MACHINE HEAD – La macchina si nutre

Pubblicato il 14/06/2013 da

Abbiamo incontrato Phil Demmel dei Machine Head in occasione della sua clinic a Milano, in cui presentava anche la sua signature guitar prodotta dalla Jackson. La nostra chiacchierata inizia in modo un po’ surreale: dopo aver chiesto cosa significhino i tatuaggi del sottoscritto, da dove vengono i disegni ed averci fatto vedere alcuni dei suoi, iniziamo a parlare di chitarre, di musica e ovviamente di Machine Head…

Phil Demmel_Machine Head


VISTO CHE IN PASSATO HAI AVUTO ALCUNI PROBLEMI DI SALUTE PROPRIO QUA A MILANO, ANCHE SE E’ TRASCORSO UN PO’ DI TEMPO LA PRIMA COSA CHE VORREMMO CHIEDERTI E’: COME STAI?
“Be’, Milano è una città abbastanza speciale per me. Quando sono stato male, avevo da poco saputo della morte di mio padre… Adesso va tutto bene, le cose funzionano alla grande ed è tutto ottimo, ma non dimenticherò mai questa città. Comunque sì, adesso sto decisamente bene. Grazie per avermelo chiesto”.

SEI A MILANO PER UNA CLINIC CON LA JACKSON (DI CUI SEI ENDORSER) ED HAI FATTO ANCHE UNA SIGNATURE CON LORO. COME MAI?
“Penso che sia un onore immenso avere una serie signature. Ci sono un sacco di cose nella musica che ti danno la misura di quello che fai e di chi sei ed avere centinaia o migliaia di persone che suonano la tua chitarra è una sorta di punto d’arrivo per un artista. E’ una cosa che fa sentire bene, non una cosa di cui avevo bisogno, penso che sia fantastico avere questo prodotto che potrà dare ispirazione alle persone”.

PARLIAMO DELLA CHITARRA. LA JACKSON GENERALMENTE NON USA I PONTI FLOYD ROSE ORIGINALI, MA DEI PONTI FATTI DA LORO SOTTO LICENZA. HAI NOTATO QUALCHE DIFFERENZA? PENSI CHE VENGA FATTO PER MANTENERE PIU’ ACCESSIBILE IL PREZZO?
“Sì, aiuta a tenere bassi i costi. Durante una performance, forse, non noti subito la differenza ma non voglio dire che siano la stessa cosa, perché non lo sono. E’ assolutamente per tenere bassi i costi, come scegliere tra pickup attivi o passivi. Certo, è importante per me che ci siano persone che avranno questa chitarra. E’ importante che chiunque al mondo ne abbia una (ride, ndR)”.

NEGLI ULTIMI ANNI CI SONO STATE ALCUNE EVOLUZIONI NEL MODO DI SUONARE, ESISTONO MOLTI SOFTWARE PER CREARE EFFETTI. TU NE USI?
“Software per fare suoni di chitarra? Non so davvero di cosa si tratti. Amo le chitarre artigianali, noi suoniamo con dei semplici pedali. Io voglio qualcosa che abbia tre manopole, non trenta preset, effetti… Voglio che sia ‘boost’ o ‘more fat’…”.

QUALE STOMPBOX USI?
“Ne uso tonnellate: Electro-Harmonix, Electric Mistress, MXR Phase 90 e Superfuzz (che in realtà è della VoodooLab, ndR) della Boss, il DD-7 Delay ed il Super Chorus, Whammy della DigiTech, Dunlop Zakk Wah (uno wah wah signature di Zakk Wylde, ndR). Dovrebbe essere tutto: un set non troppo grosso”.

C’E’ QUALCHE CHITARRISTA IN PARTICOLARE CHE TI HA INFLUENZATO O TI HA PORTATO AD AVERE IL TUO STILE?
“Sai, ero un grande fan di Randy Rhoads, mi piace tutto quello che ha fatto ed ho molto amato il suo stile, ma non credo di suonare come lui, nel senso che non ha influenzato il mio modo di suonare. Cerco di essermi spostato dal suonare più veloce che posso all’usare più note che posso; se ascolti l’ultimo disco, direi che è più melodico. Tutti ricordano i suoi assoli, come ad esempio questo (e accenna la fine dell’assolo di ‘Mr. Crowley’, ndR); ecco, vorrei che la gente ricordasse gli assoli, come se fossero una canzone nella canzone, non mi interessa di essere fottutamente veloce e poter dire ‘ehi, guardate come sono veloce!'”.

