LABYRINTH – Vento di novità

Pubblicato il 04/11/2014 da

Una fine d’estate piuttosto burrascosa per i Labyrinth, patrimonio tricolore della scena power-prog degli Anni ’90… Il clamore della notizia dell’allontanamento (volontario e consensuale) di Roberto Tiranti dopo quasi vent’anni di successi è stato uguagliato, se non superato, dal botto conseguente alla notizia del nuovo cantante: Mark Boals, in passato voce di Yngwie Malmsteen e Royal Hunt e tuttora in forze nei Ring Of Fire! L’occasione per noi di Metalitalia.com era troppo ghiotta per non cercare di trovare il chitarrista Olaf Thorsen al telefono e strappargli qualche piccola confessione o novità sull’accaduto…

olaf thorsen

Mark-Boals-02

 

CHIARAMENTE LO SCOPO DI QUESTA INTERVISTA E’ INQUADRARE IL FUTURO PROSSIMO IN CASA LABYRINTH… CI RACCONTI COSA HA SPINTO ROBERTO TIRANTI AD ABBANDONARE DOPO COSI’ TANTI ANNI DI ONORATA CARRIERA?
“In realtà non si è trattato di niente di inaspettato. Era qualcosa di cui si parlava da tempo. Ci conosciamo da talmente tanti anni che siamo stati proprio noi i primi a consigliargli di prendere una strada diversa. Semplicemente perché, conoscendolo bene, abbiamo capito che i suoi progetti fuori dai Labyrinth erano la strada giusta per lui. E quando si è amici da tanto tempo, ti dirò, non c’è nemmeno bisogno di litigare su certe cose. Semplicemente abbiamo parlato di ciò che succedeva, abbiamo cercato di capire cosa gli stesse passando per la testa, e alla fine gli abbiamo dato quello che gli serviva, quell’ OK’, che lo teneva un po’ frenato. Per fortuna, ci siamo capiti subito, e tutto ciò non sta avendo per ora strascichi negativi”.

PERO’, OVVIAMENTE, QUANDO ROBERTO SE NE E’ ANDATO, SI E’ SCATENATO UN ‘TOTO-CANTANTE’ SU INTERNET. COME PUOI ASPETTARTI, I NOMI CHE SONO USCITI FUORI COME SOSTITUTI ERANO LUPPI E LIONE…
“Non è che mi aspettassi questa cosa: era ovvia. Siamo in Italia, e mi sembra logico che si parlasse di cantanti italiani. Peraltro, i due che hai citato, hanno pure entrambi ‘iniziato’ il loro percorso nel mercato metal con me, anche se cantanti lo erano già da prima, quindi era logico che i loro nomi saltassero fuori in qualche modo. Beh, poi con Fabio abbiamo pure iniziato assieme, e suona con me ancora adesso come ben sai. Ma non sono usciti solo i loro nomi. Anche Morby è stato citato diverse volte come possibile sostituto… guarda caso tutta gente che ha orbitato professionalmente attorno ai Labyrinth. Ma, te lo dico subito, non avremmo mai preso un altro cantante italiano. Non per mancanza di rispetto, sia ben chiaro, ma non ci sembrava la scelta giusta in questo momento particolare”.

E QUINDI PRESENTIAMO ADESSO QUALCUNO CHE DI PRESENTAZIONI BISOGNO PROPRIO NON NE HA…
“Mark Boals! Come dici tu, non servono presentazioni per questo cantante. La sua è stata una scelta mirata, fin da subito. Una volta realizzato che Roberto aveva bisogno di seguire strade diverse rispetto ai Labyrinth, per noi era importante dare un messaggio immediato, e che fosse il più forte possibile. E con questa scelta abbiamo voluto comunicare che fondamentalmente la band non ripartirà da zero. Volenti o nolenti, nella vita qualcosa con i Labyrinth lo abbiamo fatto; e la band è ben conosciuta anche all’estero, come dimostra il fatto stesso che Boals ci conoscesse già da prima di contattarlo. La presentazione di un nome importante sul panorama estero è lo specchio di una forte volontà della band di internazionalizzarsi con i fatti, non più solo con nomi e parole.”

