MALIST – La fine è ineluttabile

Pubblicato il 13/04/2024 da

Abbiamo intervistato l’artista russo Ovfrost, mastermind dell’interessantissimo progetto solista Malist, persona umile e dalle idee molto chiare sul mondo e su come debba essere un determinato tipo di black metal.
Il suo nuovo e quinto album “Of Scorched Earth” è davvero un esempio di come questo genere nerissimo possa contenere innumerevoli sfumature capaci di sprigionare mille emozioni. Molte di queste sfumature derivano da una fonte molto eterogenea e fanno dei Malist una band difficile da collocare all’interno di un singolo filone; a questa varietà va aggiunta l’atmosfera inquietante di una fine, se non imminente, di certo inevitabile.
C’è anche una guerra in corso a far da sottofondo, ma in questa sede con l’artista russo si parla solo di musica, da sempre veicolo capace di unire e non di dividere i popoli.

MALIST

CIAO OVFROST, BENVENUTO SU METALITALIA.COM! HAI DA POCO REALIZZATO IL TUO QUINTO ALBUM INTITOLATO “OF SCORCHED EARTH”, UN’ODE OSCURA ALLA NOSTRA TERRA MORENTE… SEI SODDISFATTO DEL RISULTATO FINALE?
– Ciao! Innanzitutto voglio ringraziarti per la recensione approfondita e dettagliata dell’album. È sempre bello per un artista scoprire che le proprie idee vengono comprese e che la musica colpisce dritta al cuore.
Per me è fondamentale trovare la giusta amalgama tra sound e songwriting con i temi sviluppati nei testi e penso stavolta di aver raggiunto questo obiettivo. Sono sopraffatto dalle recensioni positive ricevute, sembra davvero che molte persone stiano apprezzando il mio nuovo album e tutto ciò scalda il mio cuore freddo.

SE NON ERRO UNO DEI TEMI PRINCIPALI DELL’ALBUM È L’APOCALISSE CHE CI ATTENDE E LA CONSEGUENTE FINE DEL MONDO. PENSI CI SIA ANCORA SPERANZA PER SALVARE IL NOSTRO PIANETA E L’ANIMA DI MADRE NATURA? QUAL È IL MESSAGGIO CHE VUOI TRASMETTERE ATTRAVERSO LA MUSICA DEI MALIST?
– Il concetto è in realtà un po’ più metaforico di così: non voglio ora spiegare tutto, ma l’idea principale è che se la Natura vuole prosperare di nuovo pienamente, allora la sopravvivenza dell’umanità non è più un’opzione. Oramai abbiamo esaurito ogni possibilità di riscattarci in questo senso. Essere vivi mentre la Natura è tornata alla sua forma primordiale significa essere tutt’uno con essa, significa unirsi al suo pantheon. Semplicemente non è la vita come la conosciamo ora, oppure è puramente spirituale e avviene solo dopo una morte degna? Lascio questa domanda aperta all’interpretazione di ognuno di voi.
Ciò che è l’apocalisse per noi esseri umani, potrebbe invece essere un’età dell’oro per le altre specie esistenti.

CONSIDERI LA NATURA COME UN QUALCOSA DI DIVINO O COME COSA?
– Può essere quello che dici tu o può essere proprio il lato opposto dell’umanità. Ancora una volta, il discorso è aperto all’interpretazione individuale. Da un punto di vista tematico, quasi ogni canzone rappresenta una battaglia tra due parti, dove la Natura è la vincitrice e, di conseguenza, il giudice supremo.

CREDI CHE QUESTO GENERE MUSICALE SIA LO STRUMENTO GIUSTO PER ELEVARE LE NOSTRE ANIME AD UNA CONDIZIONE MISTICA?
– Non necessariamente la musica. E’ l’essere nella giusta condizione mentale, dare alla Natura e alle altre specie il rispetto che si deve. Bisogna liberarsi dalla cattiveria verso la Terra, dall’avidità e dall’autocommiserazione. E, come suggerisce il nome stesso della band, il mondo è malvagio e malato di tutte queste sue imperfezioni, semplicemente non è più possibile mantenere queste caratteristiche ancora a lungo.
Attraverso la musica io cerco di trasmetto le mie idee poiché io stesso sono un essere imperfetto, come del resto lo siamo tutti.

HAI REALIZZATO CINQUE ALBUM IN APPENA CINQUE ANNI, DA DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER LA TUA MUSICA?
– L’ispirazione è qualcosa che va e viene, io cerco solo di afferrarla al volo quando arriva. Ciò che mi aiuta davvero è ascoltare costantemente nuova musica, ampliare i miei orizzonti ed il buon gusto. Secondo me è un malinteso comune che una band abbia bisogno di almeno qualche anno per produrre buona musica e si crede che il periodo di tempo più conveniente per una band sia in tournée, perché non si ha molto tempo per sedersi e scrivere musica.
Ma per un progetto solista il discorso cambia, un anno è più che sufficiente non solo per ideare, ma anche per pubblicare correttamente un disco. Credimi che ci sono ad esempio alcune band che pubblicano dai tre ai cinque album in un solo anno, e con alcuni brani niente male!

RIPENSANDO ALLA TUA DISCOGRAFIA, QUALI SONO LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA IL NUOVO ALBUM ED I LAVORI PASSATI? COME DESCRIVERESTI LA TUA EVOLUZIONE?
– Mi piace pensare che ogni mio nuovo album sia un passo avanti in termini di sound inteso in senso lato (lasciando perdere la produzione) rispetto a quello precedente. Ogni realizzazione di un album è un processo di apprendimento ed io ho ancora molto da imparare sia come musicista che come compositore ed è naturale che apprendendo nuove cose poi queste vengano utilizzate nel lavoro successivo.
Questa volta ho proprio la sensazione che l’atmosfera del lavoro sia risultata trionfante ed epica, qualcosa che in realtà non è sempre stato presente nella mia musica. Dal primo momento in cui ho iniziato a lavorare su “Of Scorched Earth”, sapevo che quest’album sarebbe stato una logica prosecuzione di “Karst Relict”, il mio terzo disco, almeno inteso in termini di atmosfera e di feeling generale.

