LES DISCRETS – Viaggio nell’ Arte

Pubblicato il 01/07/2010 da

 

Non capita tutti i giorni di trovarsi al cospetto di un progetto come Les Discrets. Creata dal giovane Fursy Teyssier, questa realtà nasce per esporre tutte le passioni dell’artista francese, dalla musica alla poesia, passando per grafica/animazione e disegno. Come ovvio, sulle pagine di Metalitalia.com ci siamo occupati del lato musicale del progetto, che si è di recente configurato nell’interessantissimo album di debutto “Septembre Et Ses Dernières Pensées”, un lavoro che ha visto il Nostro – e i suoi compagni di avventura – partire da una base metal per esplorare poi sonorità di matrice shoegaze, post rock e folk. Sicuramente una delle sorprese di questo 2010, che noi vi invitiamo caldamente ad ascoltare. Intanto, a voi un’intervista condotta via email con la mente del progetto.

 


PENSO CHE DEFINIRE I LES DISCRETS UNA BAND SIA ABBASTANZA RIDUTTIVO. POSSIAMO VEDERVI COME UN PROGETTO ARTISTICO CHE COMBINA MUSICA, POESIA E ARTI VISIVE?

“Certo! Quello è tutto sommato il concept del progetto! Les Discrets è la piattaforma artistica sulla quale concentro tutto quello che faccio, artisticamente parlando. Da film di animazione a illustrazioni, passando per fotografia e ovviamente musica!”.

A LIVELLO MUSICALE, CREDO CHE LA VOSTRA PROPOSTA RIESCA A MESCOLARE VARI STILI IN UNA FORMA COERENTE E AFFASCINANTE. CI TROVO SHOEGAZE, POST ROCK, PRIMI ULVER, RED HOUSE PAINTERS, BEYOND DAWN…
“Ho ascoltato molto post rock negli ultimi anni, ma mi sono quasi stancato di questo genere. Ora sono tornato al metal e al black metal, anche se non a quello dei primi anni ’90, che solitamente non mi piace. Mi affascinano maggiormente gruppi recenti come Lantlos, Secrets Of The Moon, ecc, ma amo anche Ulver, vecchi Katatonia, Anathema, Tiamat… Non conosco invece Red House Painters e Beyond Dawn, ma andrò a scoprirli! Grazie!”.

A PARTE VARI TIPI DI MUSICA E BAND, CHE COSA TI HA ISPIRATO DURANTE LA COMPOSIZIONE DI “SEPTEMBRE…”?
“Essenzialmente la mia vita e le mie paure. Soprattutto la mia paura per la morte e il mio amore per la mia ragazza. Questi sentimenti insieme hanno creato ‘Septembre Et Ses Dernières Pensées’. Perdere la persona che amo è la cosa più terribile che mi possa accadere nella vita. L’album parla di questo, ma anche della possibilità di una vita dopo la morte, nella quale due amanti possono ritrovarsi e stare insieme per sempre. Se guardi il mio film d’animazione ‘Tir Nan Og’, tutto viene spiegato!”.

L’ATMOSFERA DELL’ALBUM È EFFETTIVAMENTE MOLTO MALINCONICA. HAI COMPOSTO LA MUSICA IN UN DETERMINATO PERIODO DELLA TUA VITA O SEI SOLITO TENERE QUESTO TUO LATO PER QUANDO SCRIVI?
“A volte sono malinconico, ma tutto sommato sono una persona felice e certamente non depressa. Credo che il mio cervello necessiti di un bilanciamento… se sono felice, devo creare musica o qualcosa di triste e malinconico. Ecco forse perchè le persone negli ospedali psichiatrici spesso intonano canzoni allegre, mentre tutto ciò che io faccio ha solitamente un’aria malinconica…  perchè quando compongo sto bene con me stesso. Non posso assolutamente suonare o disegnare se sono depresso: quello che ne esce fa assolutamente schifo”.

VI SONO DELLE COMPOSIZIONI DELLE QUALI TI SENTI PARTICOLARMENTE SODDISFATTO?
“Mi piacciono tutte, altrimenti non le avrei incluse nel disco, ma se dovessi scegliere direi ‘Song For Mountains’ per l’atmosfera e i passaggi che evoca, ‘Une Matinée d’Hiver’ per la sua luce e la bellissima voce di Audrey Hadorn e infine ‘Chanson d’Automne’, in quanto mostra la direzione che mi piacerebbe prendere in futuro… lenta ed eterea”.

VI È UN MESSAGGIO IN PARTICOLARE CHE VORRESTI TRASMETTERE CON LES DISCRETS?
“Che l’amore è più forte della morte. Proprio così”.

