LEAVES’ EYES – Il Vento Del Nord

Pubblicato il 05/09/2011 da

Tagliato pochi mesi orsono il traguardo del quarto disco sulla lunga distanza i Leaves’ Eyes si possono considerare un punto di riferimento importante in ambito gothic metal. Pur non inventando nulla di nuovo la band multinazionale ha saputo nel corso degli anni acquisire una propria identità grazie anche al carisma dei suoi musicisti ed in particolare dell’affascinante singer Liv Kristine con la quale abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchere proprio in occasione dell’uscita dell’ultimo “Meredead”.

CIAO LIV, PARTIAMO SUBITO DAL NUOVO DISCO “MEREDEAD”, POTRESTI ENTRARE MEGLIO NEI DETTAGLI DEL PROCESSO DI SCRITTURA E REGISTRAZIONE DEL DISCO?
“Io sostengo sia che il nuovo disco sia una conseguenza del processo, abbiamo semplicemente iniziato a comporre con la mente aperta. ‘Meredead’ è il nostro quarto album e ormai non c’è bisogno di ridurre noi stessi ad un determinato stile secondo me. Lo sviluppo è l’energia basilare per la sopravvivenza di un’artista e lo stesso discorso vale per l’arte in generale. La stampa, i fan e gli amici dicono che ‘Meredead’ è il nostro disco più diverso, emozionale e meglio prodotto andando oltre possiamo dire che i Leaves’ Eyes hanno creato il loro genere, credimi, tutto questo mi scalda il cuore! Noi non seguiremo mai le tendenze commerciali, seguiamo solo la nostra creatività per questo preferisco non incanalare i Leaves’ Eyes in un genere specifico, io direi semplicemente che la musica della band combina elementi di gothic metal, musica classica e folk con la storia e la mitologia”.

HO NOTATO CHE IN “MEREDEAD” AVETE RIDOTTO LE PARTI IN GROWL E QUELLE AGGRESSIVE IN GENERE ANCHE QUESTO E’ AVVENUTO NATURALMENTE? FORSE DIPENDE DALLE LIRICHE O COS’ALTRO?
“Dopo aver registrato le voci di Alex e degli ospiti presenti sul disco ci siamo accorti che in effetti c’erano meno parti aggressive rispetto ad ogni altro nostro precedente album, ma posso assicurarti che ciò è avvenuto naturalmente, non è stato pianificato in alcun modo. Inoltre posso dire che Alex, Thorsten ed io eravamo felici di questo risultato, noi tre siamo i songwriter e i produttori, prendiamo tutte le decisioni in seno alla band. La maggior parte delle volte la musica viene prima, poi ci dedichiamo alle linee vocali e alle parole ed infine ci concentriamo su tutti gli strumenti fino a che tutti e tre non siamo pienamente soddisfatti. Thorsten è il nostro compositore principale, io mi dedico al concept, alle liriche e alle linee vocali, mentre Alex si occupa della produzione. Lui è anche la persona all’interno della band che necessita della metà del sonno rispetto a me e Thorsten. Le scadenze sono sempre strette e nella nostra musica ci sono un sacco di strumenti diversi da assemblare nel mixaggio, inoltre tieni presente che tutti gli strumenti sono suonati dal vivo nel nostro studio (ad eccezione della Lingua Mortis Orchestra che ha registrato a Minks), puoi capire come Alex sia un vero e proprio perfezionista. Io sono molto felice che mio marito non abbia ancora sofferto un attacco cardiaco, lui è incredibile, altro che impegnato! Potrai sentire ancora di più su Alex nel nostro EP ‘Melusine’”.

COME HAI IN PARTE ANTICIPATO TU STESSA CREDO CHE NEL NUOVO DISCO SIANO AUMENTATE LE INFLUENZE FOLK, QUESTO TIPO DI ARRANGIAMENTO LO AVETE PENSATO PRIMA DI INIZIARE IL PROCESSO DI COMPOSIZIONE? INOLTRE NON CREDI CHE NELLA SCENA METAL QUESTO TIPO DI SONORITA’ SIA UN PO’ ABUSATO ULTIMAMENTE?
“Se tu usi determinati strumenti per creare un emozione o un’atmosfera trova la cosa molto interessante e penso sia una risorsa rinfrescante per il sound. Per la produzione di ‘Meredead’ era molto importante per noi che ogni canzone avesse la propria ‘faccia’, la propria identità, che fosse perfetta! Il suono doveva essere cristallino, pulito in modo da trasmettere al meglio l’effetto emozionale. Ci siamo lasciati trasportare dall’ispirazione e abbiamo aggiunto nuove spezie alla nostra musica con strumenti come le cornamuse, il nyckelharpa (uno strumento folk svedese), il violino, il violoncello, l’orchestra classica o il flauto. Tutto ciò ha fatto l’album così diverso ed eccitante come scoprire una storia diversa, differenti combinazioni strumentali, differenti modi di cantare in diverse lingue”.

POTRESTI RACCONTARCI QUALCOSA IN PIU’ SULLA CANZONE “KRAKEVISA”? CONTIENE ALCUNE BELLISSIME  E MAGICHE MELODIE, POI C’E’ ANCHE UN OSPITE INTERESSANTE SE NON SBAGLIO…
“’Kråkevisa’ è tra le mie preferite in assoluto, è stato fantastico registrarla in compagnia della mia amica nonchè cantante professionista norvegese Anette. L’abbiamo cantata in un particolare dialetto norvegese perché volevamo suonasse autentica. Dal vivo l’ho già suonata un bel po’ di volte con mia sorella, che ci ha accompagnato coi suoi Midnattsol durante il tour in aprile, ed è stato pazzesco! In studio la canzone spacca, ma ti assicuro che in versione live rende ancora di più!”.