HO APPREZZATO MOLTO IL TUO ALBUM PERCHÉ È VARIO E DINAMICO. NON È SEMPLICE INDIVIDUARE LE TUE INFLUENZE MUSICALI. HO TROVATO QUALCOSA ISPIRATO ALLA SCENA NORVEGESE E FINLANDESE, AD ESEMPIO GRUPPI COME OBTAINED ENSLAVEMENT, PRIMI BORKNAGAR, OCTOBER FALLS, SATANIC WARMASTER… MA MI PIACEREBBE SENTIRE DIRETTAMENTE DA TE QUALI SONO STATI AD ISPIRARTI.
– Il rimando ai Satanic Warmaster è perfetto! Sono sicuro che anche alcune cose dei Borknagar abbiano avuto la loro influenza sul sottoscritto. È sempre stato difficile per me specificare quale band, o scena, in particolare abbia avuto l’impatto più significativo sul mio modo di comporre musica.
Ricordo che una volta, mentre stavo parlando con Torsten della Northern Silence Productions riguardo al comunicato stampa del mio debut album, voleva menzionare alcune band black metal melodiche simili che hanno pubblicato i loro album iconici negli anni ’90, ma io onestamente ne conoscevo a malapena la metà (ride, ndr).
Ero troppo imbarazzato per ammetterlo e ricordo che lo stesso giorno ero andato ad ascoltarmeli. Fondamentalmente i miei pensieri erano: “come cazzo la mia scrittura goffa si può paragonare a quella grandezza?!“.
Francamente, a volte la penso ancora in questo modo. Alcuni mi paragonano ai Lord Belial, ma quella band è dannatamente leggendaria ed io sto solo facendo del mio meglio. Tuttavia per me è commovente sapere che alcune persone trovano emozioni simili nella mia musica.
Se cerchi i Malist su Spotify, puoi vedere la playlist che ho creato chiamata “Malist – Inspiration”. Qui troverai tutte le band e le canzoni, eccetto ovviamente le tracce promozionali dei Malist, che rappresentano per me l’essenza del black metal. Sono incluse anche alcune band di altri generi, ma che hanno ugualmente plasmato il mio gusto musicale in modo considerevole.

TI RICORDI DELLA PRIMA VOLTA CHE ASCOLTASTI LA MUSICA BLACK METAL? QUALI FURONO LE SENSAZIONI?
– Penso che i primi due album black metal che hanno davvero catturato la mia attenzione siano stati “Torn Beyond Reason” dei Woods of Desolation e “To Lay Like Old Ashes” degli Austere. Quando li ho ascoltati per la prima volta, non potevo credere che un genere così estremo fosse in grado di trasmettere un’emozione così genuina.
Dopo averli ascoltati più e più volte, ho trascorso circa cinque anni ad ascoltare con impazienza tutte le band black metal, sia quelle classiche che quelle più importanti, tutti i sottogeneri e le loro varianti. Penso che una parte del motivo per cui il black metal sia stato così prominente ed importante nel metal in tutto questo tempo risieda nella sua versatilità. Nel black metal, infatti, c’è oscurità, c’è malinconia e tristezza, c’è anche tragedia e rabbia; in pratica in questo genere qualsiasi emozione può essere riprodotta.

LA NORTHERN DARKNESS PROD. PRIMA, E L’AVANTGARDE MUSIC POI HANNO CREDUTO NELLA TUA MUSICA. COSA PENSI DI QUESTE DUE ETICHETTE CHE SONO SEMPRE STATE CAPACI DI TROVARE NELL’UNDERGROUND INTERNAZIONALE LE BAND PIÙ’ TALENTUOSE?
– La risposta è molto semplice: i ragazzi che gestiscono queste etichette ed i loro artisti hanno la stessa visione, la stessa idea di come dovrebbe suonare la buona musica. Bisogna avere un grande background per creare una tale visione d’insieme. Sono felice che le nostre strade si siano incrociate e che le nostre conclusioni sulla musica siano concordi.

SEI IN CONTATTO CON ALTRE BAND RUSSE? QUAL E’ LO STATO ATTUALE DI SALUTE DELLA SCENA DEL TUO PAESE? CI SONO DELLE BAND PRONTE AD EMERGERE A LIVELLO INTERNAZIONALE?
– Credo che la scena in Russia sia molto competente, ci sono molte band che si esibiscono a livello mondiale, nonostante siano poco conosciute. Non posso dire di essere molto esperto in materia, ma posso sicuramente consigliare alcune band che mi è piacciono. Ascoltate ad esempio gli Swampborn, con il loro grande capolavoro post black metal “Beyond Ratio”.
Poi c’è questa band chiamata БѢСЪ – che si legge Bes – ed è così blasfema e convinta delle proprie idee che lo scorso anno gli attivisti religiosi locali hanno fatto di tutto per cancellare le loro esibizioni live.
Infine, una mia recente scoperta, una band chiamata Ortha con il loro singolo di debutto intitolato “Храм”: si tratta di un ottimo black metal atmosferico con radici melodiche e stilisticamente molto simile alla mia creazione, ma il ragazzo di questo progetto in realtà sa anche cantare molto bene con la voce pulita, a differenza del sottoscritto.

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