Provenienti dal Belgio e candidati ad essere una delle realtà più interessanti del panorama grind europeo, i Leng Tch’e sono riusciti a ribadire con l’ottimo “Manmadepredator” le ottime qualità già messe in mostra con l’album di debutto. Personali e dinamici, potenti e grezzi, i nostri si sono concessi ai microfoni di Metalitalia.com e ci hanno raccontato, per bocca di Isaac, i perché, i dove, i quando, i chi dei Leng Tch’e.
COMINCIAMO PRESENTANDO BREVEMENTE LA BAND…
“Innanzitutto grazie per l’interesse e l’intervista! Proveniamo dal Belgio e suoniamo un genere che definiamo ‘razorgrind’ e che unisce grindcore, rock’n roll, stoner e hardcore. Abbiamo già dato alle stampe due cd ed un 7″ su The Spew ed ognuna di queste release è andata molto bene, sicuramente meglio di quanto ci aspettassimo! Al momento stiamo componendo dei pezzi per gli split con Fuck…I’m Dead e Warscars. Abbiamo appena reclutato un nuovo chitarrista, Geert, e siamo alla ricerca di un bassista”.
COME DESCRIVERESTI “MANMADEPREDATOR”, IL VOSTRO SECONDO DISCO?
“Penso che suoni piuttosto simile al primo disco, ma sono convinto che il nostro stile stia diventando sempre più personale. Abbiamo inserito qualche influenza stoner in più, anche se rimaniamo sempre un gruppo grindcore! C’è più varietà in questo secondo album, perché le nostre influenze si sono ampliate; a noi non interessa inserirci in un genere preciso”.
AVETE REGISTRATO ENTRAMBI I DISCHI NELLO STESSO STUDIO; PENSATE CHE QUESTO SIA SERVITO A DARE AI LENG TCH’E LA POSSIBILITA’ DI SVILUPPARE UN SUONO IL PIU’ POSSIBILE PERSONALE?
“Conoscevamo i CCR Studios già da tempo, dal momento che il nostro batterista Sven canta negli Aborted ed ha una lunga esperienza in quel posto. Penso che per noi sia un gran vantaggio quello di conoscere bene il luogo dove registriamo i dischi; molti gruppi giovani scelgono uno studio economico e spartano e spesso chi produce gli album non ha idea di che genere suoni la band! Il suono dei Leng Tch’e è molto buono e trovo che si adatti perfettamente al nostro genere, visto che è cristallino ma molto potente e mette ottimamente in luce tutti i riff”.
I VOSTRI TESTI SONO MOLTO DIRETTI E SEMPLICI E SPESSO PIENI DI IRONIA; COSA VI SPINGE A COMPORRE QUESTO TIPO DI LIRICHE?
“Amo scrivere testi diretti. Non ho intenzione di scrivere cose poetiche o metaforiche, perché mi interessa solo scrivere quello che ho da comunicare nel modo più chiaro possibile. I testi del secondo album sono molto più personali di quelli del primo; penso che il nuovo disco spieghi in modo chiaro il mio stile di vita e le mie posizioni. Alcuni testi possono sembrare divertenti o stupidi, ma c’è comunque un messaggio di fondo; su ognuno dei nostri album c’è un testo con un messaggio antifascista ed anche i testi personali sono molto seri dal mio punto di vista”.
DICEVI DEL MESSAGGIO ANTIFASCISTA PRESENTE IN ALCUNI TESTI; VI SENTITE VICINI ALLA TRADIZIONE DI “SOCIAL AWARENESS” E IMPEGNO POLITICO LEGATA AL GRINDCORE?
“Non credo che si possa dire che i Leng Tch’e siano un gruppo politico. Certo abbiamo canzoni contro la destra, ma niente di più. La maggior parte dei testi parlano delle piccole frustrazioni di tutti giorni. Una volta abbiamo suonato in uno squat ed è stato un ottimo concerto, ma la maggior parte degli show che si tenevano nei centri sociali a cui ho potuto assistere mi hanno deluso. Sinceramente ci sentiamo più a casa nella scena death metal che in quella crust/hc; ovviamente ci sono dei gruppi di questo tipo che apprezzo, ma penso che alcuni ragazzi dovrebbero essere di mente più aperta e non denigrare i gruppi che non portano avanti un impegno politico. Molti punk si credono ‘attivi’ politicamente solo perché vivono in uno squat, anche se alla prova dei fatti non fanno altro che bere birra e fumare erba!”.
SUL DISCO C’E’ UN BRANO, “CRUCIAL 4 LIFE”, CHE PARLA DELL’ATTITUDINE SNOB DELLA SCENA STRAIGHT EDGE; QUALI SONO I TUOI PENSIERI A RIGUARDO? DIVIDETE SPESSO IL PALCO CON GRUPPI STRAIGHT EDGE?
“In realtà il pezzo si riferisce ad una band che odio sinceramente, chiamata The Deal. Io stesso sono straight edge e non ho niente contro questa scena, ma odio questro gruppo per come si comportano i suoi componenti. Pensano di essere determinanti per la sopravvivenza della scena hardcore belga e si definiscono Crucial Kids. E’ un atteggiamento stupido. Si mostrano cattivi ma sono solo dei ragazzini tutti muscoli e niente cervello. Si rifiutano di prestare la roba agli altri gruppi, anche quando ci si era accordati in anticipo e, nonostante ciò, predicano rispetto ed unità nella scena. Non mi piace chi si crede migliore degli altri per il semplice fatto di essere straight edge. Io sono straight edge e vegano e amo molti gruppi della scena, ma penso che i Leng Tch’e si sentano maggiormente a casa se inseriti nell’area grind/death”.
QUAL E’ IL VOSTRO APPROCCIO CON IL LIVE?
“Quando siamo sul palco pensiamo solo a divertirci e a correre da tutte le parti. E’ il momento della vita di una band nel quale confluiscono tutte le energie e per me comporre significa semplicemente trovare dei buoni riff con cui spaccare tutto dal vivo! Dopo un concerto non so mai che cosa è successo davvero sul palco e spesso gli altri della band ridono di me. Una volta mi hanno detto che senza volere ho colpito un tipo nelle palle e gli ho spaccato un labbro”!
CHE RAPPORTO AVETE CON LA THE SPEW RECORDS? COME LAVORA PER VOI L’ETICHETTA?
“Credo che Giorgio e l’etichetta stiano lavorando alla grande per noi. Ci stanno facendo moltissima pubblicità e si stanno ammazzando di lavoro per garantirci una buona distribuzione. Non credevamo di poter vendere un numero così elevato di copie! Tutto grazie alla The Spew!”.
ABBIAMO FINITO, ISAAC, CONCLUDI PURE COME VUOI…
“Grazie per il supporto e per l’intervista. Contattatemi o visitate il sito se siete interessati ai Leng Tch’e. Chi ama l’horror/noise può dare un ascolto al mio progetto Permanent Death. Ci vediamo presto!”.