Volenti o meno, la storia del rock ruota attorno anche ai Magnum, una band che in oltre quarant’anni di onoratissima carriera è arrivata a pubblicare ben venti dischi e a suonare tuttora ad altissimi livelli, come se per loro il tempo si fosse fermato da decenni. “Lost On The Road To Eternity” possiede tutte le caratteristiche per essere ricordato come uno dei lavori più belli partoriti da Tony Clarkin e Bob Catley e non potevamo certo lasciarci sfuggire l’occasione di scambiare una breve chiacchierata con il gentilissimo singer inglese.
BOB, PARLIAMO SUBITO DI “LOST ON THE ROAD TO ETERNITY” E DI COME E’ STATO REALIZZATO.
– Come sempre tutto nasce dalle idee di Tony, che lo scorso anno ha iniziato a suonare e scrivere dei nuovi riff. Tony possiede uno studio personale nella sua abitazione, per questo è stato decisamente agevolato nei lavori, perché poteva immediatamente registrare tutte le idee che gli venivano in testa. Se non ricordo male io e gli altri membri della band abbiamo potuto ascoltare le prime demo attorno allo scorso Marzo, personalmente devo dire che da subito ho trovato fantastiche le sue composizioni. Come al solito mi sono messo al lavoro sulle parti vocali, ho cantato alcune linee sulle canzoni e gli ho rimandato il tutto in modo che potesse sentire e dirmi il suo parere. Insieme abbiamo aggiustato alcune parole che all’inizio non erano perfette e dopo alcuni cambiamenti siamo arrivati alla versione definitiva del testo. In questo modo si è continuato a lavorare su tutte le altre canzoni fino ad avere in mano le versioni definitive. Gli altri membri del gruppo hanno successivamente dato il loro contributo, così da arrivare al risultato finale. Non ci sono grandi novità per quanto riguarda la realizzazione del disco, ormai il nostro metodo di lavoro è rodato e ci comportiamo sempre in questo modo.
ANCORA PRIMA DI ASCOLTARE LE NUOVE CANZONI, LA PRIMA COSA CHE BALZA ALL’OCCHIO E’ LA BELLEZZA DELLA COPERTINA, DOVE APPAIONO PERSONAGGI FANTASTICI PRESI DA LIBRI COME IL MAGO DI OZ E ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE.
– Vedi, quando Tony mi ha proposto “Lost On The Road To Eternity” come nuovo titolo, io mi sono trovato subito d’accordo. Da quel momento abbiamo dovuto pensare ad una cover che rappresentasse al meglio quel titolo. Ci abbiamo lavorato parecchio esaminando diverse idee, fino a quando abbiamo pensato di includere alcuni personaggi fantastici presi da alcuni libri per bambini molto famosi, tra cui proprio Il Mago Di Oz e Alice Nel Paese Delle Meraviglie, come hai giustamente notato.
IL PROTAGONISTA DELLA COVER SEMBRA ESSERE QUEL RAGAZZINO DI SPALLE CHE OSSERVA QUASI MERAVIGLIATO TUTTI I PERSONAGGI FANTASTICI DI FRONTE A LUI.
– Il ragazzino di spalle che osserva tutti questi personaggi, se lo guardi bene, sembra spaesato e si guarda intorno chiedendosi: “dove sono, dove diavolo sono finito?”. Questo ragazzino è il protagonista, colui che si è perso nella strada per l’eternità. Sono presenti anche un angelo e l’Oscuro Mietitore, per rappresentare il Bene e il Male, che ogni persona si trova ad incontrare lungo il cammino della propria vita. Le streghe invece sono prese da Amleto di Shakespeare.
IL TITOLO QUINDI ASSUME IL SIGNIFICATO DI UNA METAFORA, IN REALTA’ IL SENTIERO DI CUI PARLATE E’ QUELLO DELLA VITA.
– Hai colto in modo esatto il senso di “Lost On The Road To Eternity”, questa strada non è altro che il percorso di vita di un essere umano, delle persone che può incontrare, buone o cattive, del destino in termini di vita o di morte. Durante questo lungo viaggio si può sbagliare strada qualche volta, poi si ritrova il giusto sentiero. Tutti noi sopportiamo e superiamo varie fasi nella nostra vita, alcune sbagliate, alcune pericolose, altre più tranquille e sicure. Che altro dire, questa tematica ci è subito piaciuta, l’immagine è fantastica e all’interno del disco ci sono un sacco di belle canzoni, spero che alla gente piaccia tanto quanto piace a noi.
I MAGNUM HANNO CAMBIATO LA LINE-UP, OGGI TROVIAMO IL TASTIERISTA RICK BENTON ED IL BATTERISTA LEE MORRIS.
