MÅNEGARM – Lupi sempre più famelici

Pubblicato il 12/10/2013 da

Non è facile gestire una piccola rivoluzione nella line up quando questa è rimasta stabile negli ultimi anni. Ma i Månegarm dopo tutto sono dei guerrieri nordici e hanno reagito alla grande a questa situazione. Il risultato? E’ l’ottimo “Legions Of The North”, un album d’assalto molto violento e soprattutto migliore rispetto al suo predecessore. In questa nuova veste il gruppo sembra aver perso un po’ del suo tocco folk, ma ha acquistato tanto in aggressività e pesantezza. Il loro viking metal si attesta ai massimi livelli e viene da pensare che anche i fan degli Amon Amarth potrebbero apprezzare un gruppo bravissimo e sempre disponibile come questi alfieri della musica nordica! Abbiamo avvicinato il batterista/cantante storico della band, ora diventato bassista, Erik, per testare il polso del branco famelico dei Månegarm!

MANEGARM-PHOTOBAND FEATURED-2013

 

BENTORNATI MåNEGARM! CONFESSO DI ESSERE UN VOSTRO GRANDE FAN SIN DAL DEBUT ALBUM E ADORO LA VOSTRA NUOVA RELEASE. HO NOTATO UN RITORNO ALLE ORIGINI DEL SOUND, CONCORDATE CON ME?
“Ciao! Grazie per le tue belle parole. Sì, c’è in un certo senso un ritorno alle nostra radici, specialmente se ti riferisci ai brani più aggressivi come ‘Tor Hjälpe’, ‘Forged In Fire’ e la titletrack ‘Legions Of The North’. Ma sono anche dell’idea che sul nuovo album si possa trovare qualche elemento nuovo, come su ‘Echoes From The Past’, tanto per fare un esempio”.

PER LA PRIMA VOLTA AVETE AVUTO MOLTI PROBLEMI CON LA LINE UP E MOLTE COSE SONO CAMBIATE. DOPO PIU’ DI DIECI ANNI CON VOI NON C’E’ PIU’ IL BASSISTA PIERRE WILHELMSSON ED IL VIOLINISTA JANNE LILJEKVIST, MENTRE TU ERIK SEI PASSATO DALLA BATTERIA AL BASSO! QUANTE NOVITA’! COME SIETE USCITI DA QUESTA SITUAZIONE E QUANTO QUESTI CAMBIAMENTI HANNO INFLUENZATO LO STILE DEL NUOVO ALBUM?
“Hai proprio ragione, le novità sono davvero tante! Pierre ha scritto ottimi testi, ma non era un bassista bravo e per questo motivo in studio di registrazione spesso mi sono occupato io di registrare questo strumento. Per questo motivo per me non è stato un passo significativo passare dalla batteria al basso. Jakob ha un amico, Martin Björlklund, che ci ha dato una mano e si è occupato del violino sull’album. Penso proprio che abbia fatto un grande lavoro! Janne e Pierre non hanno mai composto musica per i Månegarm, per questo motivo lasciando la band non hanno tolto niente al sound della nuova release”.

STAVOLTA DA COSA AVETE PRESO ISPIRAZIONE PER SCRIVERE I BRANI DEL NUOVO “LEGIONS OF THE NORTH”?
“Il processo compositivo di questo album è stato molto lungo, ci abbiamo impiegato circa due-tre anni. Poi una volta che arriva l’ispirazione non c’è niente che cambi particolarmente, io personalmente vengo sempre ispirato dalla musica che ascolto e ascolto moltissimi generi musicali. Da questi prendo qua e là qualche ispirazione che può essere utile per la mia band”.

PERCHE’ AVETE SCELTO DI AVERE UN BATTERISTA NUOVO E NON AVETE RIMPIAZZATO IL BASSISTA?
“Non si tratta proprio di un ‘nuovo’ batterista dal momento che Jakob Hallegren suona con noi già dall’estate del 2007. Egli proviene dalla nostra stessa città, Norrtälje, ed è un grande batterista! La storia in pratica è questa: nel 2007 decidemmo che per migliorare i nostri live show era meglio farmi cantare solamente e non suonare anche la batteria. E qui nacque la necessità di avere per i live un batterista. Per moltissimi anni ho contemporaneamente suonato la batteria e cantato ed il risultato è sempre stato buono, ma sentivamo il bisogno di avere un vero frontman per migliorare le nostre prestazioni. Mettemmo alla prova Jakob e la superò egregiamente e così ai concerti diventeranno un gruppo composto da sei elementi: io alla voce, Markus e Jonas alle chitarre, Janne al violino, Pierre al basso e Jakob alla batteria. Questa in sostanza è stata la line up dei Månegarm ai concerti dal tardo 2007 fino all’estate del 2010 quando Pierre non ha fatto più parte del gruppo. Così ho preso in mano il basso e ora dal vivo canto e suono questo strumento. Infine siamo rimasti anche senza Janne e così adesso siamo rimasti un quartetto!”.

PER LA PRIMA VOLTA AVETE DATO UN TITOLO IN INGLESE AD UN VOSTRO ALBUM. C’E’ UN MOTIVO? LA SCELTA RIFLETTE FORSE LO STILE PIU’ DIRETTO DELLA NUOVA RELEASE?
“La ragione è che Pierre, che scriveva i testi delle canzoni, è uscito dalla band. A questo punto io e Jonas iniziammo a scrivere i testi per il nuovo lavoro e a noi venne spontaneo scriverli in inglese. Personalmente trovo difficile scrivere delle cose buone nella mia lingua, lo svedese, preferisco esprimermi in inglese”.

