MADBALL – 100% hardcore

Pubblicato il 05/11/2005 da

Per il ritorno dei dopo anni di assenza Madball abbiamo l’onoredi fare quattro chiacchere con la band che ha scritto le regoledell’hardcore in anni e anni di concerti, sangue e sudore. Inevitabileparlare di ripetto e di ideali hardcore con una delle band più seminalie sottovalutate della scena. Pronti a sentire il chitarrista Mitts, chepoi è risultato irraggiungibile, siamo riusciti a parlare con ilgrandissimo Freddie C., frontman della band e Newyorchese D.O.C.: unapersona dall’innegabile carisma ma anche molto semplice e umile, moltolegato alle sue origini e alla strada, come conferma la sua recentedetenzione per non meglio specificati ‘problemi con la legge’. Con unintercalare e una parlata irresistibile il simpatico frontman fa ilpunto della situazione sul nuovo album e sulla scena…

CIAO FREDDIE E’ UN PIACERE SENTIRTI!
“Piacere mio, saluti da New York City!”

SO CHE STATE PREPARANDO IL TOUR EUROPEO, MA NON C’E’ ANCORA ALCUNA DATA ITALIANA, SAI DIRMI QUALCOSA?
“Il nuovo album ‘Legacy’ è fuori da ottobre e partiremo proprio dall’Europa con il nostro tour, con Walls Of Jericho, Misery Signals e Full Blown Chaos. Il tour è ancora in fase di booking, stiamo mettendoassieme le date quindi spero proprio di fare un salto dalle vostre parti, incrociamo le dita! (In realtà era poi stata fissata una data per i primi di Novembre a Cesena, saltata per motivi non specificati, ndR)”.

FACCIAMO UN PASSO INDIETRO. VI SIETE SEPARATI PER QUALCHE TEMPO NEL 2001, TIVA DI RACCONTARCI IL TUO PUNTO DI VISTA, COSA ACCADDE?
“Cosa accadde? Be’, accaddero in tutta sincerità moltissime cose, una combinazione di avvenimenti e fatti personali, la passionalità con cuiaffrontiamo le cose, i miei problemi con la legge, il management… furono anni difficili. Siamo sempre stati abituati a lottare per trovare il nostro spazio, ma quell’anno fu più duro degli altri e in unculmine di rabbia abbiamo deciso di sciogliere la band, giusto per prendere ossigeno e avere una pausa per schiarire le idee. Ovviamentesiamo tornati assieme perché c’è un legame troppo forte tra noi”.

PENSI CHE LA SCENA ABBIA BISOGNO DI UNA BAND COME I MADBALL?
“Sicuro, è per questo che siamo tornati (ride, ndR)! In realtà non lo so, me lo dovresti dire tu, ma lo spero proprio. Noi siamo tornati per fare un nuovo album e per tornare sui palchi di tutto il mondo perché èquesto lo stile di vita che più ci si addice, e allo stesso tempo vogliamo portare a un livello superiore tutto ciò che siamo riusciti a compiere nel passato, volgiamo raggiungere nuovi traguardi, perché lafine che è stata scritta qualche anno fa era sicuramente prematura. Ora siamo molto determinati, e la forza ci proviene anche dal granderispetto che la gente ci mostra, dall ‘old’ alla ‘new generation’, e questo ci fa sentire alla grande. Mi chiedi se la scena hardcore ha bisogno dei Madball? Noi rappresentiamo l’hardcore di New York e lascena hardcore in generale, sarei altezzoso a dire che il pubblico ha bisogno di noi, voglio solo che la gente abbia ancora voglia di Madball”.

COME CI PUOI DESCRIVERE “LEGACY” IN CONFRONTO ALLE USCITE PASSATE?
“Prima di tutto ha un nuovo espressivo sound dato dalla ottima produzione dI cui abbiamo goduto, un nuovo sound più fresco. Abbiamo lavorato con Zeuss, un grande produttore di musica heavy, e anche io hopartecipato alla produzione in prima persona, col risultato di avere un sound veramente imponente ma che non si discosta dallo stile Madball. I testi poi parlano di nuove storie, dello stato dell’hardcore al giorno d’oggi, dall’uscire dalle tenebre, di mia moglie anche… Se amate i Madball non ne rimarrete sicuramente delusi”.

E’ STATO DIFFICILE DOPO LA PAUSA TORNARE ASSIEME E COMPORRE?
“Non particolarmente, anche perché una volta che ci siamo ritrovati abbiamo cominciato per vari livelli, dalla attività live all’EP che abbiamo fatto uscire qualche tempo fa, quindi il successivo album instudio è nato in maniera decisamente naturale”.

HAI REGISTRATO ANCHE UNA CANZONE IN SPAGNOLO, E’ UNA DIMOSTRAZIONE DI ORGOGLIO LATINO?
“Sono di origini ispaniche, come la metà dei Madball, e anche se nell’eseguire le canzoni in spagnolo mi innervosisce un po’ perché temo di sbagliare la pronuncia, mi sento davvero di farlo, primo per unadimostrazione di affetto verso la cultira latina, secondo per una fattore prettamente musicale, per rendere la song differente. In passato abbiamo proposto in spagnolo delle canzoni già edite ininglese, questa volta ne abbiamo scritta una totalmente inedita e tutti l’hanno amata da subito”.

