Che i Rage fossero appassionati di sperimentazioni tra musica orchestrale ed heavy metal non è un mistero: nel 1996 furono tra i primi a proporre un disco come “Lingua Mortis”, che ottenne numerosi riscontri positivi. Da allora sono passati molti anni ed altri dischi realizzati con l’ausilio della Lingua Mortis Orchestra, ma solo oggi Peavy Wagner e compagni hanno deciso di dar vita ad un progetto totalmente indipendente dai Rage, dove poter sviluppare qualsiasi idea senza dover fare i conti con il trademark musicale di una band trentennale. Ai nostri microfoni riusciamo a contattare proprio il cordiale Peavy, una colonna portante della scena tedesca che ha risposto con grande gentilezza e disponibilità alle nostre domande.
PEAVY, IL PRIMO DISCO “LINGUA MORTIS” RISALE AL 1996, MA QUANDO HAI DECISO DI DAR VITA AD UNA BAND DIVERSA DAI RAGE?
“Nel 2010 con i Rage abbiamo tenuto un imponente concerto con l’ausilio di una vera orchestra al Rock Hard Festival in Germania. La reazione del pubblico è stata sorprendente, fu allora che pensai di dar vita ad un progetto vero ed indipendente dai Rage. Ne parlai con la casa discografica, che si rivelò subito entusiasta. Anche se siamo sempre io, Victor Smolski ed Andre Hilgers a suonare, volevamo essere più liberi di uscire dal tipico trademark musicale che proponiamo da sempre con i Rage, per questo abbiamo deciso che la nostra musica orchestrale sarebbe dovuta uscire con un altro nome. Lingua Mortis Orchestra è stata ovviamente la scelta più naturale, proprio perché già usata in passato. Negli anni scorsi, con i dischi orchestrali dei Rage, dovevamo sempre scendere a qualche compromesso per non snaturare eccessivamente il sound della band. Da ora in poi, con Lingua Mortis Orchestra, possiamo spingerci nella direzione musicale che vogliamo senza nessuna restrizione, mentre con i Rage ci concentreremo nella scrittura di brani heavy metal classici”.
LA SCRITTURA DI BRANI COMPLESSI COME QUELLI CHE TROVIAMO SU “LMO”, VI HA PORTATO VIA PARECCHIO TEMPO?
“No, a dire il vero il processo di composizione delle canzoni si è svolto in modo abbastanza veloce. I lavori sono iniziati lo scorso anno, io e Victor ci siamo trovati per raccogliere le idee ed i primi brani sono nati in brevissimo tempo. Anche le registrazioni in studio si sono svolte in modo molto semplice, devo dire che tutti noi eravamo molto ispirati, sono venute fuori un sacco di idee, una dietro l’altra. Onestamente ritengo che su ‘LMO’ siano presenti alcune delle migliori canzoni che abbiamo mai scritto in tutta la nostra carriera”.
I TESTI CHE HAI SCRITTO RUOTANO ATTORNO AD UN CONCEPT ISPIRATO AD UNA VERA STORIA DI CACCIA ALLE STREGHE RISALENTE AL 1559 NELLA CITTADINA DI GELNHAUSEN.
“Anni fa avevamo già proposto queste tematiche sul disco solista di Victor Smolski, ‘The Heretic’, uscito nel 2000. In questo caso, abbiamo scritto un disco interno attorno alla tematica della caccia alle streghe. Come ricordavi giustamente, si tratta di una storia vera accaduta nel 1599 nella piccola cittadina di Gelnhausen, dove migliaia di persone sono state uccise perché accusate di stregoneria. Si stratta di una storia molto crudele, tragica ed intensa, ritengo si sposi bene con le atmosfere e la musica di ‘LMO’”.
“LMO” E’ STATO PRODOTTO DA VICTOR SMOLSKI E DA CHARLIE BAUERFEIND, SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA?
“Se si vince perché dovremmo cambiare (ride, ndR)? In realtà il disco è stato prodotto per la maggior parte da Victor, mentre Charlie si è occupato più dell’engineering e di tutti i lavori da ingegnere del suono. Il sodalizio tra noi e Charlie dura da anni, sappiamo bene come lavora e la sintonia tra noi è totale”.
COSA PUOI DIRCI INVECE DELLE DUE CANTANTI CHE PRESENTI SU DISCO, JEANETTE MARCHEWKA E DANA HARNGE?
“La libertà di sperimentare con il progetto Lingua Mortis Orchestra ci ha permesso di espandere la line-up e di includere due voci femminili come presenza fissa. Il concept della storia contiene personaggi femminili che affiancano la voce maschile, che poi è la mia. Dana è un soprano di grande talento, ha studiato opera e la sua voce ci ha molto colpito. Oltre a lei, avevamo bisogno di una voce ‘normale’, non legata al mondo dell’opera, e Jeanette faceva proprio al caso nostro. La collaborazione fra di noi si è svolta nel migliore dei modi, ‘LMO’ contiene un sacco di voci, per quanto mi riguarda suona veramente bene!”.