COSA E’ SUCCESSO ALLA REGAIN RECORDS? COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LA NAPALM RECORDS? AVEVATE GIA’ SENTITO PARLARE IN PRECEDENZA DI QUESTA ETICHETTA AUSTRIACA?
“Ti riferisci alla fottuta Regain Records? Ci ha fatto venire un forte mal di testa e niente altro, così fummo costretti a trovarci un’altra sistemazione. Firmare con loro alla fin dei conti si è rivelato un vero disastro per noi. Sinceramente non ricordo come siamo entrati in contatto con la Napalm Records, credo che inviammo un po’ di email a qualche etichetta e siamo stati fortunati che la Napalm Records ci abbia risposto!”.

CREDI CHE LA PERDITA DEGLI ELEMENTI FOLK CON IL VIOLINO ED IL FLAUTO SIA STATA LA RAGIONE PRINCIPALE DELLA CREAZIONE DI UN SOUND PIU’ ESTREMO DA PARTE VOSTRA?
“In realtà quando i brani furono scritti Janne faceva ancora parte del gruppo, quindi direi che non c’è una connessione tra la perdita degli elementi folk e la creazione di uno stile più estremo”.

COME HO GIA’ SOTTOLINEATO, “LEGIONS OF THE NORTH” E’ UN GRANDE ALBUM, PIU’ DINAMICO DEL SUO PREDECESSORE. CREDI POSSA ESSER CONSIDERATO LA VOSTRA MIGLIOR RELEASE DI SEMPRE? PERCHE’?
“Sì, credo si tratti del nostro miglior album! E’ più dinamico e studiato rispetto ai precedenti lavori. Abbiamo messo davvero tutte le nostre energie in questo lavoro, specialmente nella composizione e negli arrangiamenti, in modo particolare sui ritornelli che sono il cuore delle canzoni. Penso di poter dire che abbiamo scritto un grande album che al suo interno ha intensità, diversità e tanta energia!”.

IL SOUND DEL NUOVO ALBUM E’ POTENTE, MA ANCHE SIMILE A QUELLO PRESENTE SUGLI ALBUM PASSATI: LO AVETE REGISTRATO NEGLI STESSI STUDI?
“Abbiamo registrato la batteria e fatto il mixing finale nello stesso posto: Studio Underground. Invece le chitarre, il basso e la voce sono stati registrati nel nostro studio personale, mentre le parti di violino sono state registrate nello studio di un mio amico”.

CI VUOI DIRE QUALCOSA DI PIU’ SULLE DUE BONUS TRACK PRESENTI NELLA VERSIONE DIGIPACK E SU QUELLA DI iTUNES? COME MAI QUESTA SCELTA DI NON INCLUDERLE NELLA VERSIONE NORMALE?
“Il brano ‘Månegarm’ è un brano primitivo basato su devastanti mid tempo, mentre ‘Wake The Gods’ è una canzone più veloce ed intensa con un tocco old school punk in stile Misfits! E’ stata la nostra etichetta, la Napalm Records, che ha avuto l’idea delle bonus track e dato che bisognava scegliere di estrapolare dalla tracklist due canzoni abbiamo optato per queste due”.

LA TITLETRACK E’ DAVVERO UNA CANZONE AL FULMICOTONE, MA CI SONO ALTRI BRANI DEVASTANTI SUL NUOVO ALBUM. AVETE PERO’ MANTENUTO ANCHE DELLE VECCHIE FORMULE COME L’INTRODUZIONE DI OTTIME BALLAD. CREDETE CHE QUALCOSA SIA DAVVERO CAMBIATO SUL NUOVO ALBUM PER QUANTO RIGUARDA IL VOSTRO CLASSICO TRADEMARK?
“Penso che stiamo semplicemente continuando sul sentiero tracciato molti anni fa, dopo tutto non vedo tutte queste grandi novità sul nostro nuovo album. Il nostro sound tipico è presente pur nella diversità della musica che abbiamo proposto su questa release e io personalmente sono molto orgoglioso di questi nuovi brani che hanno una loro identità ed intensità”.

SONO CONVINTO CHE IL VOSTRO NUOVO LAVORO ANDREBBE ASCOLTATO ANCHE DAI FAN DEGLI AMON AMARTH, DI SICURO L’APPREZZEREBBERO! PENSI CHE I VOSTRI GRUPPI ABBIANO QUALCOSA IN COMUNE ANCHE SE IL VOSTRO SOUND E’ PIU’ ESTREMO?
“Abbiamo in comune che entrambi suoniamo musica metal ed i nostri testi parlano dei Vichinghi: ecco cosa abbia in comune (sorride, ndR)! Spero che il nuovo album raggiunga un vasto pubblico e se i fan degli Amon Amarth inizieranno ad ascoltarci sarà un’ottima cosa! Gli Amon Amarth sono un gran gruppo, ma noi siamo migliori (ride, ndR)”.

COSA AMMIRI MAGGIORMENTE IN UN ANIMALE MERAVIGLIOSO COME IL LUPO? CREDI CHE QUESTO ANIMALE ED IL SUO MONDO IN QUALCHE MODO POSSA AVER INFLUENZATO IN QUALCHE MODO, OLTRE AI VOSTRI TESTI, ANCHE LA MUSICA?
“Il lupo è un animale incredibile e molto forte. E’ meglio vivere un giorno da lupi che una vita intera da agnello (scoppia a ridere, ndR)!”.

2 commenti
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