LACUNA COIL – La musica che picchia l’anima

Pubblicato il 11/10/2019 da

“Noi facciamo della musica libera, dura, che picchi forte sull’Anima in modo da aprirla”. Pur essendo incerti sulla paternità di questo aforisma (Jimi Hendrix?), ce ne appropriamo volentieri per introdurre “Black Anima”, disco che fa della pesantezza ritmica il trapano per arrivare dritto al cuore, nonché apice creativo della maturità artistica raggiunta dai Lacuna Coil dopo vent’anni di carriera vissuti a velocità smodata, dalle sale prove milanesi ai palchi dell’Ozzfest passando per tour in tutto il globo terraqueo. In attesa di riabbracciarli tra le mura amiche nel mini-tour tricolore, abbiamo raggiunto la band a Londra, dove dopo il bagno di folla con i fan ammaliati dall’anteprima dell’Anima Nera, i sempre disponibilissimi Andrea e Cristina si sono prestati al nostro fuoco di domande…

DOPO I FESTEGGIAMENTI PER IL VENTENNALE, CULMINATI NEL “THE 1.19 SHOW”, POSSIAMO DIRE CHE SI E’ CHIUSO UN CAPITOLO E SE NE APRE UN ALTRO?
Cristina: – Si è chiuso proprio un libro, in senso letterale (risate, ndR)! Sentiamo di ripartire da zero con il bagaglio di esperienza accumulato negli anni ma con un’energia nuova, con un disco nuovo e con un sacco di entusiasmo, anche se non ci siamo quasi accorti di questi primo vent’anni, sono veramente volati in un attimo.

FIN DAL TITOLO GIOCATE SUI DUALISMI (ITALIANO-INGLESE, NERO-BIANCO, ETC.), DA SEMPRE VOSTRO TRADEMARK: COSA RAPPRESENTA “BLACK ANIMA” PER VOI?
Cristina: – La parola ‘black’ avremmo già voluto usarla qualche anno fa ma non c’è mai stata l’occasione giusta, mentre stavolta era perfetta per descrivere le atmosfere più oscure del disco, oltre al fatto che il nero è il nostro colore preferito. Al tempo stesso, però, volevamo una parola da aggiungere che potesse dare un senso più completo, e quindi quando Andrea è arrivato con la parola ‘anima’ è piaciuta subito a tutti, dato che riassume alla perfezione lo spirito dell’album.

VI E’ TALMENTE PIACIUTO CHE LO AVETE MESSO ALL’INIZIO E ALLA FINE, COME A LEGARE TUTTA LA TRACKLIST…
Cristina: – Siamo ancora innamorati dell’idea di concept, anche se al giorno d’oggi è un concetto un po’ old-school. Nel nostro caso non c’è un legame specifico tra le canzoni, ma ci piaceva l’idea ci sia un filo conduttore tra la prima e l’ultima traccia, per incentivare anche all’ascolto dell’album nella sua interezza. Da qui l’idea dell’intro un po’ più maligna (che inizialmente avrebbe dovuto essere una semplice traccia strumentale, ma che poi è diventato quasi un omaggio ai Goblin e alle colonne sonore dei film horror italiani), che ti prepara al vortice che segue, fino alla chiusura del viaggio affidata appunto a “Black Anima”.

AVETE PRESO PARTE AD ALBUM DI DIVERSI COLLEGHI INTERNAZIONALI, MA QUASI MAI IL CONTRARIO (A PARTE IN “DELIRIUM”): COME MAI?
Andrea: – Sì, in “Delirium” c’era un assolo di Myles Kennedy ed altri ospiti connazionali. Per quanto riguarda i cantanti, effettivamente non ne abbiamo mai avuti, ma probabilmente perchè siamo già noi in due, quindi finiremmo con l’essere in troppi (risate, ndR).

A PROPOSITO DI CANTO, ANCHE STAVOLTA C’E’ MOLTO PIU’ SPAZIO PER IL GROWL.
Andrea: – E’ la direzione dove ci porta la musica: avendo inserito con ottimi risultati elementi più pesanti a partire da “Delirium”, è stato naturale proseguire su questa strada, oltre al fatto che di questi tempi nessuno più si spaventa sentendo un cantato in growl o una doppia cassa, anche ascoltando un gruppo non certo estremo come i Lacuna Coil. Poi in realtà se riascolti il nostro primo demo vedrai che già all’epoca c’era prevalentemente un cantato in growl, quindi è come se si trattasse di un ritorno alle origini e a qualcosa che da sempre ci appartiene, anche se all’epoca ci siamo poi spostati verso una musica più gotica ed introspettiva.

CRISTINA, DICCI LA VERITA’: LA TUA PRESENZA A “THE VOICE” ERA UN PIANO DIABOLICO PER CONQUISTARE GIOVANI MENTI DA AVVICINARE POI AL METAL CON PEZZI COME “NOW OR NEVER”…
Cristina: – L’esperienza di “The Voice” è stata una cosa molto veloce, quindi è probabile che la maggior parte dei fan acquisiti si siano già dimenticati di me (risate, ndR). Ovviamente eravamo e siamo più interessati al giudizio dei nostri fan storici, che finora sono stati ultrapositivi. Tornando a “The Voice”, mi hanno scritto molte persone dicendo che grazie a me hanno scoperto un nuovo tipo di musica che prima pensavano fosse solo rumore: per me è stata un’esperienza molto divertente, dato che non avvertivo nessuna pressione da personaggio televisivo, sapendo bene qual era e qual è il mio vero lavoro.