NEL 2010 I LEAVES’ EYES HANNO CAMBIATO ALCUNI MEMBRI ALL’INTERNO DELLA BAND POTRESTI INTRODURCI I NUOVI ARRIVATI?
“Il feeling all’interno della band e il rapporto fra i suoi membri non è mai stato così positivo come oggi dopo gli ultimi cambiamenti di line up cui accennavi. Sono così orgogliosa de miei ragazzi! E’ semplicemente un piacere comporre, registrare e andare in tour con loro. Alexander, Thorsten e io siamo con I Leaves’ Eyes sin dalla fondazione nel 2003 e noi conoscevamo Sander van der Meer e Roland Navratil già molto tempo prima che si unissero a noi lo scorso anno. Sander ha sostituito Matze che ha mollato per seguire la crescita familiare, mentre Roland ha preso il posto di Chris Antonopoulus che aveva piani diversi per il futuro. J.B. è il nostro session al basso invece ed è subentrato a Alla Fedynitsch dopo che lei ha deciso di concentrarsi sul suo ennesimo lavoro. Sander e Roland sono entrati subito in sintonia con noi e fanno già parte della famiglia dei Leaves’ Eyes ormai. Loro viaggiano tra Olanda e Austria per lavorare presso i Mastersound Studio quanto più frequente possibile, ci intratteniamo spesso a casa mia dopo il lavoro e mi piace cucinare cibo indiano speziato e il Bakin, la mia speciale torta norvegese! Poi non manchiamo di stappare qualche buona bottiglia di vino ovviamente”.

POSSIAMO CONSIDERARE “MEREDEAD” UN CONCEPT ALBUM? POTRESTI ADDENTRARTI MAGGIORMENTE NELLE LIRICHE AFFRONTATE ALL’INTERNO DL NUOVO DISCO?
“Ho semplicemente lasciato che la musica stessa mi ispirasse in realtà. Se io scelgo un argomento di mitologia nordica vorrei includere il norvegese nelle liriche ho pensato. E’ stata un’esperienza molto profonda cantare la mia madre lingua norvegese e ha reso le liriche molto più emozionali e personali. Cantare in inglese antico invece ha significato mettere il naso nuovamente nel mio vecchio libro di grammatica di inglese antico appunto, sono molto interessata alla storia delle lingue, che ho anche studiato fra l’altro e penso che l’inglese antico abbia un suono molto particolare e fonetico. Troverai all’interno del disco Froeya, dei Trolls a tre teste, vampiri, fantasmi, streghe, vichinghi che attraversano i mari, donne vichinghe in lutto oltre a molte immagini del clima oppressivo e della natura selvaggia presenti in Norvegia, ora credo sia più chiaro che mi manca il mio paese natale”.

NEL NUOVO “MEREDEAD” ABBIAMOA NCHE SENTITO UNA VERSIONE MOLTO CARINA DELLA COVER “TO FRANCE”. COME E QUANDO VI E’ VENUTA L’IDEA DI SCEGLIERE PROPRIO QUESTA CANZONE?
“’To France’, cover di Mike Oldfield e Maggie Railey, è attualmente il nostro singolo promozionale del quale abbiamo anche girato un videoclip qualche tempo fa in Svezia, all’interno di un castello scozzese con Revolver/Patric Ulläeus, il mio produttore preferito! L’idea di registrarla arriva dal nostro chitarrista Sander, io da piccola su questo pezzo, imitando Maggie Railey per gioco davanti allo specchio con una spazzola per capelli in mano. La sua voce mi ha sempre affascinato, suonare ‘To France’ è un’esperienza incredibile!”.

HO APPREZZATO MOLTO ANCHE L’ARTWORK DEL NUOVO ALBUM. QUALE IDEA SI CELA DIETRO LA SUA REALIZZAZIONE?
“L’idea dell’artwork è stata concepita a metà tra Alex e Stefan Heilemann, mi hanno chiesto spesso i tuoi colleghi come mai non sono finita io in copertina e anticipandoti posso dire che sono troppo dolce e angelica per questa copertina. Il titolo significa ‘morto a causa del mare’ o ‘il mare mortale’, la ragazza rappresenta dunque sia la bellezza che la pericolosità dell’oceano. La ragazza in copertina è veramente incantevole, amo l’artwork di Stefan Heilemann! Io andrei da lui a chiedergli di incontrare la ragazza fossi in te!”.

RECENTEMENTE SIETE STATI IN ITALIA SIETE STATI COMPLETAMENTE SODDISFATTI DEI SUONI E DELL’AUDUENCE? COSA RICORDI DI QUELLE SERATE?
“Wow, entrambe le serate sono state assolutamente pazzesche, in Italia il pubblico ti scalda sempre il cuore ed è pazzo! Alla fine dei concerti abbiamo incontrato i nostri amici e fan allo stand del merchandising come sempre, spero vivamente di poter suonare ancora in Italia molto presto”.

QUALI SONO I PROSSIMI PROGETTI PER I LEAVES’ EYES? AVETE IN PROGRAMMA QUALCHE FESTIVAL IMMAGINO…
“Certamente suoneremo in alcuni festival quest’estate in Europa poi speriamo in un tour Nord Americano e Asiatico includendo l’India nuovamente! Tenete d’occhio la homepage del nostro sito per tutti gli aggiornamenti sulle date dal vivo”.

GRAZIE LIV, VUOI LASCIARE IN CHIUSURA UN MESSAGGIO A TUTTI LETTORI DI METALITALIA.COM?
“Grazie per il fantastico supporto durante questi 17 anni. Senza di voi il mio sogno, che ho da sempre, di diventare cantante, non si sarebbe mai potuto realizzare. Grazie dal profondo del cuore! Spero di vedervi la prossima volta in Italia!”.

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