MA COSA VI HA FATTO MUOVERE NELLA DIREZIONE DI RECLUTARE PROPRIO BOALS?
“La scelta di Mark deriva principalmente dal fatto che siamo suoi grandi fan. Non a caso sul nostro ultimo album come cover c’era ‘You Don’t Remeber, I’ll Never Forget’ di Malmsteen. Forse è stata una cosa anche un po’ profetica, se vuoi… quando si dice il destino! (ride, ndR). Oltre ad essere fan del suo lavoro, c’è da dire che in questo periodo Mark era relativamente ‘disoccupato’. Non che uno come lui possa mai essere veramente disoccupato, ma diciamo che non aveva impegni fissi con band stabili come poteva essere qualche anno fa con i Royal Hunt. Questa sua disponibilità era per noi fondamentale, perché mai avremmo voluto impelagarci in ‘incroci pericolosi’. Infine, un aspetto importante è dovuto al fatto che siamo comnvinti che Boals sia un nome che non generi alcun tipo di critica o polemica. Ma ti immagini se al posto di Boals fossero arrivati Luppi o Fabio, cosa sarebbe successo a livello mediatico? Mark non lascia spazio a discussioni, non c’è nulla da dire al riguardo. E’ il classico nome inattaccabile; e senza il codazzo delle malelingue ci è possibile concentrarci fin da subito sul nuovo materiale, che poi è quello che ci interessa”.

CI SONO COSE CHE TI HANNO STUPITO DI LUI, OLTRE ALLE SUE DOTI VOCALI?
“Si, Mark si è rivelata una persona molto disponibile, molto umile e soprattutto molto entusiasta. Proprio l’entusiasmo nei nostri confronti ci ha stupiti, perché io mi ero preparato un discorso iniziale ben preciso per presentare la band, ma come l’ho contattato su Skype, non c’è stato alcun bisogno di seguirlo. Ha esordito lui con frasi tipo: ‘ah, i Labyrinth, la band di Heaven Denied’… grandissimi…’ e questo ci ha fatto un gran piacere! Appena ha capito che in ballo c’era una proposta di collaborazione, ha detto sì subito. Il suo entusiasmo ci ha risolto un bel po’ di problemi,: praticamente ha accettato di far parte dei Labyrinth addirittura prima che noi glie lo chiedessimo in maniera esplicita!”.

TUTTO MOLTO FACILE, QUINDI.
“Più di quanto avessimo immaginato. Visto il nome, visti gli impegni e vista la carriera… non speravamo proprio di avere il cantante nuovo già dopo la prima telefonata, diciamo così!”.

SENZA SCENDERE IN TECNICISMI ECCESSIVI, POSSIAMO DIRE CHE, NONOSTANTE QUALCHE PICCOLO ELEMENTO IN COMUNE, LE TIMBRICHE DI ROBERTO E MARK SIANO PIUTTOSTO DIVERSE. CHE NE PENSI?
“Altro motivo per cui era interessante puntare su Mark. Ci sono decisamente più differenze che similitudini tra i due, ma era nostra precisa intenzione non trovare il clone. Non avremmo pensato a Khan dei Kamelot, per farti un esempio, perché non ci interessava riproporre un altro Roberto. Allo stesso tempo però non potevamo permetterci un colpo troppo estremo come lo fu Andy Deris per gli Helloween. Con Mark abbiamo trovato un buon compromesso, ha un range vocale completo, che gli permette di affrontare senza problemi ogni nostro pezzo, ma ha anche un timbro diverso, che allontana l’ombra di voler copiare noi stessi”.