COME SIETE ARRIVATI ALLA FERRET, UNA GRANDE HARDCORE LABEL? SEI FELICE DI COME SIETE STATI ACCOLTI DALLA NUOVA ETICHETTA?
“Ti dirò che il presente è uno dei migliori momenti di sempre per la band: siamo uniti, la lineup è perfetta, ‘Legacy’ è uno dei nostri migliori dischi di sempre e la Ferret è di gran lunga la migliore etichetta che i Madball abbiano mai avuto, sono davvero appassionati di musica e questo è quello che voglio, hanno mantenuto tutte le promesse che ci hanno fatto, lavoriamo bene assieme e li sento quasi tutti igiorni… non potrei essere più soddisfatto”.

CHE CI RACCONTI DELL’ESPERIENZA AL GRANDE TOUR “THE SOUND OF THE UNDERGROUND” (GRANDISSIMO CARROZZONE ESTIVO, UNICO VERO CONCORRENTEDELL’OZZFEST, ndR)?
“Ci ha aperto molte porte a mio parere, anche se non abbiamo partecipato a tutte le date del tour. C’erano tante metal band quante hardcore band, e sono stato fiero di rappresentare l’hardcore davanti ad un audience talmente estesa. E’ stata una esperienza nuova per noi, anche se molti tra il pubblico non ci conoscevano abbiamo avuto riscontri decisamente positivi, e ciò mi riempie di soddisfazione”.

C’E’ QUALCHE BAND DEL TOUR CHE HAI VISTO VOLENTIERI TUTTE LE SERE?
“Hmmm… I Terror sono ottimi, è bello vederli, sono miei amici e ci supportano molto, abbiamo suonato assieme parecchie volte. I Throwdown non sono da meno, ma anche Clutch e Chimaira sono decisamente di impatto. In queste manifestazioni c’è l’imbarazzo della scelta!”.

COSA PENSI DELLO STATO DELL’HARDCORE OGGI, E COME E’ CAMBIATO?
“Prima di tutto penso che il genere sia in ottima salute, non posso dire che è migliorato o peggiorato ma è sicuramente evoluto col tempo, la scena è cresciuta enormemente. L’unico lato negativo della cosa è che qualcuno delle nuove generazioni non conosce la vecchia scuola. Credo che per apprezzare veramente il movimento hardcore, e parlo anchedello stile di vita, bisogna conoscere le radici e la storia e portare ripetto alla gente che ha aperto le porte a tutto ciò che c’è adesso”.

A RIGUARDO DI TUTTE QUESTE INFLUENZE METAL?
“E’ una linea sottile, se si hanno pesanti influenze metal ma si è connessi con la cultura e la scena hardcore si è sempre un gruppo hardcore, è una cosa che riguarda anche la sfera personale e lo stiledi vita di una persona o di un collettivo, di una band. L’hardcore è sempre stato in una cera maniera influenzato dal metal e viceversa…E’ difficile dirlo, è una linea sottile. Se volete delle certezze invece rivolgetevi ai Madball!”.

LA SCENA EUROPEA LA CONOSCI?
“La conosco e la amo, l’Europa è una seconda casa per noi… a dire la verità però non ho molta familiarità con la scena italiana, ricordo solo qualche grande band old school…”.

COSA MI DICI DI TUTTO QUESTO FASHION-CORE, DI QUESTI TAGLI DICAPELLI STRAMBI, DI TUTTI QUESTI TATTOOS E DI QUESTO ‘ESSERE HARDCORE’CHE E’ QUASI UNA MODA?
“(ride, ndR) Non è sicuramente il mio stile, e nemmeno quello degli altri ragazzi. Ci siamo sempre vestiti come volevamo, abbiamo sempre dettoquello che volevamo dire e abbiamo sempre suonato come volevamo noi, e penso la gente ci rispetti per questo. Per ciò che riguarda la moda nonci faccio caso, penso che la attenzione debba essere focalizzata sullo show e sulla musica… se poi volete copiare pure il nostro modo di vestire piuttosto che quello di un altro, non me ne può fregare di meno(e ride ancora, nella sua contagiosissima maniera, ndR). Alzate il volume e divertitevi il resto non conta!”.

COME VORRESTI CHE FOSSERO RICORDATI I MADBALL?
“Un gruppo hardcore vero e sincero, voglio che rappresentino il suono dell’hardcore a livello mondiale, al cento per cento”.

SE TU NON FOSSI NEI MADBALL COSA STARESTI FACENDO?
“Innanzitutto spero di restare nei Madball ancora a lungo! So poi che non potrà durare per sempre, quindi spero di poter ancora lavorare nel mondo della musica, se non nel produrre nuove band almeno lavorare in qualsiasi campo che riguardi la musica”.

COME ULTIMA COSA RACCONTACI DELLA TUA AMATA NEW YORK, E’ UNA CITTA’ DIVERSA DOPO L’UNDICI SETTEMBRE? COME SI VIVE OGGI?
“Sono passati anni oramai e la gente è tornata alla sua vita di tutti i giorni per fortuna, ma è sempre opprimente e strano non vedere le torrigemelle lì al loro posto, le cose in realtà da quel giorno non sono più state le stesse, molte persone sono state colpite direttamente da quella tragedia e li altri sono testimoni, è un ricordo che resta indelebile nelle menti di tutti ma di sicuro la città non si fermadavanti al terrorismo”.

LE ULTIME PAROLE LE LASCIO A TE
“(In italiano) ‘Ciao a tutta la gente italiana’, Legacy è nei negozi, ascoltatelo, leggete i testi, spero di vedervi presto in tour!”.

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