ALL’EVENTO DI LANCIO DEL DISCO ABBIAMO VISTO DA VICINO IL RAPPORTO MOLTO STRETTO COI FAN: QUAL E’ LA DIMOSTRAZIONE DI AFFETTO PIU’ BELLA E/O STRANA CHE AVETE RICEVUTO?
Cristina: – Le dimostrazioni di affetto sono quotidiane, nel senso che riceviamo una miriade di messaggi di fan che hanno passato un momentaccio o hanno pensato addirittura al suicidio, e grazie alla nostre canzoni hanno poi trovato la forza di reagire. Questa è una cosa che non consideriamo mai, dato che la maggior parte delle nostre canzoni è scritta in maniera ‘egoistica’, ovvero prima di tutto per noi stessi, ma sapere quanto la nostra musica possa rappresentare per persone che spesso nemmeno conosciamo è davvero potente.
Andrea: – L’episodio più divertente invece è stato quando un fan si è presentato a una signing session con un asse del cesso da farci autografare (risate, ndR).
Cristina: – Ci sono poi fan che si spostano da una parte all’altra del mondo per venirci a vedere in tour, come ad esempio una ragazza di Israele che ci segue ovunque.

A PROPOSITO DI FAN, SO CHE AVETE PREVISTO DELLE EDIZIONI SPECIALI DI “BLACK ANIMA”…
Cristina: – Ci saranno diversi vinili colorati: ci sarà quella bianca, quella rossa, quella mista, e anche un’edizione rosa super limitata nell’ambito di “Ten Band One Cause”, un’iniziativa volta supportare una charity cui partecipiamo insieme ad altri nove artisti tra cui i Sunn O))) o i Third Eye Blind. Ci sarà anche un’edizione deluxe davvero molto bella con un piccolo libro fotografico che vuole raccontare l’idea originale di “Black Anima”, nonchè una serie di tarocchi (uno per ogni pezzo dell’album, con il suo personaggio) creati apposta per noi da questo artista americano che si chiama Micah Ulrich.

DOPO ESSERE ENTRATI NEL MONDO DI RATMAN AVETE APPENA FATTO L’UPGRADE CON LA DC COMICS: SIETE VOI APPASSIONATI DI FUMETTI O I FUMETTISTI APPASSIONATI DEI LACUNA COIL? E A QUANDO L’INGRESSO NEL MONDO MARVEL?
Andrea: – Entrambe le cose: c’è una grandissima compatibilità tra i due mondi e si ispirano a vicenda così come per il mondo dell’horror e dei videogiochi. Siamo cresciuti coi fumetti, e per noi è sempre un onore scoprire che alcuni autori sono nostri fan e collaborare con loro. Batman si e’ lanciato completamente nel nostro mondo con la collana ‘Metal’ che è fortemente influenzata dalla musica heavy e da tutto il suo immaginario, e quindi è stato un connubio naturale. Se ci sarà l’occasione di fare qualcosa anche con Marvel ne saremmo ovviamente onorati, ma al momento Batman si è mostrato più vicino al nostro mondo.

PARLANDO DEL TOUR, DOPO LA RETROSPETTIVA DI “THE 1.19 SHOW”, COSA AVETE IN SERBO PER LE DATE ITALIANE DI NOVEMBRE?
Cristina: – Ci saranno sicuramente brani nuovi, la scenografia sarà diversa, i costumi saranno diversi… Sarà un bel tour, anche grazie agli Eluveitie, ragazzi davvero simpatici e che non vedo l’ora di conoscere dal vivo, visto che mi piace scoprire le band in sede live.

IN QUESTI VENTI ANNI AVETE CONOSCIUTO UN SACCO DI ‘DIVINITÀ’ METALLICHE: TRA I VOSTRI IDOLI D’INFANZIA, C’È ANCORA QUALCUNO CHE VI MANCA NELLA COLLEZIONE?
Andrea: – Probabilmente quelli che ci hanno davvero influenzato (Pantera, Paradise Lost, Type O Negative, Tiamat, Rob Zombie, etc.) li abbiamo ormai incontrati tutti. Tra quelli famosi forse ci mancano ancora i Metallica.

CRISTINA, DA PIONIERA DEL GENERE, COME VEDI IL ‘ME TOO’ IN UNA SCENA PRETTAMENTE MASCHILE COME QUELLA METAL?
Cristina: – E’ un discorso molto complicato. Ovviamente credo sia molto sbagliato cercare di trovare scorciatoie attraverso favori sessuali, d’altra parte devo dire che a me non è mai successo nulla di tutto ciò: non so se perchè mi sono sempre posta in un certo modo, o se sono stata semplicemente fortunata. Credo comunque dipenda da un sacco di fattori e che questi episodi vadano valutati caso per caso: c’è sicuramente gente che se ne approfitta quando si trova di fronte una persona debole che potrebbe cedere, ma d’altro canto a volte è la donna stessa a porsi in un certo modo.

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