato a lavorare al resto nelle pause tra un tour e l’altro. L’album è in pratica una raccolta di song composte negli ultimi due anni. Le scrivevo appena avevo un attimo di tempo, eravamo sempre in tour in giro per il mondo e sono dunque stato costretto a procedere in questo modo. Ad un certo punto ci siamo decisi ad entrare in studio per registrarle, avevamo ricevuto altre offerte per suonare live ma non potevamo aspettare ancora. Abbiamo registrato il disco interamente in Inghilterra con Andy Sneap, in un bellissimo edificio del sedicesimo secolo situato nei pressi di un parco. Un luogo molto rilassante che ci ha messo nelle migliori condizioni per registrare. Quando lavori in una grande città è come se lavorassi a casa tua, non sei stimolato e non riesci a realizzare quello che hai davvero in mente”.
POTRESTI SPIEGARCI IL TITOLO DELL’ALBUM? E’ CONNESSO ALL’ATTUALE SITUAZIONE INTERNAZIONALE? TERRORISMO, GUERRE, ECC.?
“Il titolo è stato ispirato dagli atti dei terroristi orientali ed occidentali, coloro che, ispirati dal Cristianesimo o dall’Islam, hanno iniziato a giustificarsi per le loro azioni dicendo che erano stati guidati da dio. Osama Bin Laden, George Bush… questi oggi sono i nemici. La maggior parte dei nuovi brani parla di questi argomenti: ‘Suicide Terrorist’ è, ad esempio, un titolo molto chiaro, ti dice subito di cosa parla il testo. In questo caso ho cercato di immedesimarmi in un terrorista. Per una band come i Kreator, che ha sempre parlato di morte, terrore e cose del genere, la situazione odierna è davvero una grossa fonte di ispirazione!”.
SE NON SBAGLIO IL 12 SETTEMBRE 2001 TI TROVAVI QUI A MILANO PER PROMUOVERE “VIOLENT REVOLUTION”!
“Esatto, il giorno successivo alla tragedia delle torri gemelle! E oggi rieccomi di nuovo qua per la parte seconda! ‘Enemy Of God’ è la nostra reazione a tutto quello che è accaduto negli ultimi anni”.
SECONDO TE QUAL E’ OGGI IL VERO NEMICO DI DIO? L’IGNORANZA…?
“Non lo so, è difficile da dire in poche parole. Diciamo che qualcuno prima dovrebbe darci la prova che dio esiste sul serio, una volta fatto potremmo allora metterci a cercare i suoi nemici. Nessuno oggi può provare che dio c’è, quindi…”.
COME TI PONI DUNQUE NEI CONFRONTI DELLA RELIGIONE?
“Quando sono cresciuto e ho iniziato a leggere a studiare mi sono interessato molto alla filosofia e ai lavori di Nietzsche, Hesse e Dante. Ho letto tutti questi libri e sono giunto alla conclusione che ogni scrittore, ogni artista aveva la sua idea su come fosse fatto dio. La chiave di tutto credo quindi che stia nel non seguire una singola religione ma di prendere le cose migliori da tutte e farti una tua idea nella mente di come vadano le cose. Comunque trovo che la cosa più arrogante di noi esseri umani sia che noi pensiamo di essere diversi dagli animali e crediamo di avere un posto di rilievo nell’universo. Invece le cose sono probabilmente molto più semplici: ovvero che non esiste nulla di tutto ciò!”.
OK, PARLIAMO ORA DELLA MUSICA CONTENUTA IN “ENEMY OF GOD”: PERSONALMENTE L’HO TROVATA UN PIZZICO PIU’ DIRETTA DI QUELLA DEL PRECEDENTE ALBUM, LE CANZONI SONO UN POCO PIU’ BREVI E VARIE… COSA TI HA ISPIRATO DURANTE IL SONGWRITING?
“Prima di tutto il metal! Poi anche i nostri vecchi lavori, non cerco di ascoltare troppo altra musica perché voglio mantenere una certa identità e far sì che i fan abbiano l’impressione di trovarsi sempre al cospetto della stessa band. Un’altra grossa influenza questa volta ci è stata data dai tanti concerti che abbiamo tenuto: mentre scrivevo pensavo costantemente a come la song avrebbe reso dal vivo e a come il pubblico avrebbe reagito. Una sfida è stata quella di utilizzare solo due chitarre, il basso e la batteria e di riuscire a comporre un album il più vario possibile”.