– Il nostro precedente tastierista Mark Stanway ci ha comunicato la sua decisione di lasciare la band attorno a dicembre del 2016. Non posso e non voglio entrare troppo nel dettaglio sulle motivazioni che lo hanno spinto ad andarsene, ma gli auguro di cuore un grande futuro per i suoi prossimi progetti ed un sentito in bocca al lupo. Harry James invece ha lasciato la band a causa dei suoi innumerevoli impegni. Lui suona in altre due band, i Thunder che in Inghilterra sono molto famosi e gli Snakecharmer. Per noi stava diventando molto difficile schedulare tutta la nostra attività a causa dei vari impegni di Harry, per cui insieme abbiamo deciso di prendere strade diverse. Devo dire che io e Tony Clarkin eravamo abbastanza restii a lasciar andar via Harry, che è un batterista fenomenale, ma quando abbiamo suonato per la prima volta insieme a Lee Morris, tutti noi siamo rimasti a bocca aperta. Posso riassumere le nostre emozioni dicendoti che Lee è l’uomo giusto per noi. Rick dal canto suo ha portato un sacco di energia ed aria fresca all’interno dei Magnum, so che sembra una frase fatta dettata dalle circostanze, ma credimi ha collaborato attivamente alla stesura del disco con un sacco di idee molto valide. Siamo molto contenti di avere Rick e Lee con noi.
SU DISCO SPICCA LA TITLE TRACK, CHE VEDE LA PARTECIPAZIONE DI TOBIAS SAMMET (EDGUY, AVANTASIA) COME OSPITE SPECIALE. ED IN EFFETTI LA CANZONE RICHIAMA UN PO’ LO STILE DI AVANTASIA NON CREDI?
– Come sai, collaboro da diversi anni con Tobias nel suo progetto Avantasia ed ho preso parte a diversi tour insieme a loro. Tra me e Tobias si è instaurato subito un bel rapporto, inoltre lui da sempre è un fan dei Magnum, pensa che in più occasioni mi ha detto che se non fosse stato per band come i Magnum gli Avantasia non sarebbero mai esistiti! Capisci come sia stato del tutto naturale, a questo punto, chiamarlo a cantare con noi in una canzone del nostro disco. Ho proposto la cosa a Tony Clarkin, lui ovviamente ha accettato subito e abbiamo fatto sentire a Tobias la canzone, che gli è piaciuta moltissimo. Credo proprio che ai fan di Avantasia piacerà “Lost On The Road To Eternity”, perché come dicevi anche tu questo brano ha dei punti in comune con la band di Tobias, in fondo ci sono le nostre due voci che hanno già cantato insieme diverse volte. Ci siamo divertiti molto a registrarla tutti insieme, spero che piaccia anche a chi ascolterà il disco. Se posso dare un mio giudizio personale, questo brano è uno dei migliori del disco, contiene melodie molto catchy, atmosfere sognanti, un sound ben definito che risalterà ancora di più in sede live.
“LOST ON THE ROAD TO ETERNITY” E’ IL VOSTRO VENTESIMO DISCO IN STUDIO E SUONA AGLI STESSI LIVELLI DEL VOSTRO PERIODO D’ORO. PIU’ CHE UNA STRADA PER L’ETERNITA’, LA VOSTRA E’ PROPRIO ETERNA GIOVINEZZA…
– (Ride, ndr) Posso garantirti che non abbiamo nessuna ampolla con l’acqua dell’eterna giovinezza, non ci sono particolari segreti o trucchi. La questione è continuare a lavorare sodo dando sempre il massimo in ogni momento. Io e Tony praticamente siamo sposati da una vita, tra noi c’è grandissima sintonia perché lui sa esattamente come canterò un suo pezzo e io so esattamente come suonerà la sua chitarra. Tante band si sono sciolte perché l’alchimia tra i membri è andata scemando nel tempo, io e Tony invece siamo grandi amici e ci completiamo come musicisti, d’altronde abbiamo resistito per ben venti dischi e quaranta anni, non è cosa da poco!.
ANCHE VOI PERO’ VI SIETE SEPARATI IN PASSATO.
– E’ vero, ma come in ogni matrimonio, artistico o non, arriva il momento in cui si devono affrontare dei problemi. A volte prendere una pausa è la cosa migliore per ricaricare le energie e tornare più forti di prima. Così è successo per noi e oggi siamo qui, come amici e come musicisti con tanta voglia di fare musica.
QUAL E’ STATO IL MOMENTO PIU’ DIFFICILE CHE HAI DOVUTO AFFRONTARE CON LA BAND?
– Sicuramente lo split è stato un brutto momento, ma in genere a questa domanda rispondo che la vita porta sempre con sé dei periodi più duri di altri. Il punto non è citare un fatto in particolare, ma pensare che oggi siamo ancora qui più uniti che mai.
OGGI SIETE QUI E SONO PASSATI QUARANTACINQUE ANNI…L’AVRESTI MAI DETTO?
– Ovviamente no. Ad inizio anni Settanta abbiamo messo in piedi una band per suonare qualche cover nei club, per divertirci. Poi si è deciso di fare musica nostra, è arrivato “Kingdom Of Madness”, un discreto successo e da quel momento è iniziata una storia che deve ancora terminare. Non si possono pensare o pianificare certe cose, è sufficiente viverle e andare avanti dando sempre il meglio.