Sono stati fermi per ben sei anni, i Lion’s Share di Lars Chriss. Sei anni per riposare, sei anni per riflettere, sei anni per focalizzare le forze verso una nuova avventura. Tornano con “Emotional Coma”, ottimo album letteralmente graziato dalla supenda voce di Patrik Johansson, già ascoltato con Wuthering Heights e Astral Doors. La parola va a Lars Chriss, un uomo molto concreto poco avvezzo alle ‘analisi’ e molto diretto nelle risposte…
CIAO LARS. INNANZITUTTO COMPLIMENTI PER L’ALBUM. UNA VERA SORPRESA, SE CONSIDERIAMO LA PAUSA DI BEN SEI ANNI CHE HA PRECEDUTO LA SUA POBBLICAZIONE. TUTTO QUESTO TEMPO FUORI GIOCO COME HA INFLUITO SULLA BAND?
“Grazie per i complimenti! Durante questa pausa forzata ho avuto il tempo necessario per guardarmi indietro e capira cosa andava bene e cosa invece meritava un cambiamento nei nostri vecchi album. Ma soprattutto ho voluto riflettere bene su dove volevo che la mia band si dirigesse. Ho quindi deciso che volevo focalizzarmi sulle influenze che il metal old school mi ha lasciato. Parlo quindi di band come Black Sabbath, Judas Priest, Accept, Saxon, Megadeth, Queensryche, i vecchi Metallica. Ho anche avuto tempo per migliorare la mia tecnica chitarristica. Dopo “Entrance” ero completamente devastato: abbiamo suonato in giro per il mondo per oltre 8 anni, ed inoltre il sottoscritto ha sempre dovuto curare tutto il businness, la produzione, la promozione. Quindi senza questa pausa ‘Emotional Coma’ non sarebbe mai uscito così bene, te lo posso assicurare. I testi dell’album tuttavia non sono stati influenzati dalla nostra pausa, ma sono stati scritti per supportare a dovere il ‘vibe’ della musica, delle melodie e dei riff”.
“Grazie per i complimenti! Durante questa pausa forzata ho avuto il tempo necessario per guardarmi indietro e capira cosa andava bene e cosa invece meritava un cambiamento nei nostri vecchi album. Ma soprattutto ho voluto riflettere bene su dove volevo che la mia band si dirigesse. Ho quindi deciso che volevo focalizzarmi sulle influenze che il metal old school mi ha lasciato. Parlo quindi di band come Black Sabbath, Judas Priest, Accept, Saxon, Megadeth, Queensryche, i vecchi Metallica. Ho anche avuto tempo per migliorare la mia tecnica chitarristica. Dopo “Entrance” ero completamente devastato: abbiamo suonato in giro per il mondo per oltre 8 anni, ed inoltre il sottoscritto ha sempre dovuto curare tutto il businness, la produzione, la promozione. Quindi senza questa pausa ‘Emotional Coma’ non sarebbe mai uscito così bene, te lo posso assicurare. I testi dell’album tuttavia non sono stati influenzati dalla nostra pausa, ma sono stati scritti per supportare a dovere il ‘vibe’ della musica, delle melodie e dei riff”.
“Hai ragione, ma se devo essere sincero nel nostro caso non avevamo intenzione di esprimere alcun significato profondo. Dovevamo dare un nome all’album, così abbiamo iniziato a guardare i titoli delle canzoni che avevamo registrato. Abbiamo pensato che ‘Emotional Coma’ suonasse bene, che si adattasse bene all’artwork, e soprattutto non ci è venuto in mente nessun album di altri artisti con quel nome. Credo che non sia totalmente sbagliato affermare che io fossi in un coma emozionale quando ho messo la band in pausa”.
COME TI PREPARI AD AFFRONTARE LA COMPOSIZIONE DI UN NUOVO ALBUM? TROVI CHE SIA UN LAVORO FATICOSO COMPORRE UN DISCO?
“E’ difficile scrivere buone canzoni. Prima di tutto io credo che tu debba scrivere per te stesso, con il cuore. Non ci siamo mai curati dei trend, semplicemente scriviamo gli album che noi stessi vorremmo sentire e comprare. Speriamo solo che molta gente abbia i nostri stessi gusti musicali. Siamo una band ‘riff-based’, per cui la maggior parte delle nostre canzoni parte proprio dai riff di chitarra. Poi proviamo a finire le canzoni e gli arrangiamenti prima di scrivere la melodia. Ed alla fine scriviamo i testi. Per questo album ho scritto la maggior parte dell’album ,ed il 95% delle melodie. Patrik ha scritto tutti i testi. Non abbiamo però nessuna regola in merito, per cui per il prossimo album sono sicuro che Sampo sarà più coinvolto nel processo creativo”.
