KRYPTS – Nevrosi dalla nebbia

Pubblicato il 27/01/2017 da

Non solo old school death metal. Una apparente semplicità spesso nasconde elementi insoluti. Talvolta è sufficiente una scrupolosa messa a fuoco per fare emergere inaspettate percezioni. E’ questo l’imprevedibile elemento che lega tra loro le opere dei Krypts, quartetto finlandese che, dopo esordi tutto sommato tradizionalisti, ha deciso di intraprendere un cammino più sfuggente, esplorando territori sonori che sovente travalicano l’ordinario, non facilmente apprezzabili se non dopo una serie accurata di ascolti. Il nuovo album della band, “Remnants Of Expansion”, ha messo in mostra una cura notevole nella creazione di atmosfere nebulose ed evocazioni doom, lasciando un po’ in disparte quelle tendenze prettamente aggressive e death metal che invece avevamo caratterizzato buona parte del fortunato debut album “Unending Degradation”. I Krypts non hanno voglia di ripetersi, anche a costo di alienare quella fetta di pubblico che sin qui li ha seguiti con riguardo e adorazione. Ce lo conferma il bassista/cantante Antti Kotiranta…

IL VOSTRO DEBUT ALBUM “UNENDING DEGRADATION” E’ STATO MOLTO BEN ACCOLTO SIA DALLA CRITICA CHE DAL PUBBLICO. IN SEGUITO A QUESTO “SUCCESSO” VI SIETE SENTITI SOTTO PRESSIONE DURANTE LA LAVORAZIONE DI “REMNANTS OF EXPANSION”?
“Per noi ‘Unending Degradation’ è stato una sorta di rito di passaggio. Anzichè nervosi ci siamo sentiti completamente svuotati una volta pubblicato: abbiamo pensato di esserci tolti un peso e di non avere più limiti. Questa sensazione è diventata particolarmente forte quando un brano come ‘Arrow of Entropy’ ha iniziato a prendere forma ed essa ci ha poi accompagnato nel corso di tutto il processo di scrittura. Così, nonostante ‘Unending…’ sia stato ben accolto, noi non ci siamo affatto concentrati sui suoi risultati, preferendo sempre guardare avanti”.

I DEATH METAL FAN TENDONO AD ESSERE MOLTO TRADIZIONALISTI, SOPRATTUTTO QUELLI LEGATI AL FILONE NEL QUALE I KRYPTS TENDONO A MUOVERSI. IMMAGINO CHE, SEGUENDO IL RAGIONAMENTO FATTO POC’ANZI, A VOI NON INTERESSI ACCONTENTARE PER FORZA CHI VI SEGUE…
“Sì, non voglio sembrare arrogante, ma non ci curiamo delle aspettative che esistono attorno a noi. Ogni nostra uscita è diversa dalle precedenti, almeno per quanto ci riguarda. Sinora abbiamo sempre cercato di ‘attaccare’ l’ultimo lavoro e di prendere le distanze da esso e questa ispirazione ci ha effettivamente portati in nuove direzioni, pur mantenendo un fulcro death-doom metal. Cerchiamo di espandere costantemente la nostra proposta e le ripetizioni non vengono tollerate. Credo che alcuni fan vorrebbero un altro ‘Open the Crypt’ da noi, ma non lo avranno mai”.

QUALI SONO I VOSTRI CRITERI INTERNI CHE VI PORTANO A DECRETARE UN NUOVO BRANO DEGNO DI ESSERE PUBBLICATO UFFICIALMENTE?
“E’ difficile da dire, non abbiamo un programma scritto. Ci lasciamo trasportare soprattutto dal nostro istinto: quando un riff è speciale e una canzone ha del potenziale lo senti nelle budella”.

PENSI CHE MATURITA’ E SPONTANEITA’ POSSANO ANDARE A BRACCETTO QUANDO SI COMPONE MUSICA?
“Il death metal più puro è una forma musicale decisamente giovanile, quindi la maturità può rientrare fra i suoi peggiori nemici. Ma essere maturi ed esperti porta anche ad avere una visione più equilibrata della propria proposta: penso che con il passare del tempo il nostro sound abbia acquistato di spessore  e personalità. Ci sentiamo molto ispirati, anche se non so quanto questo momento riuscirà a durare. Spero che riusciremo a mantenere almeno parte della nostra vecchia energia giovanile nel death-doom che confezioneremo in futuro”.