VI VEDREMO ALL’OPERA PRIMA SU DISCO O DAL VIVO?
“Non ti so rispondere. Il nostro scopo non è fare una serie di date riproponendo materiale vecchio con Mark, non di certo, ma stanno arrivando già ora delle richieste per date singole in cui presentare il nuovo cantante al pubblico. Si tratta di date importanti e le valuteremo, ma c’è da dire che l’annuncio è stato fatto a fine estate proprio per evitare implicazioni con i vari festival estivi. Non posso darti una risposta precisa, ma ti confermo che la nostra priorità andrà a registrare un nuovo disco prima che pensare all’aspetto concertistico. Stiamo completando adesso il nuovo promo, e da li vedremo cosa succederà. Ci piacerebbe comunque avere prima il materiale nuovo”.

MARK COLLABORERA’ ALLA STESURA DEL MATERIALE?
“Sicuramente si. E’ un’altra cosa che ci è piaciuta da subito è che lui ha accettato con molto entusiasmo di partecipare alla stesura delle sue linee vocali. Non avendoci mai lavorato assieme, la scelta di affidarci alla sua conoscenza della propria vocalità per le linee melodiche è stata quasi obbligata. Certamente non posso basarmi solo su quanto ho sentito di lui, anche perché non vogliamo scrivere un ‘Trilogy’ dei Labyrinth solo per venirgli incontro! Lui lavorerà quindi in piena fiducia sull’aspetto vocale, con soli piccoli input e direttive da parte nostra. Vedremo come andrà, entrambe le parti devono sentirsi libere di sistemare le cose qualora non andassero bene… noi potremo chiedergli di cantare in maniera diversa su alcuni passaggi, lui potrà dirci se qualcosa non lo convince nelle nostre composizioni. Cercheremo di essere il più possibile band, insomma, non una band con un sessionman!”.

HAI ANTICIPATO UNA DOMANDA. UNA DELLE CRITICHE DA CUI PENSO DOVRETE DIFENDERVI E’ QUELLA DI AVER RECLUTATO UN MERCENARIO…
“Beh, capisco assolutamente questa critica. Con cantanti come Mark, con una carriera così lunga, la prima cosa cui ci si può aggrappare come accusa fondata è quella di aver esaurito le idee ed essersi rivolti ad un turnista. Ma qui starà a noi far comprendere che non è così. E’ una sfida che abbiamo accettato, e che porteremo avanti. E comunque tenderei a sottolineare che questa situazione è molto simile a quando esci con una donna nuova dopo una lunga relazione… non puoi parlare subito di matrimonio! Ti metti assieme, e poi guardi come vanno le cose. Il mondo della musica per fortuna ancora non porta per forza al fallimento rapporti che funzionano bene, ma è indubbio che se le cose non girassero come vogliamo noi o lui, presto questo entusiasmo su cui stiamo lavorando adesso andrebbe a scemare, complice anche la distanza. E’ stupido e banale per me pensare al peggio ora, e siccome siamo così convinti della nostra scelta, adesso vogliamo solo lavorare con lui e scoprire che persona eccezionale sia veramente! Per noi è importante conoscerlo a fondo come persona e non solo come discografia, e su questo stiamo lavorando proprio ora”.

PER CONCLUDERE… GUARDANDO INDIETRO A VENTI ANNI DI LABYRINTH, COSA VEDI ORA?
“Vedo una band che è arrivata fin dove è arrivata grazie al suo modo d’essere. Non siamo band da fare un disco l’anno, non siamo una band che arrivata all’apice ha deciso di fermarsi e di produrre sempre lo stesso disco ogni volta, anche se col senno di poi ci sarebbe convenuto. Abbiamo avuto una formazione quanto mai instabile, e la band è cambiata nel corso degli anni. Questo è nel nostro DNA, ci rappresenta. Ora siamo persone adulte, quasi vecchie, e viviamo tutti i nostri problemi e i nostri eventi con una certa serenità che magari prima non avevamo. Questa consapevolezza ci sporna a continuare, e sono sicuro che ci motiverà per affrontare con la giusta impostazione mentale le sfide che questo cambio di line-up ci presenterà”.

11 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.