KRISIUN – Intervista a Max Kolesne

Pubblicato il 12/08/2001 da

E’ da poco fuori l’ultima fatica dei Krisiun, trio brasiliano venuto alla ribalta nel 1997 dopo il tour di supporto a Kreator e Dimmu Borgir ed all’album “Apocalyptic Revelations”, targato 1997; con il nuovo “Ageless Venomous” la band sembra non aver perso tutte le caratteristiche degli esordi, ma al tempo stesso c’è qualcosa che non funziona e per l’occasione Metalitalia vi porta su di un piatto d’argento tutto quello che volevate sapere su passato, presente e futuro di una delle death metal band più in vista dell’ America Latina…
Ciao Max, è un piacere poter parlare con te… Vi seguo dai tempi di “Apocalyptic Revelations”, il vostro secondo album, che credo rimanga tuttora insuperato…
Ti ringrazio! Molta gente ci ha conosciuto ed iniziato ad apprezzare proprio da quell’album, anche se secondo me le successive release sono oggettivamente migliori perché suonate meglio, con una produzione più professionale e soprattutto più elaborate.

Se devo essere sincero non ho apprezzato molto l’ultimo “Ageless Venomous”, ed a questo punto vorrei che tu mi aiutassi a fugare alcuni dubbi a riguardo…
Beh, noi siamo entusiasti del nuovo album; abbiamo cercato di spingere le nostre capacità oltre ogni aspettativa, cercando di ottenere l’album più veloce, tecnico ed aggressivo che abbiamo mai fatto. E quando l’ascolti, ti rendi conto che è sempre ‘pure metal’, e che fondamentalmente non siamo cambiati dagli inizi; al tempo stesso però c’è la necessità di non ripeterci, e per questo motivo abbiamo voluto sviluppare il nostro stile con più parti tecniche che in passato, aggiungendo ai classici beat-blasting e riff velocissimi qualche passaggio rallentato in cui tutti noi possiamo divertirci sperimentando qualcosa di nuovo. Per noi è stato estremamente naturale evolverci in questa direzione, e credo che il pubblico troverà eccitante tutto ciò.

Quindi si è trattato di un’evoluzione completamente naturale del vostro sound…
Assolutamente si; quando abbiamo composto il nuovo album abbiamo semplicemente lasciato fluire le sensazioni, l’ispirazione del momento, e questo è il risultato. Credo sia molto importante lasciarsi trasportare dal cuore, quando componi la tua musica; se invece ti siedi ed inizi a decidere come dovrà essere, e come la gente vuole che sia, allora inizia a perdere di spontaneità e stai certo che si tratta dell’inizio della fine. In “Ageless Venomous” c’è forse la migliore atmosfera che ci sia mai stata nella band, e questo sicuramente dipende dal fatto che siamo molto più esperti rispetto a quando abbiamo registrato il nostro primo demo, ed inoltre abbiamo voglia di continuare a superarci come musicisti. Mi spiace davvero che “Ageless…” non sia di tuo gradimento; si vede che l’album necessita di maggiori ascolti, non lo so…

Spero sia così, Max… Potresti spiegarmi qual è stato il tuo approccio nelle registrazioni di batteria del nuovo album?
Well, innanzitutto devi sapere che noi passiamo almeno cinque/sei ore ogni giorno a provare i pezzi per mesi e mesi, finché non li suoniamo alla perfezione e solo a quel punto decidiamo di entrare in studio per registrare il disco; questa volta avevamo voglia di ottenere un suono più ‘pulito’ soprattutto per quanto riguarda la batteria, ed utilizzare un approccio moderno che grandi batteristi come Pete Sandoval o Dave Lombardo utilizzano già da tempo. Per questo motivo ho usato i trigger nella registrazione di cassa e rullante, per ottenere dei suoni più definiti e che dessero quella sensazione di ‘staccato’ che è la caratteristica della doppia cassa nel metal estremo da qualche anno a questa parte; tutti i passaggi sui tom ed i piatti sono invece registrati acusticamente. Non credere che però usare i trigger sia una scorciatoia, perché se così fosse sbaglieresti: ti assicuro che per usarli correttamente c’è bisogno di ore ed ore di pratica, ed essendo più ‘pulito’ il suono filtrato dai trigger, se non sei precisissimo nei colpi la differenza si sente…

I Krisiun sfruttano la classica formazione a tre, proprio come Venom, Destruction, Motorhead… Non avete mai sentito la necessità di prendere un secondo chitarrista per irrobustire il suono specie quando suonate dal vivo?
Man, ti dirò, questa è una domanda che ci fanno in molti! All’inizio avevamo un secondo chitarrista, ma lasciò la band perché non era altrettanto determinato e convinto nei Krisiun come noi tre; per lui la musica era la seconda o terza priorità nella vita, per noi invece è la prima ragione di vita. In seguito reclutammo un nuovo chitarrista; sembrava andasse tutto bene con lui, ma poi ci abbandonò perché non riusciva a credere nella band quanto noi, e soprattutto trovava frustrante dover suonare davanti ad un pubblico di quindici, massimo trenta persone ogni volta. Da quel momento in poi siamo andati avanti come trio, ed abbiamo imparato a dare il meglio di noi stessi con questa formazione; sentiti da quel momento abbiamo iniziato a sentirci ‘guerrieri del metal’, proprio come i Venom e i Motorhead… Forse dal vivo a volte sarebbe richiesto un secondo chitarrista, ma per fortuna c’è Moyses che riesce a creare un muro sonoro anche con una sola chitarra, e quindi per questo motivo crediamo di non aver bisogno di un’altra persona nella band, soprattutto perché non vogliamo rovinare la perfetta armonia che c’è tra di noi.

‘Guerrieri del Metal’… non sentivo dire queste parole dall’ultimo concerto dei Manowar, eheh…
Yeah amico, Krisiun vuol dire fede per il metal, passione, totale dedizione per la causa del metal; quando siamo sul palco ci sentiamo proprio come i Venom: dei guerrieri pronti a tutto, dei veri e propri barbari… La nostra fede per il pure metal viene da quando eravamo ancora dei ragazzi, e per la prima volta siamo entrati in un negozio di dischi e abbiamo comprato “Altars Of Madness” dei Morbid Angel ed un disco dei Kiss, mi pare… Da quel momento abbiamo iniziato ad amare TUTTO il metal: Slayer, Dark Angel, Iron Maiden, Kreator…

Scommetto anche i Sepultura…(con tono ironico, nda)
Sepultura? No no, man, i Sepultura si sono venduti da tanto, troppo tempo ormai… Sono finiti con Arise…

Già, purtroppo è vero… Ma chi c’è adesso in Brasile, a parte voi, che tiene in alto ancora la bandiera del metal?
Beh di band brave ce ne sono tante, specie nell’underground; posso dirtene una per tutte: Rebaelliun(grandissimi!nda)!

Ok Max, l’intervista volge al termine; vuoi lasciare un messaggio ai fans italiani?
Certo che si; ci vediamo in tour, ragazzi, è sempre un piacere suonare in Europa, ed in particolar modo in Italia! Speriamo che “Ageless Venomous” vi piaccia almeno quanto i precedenti album… Stay Brutal!

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