SECONDO TE QUAL E’ L’ALBUM DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA CHE PIU’ SI AVVICINA AD ‘ENEMY OF GOD’?
“Quando a suo tempo mi è stato chiesto di descrivere il materiale che stavo preparando mi sono venuti in mente due titoli: ‘Violent Revolution’ e ‘Pleasure To Kill’. Per quest’ultimo sono però stato frainteso visto che non mi stavo riferendo alla musica ma all’attitudine presente in quel disco! Ho cercato di far risaltare quello stesso feeling crudo e senza compromessi in ‘Enemy Of God’ e infatti per me i due album hanno un mood molto simile”.
COME SONO I TUOI RAPPORTI E I RAPPORTI DEI KREATOR CON LE ALTRE BAND TEDESCHE?
“Credo di avere dei buoni rapporti con le band tedesche, ho molti amici e credo che la Germania sia piena di ottime band. Ovviamente i Sodom e i Destruction, anche se devo dire che non siamo esattamente amici. C’è molto rispetto tra di noi ed è sempre un piacere incontrarsi però questi ragazzi vivono molto distanti da noi, non abbiamo modo di uscire e di vederci spesso, dunque non possono essere considerati dei veri e propri amici. Tutti mi chiedono di loro ma i miei veri amici sono quelli appartenenti alla scena della mia zona come ad esempio i Caliban, con i quali recentemente sono andato a vedere gli Slayer. In generale comunque rispetto tutti: in Germania ci sono gruppi bravi non solo nel metal ma anche nel gothic e nell’hardcore”.
I KREATOR HANNO QUASI SEMPRE AVUTO DEI TESTI INTELLIGENTI ED IMPEGNATI, A VOLTE POLITICIZZATI. CHE COSA NE PENSI DI QUEI GRUPPI CHE INVECE SONO SOLITI PARLARE DI TUTT’ALTRO?
“Li rispetto, sono anche un grande fan di musica che non ha nulla a che vedere con la politica. I Kreator suonano musica aggressiva, un genere che magari ti porta più facilmente a trattare certe argomenti e ad esprimermi in un certo modo. Apprezzo però anche gli artisti che non lo fanno affatto, che con la loro musica ti portano a dimenticare ciò che ti circonda. Io sono interessato alla politica però, a ben vedere, puoi essere politicizzato anche senza parlare strettamente di essa. Io non voglio per nulla imporre la mia opinione a qualcun altro, tanto meno sui fan dei Kreator: un ragazzo per fortuna può benissimo ascoltare la nostra musica disinteressandosi completamente dei testi”.
COME DESCRIVERESTI LA TUA EVOLUZIONE NEGLI ANNI COME MUSICISTA, CANTANTE E COME UOMO?
“Ah, non lo so, è molto difficile rispondere a questa domanda! Diciamo che ho sempre cercato di essere onesto e di essere me stesso e so per certo che se non fossi divenuto un musicista metal oggi sarei una persona completamente diversa. Io però non sono solo un musicista e un cantante: questi aspetti sono senza dubbio una parte di me ma so anche essere una persona differente, ad esempio quando mi trovo a casa mia. Musicalmente sono molto contento di come mi sono evoluto e di come i Kreator suonano oggi”.
I MASS MEDIA ITALIANI HANNO RECENTEMENTE INCOLPATO GRUPPI COME GLI SLAYER DI AVER INFLUENZATO NEGATIVAMENTE I RESPONSABILI DI ALCUNI OMICIDI AVVENUTI NEL NORD ITALIA…
“Sì, sono al corrente di tutto e penso che siano tutte cazzate! Il presidente Bush ascolta country music e sta facendo morire un sacco di gente in Iraq: ciò accade perché ascolta country? No! Ok, i musicisti metal sono soliti trattare temi inusuali e la gente spesso questo lo non capisce ma questi pazzi che uccidono in nome della religione lo farebbero anche senza ascoltare musica. E’ troppo facile dare la colpa al metal… anche in Germania è avvenuta la stessa cosa: c’è stata una coppia che aveva a casa un paio di dischi metal e industrial. Questa gente ha ucciso con diciassette coltellate un operaio e anch’egli non aveva nulla a che fare con la musica. Ovviamente hanno dato la colpa a quei CD!”.
CHE COSA POSSIAMO ASPETTARCI DAI VOSTRI PROSSIMI LIVE SHOW?
“Una scaletta lunga, grandi giochi di luci e una scenografia incentrata sull’artwork del nostro nuovo album. Sta preparando tutto un ragazzo portoghese, sarà grandioso!”.