…TI PIACEREBBE CHE LE PERSONE ‘CANTASSERO’ I TUOI ASSOLI?
“Esattamente! Sarebbe una cosa fantastica. C’è un tizio che ha suonato per un po’ con i Whitesnake, Vandenberg: penso che mescolasse la velocità con la scelta delle note così bene…ecco, questa è solo questione di ispirazione”.

QUAL E’ IL MIGLIOR MUSICISTA CHE HAI INCONTRATO O CON CUI VORRESTI SUONARE?
“Uhm… (pensa per un po’, ndR) C’è un ragazzo che mi ha fatto vedere un po’ delle cose che fa con la chitarra, è di una band italiana, si chiama Marco. Cazzo, non mi ricordo il nome della band (chiede alle persone intorno, ma nessuno ricorda il nome del gruppo, ndR)! Be’, lui è veramente bravo. Anche Jeff Loomis (ex-Nevermore) credo sia uno fra i migliori chitarristi in circolazione; lui e Zakk Wylde, ovviamente. Lui è il cazzo di numero uno. Sì, decisamente Loomis e Zakk. Ci sono tanti bravi chitarristi, però. Fredrik (Åkesson, ndR) degli Opeth. Dio, lui è ‘fucking great’, come mescola la melodia e la velocità… Anche Mikael Åkerfeldt e Petrucci, naturalmente. Ma lui è di un altro mondo”.

PARLIAMO DELLA TUA MUSICA: I MACHINE HEAD VENGONO DEFINITI UNA BAND THRASH, POST-THRASH, GROOVE. TI RITROVI IN QUESTE DEFINIZIONI?
“Credo di sì, eravamo una band thrash. Ora siamo una band metal con molti elementi thrash ma anche molta melodia, con parti acustiche; no, non siamo una band thrash adesso, siamo una band metal”.

ANCHE TUA MOGLIE SUONA IN UNA BAND METAL…
“Sì. Ci siamo conosciuti così: la sua band (i Bleeding Through, di cui la moglie di Phil, Marta, è tastierista, ndR) apriva per noi; ci eravamo già visti in precedenza ed abbiamo pensato che…be’, sai come va (ride, ndR)! Lei adesso è in tour con la sua band, credo che abbia suonato anche in Italia in passato, mi pare a Milano e Bologna. Suonerà a Bologna domani, ma non riuscirò a vederla. Ci incontreremo tra qualche giorno, finalmente. E’ difficile: magari stai insieme per due settimane e poi non ti vedi per quattro o cinque mesi. E’ difficile, ma è parte di quello che facciamo”.

TU SUONI IN UNA GRANDE BAND, IN FESTIVAL CON DECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE. UN PUBBLICO DI QUESTE DIMENSIONI INTIMIDISCE O E’ DIVERTENTE?
“Non mi sento nervoso quando suono davanti a diecimila persone, mi sento più nervoso quando devo fare una clinic. Nella prima che ho fatto ci sono state un po’ di jam ed ho suonato una ballad blues con Ronnie Montrose (chitarrista dei Montrose e dei Gamma, da poco scomparso, ndR)…e in quel caso ero molto nervoso. Nei grandi show mi sento tranquillo perchè conosco molto bene la musica dei Machine Head, comunque è sempre molto emozionante”.

AVETE UNA GRANDE ENERGIA DAL VIVO…
“E’ qualcosa che diamo e riceviamo. E’ davvero una cosa reciproca: riceviamo energia ed emozioni dal pubblico e li ritrasmettiamo alle persone; in qualche modo ci ‘nutriamo’ del pubblico ed il pubblico si ‘nutre’ di noi”.

UNA COSA CHE NON TUTTI RIESCONO A FARE…
“Non so come nasca. E’ una chimica che c’è nella band, ti trovi sul palco ed è come se dicessi ‘eccoci, siamo qua per voi’, e ci venisse risposto ‘noi siamo qua per voi’. Penso che Robb (Flynn, ndR) sia uno dei più grandi frontman, sta lì come a dire ‘guardatemi, sono qua: sono quello che grida e voglio sentirvi gridare!’. E’ sempre una questione di energia che viene scambiata. E’ semplicemente qualcosa che alcune band hanno ed altre no. Alcuni si chiudono in quello che stanno facendo e si dimenticano che ci sono delle persone; altre band ancora non ne hanno bisogno, perché mostrano alle persone quello che fanno. Ma io penso che le band migliori siano quelle che hanno questo tipo di scambio di cui parliamo”.

4 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.