CHE COSA VI ISPIRA A LIVELLO DI SOUND E DI TEMATICHE?
“Musicalmente, la nostra fonte di ispirazione primaria sono il death, il doom e il black metal degli anni Novanta, con un posto di rilievo per il death metal finlandese. Per quanto riguarda le tematiche, agli esordi Lovecraft era una grande influenza, come per la maggior parte delle death metal band, ma oggigiorno cerchiamo di basarci su dei nostri concept, nei quali convergono riflessioni sulla natura, il degrado, la morte e l’eterna discesa verso il buio. I testi per noi hanno un alto valore, anche se forse non riusciamo ancora a scriverli bene quanto la musica. Facciamo tuttavia il possibile per presentare un’opera completa e per legare al meglio musica, parole e artwork”.

“REMNANTS OF EXPANSION” E’ UN ALBUM TUTTO SOMMATO PIU’ PROFONDO E ATMOSFERICO DEL DEBUT. SEMBRA ABBIATE VOLUTO DARE RISALTO ALL’ANIMA DOOM, AVVICINANDOVI FORSE A QUANTO FATTO DI RECENTE DAI VOSTRI CONNAZIONALI CORPSESSED, PUR CON LE DOVUTE DIFFERENZE…
“Non vogliamo che i nostri album suonino simili gli uni agli altri, ma, al tempo stesso, non vogliamo affatto snaturarci. L’evoluzione di cui parli è il frutto del processo di ricerca sonora a cui accennavo prima. Cerchiamo nuove direzioni senza per forza uscire completamente dal nostro ambito. Esattamente come i Corpsessed, i quali però possono contare su un compositore che è anche la mente delle migliori funeral doom metal band finlandesi, ovvero Tyranny e Wormphlegm”.

IL DISCO CONTIENE SOLO CINQUE BRANI. VOLEVATE UN PRODOTTO PARTICOLARMENTE COMPATTO O IL SONGWRITING SI E’ SEMPLICEMENTE EVOLUTO IN QUESTA MANIERA?
“Avevamo un sesto pezzo in lavorazione da tempo, ma alla fine non lo abbiamo ritenuto adatto a questa uscita. Volevamo anche registrare nuovamente ‘Putrefied into Nothingness’, visto che a livello di concept non avrebbe affatto stonato sull’album, ma poi non siamo stati capaci di trovarle una collocazione nella scaletta”.

SI PARLA SEMPRE DELL’INFLUENZA DELLA NATURA E DEL CLIMA NORDICI DAVANTI A GRUPPI FINLANDESI. ANCHE VOI VI SENTITE ISPIRATI DAL VOSTRO PAESE DI ORIGINE?
“Penso proprio di sì. In Finlandia ci si abitua ad ascoltare musica decisamente malinconica sin dalla nascita e tale influenza può essere rintracciata in moltissime band di queste parti. La natura è inoltre un’influenza importantissima, non solo sulla musica, ma su tutta l’arte finnica”.

NON SUONATE DAL VIVO MOLTO SPESSO, MA LE VOSTRE ESIBIZIONI TENDONO AD ESSERE MEMORABILI. ANCORA RICORDIAMO QUELLA AL DANESE KILL-TOWN DEATH FEST DI ALCUNI ANNI FA. DATE PARTICOLARE IMPORTANZA A QUESTA DIMENSIONE? VI SENTITE UNA LIVE BAND?
“Sicuramente il live è diventato un aspetto importante per la band e posso dire che vi siano stati dei grandi miglioramenti in questo senso dagli inizi ad oggi. Abbiamo un rapporto di amore e odio con il palco e questa tensione mantiene i concerti un’attività interessante per noi. Cerchiamo sempre di metterci alla prova”.

QUALI SONO LE BAND CHE RITENETE PIU’ STIMOLANTI NELLA VASTA SCENA METAL CONTEMPORANEA? SEGUITE CON INTERESSE LE NUOVE USCITE?
“Non credo di avere ascoltato qualcosa di assolutamente nuovo ed esaltante negli ultimi anni, ma senza dubbio esistono gruppi capaci di produrre musica interessante all’interno di certi confini. I Bolzer sono un ottimo esempio, così come Spectral Voice e Blood Incantation, entrambi abilissimi nei loro generi”.

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