AVETE INTENZIONE DI INTRAPRENDERE UN VERO TOUR CON LINGUA MORTIS ORCHESTRA?
“Inizialmente abbiamo annunciato che avremmo preso parte ad alcuni festival, per poi intraprendere un tour brevissimo. Al momento però stiamo aggiungendo ulteriori nuove date. Il problema è che un tour di Lingua Mortis Orchestra è molto costoso perché oltre a noi tre devono accompagnarci un sacco di musicisti. Purtroppo le esigenze sono molte, dal palco grande per contenerci tutti ad una strumentazione idonea per l’orchestra, insomma c’è molto lavoro per i promoter, dobbiamo valutare tutti i pro e i contro ogni volta”.
DAL VIVO PENSATE DI PROPORRE ANCHE BRANI DEI RAGE PIU’ ORCHESTRALI PRESI DA DISCHI COME “LINGUA MORTIS” OPPURE “GHOSTS”?
“Assolutamente, la nostra intenzione è di suonare diversi brani dei Rage, oltre a quelli di ‘LMO’. Faremo un giusto mix di canzoni vecchie e nuove”.
LINGUA MORTIS ORCHESTRA VA CONSIDERATO COME PROGETTO LEGATO A UN DISCO SINGOLO O DURERA’ IN FUTURO?
“Questa è una domanda a cui non so davvero rispondere. Ovviamente molto dipende da come ‘LMO’ sarà accolto dai fans. Se le vendite saranno soddisfacenti, la nostra intenzione è quella di proseguire e continuare a scrivere dischi. Ti dico una cosa, anche nel caso in cui non potessimo più pubblicare ulteriori dischi a nome Lingua Mortis Orchestra, continueremo sempre a scrivere brani orchestrali, come abbiamo fatto in passato nei dischi dei Rage. Adoro questo tipo di sound e non ho intenzione di abbandonarlo”.
NEGLI ULTIMI ANNI, MOLTE BAND HANNO PUBBLICATO DISCHI CON L’AUSILIO DI UN’ORCHESTRA. SIAMO DI FRONTE AD UN NUOVO TREND?
“Così sembrerebbe (ride, ndR)! Quando abbiamo iniziato noi nel 1996 eravamo tra i primi e ai tempi non si pensava a trend o mode, semplicemente ci piaceva l’idea di sperimentare nuove soluzioni per il nostro sound. Successivamente molte band hanno utilizzato l’orchestra, composto metal opere e via dicendo, alcuni di questi dischi mi piacciono molto, altri meno. Poi si sa, quando un’idea ha successo anche in termini commerciali, questa viene utilizzata da molti altri e così nascono i trend”.
VISTO CHE HAI PARLATO DI OPERE METAL, VORREI UN TUO PARERE SU QUESTO TIPO DI PROGETTI.
“Dipende, in alcuni casi, come Avantasia, credo che questi progetti siano realizzati molto bene. La maggior parte di questi però mi sembra più una scusa per riunire in un solo disco tanti nomi famosi del panorama metal e sfruttare queste collaborazioni per vendere qualche copia in più. Posso dirti che non sono molto attirato dal concetto di metal opera. Ciò che mi piace di una band come Lingua Mortis Orchestra è che in primis vengono la musica e le canzoni, siamo sempre noi tre Rage, aiutati da bravissimi musicisti, che proponiamo la nostra musica, non ci interessa avere su disco tanti cantanti o musicisti famosi”.
CON I RAGE SIETE GIA’ AL LAVORO SU NUOVO MATERIALE?
“No, al momento abbiamo appena terminato i lavori su ‘LMO’ e nei prossimi mesi ci dedicheremo alla promozione del disco. Non abbiamo ancora parlato di un disco nuovo dei Rage, ma l’anno prossimo sarà il trentesimo anniversario della band e stiamo pensando di pubblicare qualcosa di speciale per festeggiare l’evento. Vi terremo aggiornati, ancora non posso dire nulla”.
PEAVY, SEI APPASSIONATO DI INTERNET? CREDI CHE QUESTA TECNOLOGIA POSSA AIUTARE I RAGE E LINGUA MORTIS ORCHESTRA IN TERMINI DI PROMOZIONE?
“Come ogni prodotto rivoluzionario, anche internet è una medaglia a due facce. Da un lato aiuta molto in termini di promozione, tutti possono ascoltare anteprime e rimanere in contatto con la band. Al contrario, il download illegale sta uccidendo le band, specialmente le più giovani”.
NEL 2008 HAI PRESO PARTE AL PROGETTO BASSINVADERS INSIEME A MARKUS GROSSKOPF, SCHMIER E TOM ANGELRIPPER. COSA RICORDI DI QUELL’ESPERIENZA?
“Mi è piaciuto molto lavorare insieme a Markus ed agli altri musicisti coinvolti nel progetto. Non so se in futuro si riuscirà a fare ancora qualcosa di simile, ma in caso affermativo non potrei rifiutare una loro chiamata!”.