“E’ difficile scrivere buone canzoni. Prima di tutto io credo che tu debba scrivere per te stesso, con il cuore. Non ci siamo mai curati dei trend, semplicemente scriviamo gli album che noi stessi vorremmo sentire e comprare. Speriamo solo che molta gente abbia i nostri stessi gusti musicali. Siamo una band ‘riff-based’, per cui la maggior parte delle nostre canzoni parte proprio dai riff di chitarra. Poi proviamo a finire le canzoni e gli arrangiamenti prima di scrivere la melodia. Ed alla fine scriviamo i testi. Per questo album ho scritto la maggior parte dell’album ,ed il 95% delle melodie. Patrik ha scritto tutti i testi. Non abbiamo però nessuna regola in merito, per cui per il prossimo album sono sicuro che Sampo sarà più coinvolto nel processo creativo”.
SAPRESTI SCEGLIERE UN PAIO DI SONG DELL’ULTIMO ALBUM CHE POSSANO ESPRIMERE AL MEGLIO IL VOSTRO SOUND E LA VOSTRA BRAVURA?
“Io cerco sempre di scrivere un album, più che una serie di canzoni separate, per cui è per me davvero difficile scegliere. Posso comunque citarti tre canzoni che differiscono l’una dall’altra: ‘The Edge Of The Razor’, ‘Trafflicking’ e ‘The Arsonist’”.
“Io cerco sempre di scrivere un album, più che una serie di canzoni separate, per cui è per me davvero difficile scegliere. Posso comunque citarti tre canzoni che differiscono l’una dall’altra: ‘The Edge Of The Razor’, ‘Trafflicking’ e ‘The Arsonist’”.
“Il mio cantante preferito in assoluto è Ronnie James Dio, per cui adoro i cantanti con uno stile simile, come Tony Martin, Jorn Lande, Russel Allen, eccetera. Credo che questo stile di voce si adatti perfettamente ai miei riff ed alle mie melodie. Le mie melodie hanno un ampio raggio, ed il mio stile chitarristico chiede a gran forza una voce potente ed espressiva”.
SULL’ALBUM COMPAIONO ALCUNI OSPITI, COME GLEN DROVER DEI MEGADETH, BRUCE KULICK (EX-KISS) E MATS LEVEN (EX-MALMSTEEN/THERION). COME SEI VENUTO IN CONTATTO CON LORO?
“Mats Levén è un vecchio amico ed ha già lavorato con noi nelle backing vocals dei nostri primi due album. La sua voce suona benissimo con quella di Patrik. Lo studio dove abbiamo registrato la maggior parte dei demo era di proprietà dell’ex presidente della Kiss Army svedese, così quando Bruce Kulick è venuto a Stoccolma per una Kiss Expo, ci ha suggerito di invitare Bruce in studio per registrare un solo. Sono un fan dei Kiss da quando avevo 8 anni, così ho accettato senza neanche pensarci. Glen Drover dei Megadeth lo conosco da un paio di anni, dopo aver lavorato con la sua band, gli Eidolon. Anche Eric Peterson dei Testament era al lavoro su un solo per ‘Bloodstained Soul’, ma sfortunatamente abbiamo dovuto iniziare il mixaggio del disco prima che lo potesse completare. Non so dirti se in futuro faremo ancora qualcosa di simile. Dipende tutto dalle opportunità che avremo. Ho molti grandi amici nel music businness, per cui… Chi lo sa?”.
“Mats Levén è un vecchio amico ed ha già lavorato con noi nelle backing vocals dei nostri primi due album. La sua voce suona benissimo con quella di Patrik. Lo studio dove abbiamo registrato la maggior parte dei demo era di proprietà dell’ex presidente della Kiss Army svedese, così quando Bruce Kulick è venuto a Stoccolma per una Kiss Expo, ci ha suggerito di invitare Bruce in studio per registrare un solo. Sono un fan dei Kiss da quando avevo 8 anni, così ho accettato senza neanche pensarci. Glen Drover dei Megadeth lo conosco da un paio di anni, dopo aver lavorato con la sua band, gli Eidolon. Anche Eric Peterson dei Testament era al lavoro su un solo per ‘Bloodstained Soul’, ma sfortunatamente abbiamo dovuto iniziare il mixaggio del disco prima che lo potesse completare. Non so dirti se in futuro faremo ancora qualcosa di simile. Dipende tutto dalle opportunità che avremo. Ho molti grandi amici nel music businness, per cui… Chi lo sa?”.