TI ESPRIMI IN FRANCESE: VI È UN PARTICOLARE MOTIVO PER CUI LO UTILIZZI, OLTRE OVVIAMENTE AL FATTO CHE È LA TUA LINGUA MADRE?

“Canto in francese perchè amo come suona! Utilizzo l’inglese per lavoro, non per la mia arte. Credo che il cantare nella mia lingua madre doni al tutto più emozionalità ed atmosfera. Ecco perchè la preferisco all’inglese”.

ORA CHE IL DISCO È STATO PUBBLICATO, TI SENTI RILASSATO? O STAI GIÀ PENSANDO A UNA PROSSIMA PUBBLICAZIONE?
“Mi sento molto rilassato, ma ora devo occuparmi della promozione e quella è davvero impegnativa! Ma è comunque un grande piacere avere la possibilità di spiegare nei dettagli che cosa sia Les Discrets. Sì, ho dei piani per una prossima pubblicazione… anzi, ho già praticamente composto un nuovo album. Sarà più cupo del debutto, con meno chitarre folk e arpeggi. Le linee vocali sono migliorate e le canzoni sono generalmente più lunghe. Sarà un mix di brani datati e altri nuovi. Voglio però aspettare ancora un po’ e riflettere se si tratti effettivamente del disco che voglio pubblicare ora… non ho alcuna pressione dall’etichetta, quindi voglio registrarlo solo quando ne sarò del tutto convinto”.

PENSI CHE I LES DISCRETS SI ESIBIRANNO MAI DAL VIVO?
“Per ora non abbiamo mai suonato live, ma mi piacerebbe farlo non appena il secondo album verrà pubblicato. Non vedo l’ora… di recente ho suonato dal vivo con gli Alcest e quell’esperienza mi ha dato una grossa spinta. Ho già delle richieste per tour e vari concerti”.

PARLANDO DI ALCEST, TU E NEIGE SEMBRATE PROPRIO AVERE GUSTI SIMILI ED ESSERE SULLA STESSA LUNGHEZZA D’ONDA. COME VI SIETE CONOSCIUTI? SIETE AMICI DA TEMPO?
“Ci siamo conosciuti quando avevamo 10 anni e siamo cresciuti insieme, scoprendo la musica e la vita. Credo che questo rapporto abbia effettivamente rappresentato una grossa influenza sul nostro operato… penso che entrambi non avremmo la stessa sensibilità se non ci fossimo mai incontrati. Ci aiutiamo a vicenda, scambiandoci continuamente opinioni. Siamo come fratelli e più passa il tempo, più la nostra amicizia si rafforza”.

SENTI DI AVERE UNA CONNESSIONE CON ALTRI ARTISTI O BAND TUE CONTEMPORANEE?

“Sì, certo. Ad esempio, sono un grande fan della band francese Kill The Thrill, poi mi sento vicino a Zero, progetto del chitarrista live degli Alcest, ai Lantlos e a Magyar Posse”.

COME CI SI SENTE A FAR PARTE DEL ROSTER DELLA PROPHECY PRODUCTIONS? SEMBRA UN’ETICHETTA DALLA SPICCATA PERSONALITÀ, CHE PUBBLICA SOLO ALBUM DI ARTISTI CHE APPREZZA VERAMENTE…
“Sì, in effetti la Prophecy è subito stata la mia prima scelta, è la label perfetta per me. Mi capiscono e mi supportano sia economicamente che artisticamente. Avere un booklet di 56 pagine di 28cmX28cm per l’edizione deluxe di un debut album è semplicemente incredibile. Non riesco ancora a credere che lo abbiano fatto. E non è tutto… hanno anche stampato un digipack e un gatefold LP che contiene un poster!”.

CHE COSA STAI LEGGENDO/GUARDANDO/ASCOLTANDO ULTIMAMENTE? HAI QUALCHE DRITTA PER I NOSTRI LETTORI?
“Libri: ‘La Porte Des Enfers’ di Laurent Gaudé. È francese e non so se sia disponibile in altre versioni, ma si tratta di un libro fantastico sul voler riportare indietro qualcuno che amiamo dalla morte. È tutto basato sull’amore… il titolo è molto banale, ma lo stile è assai elegante e la storia estremamente emozionante. Film: ‘Morse’, se non erro è svedese. Una storia di amore platonico fra una ragazza-vampiro e un ragazzo. Pochissimi dialoghi, eccellente regia. Pensavo che realizzare un ennesimo film sui vampiri fosse un clichè, ma mi sbagliavo. È un capolavoro e sta vincendo moltissimi premi. Musica: Lantlôs – ‘.neon’. Ho curato l’artwork di questo album e credo che la gente impazzirà al suo ascolto”.

GRAZIE FURSY! VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA?

“Grazie mille per l’intervista. C’è vita dopo la morte?”.

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