L’EDIZIONE LIMITATA DELL’ALBUM CONTERRA’ IL VIDEO DI “THE EDGE OF THE RAZOR”. SIETE CONTENTI DI COME E’ VENUTO?
“Abbiamo discusso per mesi su quale canzone si adattasse meglio ad essere riproposta in un video clip. La AFM ha davvero spinto molto per ‘The Edge Of The Razor’, così abbiamo resistrato il video il giorno dopo la nostra listening session per la stampa europea qui a Stoccolma. Credo che sia venuto bene, e diverso da molti altri video rock. E’ stato realizzato da un regista/insegnante, e credo che lavoreremo ancora con lui in futuro”.
“Abbiamo discusso per mesi su quale canzone si adattasse meglio ad essere riproposta in un video clip. La AFM ha davvero spinto molto per ‘The Edge Of The Razor’, così abbiamo resistrato il video il giorno dopo la nostra listening session per la stampa europea qui a Stoccolma. Credo che sia venuto bene, e diverso da molti altri video rock. E’ stato realizzato da un regista/insegnante, e credo che lavoreremo ancora con lui in futuro”.
“Sì, hai ragione. Non ci sono connessioni tra il titolo e la copertina. Doveva solo essere bella da vedere. Cercavamo una figura come Eddie degli Iron Maiden, qualcosa che potremo avere in futuro su copertine, magliette”.
QUANTO HANNO VENDUTO I VOSTRI PRECEDENTI ALBUM?
“Abbiamo venduto circa 100.000 copie, almeno stando ai dati ufficiali. So che gli album sono stati contraffatti in Asia, Russia e Sud America, per cui è impossibile sapere la cifra esatta”.
“Abbiamo venduto circa 100.000 copie, almeno stando ai dati ufficiali. So che gli album sono stati contraffatti in Asia, Russia e Sud America, per cui è impossibile sapere la cifra esatta”.
QUAL E’ LA COSA PIU’ BELLA CHE VI E’ CAPITATA NELLA VOSTRA CARRIERA?
“Un punto alto per me è stato il tour con Dio, Manowar e Motorhead. Abbiamo potuto suonare in grandi arene da Hockey, e confrontarci quotidianamente con queste leggende per un mese! Con la nuova line-up, credo che il momento più bello sia stato il comeback show allo Sweden Rock Festival a giugno, e la settimana scorsa davanti a 10.000 tedeschi pazzi, al Magic Circle Festival dei Manowar. Ovviamente anche l’ingresso nella AFM records è stato un ottimo momento per noi”.
“Un punto alto per me è stato il tour con Dio, Manowar e Motorhead. Abbiamo potuto suonare in grandi arene da Hockey, e confrontarci quotidianamente con queste leggende per un mese! Con la nuova line-up, credo che il momento più bello sia stato il comeback show allo Sweden Rock Festival a giugno, e la settimana scorsa davanti a 10.000 tedeschi pazzi, al Magic Circle Festival dei Manowar. Ovviamente anche l’ingresso nella AFM records è stato un ottimo momento per noi”.
CHIUDIAMO L’INTERVISTA CON LA DOMANDA DI RITO: VERRETE MAI IN ITALIA?
“Io lo spero tanto. Tutto dipende dalle vendite dell’album. Se andrà bene, sarà facile vederci ai festival ed ai concerti in Italia. Ma non possiamo andare ad un party se non ci invitano. Sono passati 10 anni dalla nostra ultima visita nella vostra penisola, per cui credo che sia anche l’ora di tornare. Abbiamo avuto un paio di offerte per dei tour, per cui ora si tratta solo di vagliare le proposte e vedere cosa ci conviene fare. Rimanete in contatto con noi sul sito www.lionsshare.org per aggiornamenti!”.
“Io lo spero tanto. Tutto dipende dalle vendite dell’album. Se andrà bene, sarà facile vederci ai festival ed ai concerti in Italia. Ma non possiamo andare ad un party se non ci invitano. Sono passati 10 anni dalla nostra ultima visita nella vostra penisola, per cui credo che sia anche l’ora di tornare. Abbiamo avuto un paio di offerte per dei tour, per cui ora si tratta solo di vagliare le proposte e vedere cosa ci conviene fare. Rimanete in contatto con noi sul sito www.lionsshare.org per aggiornamenti!”.